Critica Sociale - anno XXXIX - n. 21 - 1 novembre 1947
CRITICA SOCIALE 405 nè rivoluzionario. Ma proprio .per questa mancanza di precisi intent,i, (o,J.trechè .per il suo temperamento), accompagnata. invece da una linea precisa di po.•i– tica esrtera, - fa po,'.lit,i,cadi «grandeur», ,che egli mira ad attuare nel gioco di a•lleanze e, quando sia possibile, di imposiZJioni, sfruttando al massimo le risorse deH,a Francia e de.'l'impero frances e, re,pri– men'do li nuovi moti. socia 1li -che dp que.st 'ultimo si sono manifestati o si vengono man ifestand o, - è evidente che la sua eventuale as•cesa a,J governo, dopo che l'esecutivo avesse accentrato il .più possibile di potere, significherebbe nè pii,ù-nè meno ,che l'avvento di una dittatura. In un .primo tempo, dò vorrebbe .dire adagiamento della Francia nel conformismo del.'a retorica de.JJa « pall"ie », e letargo dei germi più vita 1li di rinnovamento socia,Je. Più tardi, senza dubbio, si avrebbe l'asserv.iimento dell'economia alla politica personale o di gruppo del governo, ciò che, come ben sappiamo, divenendo una simile politica assolutamente staccata dal,}e fonti popolartl che do– vrebbero a·limentar'1a, •costretta ad aggirarsi in cir– cola vizào•si e a cer,care artd,ficia~mente nuove vie per non intristirsi, potrebbe sboccare nell'imperia- 1,ismo, nel razzismo, nella mitologia del .« capo », in tutte •le note forme di aberrazione s'bciale venute di moda negli ultim,i anni. Il pericolo è grave, tanto più ,che De Gaulle è ben deciso ad andare fino in fondo, come provano Ja sua richiesta di scioglimento dell'Assemblea e tutta Ja sua azione più recente (1). Comc10Ùsione. Di fronte ad una situazione di questo genere; di fronte ad un'analisi d.egli avvenimenti qual.e siamo venuti abbozzando, appaiono senz'altro r,idico'li i ten– tativi dei comunisti di attirare ,dalla loro, all'ultimo m,_omento, ,le forze del socialismo. Non solo e non tanto per Jle !ingiurie e ,le calunnie lanciate e per l'àzione negativa svolta gai. comunisti n•ei confronti ·dei socialisti, ma perchè ttn simile avvikinamento non creerebbe una forza sufficiente a fronteggiare la reazione e ·siervireb}:Je anzi .piuttosto a rafforzare quest'ult11ma, perchè toglieri:bbe al partito .socialista quella ,capacità di attrazione che '1a politica da esso stn qui seguita g<ld ha fatto acquiistaire. D'altro canto, anche 1e •critiche ed i r<ichfamii rivoil'ti ai sooialiisti dai degollisti o dai filo-degoJHsti, .per indurli. ad unirsi a loro, appaiiono semplicemente assurdi. Il sociali.sino è l'unico balua11do, oggi in Francia, con– tro il p eriooqo di dittature. E' vano parlare, di super• parlii.to . In condizioni -come que'.4e francesi, il super– _partilo si ,pone, come abbiamo detto, con una sua politica, nettamente •coritrastanle con gli scopi e i mezzi- della politica socialista. In esso d,l socfalismo sarebbe ridotto ad una funzione puramente di ,c@n– sulenza tecnka, che Io annu'Jaerebbe. Questo è un insegnamento che vale anche .pèr noi. Quando si. partecipa, ,eome parbito, ad una coali– zione, bisogna fare in modo ohe :il partito non venga snaturato, che i presupposti ideo:•ogici ne vengano anzi rafforzabi.,' che la sua azione possa corrispon– dere ad essi. Oggi il Partito social,ista, ·così quello francese come H nostro, ,debbono approfittare della 1 lezione dei fatti, getta-re :le esii.tazioni e i timori, so– stenere la loro sostanziale duferenza dai comunisti, che rende il 'loro così detto anticomunismo veramente posillivo ed o.perante. Solo dn questo modo essi .po– tranno davvero farsi -centro delle forze -vive deHa democrazia attµaJ·e e sbarazzare J,a società ·dal .pe– r.icolo immanente delae dittature, tenendo al tempo stesso una posizione rigorosamente neutrale fra le contrastanti forze tinternaziona!i. PIERO GALLARDO (1) A proposito degli scioperi dei trasporti pari'ginl, non voluti, ma ,appoggiati, dai -comunisti, che tanta parte banno avuto nel determinare il successo di De Gaulle nel-la capitale (più del 50% dei voti), 11 giornale Combat prospettava l'ipotesi che essi fos– sero stati fomentati da elementi degoHis'li. Ed invero la mano– v,ra è tutt'altre, che improbabile,. e •l'errore dei comunisti è C~– munque palese. ibliotecaGi· o Bianco Dirigismo La polemica tra fautori dell'economia regolata e faulor1 della Jibera iniziativa .privata si va facendo sempre più viva in ognii. parte del mondo e si ag– gira - come ben s'intende - intorno ad uno dei motivli p1iù accesi .del'la Jotta poJitd,ca contemporanea. In viia .puramente incidentale osserveremo che pro– prio da questo conflitto tra liberisti e new-dealers, dirigisti, pianificator,i sorge, - se si confronta lo schieramento pdlitico in rapporto alle due tendenze in campo - la conclusione che ],iberismo e lib-era– i'ismo, inteso questo in senso .Jato, come soltanto lo si può intendere, nulla hanno di sostanzialmente con– comitante; che il .problema della 1,ibertà polit>ica nulla ha a che vedere ,con quel''o della autonomia della impresa economica. Anzi, proprio per salvare la li– bertà politica e sociale, intesa nel senso pieno ed esatto della .parola, si rivela sempre più indis,pen– s•abi,Je sacrifdcaire quelJa libertà del.Ja tini7Jiabiva eco– nomi,ca che in passato si credette fosse aspetto ne• aessartlo della prima. La bandiera -liberista non è più di per sè bandiera di libertà. Ogni confusione in materia è ingenua o iinteressata. Che l'economia reglt,lata in Ilalia - solo di que– sta vogliamo ,discutere, ma il discorso ha valore ge– nerale - ,che IJ'economia regolata in Italia (se pur di una economia regolata si ,può parlare oggi, e non piuttosto di ,confuse velleità dirigistiche) si mostri, nella sua fase presente di non smobilitato corpora- , bivismo burocratico, di scarsa efficienza e, meglio, costituisca un meccanismo alto ad alimentare piut– tosto s•por,che speculazioni ed abusi, vantaggiosi pei loro autori e .per c:I!i sappia audacemente pescare nel tor-bido, non può recar meraviglia. Si tratta, an– che in questo caso, di una conseguenza inevitabile dell;i. degradazione morale che il ventenntlo fascista e 'la tra~dia :in cui si è concluso han prodotta; della degradazione ,politica e tecnica di cui soffriamo con la rarefazione deHe inteìUigenze veramente preparate ad affrontare con matura competenza i massimi pro– blemi. economici ed amministrativi. I quali risultano troppo spesso affidati ad orecchianti ed improvvi– satori, quando non a •pÒlitici che perseguono, senza scrupolo alcuno, con le misure escogitate, schi;etti fini di parte. V'è da chiedersi, .però, se la constatazione di que– sta o sciocca o delittuosa appJicazi ione d el prmc1- .pio di una economùa razionare leg ,ittri.mi, fa 1 conclu– sione secondo la quale non vii sare bbe s alvezza se non ritornando puramente e semplicemente alla li– bertà delle iniziative economiche private, vagheggiata · .da coloro che vanno r<iscoprendo Bastiat e criticano chi di .fatto è aHe prese con problemi assolutamente nuovi, chi si aggira di necessità, con fatica su d<i un terreno sconosciuto ed impervio, che non .~a prescelto, ma che trova a•perlo ai suoi passi ,per una vicenda storica che i liberisti ad oltranza mo– strano - di non capire. I;!:' agevole cosa rilevare ché l'esper,ienza « dirigi– sta» è ricca di troppi tentativi incerti o addirit– tura fall<imentari; ma è assai meno agevole confes– sare che una economia regolata con rispetto deNa libertà politica è problema nuovo di cui è pur ne– cessario tentare Ja soluzione, ben diverso da quello an cui si sono cimentati - ,col bel risultato che ben conosciamo - i dittatori miracolisti. La denunzia sistemata.ca deO'lemolte ,cose che vanno ma!le, grazie ad una bur ocrazia il'I buona parte inetta .o ,corrotta, non autorizza a sostenere logicamente che ]'opposto sistema de,J, laissez-faire, laissez-passer, .polemica– mente resuscitalo, sarebbe ,di fatto instaurabile senza danno e senza dar luogo il non minori ,prove di cor ruttela e a non minori abusi, sia pur diversamente organizzati. Un regime di economia regolala - anche senza voler sottolineare l'ovvia osservazione che l'interven– to fiscale dello Stato basta a rendere illusoria l'as– soluta Jibertà di 1i·niziativa; che in regime di H_ber~ iniziativa nessuna impresa, per modesta C3e sia, e veramente libera, se -il prezzo della maggior parte delle fondamentaJi materie prime è regolato dalla vo-
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