Critica Sociale - anno XXXIX - n. 21 - 1 novembre 1947
CRITICA SOCIALE 421 sbiche? '.che,_salvo ,pochi accertamenti di fenomeni sem.pllc1, dicono sempre il contrario doella verità, p~rchè gli !~teressati non vogliono e non possono ~ire )a v~:I!a e perchè_ molto spesso ch<i fornisce 1. dati_ se ,1 mventa,. con maggiore o minore appros– s11naz1onoe. Il proletariato che _prod~ce non può so,pportare il costo del!a burocrazua, sallto a cifre astronomiche • noi:i puo al'!lmettere la mentalità• delle « scartoffie ; e dei _moduh, c on_ lie•bar dature che ne derivano e 1m,ped1s<;ono ·10 sv1lup.po de:•Je forze produttive La . es1genza i mp eri_osa è di ridurre il costei e i p~ten della burocrazia: i socialrlsti debbono obbe– !11re a questa esigenza. GIULIO PrERANGELI FATTI E COMMENTI della stampa italiana ed estera Ancora sul ".Comlnform ,,. Di fronte al•la reticente, impacciata e sbrigativa dichiarazione ••!la Direzione del P.S.I., rifuggente al dovere di assumere una prec'sa posizion·c per lo stesso orientamento della clas– ~ lavoratrice, sconcertata dalla costituzione del « Comìnform » f! jnteressante notare- iJ contrastante, ma assai più libero e ad·e~ rtnte, atteggiamento assunto dai compagni del P.S.I. in Fran– cia. Abbiamo sott'occhio una mozione della Federazione di Francia del P.S.I., nella quale, dichiarandosi « risolutamente c•ntraria ed ostile ad ogni politica di blocchi ed alla psicosi ài guerra che questa politica va inevitab':lmente creando '>, e e mettendo in guardia tutti i militanti e la classe lavoratrice Il; non lasciarsi ingannare, dando la loro adesione o prefe r.-nza ad uno dei due blocchi che fatalmente· conducono alla 1ue1Ta sterm1natrjce », auspica che la Direzione, preoccupan~ àosi di ogni possibile menomazione dell'autonom;a, de'I Par– tilo, e prenda una posiz;ione di assoluta neutr8'lltà e orienti la sua attività politica ne~ senso di impedire di trascinare l'I– talia verso una nuova aivventuTa ».a Nell'articolo di fondo del,.. J"Avanti di Francia, Ca,rlo a Prato, sostenendo la necessità !m– presçlnd.i.bile di • pa,rlar chiaro », osserva che la dichiarazione ài BjaJistok « porta il marchiò profondo, di un concetto pret– lamente nazionalista deHa polit!ca internazional-e che ,;i,n dal hmpi della guer.ra H ·Cremlino sembva preferke ed· applicare », il• che la -rende contraria 8'Lla lettera ed allo spirito dell'a– zione !rocialista. « Invece di esprim-ere la volontà e la necessità di mutua convivenza pacifica di due sist!'mi, evidentemente •pposti, Ja ,dichiarazJone acc~ntua la fatal•!tà di ciò che non e non deve essere fatale: iii ricorso alla forza! per ri,solvere i conflitlli ». · I pericoli di un « neo-nazional•!smo comunista.», e cioè di uRa identificazione del çomuni,smo col nazionalismo, impo- 1olatd sulla « :nadre-patria naziona•lcomunlsta e suUe minori c•lonie e protettoi-ati alleati nazionalcomunistl ~. sono messi in luce, anche per quanto ,riguarda la minorazione deU'autono– aia e dell'essenziaìe internazioµalismo d.eJJa classe lavoratrice, i• uu nitido articolo di Alti ero Spinel.!i in· Italia Socialista àel 17 u • .s. « Nei 1errlto1i europei che, pur senza essere stati incorporati formalm<"nte- ne!PU.R.S.S., sono sotto il suo con,– lroilo • - nota ·l'A. - « la politica sovietica p,rocedc meto– lfjcamente alla loro tra~formazione 1n dittature comuniste ed •l loro inquadramento pol•:tico ed economico nel suo sistema i'mperia·le. Sulla carta questi paesi sono degli Stati sovrani e danno costruendo un loro socialismo nazionale. In realtà sono pienamente sottoposti agli ordini del· Cremlino ed i loro piani ,eonomlci sono ,rolo momenti del piano complessivo elaborato a Mosca. Lo Stato vassallo può es,rere trattato generosamente, còme ad esempio la Cecoslovaccbt,a, o spolpato ,r!no aH'osso (•&me la Germania orientale:- ciò è dec;so sovranamente dalla irresistibile potenza milft.aire sovietica ed è deciso in base al– ,~ sue vaJutazjonl politiche del momento. Nei paesi 'che non aono sotto il suo controllo, l'U.R.S.S. è fautrice del più sfre– nalo nazlonali$mo economico e politico. Cno Stato europeo eh·.., rie8ca a mantenere ed a sviluppare la sua indipendenza e., '\OVranità nazionale, cioè ·a restare povero, debole, staccato dal– l'economia mondJale, costituisce senz'altro un elen1ento posi– frVo nel gioco sovJetiço 1>, PriVO di equilibrio democratico ed a l'&:U8'a del.la sua miseria resta aperto a.Jla propaganda comu– n1sta: e anche se non divent-erà cQJnunistn, si può conh\re çhe Ai inchinerà alla potenza russà.. DeJ re.sto, preoccupoz'on1 non diverse 1spirano un articolo iblioteca Gino Bianco del Wiener Arbeilerzeltwig. li « Comlnform » slgnifica la co– stituzion,c in tutti i --Fa~si di un q,: part'to filo-russo», sulla falsE\ premessa che chi serve la Russia serve il socia·lismo, mentr.e la Russia non è il soc;alismo. ,prop.rio alla stessa gui– sa che •l'America nQn rappresenta senz'altro ,gli interessi della democrazia. « I comunisti no~ sono perciò iI partito anti .. im– p._erialista, come vogliono far credere, ma il pa,rtito russo». Essi istituiscono una perfetta identità tra politica sovi~ tica e politica defla classe Javoratrice, a risch:o di tramutare il contrasto 1ra grandi potenze in contrasto tra partiti di lavornto– ri. « NoL cr-edi,a11n:o invece òhe la classe 1lavoratrice debba tenersi il più possibi-!e lontana dalla lotta tra le gra-ndi potenze. Il movi•mento .socialist~ non ha alçuna prospettiva se esso s'in– sel'isce nell'antagonismo di potenza politica dei gl'andi Stati o se viene addirittura abbassato ad ess(l:re lo strumento e l'ap– pendice di uno o dell'altra blocco. Esso può adempiere la su" mi.ssione internazionale, solo se esso l'imane una forza indipendente ». Correntidel socialismo francese. Alla situé.zione interna del Partilo Social'sta f,rancese dedJCa una lunga analisi Pierre ~eton nel•la rivista svizzera Rote Revue. Ricordato coone il conflitto mondiale abbia scon– volto i quad,r.i del sociaJ.1,s'mo f.rancese, -costri~gendolo ad af– fronta,re, con 1nu<:>vie non sempre sufficientemente sperimentati quad;ri i gravi problemi del nostro tempo (soprattutto: pat·– tec!pazione al governo, .crisi del mondo capitaJi,sti~o, m.uta_ mento deU'importaoza social~ e politi-ca deJla classe lavora– trice, rapporti intiérnazionali, specialmente con la Russia So– vietica), l'A. constata Ja paradossale situazione per cui la direzione d~l governo è affidata ai soc:alisti solo perchè gli altri due partiti -. comunisti e M.R.P. - •benchè assai p•ù forti, si po~o rieciprocament>~ un veto all'eserciz o del •go_ _vierno « per non alterare un pirovviso,rio equilibrio deHc ri– spett.ive forre». Perciò i,J Partito Soc·alista francese ha la di– rez.•ione deL governo, in un gQIV~rno di coalizione, non già gra– zi-e, ~Ila sua forza, ma. ~azie alla sua debo:ezza. Questo poue 1 socialisti f!I'ancesi i•n una poS.:zione diffici,le, tra l'incudine e il mal1ello, rendendo loro pressochè impo.s.sibile una politica di reaV-zmzioni, per l1a. quale occorveirebbe ·che es,si riuscissero a soverchiare la opposta p9.1raili,zz.a,tric.epressione e ad esplicare una fu.nziO'De mediat,r..'ee. Questa. situaaione determina aqche vivaci contrasti :nterni nel partito. « Il Congresso ckl 1946 d;ede per ,Ja prima vo:ta la maggioranza alla, cosidetta sinistri\. Sotto la guida del gio _ vane deputato di Arrais., Guy_Mollet, la d~ll"ezione, impersonata da Léon Blu.m ec Daniel Mayer, v,enne accusata di .inclinare troppo a destra -nella politica .di ,coal'zione, di ,appoggiare le fo 1 rze cattoliche e di da,re ,esca ane tendenze anticomnnistP deJ:a borghesia fr,an'cese. Tanto la ,pol'tica, gov~rnativa di bloct· co diei salari quanto la .politica co~onia,le del ministro soc a– Ji.sta per L-e colonie Marius Moutet vennero ,sottoposte ad ,acer– be critiche. La ,scon1ente:,,;za chie pervadev,a tutti i partiti di mas,sa, con r'percussioni ,nei .ri.sultati elettorali, determinò i I mufia1nento della di,rezione, della quale Guy MoJlet divenne segretario. Ad eccezione: del breve periodo in cui un governo omogeneo soc·a-lista potè regge,,·e il timC>ne sotto la guida di Léon Blum, «destra» e « 4 siinistra »· cont'nuarono e conti– nuano a frontf:$ giar.si nel partito: ma tuttavia con ,sfumatul'e e con ipersonali~mi che difficilm,ente S'ono cata.l_ogabhli e con Jiuee di separazione che ta!orn sfun1ano. Ma ,soprattutto r– straordinaria.m-cnte difflciJc farsi. una 'chia•r~ idea di c:ò che effettivamente vogl 'a la « si nistr.a ». La difficoltà anzi cbn– ,si,ste nel fa1tto clte il blocco formatosi cont,r'o ,l'attuale po'itica di gòverno di Ramad'er manca di un programma costruttivo che consenta di determinare il carattere di questa op.posizio– ne. Non si tratta ad ogni modo di una opposi;;ione di prin_ cipii.Lo stesso capo dell'opposizione di sini.stra, Guy 'Mo'.Jet, non ha neppure una volta posto in discussione il principio deLia parteclpazi·one dei socialisti al governo. Anche l'estrema a,l,a sini,stra, 1.Nlppresentata da Marceau Pivert, ,non dlvetrge d.aL la opposizione di Gny MoMet che p«r il tono. Ciò che In si– nistra cri,Uca è la pratica della po·it'ca di part'to nel gove,rno. Essa r1ch1-ede un'accentuazione d~l carattere classista del par– tito, un più rhsoluto a1teggiainento di fronte alla borghesia, una più marcata ,rappresiemtanza degli interessi de; lavoratori. Ma i margini ·di questa opposizione di sini,stra sono alquan– to esigui, Di fronte alla pros,pettiva di· un ritt.ro di Ramadier e di una orisi dell'attuale governo, ess•a non sa proporre al– cuna preci,sa e coerente soluz'one. E la « sinistra» siossa è. a questo riguarào, divisa; ie de'boli a,ssai i suoi argoment'. Alcuni vedrebbero volont' eri una politica di mera opposizione sociaHsta; altri ancora la costituzione di un nuovo esperi– ,,;ento d' parl'<leipazione comunista. (Ma il capo di questa opposizione di sinistra, Guy Mollet, segretario del Pa11ito, è
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