Critica Sociale - anno XXXIX - n. 21 - 1 novembre 1947

CRl TICA SOCIALE 415 mento di cose e di ·masse, in cui l'uomo naufraga total!llente. Ecco perchè siamo di frontè ad un mo– vimento privo d'ogni alito di bcmtà<! X CONCLUSIONE L'esame che abbiamo fatto della forma sotto cui si vuole ,presentan;i la dottrina sociallista dagli at– tuali teorici bollscevii,chti, e dei motivi ,p•et' ci qua 1 lti essi insistono tanto sulla .frase « materialismo dia let– tico », ci illumina sui fatti e sulle iintenzioni. Dal– l'aperto- disconoscimento dell'uomo deriva fat.al– mente un metodo antidemocratico nella preparazi one e .i.ied'attuazione del fdne socialista. II Kautzky, di fronte agli •eccessi della dittatura, sentì il bisogno di insorgere - lui vecchdo vessil– lifero della frazione ,..rivoluzionaria, - ammonendo .che « anche se. la morale è relativa ai tempi, a,i luo• ghi, alle classi, certo è che la norma etica è il ,più saldo vincolo della società, è il .più sicuro punto dà appoggio in tutti i problemi, in tutti i conflii!ti della vita» (105); e dopo' aver rivendicato la necessità di riispettare i diritti della persona umana in tutti, , an,che nei nemici, egli, in ,piena concordanza col pensiero dei Maestri, conclude con queste parole: « Il socialismo non è· un meccanismo ..., è pi,uttosto un .processo dii cooperazione sociale... che si ,com– pirà, non .per mezzo di cannoni e mitragliatrici, non coll'annientamento de gli avversar i politici e sociali, ma per mezzo della democraz.ia e dello spir.ito di umanità. Solo per qu esta via ra ggiungeremo quelle superiori forme di vita, ,che il proletariato ha il compito supremo d,i elaborare-!» (106). La via che ci addita il « materialismo dialettico» è antidemocratica, perchè nella fase prè,paratoria non bada a mezzi e .pred,i!ige la violenza; è antide· mocratico anche do,po il successo, perchè, mirando solo all'homo oe.conomi-cus ed ignorandò l'uomo nella sua dignità di persona, crede che, vinto il capita– lismo, non debba esserv,i -vciù alcuna ragione storica per un partito di ,cr'itica o d'opposizione e quindi neoa dogmaticamente ogni libertà dà •parola o d'as– so~iazione, perseguendo coi più in.umani mezzi gli oppositori. Non è permessa alcuna divergenza non solo nel campo politico, ove il pi__ùpositivo conformismo pe– corile è obbligatorio; ma nemmeno nel campo re– ligioso, ove le idee possono esser dtlvers_e anche_ fi:-a ... comunisti· nemmeno nel campo letterario o artistico, ove è sco'municato o bandito colui il quale non si adatta all'adulazione del costume ufficiale, o si giu– dica l'arte, non con criterii estetici. ma ,per ragioni sociali o politi.che. L'uomo è così soff<?cato nella sua sfera ,più del,icata: .pensier_o e f~ntas1a. Democrazia è quel reg1me m CUI 11 popolo co– manda su ~-e stesso mediante )e leggi da lui appro– vate liberamente; il socialismo è l'.'1 vera, :i~teg_ral~ democrazia pcrchè mette !'.uomo 111 cond1z1om d1 poter eserÒitare i suoi dirtl!ti i-n ,pien~ libertà_. sot– tratto alla necessità di dover vendere li proprio la· voro. , . 1 . · t Sarebb-e assurdo che la liberta poli ica ragg1un a dovesse tramutarsi in una ,passiva e supin~, obbe– dienza ad ordini centrali e che, .per d1 _p1u .. fos: sero impedite quelle libertà. sussidiarie s-enza d1 cm l'attenzione poli!ica sarebbe una beffa. Cer!o,. questo non può essere il metodo d,i gov~rno_ soc1ahs!a, se il socialismo deve essere l'emanc1paz10ne del! uma- nità. . . . t La storia di questi ultimi anm OI mostra _quan o sia vera l'osservazione platoni,ca secondo c,m l'arte del governare è div•ina e tro.ppo gravosa per l'uomo_,· facile ad inebriarsi e ad eccedere .. Appunto ,f;le_rche questo sia evitalo è utile e necessaria un•o~pos1z1one, una critica !,ibera, che t-enga desta la cosc1e1;1z3: pub· blica. Sentir d-ire da soc(alisti ch_e democrazia_ e sol~ aumento di safari e che 111 Poloma, per esempIO, giu stamente fu impedita la libertà el-ett01,ale alla mag– gioranza, perchè se questa f?sse ~ta!~ l1ber:1, ayrebbe eletto un Parlamento ... reazionario, ~ sentir r_1p-eter_e le enormità fasciste contro le quali siamo 1nso1ti. (105) Terrorismo e co.munismo, To~lno, 1920, PP· 155-156; ENGP.LS : Antldtlhring, ed. cit., p. SO- (l06) Ibidem, p. 259. iblìoteca Gi o Bianco Non perchè un regime democratico deve rispettare i diritti de·Ua persona, anche neg1i avversarii; non per questo esso deve essere imbelle e disarmato con– tro le insidie o l'attacco violento. La democrazia si deve _difendere ,perchè non resti irretita entro le trappole del « fal·so liberalismo, falso pacifismo, falso razionalismo e falso universalismo», che il Benda ha arg.utamente confutato. -Essa non• è « entità ce· leste», fuofli delle miserie terrene della vita; ma, se vuo~ vive•re, 'Sii deve dif,e'nde•re anche coi Q1ezzi terreni richiesti dalle circostanze (107). Sarebbe as– surdo che un gentiluomo non cazzottasse un bor· saio lo solo perchè rifugge dalla volgarità! Così, è foUia rigettare comunque la guerra in nome della democrazia, non ritenendola giustificabile in nessun modo e qu<lndi peggiore della ... servitù! Va– lore supremo per •la democrazia è la •libertà .umaRa, non la vita umana(108). Ricordiamoci dell'ammoni– mento di Taoito: honesta mo:ns turpi vita po· - t.ior! (109). · Per evitare la guerra, e obbedendo al suo intimo senso umano, la democrazia deve superare i confini nazionali e mirare ad unifocare l'Europa ed i,! mondo in uno Stato, il quale d-eve avere il diritto d'interven- . to nella poHt<lca interna delle singole Nazioni (110) per far rispettare i diritti dei cittadini e· deJ.le mi– noranze, come esige la democrazia; poi-chè, cessato questo rispetto all'interno; sono in ,pericolo gli stessi diritti dei popoli vicin,i (111). La democrazia è garanzia di lavoro pacifi.co al– i'interno e di pace feconda ali'esterno ! Unico f reno e limite alla sua azione deve essere i! rispetto del'la , persona umana nei suoi diritt,i imprescrittibili_ Il socialismo, preparando ed attuando questa ria– bilitazione dell'uomo, si dimostra davvero l'erede della cultura e della storia! ALFREDO Poam Cecoslovacchia ·socialista Abbiamo accolto bten voiontier:i nètDlenosil'e cfJlo,n- 11equ.esto interie•ssante scritto, che et oflre una c1v.a- 1·a rapp1·e,senta;;ione\delle condiizioni a cui è riuscita a efevars-i la Ce,cosl6vC1Jcchia e ci o,ffl'e dat1i che, iln materia dii pol.ili,ca economica e siin1daco:ve, poss(Jno vel'amernle s1ervi'11ci dli utz'le esempio, e comp1/,essiva· meno/e co11.fc.m·1w10 le les.i che .no,i abbiamo se-mp•re su;,t/'IIUio ili (ll'[/Oll'l•elllO. Nu;z r,u,,.\,iamo //vllavia coil,wrdal'e col nostl'o co1- ·1ab'o:r•alÒre q1wncld parla di «pretesa» in1Ler/el'e·11za della Jiussiu e l'ibllllisce più ç1mpiamente il suo pen– s·iero nebla c/;i11sa deJ suo scritl_o. Quebio che è avve- 1mto in o,•c1,sione deli'invtt,o rivo.fio· a11che alla Ce– co-slouaccfliu di associa1'si at,l'·ini;;iafiva pe_l'la formu: /azione del così dello Piano Alarshall cz 11are c-o,sz chiaro che stcn,liamo a cred-ere come S'l µosso mz– ll'ire dubbio e,, pe_qg.ioancfJra, negare l'i11te'r{ere11za 1·ussn in Cecr·slavacchia. Noi avremmo anche _potuto pemare che, l'ite.111endo di avere in sè l,e fo,1·Z1e_ pel' provve,del'e al pieno I"iassett o della s ua. ec?110111w, la Cecos!o;,ocll:ia avesse supe1 'bamen.te dJ1,c/uaratoche nfJ11 senli_va b,i.rn_qnodi col labo_ral'e co_qUa,lll'Ì p_o– polN. MC/J 1.nvece la Ceco·slovacclua aV1eva, acco,llo l rn– vilo che poi dove11te d;isd.ire d.opo il viaggio a Mo: sca 'a cu•i [111·01<0 immediatamiente invi(ailii l ma.91r.or1 espo111,wlidel SllO _qovenw; e la Russia nmz_ s1 conr lelliò d,e,/,/(lrevc,ca della pucede,nte accetlazione fat– ta dalla Cer·otlovacchia, ma pr'e•te'seuna seconda vo– tazio.ne dalla quale I"isuUasse cJi,e' /,a revoca era slata (107) J. BENDA: Le democl'azie al.a prova, Torinò,. 1945, p. 197. (108) Ibidem, pp. 118.119. (109) Agricola, 33. (110) A. POGGI: Filosof·a e Diritto, Genova, 1930, oap. 11~. (111) AnI-Sl'OTELE: Politica, trad- it,. Bari, 1925, p. 221.

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