Critica Sociale - anno XXXIX - n. 20 - 16 ottobre 1947
.. CRITICA' SOCIALE 385 ,magistratura; tanto 'è vero elle esso si è sempre tro– vato in -grave imbarazzo dì fronte a qualche decisa resistenza individuale, talvolta verificatasi, e vinta solo mer,cè il mancato appoggio derivante dalla mal– celata osHlità, o per lo meno dallo scetticismo della categoria. Il problema vitale dell'ordine giudiziario non è tecnico, non verte sull'opportunità dì comporre in un certo modo il Consiglio Superiore d,el;a magistra– tura o dì abolire il MinisteFo di Giustizia; esso invece, nella sua parte vitale, è squisitamen•e politico e verte sulla capacità organizzativa di mostrare al paese e di convincere tutte le forze schierate sul fronte .po– litico che il complesso dei magistrati sfa, in un cer– to contingente momento storico, indipendente da qua· lunque partito si trovi al potere, cfoè garante dell'ap– plicazione pronta ed integrale, per tutti i cittadini e· per tutti i loro gn1pp·i, di tutta la legge, quale che sia. sem,pre con spirito interpretativo e non politico di simpatia o d-i odio .per essa. Solo allora l'appare,c– chio tutorio funzionerebbe a vuoto, non troverebbe più la forza di macinare la magistratura, e l'interesse dei partiti ad impadronirsene scenderebbe al di sotto di quello ch'essi hanno a tenere in ·mano ·l'ammini– strazione delle poste, e non rimarrebbe a'.tro da fare che l'adempimento, della formalità legislativa (sia ri– gida quanto si voglia la carta costituzionale) di rico– noscere· il fatto storico, già verificatosi, con sodd,i- sfazionie gene·rale. . !il problema è, dunque, politico e perciò ,in·teressa anche i partiti di sinistra, che rkonoscono .J'esisten– za neLla società della lotta di ,classe. Sino a quando, nelle passate circostanze po:itìche generali, i,1 Socia– lismo aveva motivi di, rifiutarsi d•i andare al go– \terno a condividervJ insieme con la borghesia la gestione delil,'ec·o,nomia capita;istica, .esso poteva ,con– siderare la magist,ratu-ra come uno strumento di go– verno del comitato di affari della borghes-ia ed il così detto « rispetto della J,egge > solo come un vel·a· me idrologico ,per coprire l'imposizione degli inte– ressi drlla 0iasse sfrultat•Fke. Effettivamente a•l'1ora ihproblema dell'ind·ipendenza giudiziaria non po– teva trovare una risoluzione radicale nell'interesse di tutto ,lu sòcietà ed era prematur.o impostarlo polù– tkamente prima della completa instaurazfone delJa società sociaJi.sta, cioè senza classi.. I\ia oggi ,H Socialismo, avendo rinun.ciato ad ogni pregiudiz.iale circa la sua - partecipazione al gover· no e facendone solo una questione di opportunità po!i'tica contingente, è chi.amato sin da ora a dire anche su questo argomento la sua ;parola ed a far sentire i1 suo peso po:•iti,co; Esso ha ·pieno dfritto di resp.ingere :il sospetto, fo~mulato artatamente da aìcurni ambienti di destra ed incoraggiato da qual– che più o meno inconscio atteggiamento di estrema sinlstra (il quale non ha niente in ,comune col sc– ciall~mo), ohe esso covi ti.I proposito di •impossessar– si del!a magistratura ,come d'uno _strumento· da ado-. pernrsi per lo stesso uso che ne hanno fatto sfoora 1 partiti di destra. Vi è modo e modo dii,concepire e di fare la lotta di •classe. La si può fare per imp.a– dronirsi, gradatame·nte o d'un col.po , di tutto l'ap– parato statale· (compreso l'ordin e gi udizfario, allo scopo di sopprimere e soggiogare l'in trap,resa econo– m.iica ,privata, senza preoocupa,rsi di garanti.re · )a li– be,rtà (morale, poHtica, -sociale) deJ. la persona urna· na col presidio d'un giudice veramente 'indipenden– te. Questa specie dì ,J.otta di classe ha di attraente solo il lontano miraggio del servo cui, per indurlo a gradire le nuove catene del padrone-Stato messe al posto di quelle del padrone privato, vien fatto ba– lenare il regno del,l'abbondanza, dove iJ nuovo da– tore di lavoro gli ,promette un'infinita, cioè impossì~ bile, felicità materiale. Essa non ha nul!a a ,che far~ col Sodalismo, che fa la sua Iolla per impossessarsi: sì, delle 1eve statali, dì comando. ma allo •scopo !l,i librrarc 1')1omo da ogni forma di asse,rvimento, E;· conomico e. morale, e di sopprimere e regolare la 11- bcrtà economica so-lo dove siia sfruttatrice. Quest'al– tra loUo di classe è vivamente preoccupata della libertà umana e sa di non po,terla assi.curare· senza ~ presidio d'un giudice ve~amente . •ind_ipen_de_ntE!, che lo tulel,i, la soccorra e la rncoraggu, ne1 soh bm1- ti. impostiìe, per ragioni di ponderata sicurezza g_e– nerale, daJ.la legge espressa ·dal popolo e da esso m ogni momento revocabhle. o Bianco . Purtro.ppo, però, ,l'indi,pendenza de] giudice non può ,essere fabbricata, come per un automa, con del materiale sia pure •legislativo. Si tratta di fare im· parzia.e un uomo e non bas,tano certamente nè l'ina– movibi!,ità dalle funzioni giudiziarie, nè il divieto quasi umiliante fatto ai mag,istrati d'iscriversi ai par– titi poI,i,tici_ e nemmeno, per quanto questa sembri la misura più radi,cale, ,l'autogoverno de:J'ordine· giu– diziario. ind·ipendente si può essere o per originar,io temperamento o .per educazione individuale. Piutto– sto si può v•edere se .Ja magistratura ii,talfana oggi pos– sa trovare in se stessa la forza, che non può certo trarre da a:tri, di, essere indipendente, e poi anche di apparir tale. Io ritengo di •sì, a patto. che essa ac– quist,, coscienza del ruolo che le compete nella nuo– va s;tuazione politica; determinata dalla possibilità sunpre imminente, ,e spesso aHuata, de,J socialismo al governo. Caduta i infaU i la p.regiudiziale deH'op· r:osiz.\,ne sistematica de.la classe lavoratrice, la ma· . gistrat11ra si è sottratt a a ll'accusa di amministrare, sotto L velo ideologico del iii.spetto della legge, una giu\tizia di parte, a favore di interessi sfrutlatori, r,erc-hè g1i ·stessi sooi.al.isti non disdegnano più di amministrarla; neBo ste.sso tempo essa, nella flut– -tuazione del gov,erno da destra a sinistra e vicever· •sa, non _potendo più considerarsi uno st,rumento nel· le mani d'una sola classe o partito, dovrebbe fac,i,1- mente sentire la necessità di arroccarsi intorno alla logica ~te,lfa legge come all'unico punto sfabi.e ed immutahiie che è .consentilo dal generale movtimen– to pol'uco, rifi_utand osi così d i agire secondo una instabile e mutevo,]e diretti.va minis!eriale ed assu· mendo un deciso ed inequivoca bile atteggiamento di imparzialt neutralità nella contesa sociale. Le uniche d,i.fficoltà che os -tacolano e ritardano l'acquisto da parte dei giudù.ci di questa nuova co– scienza della ,]oro fun zione. so ciale, risiedono nel faUo •che essi sono stati all'origine rec'.utati esclusi· vmnente fra i ,ceti medi, poi abit uati dai loro capi a troppo ossequio verso dl pote.re centrale· quando lo si riteneva stabilmente assicura! o nelle mani d'un solo partito e d'una sola classe dominante, ed o costretti a chinarsi a raccogli•ere JJ frutto amaro Llei la sfiducia da parte di quasù tutte le forze politiche. Ma non si tratta di ostacoH ,insormontabili dalla ma· gistratura, a patto ,che essa voglia e sappia trovare in se stessa iii senso della sua particolare missione nella situazione p,resen·te. La sua vera Jndipendenza non potrà mai esserle assicurata dall'esterno a mez· zo di qualc"!ie controao, il quale, ,per ben congegna– to che sia, finisce inevdtabilmente sempre per negar– la nel/lo stesso momento in ,cui si vanta di affermar– J.a con una delle soli·te finzioni giuridiche. Il giudi.ce può trovare l'indipendenza solo nel senti– mento della legge che gli dow-ebbe esser proprio senza comunione con altri•. La provenienza dei magistrati dai ceti medi .può realmente intromettere nella_ inter.pretazione della norma giuridica le speciali preferenze politiche di quegli ambienti socia:i. Ma il fatto non può essere ,considerato inevitabile, se si pensa che il sentime11r to dena legge è capace di operare nell'animo del giu– dice la distruzione o, almeno, 1a neutralizzazione pra· tica della concezione pohtica che lo segua dal suo mondo di provenienza. Quel sentimento deriva dal disinteresse che può provar~ solo colui che, arbi– trando un conflitto di interessi altrui, lo dirime alla luce d'una regola ,che stabilisca in via generale se •ed in che misura l'un interesse possa prevalere sul– l'altro. Ed esso è tipico del magistrato e non viene condiviso da alcun altro agente dello Stato_ al quale invece, ,in luogo del disinteresse, viene attribuito il pro.movimento di determinati ri,nteressi statuali, cioè d,i .e.lasse. Se questo li persegue oltre i limiti consentiti da:Ia regola, pecca di zelo; ma se il giudice accon– sente alla cosa, tradisce senz'altro il suo· compito. Nel che si vede come la legge è per l'uno un limite sopportato dal suo interesse funziona'.e, per l'a.tro invece è l'unica ragione del suo compito sociale. Il primo può trarne, come ogni cittadino, un sentimen· to di simpatia o di antipatia, a seconda delle sue pre– ferenze sul contenuto politico o sociale di essa._ Il secondo è invece quotidianamente stimolato a sim– patizzare con essa, qua'e che sia il suo contenuto concreto, neUa sua astrattezza, che è la sua maestà: è stimolato cioè quotidianamente a ,contenere ed a
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