Critica Sociale - anno XXXIX - n. 20 - 16 ottobre 1947
382 CRITICA SOCIALE te esplicito neI diì-chiarare che gli scopi debbo•no es• se.rè comunque raggiunti. Quali J!)Oss<:mo-esser~ (Jue– sti mezzi? Sostanzia-lmente due, crediamo. O 11 Go– verno divulga quanto più è possibile· ù dati del pia•• no e attende stando alla finestra i risultati dell'azio– ne che le singole forze economi.che, in p_ossesso di queste informazioni, riterranno !1.l. intraprei:iderei tiella speranza che, n_el-loro comp.esso, esse di.ano 1 risultati dichiaratd utili nel: rappo-rto; oppure 11 Go– verno ,prende ,per mano que~te forze ~roduttive e lt: « dirige», le conduce:, v?lenh_ o_nole~h, ver~o Cf_ueg)1 scopi -che un consesso d1 tecmc1 ha r>Jtenuto I piu uti– li ,per una rapida_ ri:costru_zione__d~Il'Europa._ Non crediamo ai risultati pos1t1v,1 deJ,Ja P.rlma al– ternativa. In sostanza non è perchè la gente non ri– teng.:i socialmente più utile una casa· per operai piut·· tosto che una casa da giuoco . .un tra!tore p,iµttosto che un'automobile di ,lusso e cosi via, ,che produ,ce gli uni anz,;chè gli altri. Lo fa invece perchè alfa con·• siderazione dell'uti-le sociale s•i sostituisce la •ricerca dell'utile individuale o di gmppo, che deriva dalla massima differenza fra un costo monetario ed un ri– ca'l'o monetàr>io, a sua volta funzione di un .prezzo cti mercato, il quale rispecchia i de·sideri degli indi-• vidui sotto la ,pressione di desideri, di timori o di spe– ranze, ·che sono spesso in ,contrm,to con le linee di– rettl'i,ei di una -obiettiva e raziona·le evoluzi@ne della vlta sociale. Si rischierebbe così di 'arrivare al!a re•• sa· de: conti, avendo realizzato l'oppo·sto, o p·ress'a poco, di quanto si sperava .. D'altra ')la•rte, poichè si otternrnno determinati crediti sulla base «irì certe, premesse costruttive, e .poichè d. crediti• si trasforme- , •ranno ~n determinati. materiali, fo,rse an,che- scarsa– men1e .dùsponibili sul mercato internaziona'.è, si por-·• rà senipre il problema deH'u.!tliizzazione e, quindi dell'assegnazione di tali ruateFiali. San;bbe veramentP. molto grave se questi~materiia!i, di cui a•:tri paesi si sarebbero privati in vista di assisterci, veJJ_issero uti– lizzati per scopi divers,i da quelli dichiarati, come sarebbe grave .se, per effetto di un eccessivo c0ro,su·• mo interno di determiNati beni, e quindi -delle aUrez– :1.abare necessarie a produrli, la nostra esportazione, venfsse ad essere .limitata, creando una situazio,n.e. di disagio in quei paesi -che 'vi avevaI,JJofatto asse- . gn.Q.rr :iento. · ; Crediamo pe.rtant0 ,chè s,ia in dispensabile una for .. . , ma di « dirigismo», ,che ,può svilup.parsi su due di– rettFici, -senza con questo escludere che •Jiossah@es• serci canali c.he le colleghin.o onde meglio adattwre l'attività governativa alla realtà economica. L'una· è indiretta e si .svolge attraverso i, ca,naii monetari e finanziar-i, manovra i ,prezzi de.I mercato in mo.do da rendere ,comparativamente ']JÙÙ p,rof,i,ttevoli •certe pro .. duzioni, soppo1·ta un onère monetario pe•r questa ma,novra, -one,re che grava sul bi!an<do ·e cl'le dovrà essere coperto, data !a premessa del,Ja stabilità, finan– ziaria, da maggior,i tassazi@ni, limitatamente· al set· tàre manovrato, opJmre estendendola a tatti 'gli altri. v·a]tra direttrice è ,più diretta e si ap.plica ,ai mate, 'riali ed alle forze produttive, indipendentemente dal livello che il loro prezzo raggiungerebbe sul mercaf'o se questo avesse il suo normale funzionamento. La · ripa,rtiJione dei fattori della ,produzione avviene pe,r assegnazioni ,in base. alle priorità sfabilite dà! .piano ed in ,perfetta armonia con l'assegnazione di tutti gli altri fattori comp!ementari. I risu'.taii della p•rodu– zione sono controllat,i con le previsioni ·e la loro uti-. lizzazione si effettt1a <ln vista del conseguimento di I un mass-imo utile s·ociale. · · Sia la .prima che la seconda direttrice ,pres11ppon•• gono l'esistenza di un meccanismo, d'uno strumento che eseguisca il piano e ne controlli gli sviluppi. Non tratteremo questo a,rgomento, iperi:hè oltrepasserem-. mo i limiti di un articolo; -ci ,cootenterem0 di di– chiarare che l'esistenza .di un meccanismo· è essen- ~~~ - ' ' Constatiamo anche che -il Governo non sofo non ha il meccanismo, ma non ha ancora adottato una li– nea cii politica economi.ca -.· Che ip questi due ultimi anni il Governo a·bbia giocato a mosca cieca nella vdta economica italiana, facendo sopportare i costi del gioco ai cittadini italiani, è purtroppo ma,Je a ,cui non si può rimed-iare; che continui ,nel gioco·Gjuando sono i coHtribuen!i di altri paesi che ne fanno' •le s,pese, .n,on ci" sembr-a nè· opportuno nè dign<itoso. DAVIDE ,CITTONE Bit::>lioteca Gino Bianco L' O.-N. U. e Ia-poli!ica d'equilibrio Nel -compa,rare l'Organizzazione delle Na.zioni. Unii-e, sorta alla fin·e del'là .recente guèTra, mondiale ano scopo p,reci•puo dJ «mantenere la pace e :la si– curezza fote-rnazi,unaJ.e», alla Società de-Ue Nazionò che :J,'aveva preceduta •con Io sles.so fine venticinque a.nnr p,ròma, si vogliano ,r>i1Jevareinnanzttutto d ca– ratteri ,comuni e quelli distintivi dei due organismd dal punto di vi.sta struttura'.lie·: ma altro sembf'a es– sere J!'eJ,emenito fondamentale di differenzùazi·one, che purtroppo se:gue una condizione di svantaggio per ,l'organizzazione attuale ,in confronto deHa vecchia. Ed è questo: che la S. d. N., dominata da11J,'lnghiH– terra e dalla F,rancia, nel senso ch'erano ·esse, nella temporanea e.cl -issi d,el]l•a. Germanda e deHa 'Russia, le .prindp_al,i Potenze- europee, e d.i· conseguenza gli ~lementi d,ire1tivi de'J,Ja Soci,e:tà, rùs,pondevano vera– me,n,te ad una situazione dd -concerto, .prevalente– mente .eù,ropeo o, megl,io, del Vecchio Continente, ma con,certo: ·Jaddove •l'Organi-z.zazione attuale, di cui sono eleme'n!Ji dec!i:sivi J tre Grandi o meg:tlo an– cco,radue soli, Stat•i,Uni,ti e U.R.S.S., rÌ'spond 'e.ad 1,1na sHuazi,o,ne di ,equilibrio. In altri termind:, nella S. d. N. -i dqe popoli cui spettavano •le maggiori respon~ sabilità, e i rispettivi governi, appartenevano allo ste·sso « mondo », avevano ,c0ncezioi:11ia,aa'l-oghe della vita dvile, ,dei •F-apporfi' fra ,J,e Naziond, del gk.itto internazfonale, della Ubertà, del'J.a democrazia, die:l p,r,ogresso, della guerra e del]]a pac,e:; a·veva,no oomu' nanza d'ilnte.ressdi generali, ed ·erano U,egati, popoli e goverrni, da una effettiva simpatia ,e·d amici:1.ia . De– giJ,ialtri membr>ÌI.permanenti del Cons•ig''. ,i0.il Giapc pone daJJa s.ua s1essa ..posizion.e geografica, e.ceentri– ca rispetto a1Lteatro p:r.inci'.pa·le de·Wattivrltà i,>oldtica inte·rnazionale, era co.nfina,to in una ,posd-zLone mar: ginale, Urltalia aveva una vo,ce assaà pìiù debole del.Je due alJ'.eate, e ,c,omunqt1e i,! Sl!IO «mondo» e ili suo or>ientameIJto non differivano fino al 1922 da 1 ! 1 loro, o,nde !,a sua .presenza' non. contraistava affatto, anz•i rafforzava, •l'aoce:n,nata situazione' d<t concerto. · · Ciò non toglie, ev;identemente, che h1ghi'terra e Francia i,>otessero ave.re ., di fro,nte a determinati ·,l}r,oblemi anche importanti, come queD}o te•desco, quello -russò, queKo ta,roo, un .punto dd V'ista <ihlverso :. ma siffatta dive,Psi1tà si manifestava solo nei confron– ti! ,d:i problemi singo 1 ).i, o, di' parti,colani: ,aspetti drl es– si, ,non ,i,rnc.ideva'su1 sistema come ta•1e·,e gH alleati europed deil'Ia Fi:ainda, che avevano. a foro v,o,!,tan0n d•i-rado pl!lnti di· vista iioro p,r,o.p 1 ri, ,com'è natura:e in una sodet.à demoora·tri1ca, non costitu.ivai;1-oaffatto un sistema d.iret~ò a bilanciare -il peso deW]nghilte-rra e dei suoi Domini'.!. C'era,, ins·omma, rul'o.rigine, nelle ·L'Europa i1nquad 1 r-ata entro la S. d. N. (e. ineg-HSta!Ji. extraeuro,pe<i che pur•~ ne facevano parte, aimeno dlJlpotenza) urna superiore unità d,i aspi,razfoni e di dnte,re_ssi, che permetteva ail:la Società di p,render,e deile ·deci.sioni ,costruttive, di es.ercitare un'azione i!J.11 -ri.ncerto senso, di Iavora•re: insomma: e se 1J,e ,rea– ldzzazioni riisultarono di molto -inferiori all'aspetta– Uva fu peT•chè tale visione comune non fu suffici.en– ,temeute itl1uminata e progressista, pe,rchè nei· singoli Stati prevalevano cprrenti di destra, percbè su trop– pi ,ppob:J,emi dm.portanti ci fu divergenza di védute-, perchè ,gli StatJ Urniti · erano assenti, per,cnè si trat– •tava del primo esperimento drl questo genere, pel!'– chè in seguita anche ne: 1 ]31 S. d. N: la situazione i:ni- zfale s.0pra ri.co ,rdata venne a mutarè:" · Un con<lraltare a'J.s-iste-ma eur,opeo della S.d.N. par·• v;e volesser,o pre.parare, ,più che c•ostitui,re (chè trop– po debo 1 li erano a:10,rai le :Joro forzè) Russia e Ger– mania ne}1922 a Rapallo, ma dI di,segno, se véramen– te vi fu, non die•de grandi· risu,J.t:i.U•, neppure dopo il nuovo ,trattato stipuiato quattT0 anni più ·!ardii a Ber•· lino; anzi, ne:!,-1925 dI tra,ttat,o di Locarno d.ncluse in un sistema di· concerto, limitato al settore renano, anche la Geirmania weima11i•ana, che nel 1926 fu am– messa pure nefr1a Società, tra i membri permanenH
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