Critica Sociale - anno XXXIX - n. 20 - 16 ottobre 1947
CRITICA SOCIALE: 381 L'Jtalia nel..piano Marshall I tecnrlci di sedici paesi e deHa Germania Occiden– tale, riuniti a Parigi in un Comitato di Coope•razio– ne Economica Europea, hanno ,in 70 giornj oi.rca di continuo lavoro, steso un rapport0 generale ed uria serie di rap-porti tecnici .(oltre 500 pagine a stampa) nei quali srl trovano -condensate per la prima volta una notevole mole di informazioni, autorevoli rln quanto fornite dagli organi responsabhi dei singoli paes,i, ed una serie di proposte originali e concrete, che costituisçono un apporto soJ.ido, anche se per o·ra modesto, alla costruzione di quella casa più vasta per i cittadini dell'Europa che noi socialista desi– deriamo veder innalzata con ra,pidità e fermezza. J..a conferenza ,ha sollevato nel mondo un enorme interesse; ha messo in evrldenza problemi di grave importanza, i •cui termini si stentava a riconosce-re, per i,J timore inconfessato che si aveva della loro gravrltà,; ha consentito di rendersi conto, anche se solo in forme per ora astratte, della -op•portunità e della convenienza di de-termirnati sacrifici in vista del ·conseguimento di rrlsultati comuni notevolmente superiori ai saerifici stessi; ha fat!o nascere, per l'ap • pli·cazione degli sforzi collettivii a p,roblemi ,concreti sufficientemente circoscritti, uno spirito di amiche· v-0le .cons,iderazione recip-rpca, che fa bene sperare dei lavoru futuri della Conferenza. II documento che appare dopo questa prima fa~e va quindi molto più in là di quanto è detto nelle sue ,pagine: è un primo e ardito passo su una nuov.a via ,che dive•nterà ,sem– pre meno d,;fficile a mano a mano ,che .si avrà il co– raggio di inoltrarvisi. A questi lavori l'ltal,ia ha partecipato con una fevma volontà di cooperazione internazionale, che s'innesta nella migliore tradizione europea, e· che ,,è ha valso la considerazione dei maggiori ,paesi· pre-– senti. 1-nsieme con essi l'Italia ha assunto determina• ti rlmpe·gni con lo scopo di tendere ad una ,pronta ri– costruzione. Vediamo an7Jitutto quali sono questi impegni e ,poi accenneremo, sia pur hrevemente, ag'.i effetti che sul· la nostra struttura- economica avrà, l'esecuzione del– la quota del piano generale, che spetta all'Italia. Il paragrafo 24 del rapporto generale sintetizza-in quattro .punti il contenuto deJ. programma di rie<>• struzione: 1") un vrlgoroso sforzo di .produzione; 2•) il ristabilimento o ·mantenimento della sta.. bilità finanziaria interna; 3•) ·10 sviluppo della cooperazione ,economica fra i ;paesi partecipanti;.. 4,•) -la so·'.uzione del ,problem,a a lungo termine che viene posto da]. disavanzo della bilancia dei pa– gamenti dei paesi partecipanti nei confronbi del con– tinente ame·ricano, particolarmente mediante uno sforzo nel campo deI:e esportazioni. L'i,mpeg,no che ri diversi paesi hanno assunto su queste linee direttive è del seguente tenore: « Onde assicurare I'applicazi-0ne del programma di ricostru– zione, i sedi,ci paes,i ,parteci,panti s'impegnano reci-• procamente a coope·rare per •l'adempimento di qùesfo compito, ed invitano gli altri paesi europei ad unoirsi a loro. Questo impegno è ,preso da ogni paese sul pia-• no nazionale-, ma tiene ugualmente conto degli dm– pegni della stessa natura presi dag.Ji altri ,paesi ,par– tecipanti (parag. 32) >. Pochi paragrafi prima (parag. 23) è detto: e I metodù impiegati per mettere in opera il ,pro– gramma di ricostruzione non saranno g!i stessi_ in tutti i ,paesi, ma tutti saranno in girado di compiere la loro parte del programma comune: a ciò sono tutta risoluti >. Questa dichiarazione è di estrema importanza e può essere valutata solo se d si rende conto dell'entità, in modo particolare, d~llo ~ sf<;>r: zo di produzione> previsto. Ecco a 1 cun1 ob1ett1v1 che dov-ranno essere rag~unti entro il 1950-51 e che mettiamo in confronto con i dati del 1947. ibliotecaGino Bianco a) Nel settore agricolo si dovrebbe: aumentare •la produzione dei cereali da 48,9 a 65,8 milioni di tOJln., mentre quella dei cereali panifica· bili passerebbe da 21,4 a 34,- mi.iCJlllidi t-onn.; au– mentare la produzione della carne da 6,- a 8,1 mi– lioni d-i tono. e quella del ,latte da 57;- a 73,4 miliCJllli di tonn. . . Nel ,campo deH'energia la produzione di ,carbone da 439 milioni di tonnellate dovrebbe passare a 584; la produzione d'energia elettrica a 70 m]iardi di Kwh con un aumento del 40% sul:a produzione del ,1947, incrementando la capacità generatrice di 25 milioni di Kw; la raffinazione del petro:io sarebbe porta– ta a 17 mHioni di tonnellate, con un aumento del 250% sui liveLo del 1938. - Per l'acciaio, è previsto un aumento de!l'80% sul• la produzione del 1947, raggiungendo il live.Io dù 55 milioni di tono. Per· i mezzi di trasporto terrestri s-i prevede che essi sian-o in grado di trasportar·e un ton– nellagg-io su,periore del 25'% a que:Io di anteguerra, mentre la marina mercantile sarà por:ata al livello del 1938. Si prevede inoltre (e la ,cosa è mol!o importante) che '1a grandissima pa,rte dei beni strumentaii neces· sari allo svilu,ppo delle .produzioni · considerate sia fprnita dall'industria eu,ropea. In questo quadro, quale è la quota ital<lana? Nel settore agricolo si dovrebbe far passare·la p,ro– duzione di cereali panificabi·.i (grano e sega a) da 47 milioni d•i quintali nel '47-'48 a 71, nel 1951, men· tre l'area coltivata .passerebbe da 4,6 milioni di ettari a 4,95. Per i cereali secondari. per lo stesso periodo, si dovrebbe passare da 28,9 a 34,2 mi:ioni di quintali e l'area coltivata da 1,975 a 2,020 mi.ioni di. eltari. La produzioné di carne passerebbe da 537 mila a 810 mila tonneJ:ate, quella del latte da 5.200.000 tono. a 6.500.000 tonn. Per altri settori si dovrebbero ,raggiungere i seguen– ti aumenti: il carbone, compresa la lignite, dovreb– be sa1ire da 3.200.000 tonn. nel 1947 a 5.200.000 nel 1951; la cap a O: tà di ra ffinazione che nel 1946 era di 50 mila tonn. dovreb.be ,passare a 2,5 milioni di tono. La p,roduzion e e;ettrica dovrebbe salire da 25,8 (1) mikardi nel 1947 a 37 mi.iardi di Kwh, mentre gli impianti installati ,passerebbero da 6 milioni a 8,5 mi,ioni di Kw.. Per 1-'acoiaio si salirebbe da 1,6 milioni di tono. nel 1947 a 3 milioni nel 1951. Queste poche cifre -bastano a dare un'idea deHa dimensione dei .problemi che sorgono, del processo di revisione che si annuncia e del ritmo al quale si deve avanzare se si vuole che j risultati prefissi siano raggiunti. Infatti, la sola produzione dii cereali pani– ficabili, che da 45 milioni di quinta.i circa deve pas– sare a 72, segna un aumento di circa i-150%, mentre ~•area coltivata aumenta del· solo 7'% -circa e com– porta quindi infinite ,conse~uenze in campo industria– le. Si tratterà di produrre, per esempio, più trattori e macchine agricole e quantità molto maggiori di fer!Lizzanti. Questo incremento di .produvione dei trattori ·richiederà una maggiore disponibilità di ac– ciaio, di legno e di altiri maggiori mezzi di trasporto, i quali hanno à loro vofta bisogno di maggior quan– tità di accfaio e di ,carbone. L'aumento d1 produzio– ne significherà· maggior ,impiego di coke, di fosforiti, quindi di trasporti marittimi e terrestri, e così via. Ora, nessuna di queste materie pl'ime di ,cui occor– rono maggior,i quantitativi è allo stato attua:e inutiliz– zata. Per esempio, i,1ferro ed il cemento sono altual– mente in notevole misura impiegati. nel'.a ricostru– zione edilizia. Se s1 ponesse in atto un forte-program– ma di produzione di trattori o di bacini per l'iindu• stria idroelettrica, la domanda di accia-io e di cemen· to .per questi scopù farebbe concorrenza a:Ia doman– da delle stesse materie per altri usi, i quali, ,per il fatto c~e attualmente sono soddisfatti, sono evidente– mente valutati dal mercato come ,più utili degJ,i altri. Come si riuscirà in queste condizioni ad adempiere agli impegnù del piano? II rapporto lascia Hberi i partecipanti di usare i mezzi che credono più op– portuni· pe·r raggiungere gli scopi, ma è estremamen· , (t) La produzione effettiva, invece, non è superiore ai 20 miliardi di Kwb.
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