Critica Sociale - anno XXXIX - n. 20 - 16 ottobre 1947
CRITICA SOCIALE 397 st·ruttu'.a »: ~I ,sistema _del sospetto contro i dirigenti, p_er CJ.!I og:m errore diventa colpa e ,provoca denun– z~e. e 11nc~1t,s le, a'.le. qu_ali_è data la massima pubb.Ji– c1ta, seguite.da sanzioni più o meno gravi di varia na· turi ¾ in un. cjrc olo vizi_oso senza fine. Questa continua < ~erra <?1 v1!e comumsta », come eg:i la chiama, .cul– mm_a ,penod1camente, come è noto, in quelle d.ram– inat1che _« pu~g~e _» ~ « la spad_a di Damocle degli mgegnen sov1et1c1 » - l'ultima delle quali anteguer· ra, « l'ondata maniaca» contro 1itecnici russi .e stra-•. nieri _del 1937, ha distrutto lo spirito di iniziativa che si era andato gradatamente sviluppando dopo il 1929. E che il sistema non sia stato eliminato nemme·• no do,poguerra •lo abbiamo già rilevato Jn un artico· lo precedente, sebbene la pena di morte sia stata re– centemente abolrita. Il Littlepage ammette deJ resto la realtà dei .sabo– taggi fatti dai tecnici per ostilità politica al regime sebbene esagerassero i comunisti attriibuendo ~J. sa: ·botaggio la confusione e il disordine che ,regnavarto nel-l'indus tria; e riconosce la necess:tà per l'industria sovietii.ca di un.a stretta sorveglianza, soprattutto con•· tro i picc oli sabotaggi, frequentissimi in tutti i rami d'imprr;,sa. Questi piccol,i sabotaggi sono probabH· mente in larga parte anch'essi un'altra manifesta· zion~ de:Ia silenziosa ribe:Jione individuale dell'ope– raio alla oppressùone che l'ha privato praticamente deJ.le sue normali difese sindacali contro l'eccessivo sfruttamento e ·che spinge, 'dice Sir Maynard, « in troppi .casi il singo!o a proteggersi aa sè con un',i1f– vioncibile •rilassatezza, fidando neile difficoltà di es– ser sostituito dn una società c.'he ha bisogno di tutte le braccia disponibili. Per Little.page una pianificazione totalitaria av.reb·· be come sua necessaria controparb:ta il reg'me poli– ziesco dell,a fabbrica; ma per lui veramente questo non_ sarebbe la conseguenza della so'a pianifi.cazione to.talitaria. Non è puro caso, egli afferma, .se le im– p,rese gestite direttamente daJa .poliz,ia mantengono più delle altre gli impegni '1oro assegnati e sono per– ciò anche le uniche nelle quali valga la ,pena di stu– diare iJ piano quinquennale (4). « Se questo .piano deve essere introdotto in tutte le industrie sovietiche e funzionare rego:armente, eg:i soggiunge, ritengo necessario adottare dovunque gli .stesS1i sistemi di controllo adoperali dalla -polizia nelle sue aziende. Aitrimenti. non .potrà dare risu.tati nè in Russia nè altrove. Questo è il mio·.parere ». Il parere di un tec– ndco, che non si •cura di ,po·!itica,- per il quale è ozio-– so occuparsi troppo del .regime politico <;liun paese in un dato periodo; di un tecnico che dà grande me• rito ai bolscevichi di aver difesi e mantenuti intatti con la stessa violenza e brutalità usata ,prima di loro dagli zar, i grandi territori della Russi:a asia'.ica qua· si deserti, come lo erano le regioni dell'O vest am eri– cano alcune genf:l'[azioni or sono, e èome ques.te ric– chi di <in.calcolabili riserve potenziali dest inate al l'av– venire della giovane generazione russa. Le terre fer·– tili e le montagne opu:ente di minerali della Russia orienta,:e sono per lui « una promessa mollo migliore per l'avveno:re ·del popolo russo di tutte le nuove idee politiche sociali ed economiche». E', comunque, un ,parere che coincide con le c•onclusioni di Hayek e deg;i economisti teorici anbipianificatori, ispirate a quelle p.reoccupazioni supreme della libertà po itica e umana dalle quali qui il tecnico ,prescinde, e secon– do le quali, contro chi contravviene alle leggi econo– miche, ,J'e,conomia pianificata sostituirebbe, all'uscie– re dell'economia di mercato, il. carnefice. Un socialis~o del b'astone. Quel che è curioso è c'he anche un'opera che si pro-, pone di dimostrare, contro questi critici radicali, la possibilità pratica ùi un'economia « socialista » giun– ga, per ciò che riguarda particolarmente il ,prob:ema deHa disciplina operaia, a conclusioni a ben guar- . (4) Sull'industria aur'fera del distretto di Kolyma, nella Si– ber'a settentrlonnle, sotto la dittatura della pe>lizia, ergastolo gigantesco, si veda 1,1n recente articolo pubblicato nella Well- .,, woche del S ottobre. iblioteca. Gi" o Bianco dare nCY11 molto di.ssimili da quelle del Littlepage, an– ~he se più caute e ,condizim1ate. Il prof. Schumpeter, 11 quale reputa il problema del'.a discip•:ina del la· voro uno dei prob:errui più essenziali per un regime socialista_, nota infatti nel suo libro che un simile re– gime avrà certo la possibililà di ottenere una maggior diso:•plina di gruppo e quindi minor bisogno di disci– plina autoritaria; ma non ,potrà farne a me·no. L'e– .sperimento russo è perciò estremamente istru'tivo, e, come nel caso del risparmio, le diverse critiche ,che possono essere mosse contro la generalizzazione deJ;•esper,ienza russa non diminuiscono il valore di insegnamento che esso ha per risolvere la questione se in una società socialista .Più matura o in altro mo– do ·più vicina alla normalità, la pianificazf.one Jncon .. trerebbe minori e, forse, nessuna difficoltà. L'impiego senza riguardi nel campo ,politico-so– ciale dei vari sistemi escogitati dal governo sovie– tico pe•r altuare q-gesta drisci,plina autoritaria con san– zioni alle quali, anche se avesse avuto la forza di farlo, non ha mai pensato un imprenditore capita– lista, sono da lui sintetizzate in un apposrito capitolo, •in cui ·osse,rva c.'hei ,preoccupanti fenomeni che accoro. pagnano i,J sistema « non sono essenziali per il no– stro argomento». Le crudeHà contro singole ,perso– ·ne e ùntie•ri gruppi sono da attribuire in larga mi– sara a:Ia immaturità della situazione, alle condizioni del .paese e alla natura della sua burocrazia. In altre · condizioni, con altro grado di sviluppo e con a!tri funzionarii, ·non saranno necéssarie. Se si dovessero dimostrare non necessarie, tanto meglio. Il pun:o es– se•nziale è che almeno un regime socialista sia stato effettivamente •capace di imporre una discip rina au•• toritaria. Ciò che importa è i.J principio, non le forme particolard ·in ,cui è stato trado!lo in pratica. Baste• rebbe ammettere che ,predominassero le idPe del « so– cia·lismo idilliaco» per convincersi della p,'obabilità dli un completo e ridicolo fallimento. Obbiezioni sol· lo i,J punto di vista considerato sono quindi obbie– zioni non contro il socialismo in se stesso, « come de– fo:nito pe.r il nostro scorpo », ma ,contro· carat:eristiche di speciali tipi di socialismo. « Che simile socialismo, egli soggiunge, 51ia compatibile con ciò che noi ini– tendiamo abitua'.mente per democrazia è un'altra questione». E non c'è dubbio, se il socialismo non sia che « un sistema istitu:oionak neJ quale il control– lo sui mezzi di produzione e sulla stessa produzione spetta ad un'autorità ,centrale», e nient'altro. Ma è questo un socialismo molto simile, nel'.a sua meccanica, al sistema di economia pianificata istitui– ta nell'intento d•i meg:io utilizzare le risorse produt· tive e non di perseguire gli interessi delle classi più u– mili, di cui parla il Dami, o al « regime dei d-irigen– ti », del Bur,nham, prima della iniezione democrati,, •ca di cui pa.rla i,1Blum, un sooialismo fratello gemei• lo del neo-ca,pitalismo dei ·monopoli da ,cui. deriva,. ·ma Iibero dai vincoli dei sindacali operai e padrone totale dello Stato. Lo stesso Schumpeter, a:Ja fine del!~ sua o.pera bifronte e a dop.p)a chiave, nel:a qua- · 1e si è assunto di dimostrare che il capitaAsmo è de– stinato a scompar,ire e che il meccanismo soc'alista •che lo soppianterà ,potrà funzionare forse an.che me– glio del capitalismo, dopo di aver lungamente discus-– so il problema della possibilità della democrazia in uno Staio sooialista, nota •non esservi motivo di crede– re che un socialismo, quale è dato prevedere nel sen– so ·definito nel suo libro, « possa significare l'avvento della ci viltà sognata dal socialismo ortodosso. E' as· sai più p,robubi•le che questa c,iviltà mostrerà tratti fascisti, dò che sarebbe una slrana risposta alla pre– ghie·ra di Marx. Ma la. storia ·si compiace talora di scherzi di dubbio gusto », Resta appunto da vedere se la pianificazione so– vietica sia un'anticipazione di questo travestimen·· lo del socia'.ùsmo, che farebbe pensa-re all'aneddoto di Chamfort sul metodo usato da!,'abate Dubois per– chè il reggente potesse méglio conservare ·l'incogni– to a un ballo: queJ:o di prenderlo a calci nel sedere. « Le régent qui i.es trouva trop forts, lui dii: L'abbé tu me déguise trop >. · FAUSTO PAGLIARI
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