Critica Sociale - anno XXXIX - n. 20 - 16 ottobre 1947
396 CRITI.CA SOCIALE vestimenti «fel .risparmio nazionale e la distr:buzi_one delle risorse produttive in maniera da front-eg~1are i bisogni del paese, l'esperienza russa avre!Jbe d,mo– strato, co,i ,poderosi risultati . <;:Ons~guiti 1~ ~j,\~esto campo, il vantaggio ·della ut1hzzaz1one p1amf1cata delle risorse in materie prime e mano d'opera. Che l'iniziativa privata non· avrebbe !alto ciò c~e h~ _potuti? fare l'in·iziat'va di Stato in Russrn, lo nota m p1u punii anche il, Littlepage e, a ,pro.posto dell'industria auri•• fera, adoperata fin dal ,principio so,pra•tutto come mezzo adatto a gettar.e le fondamenta def vasto pro– gr0amma di sviluppo d_ella ~iberi_a ~ ,di tutte·. le re– gioni orientali e sudorientali, egli rileva che m quel progetto vennero ,profusi capitali enormi, veramen– te esagerati, poichè g'i uomini al potere non si p•re– occupavano affatto dei ~uadagni immediati iin quan– to •essi av.evano ereditato la caratteristica russa di guardare al fu'uro. Ris,petto al metodo democratico dell'economia di mercato, r,i,volta al massimo· soddi-– sfacimento dei bisogni presenti sentiti in un dato mo. mento, un'economia pianificata aulo•rHaria ha, per i suoi fautori, appunto il vantaggio di poter dare a•l– la popolazione. ciò di cui essa dwe· aver bisogno, vo– glia o non voglia e costi que•l che cos!i. E degli enormi costi di queLe iniziative, il libro di Littlepage è tut– ta ,una documentazione vissuta. Lo s!esso p,rof. Schumpeter, il qua•'.e, in materia di investimeHto · del rispal'mio a sco'pi nazionali, ,considera l'esperimento -russo - sotto molti al.tri ris.petti non •probante - in questo campo, come nell'altro della discip'.ina del lavoro, asso··utamente convincente, nota che sa-. crifki e « asl,inenza » sono· .stati imposti in 'Russia in una misura quale nessuna società, capitalistica avreb·· be ,potuto imporli, il.,che non esclude che ad uno sta– dio u:teriore più progredito della evoluzione econo– mica non sarebbe stato richies!o ·tan!o per assicu 0 -rare un ,progresso a tempo capitalista. « La verità è ,c!ie situazioni diverse es-igono socia,.ismi diversi». Quello russo è stato verame nte, si n dall'iniz:o, un «so·•· cialismo di guerra »; ma è mal.lo sigNificat.ivo il fatto che, vinta la guerra grazie al si stema che le -è pro– ,pirio, il p-rincipio c_he il consumatore_ è l'u'tima ruo– ta del .car-ro sia stato dopo guerra, per le neces-• sità della ricostruzione economica e beHica, innalza– to addirHtura, a delta dell'Econoìnist, a dogma na– zionale e ria,pp•!icato in ,pieno nel 4° piano quinquen– nale, salvo ulteriori proroghe, se sarà 11_ecessario. li trionfo del « meta.do :t bwrocraticÒ. In ,complessò, rer Baykov, ii problemi della organiz– zazione produttiva, dopo tentativi e adattamenti con·• tinui, si può dire fossero stati risolti in Russia ante• . guerra, colla creaz-ione di un sistema di gestione in– dustr.iale nell'insieme soddisfacente, cc;:,sicchè ,le dif– ficoltà amministrative non erano da considerar.sii fon– damentali, ma tali da .poter essere risol,te con adat- · lamenti• te,cnici. E' questa una conc<]usione che a,p_pare almeno mol•• lo ottimista, se si tien conto dei •rilievi conclusivi falli dal Bettelheim nel. capitolo della sua opera sul• la pianificazione .sovietica, dedicata ai limiti di que– sta -pianificazione considerati nei fatti e ne:Ie ,cause. Eg:i mette in evidenza, sintetizzando le sue ob'e!tive ricerche, le conseguenze ·che ,il regime totalitario ha, nel campo tecnico-amministrativo, per la stessa or– ganizzazione ·dell'industria e per la elaborazione e la esecuzione dei piani e, nel campo pol.itico-sociale; gli effetti deLe « lotte .sociali » rigua·rdo a-'.la.posizio– ne de:Ia classe lavoratri-ce in rapporto alle altre ca• tegorie economiche nella distribuzione dei prodotto socia•!e e i riflessi di queste lolle sul funzionamento del-sistema nel suo complesso. Anche per Sir Maynard, c!le di11me·rito all'esperimento sovietico d·i av:er a-· perta la via a una nuova tecnica per 1a gestione del– la ricchezza del mondo nell'interesse di ,co:oro che fa producono, il sistema dell'economia pianificata deve ancor giustificare la sua pretesa al rispetto e all'imitazione dell'umanità come un metodo miglio– re di organizzazione della vita economica che non quello capitali·sti-co, notando che l'esecuzione è an– cora in arretrato rispetto a·'l'idea e che il p.iano è in parie reSpon ~abile del. sorgere di un eccessivo ap- parato burocratico. . Ma ancor meno ottimista sul sistema de-Ila ,piani– ficazione sovieti,ca è il Litt:epage, il quale, gmdican- BibliotecaGino Bianco do da tecnico, documenta gli enormi sprechi di mate·· rie prime, macchinari ed energie umane, gli alti co-· sii, le continue riorganizzazioni di grandi imprese con ~rande s,per,pero dei ca,pitali investiti e le con– seguenze deleterie del stls!ema della diarchia nella di· rezion'=' delle imprese, quella politica e quella leoni-– ca, •colla subordinazione dei teonici ai politici, la cui storia mollo iistruttiva si può leggere nel libro di Bienstock e compagni, L'economia sovietica è ~er •lui l'im,pero del « metodo buro.cratico », che fa dei d1r<\ttori e degli ingegne·r.i gli schiavi di un esas,pe· rante lavoro di scartoffie, di un regime industriale che si nutre di carta e impiega nell'uffi-cio centrale . dei piani e nelle « sezioni dei preventivi :t del1e pic– cole imprese un nu mero senza f,ine di funzionari, oc· cupati a escogitare questiona.ri e ~tampati d'ogni ge– nere e a prepa•rare quei prev entivi di produzione, che sono l'incubo del persona:e diirettivo e tecnico de•lle aziende. E che, •come aveva ·profetato Littlepage nel 1937, le cose non siano cambiate nemmeno dopo guerra, lo dimostrano i p.rovvedimenti recenti, ri• cordati -dall'Eco•nomrst del ·15 marzo, coi qua:.i il pe:r– sonale dell'amministrazione economica è stato ri· dotto di colpo di 730.000 posti, ,col trasferimento del personale e'1iminato dag;i uffiei amministrativi alla produzione, ,pe.r •combattere l'eJilorme « infJ.azione· bu– rocratica », stimolata: dalla posizione di privilegio fatta ai quadri amministrativi e gonfiata dal regime per ragioni politic!le, essendo questi .funzionari pri– vilegiati i .suoi più sicuri difensori. Piw,ificazione, e penalità. Baykov, nel suo esame compa.ato di un'economia pianificata teorica con quella concreta sovieti-ca, no– ta esJ)'ressamente che una economia ,pianificata, oare agli incentivi materiali e mora.i, importa pure di ne– cess,ità il ricorso a sanzioni amministrative e penali e, in quanto ,presuppone l'impiego totale della mano d'opera, non •può évitare « un certo grado :t di costr,i– zione e di ,penalità per mantenere la disciplina ope· raia e combattere l'irres,pons.abiilità1 e la trascuratez· za deU personale direttivo nel com.pimento dei suoi doveri. Indubbiamente, egli osserva, speciali circo– stanze accomJ!)agnarono )o sviluppo de.l'economia nazionale sovietica durante il periodo dei piani e die– dero_!uogo ad un durò ed eccessivo uso delle pena• 1ità contro gli operai e :il ,personale dirigente. Ma, egìi soggiunge, in un -certo senso, J'uso de]a pena- -lità è la logica conseguenza dell'occupazione totale e se, col crescere deU'importanza degli incentivi so· ciali e della miglior comprensione degli interessi •col– lettivi, la necessit,à delle sanzioni pena:i andrà dimi– nuendo e -con esse là loro severità., certo è che mi– sure rep·ressive sono da ritenere iJilevitabili durante i ,primi stadi di vita di un sistema .-pianificato. ControUo poli:desco e « pU/I'ghe. :t. Anohe qui 'Litt'lepage spiega, a cose viste, come questo « -certo grado di costr,izione :t funzioni in ,pra• tica, dedicando un apposito capitolo al « duro con– trollo poliziesco nelle industrie », sistema al quale sono sottoposti capi e gregari, tutti eguali davanlli alla onni-potente •polizia politica. L'organ.izzaz:one del· la vigilanza .politica su] persnn:ile e del.o spionaggio da ,parte della sezione segreta autonoma in ogni a– zienda a me-zzo dei suoi funzionari e di spie volon– taiiie, reclutate tra gli stessi operai, colla scheda i-n– dividuale, per ogni dipendente, sui suoi precedenti pòlitki, dalla rivoluzione in poi, universaltlzza ed eri– ge a sistema di governo dell'industria quella organiz-– zazione de;Jo spionaggio di fabbrica, introdotto in qualche grande irndustria americana e rivelata dalla commissione d'in,chiesta La Follette, che ha suscitato a suo tempo l'indignazione clamorosa dei comunislli in America e altrove. « Ne dsulta, soggiunge Little· page, che nelle organizzazioni sovietic.!ie dd quaoJun– que specie il numero delle ,persone in-caricate di sor– vegliare supera quello dei la voratori :t. Ma è per lui dubbio se iii regime potrebbe contin.ua •re senza questa formidabile rete dello· spionag gio polizi esco, per quan. to egli ritorni contJnuamente' a segnalare in tutto H .].ibro le conseguenze deleterie per l'industria di questo < peri,coloso sistema sul_ quale si basa tutta la sua
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