Critica Sociale - anno XXXIX - n. 20 - 16 ottobre 1947
-,--------~---------C-=-R::..:.:ITICA SOCIALE 393 letl!riato la sua arma materia}e, •così come il pr9le– tar1ato trova 11ella filosofia la sua arma spirituale >. E_d a;11cora: « la sola emancipazione pratica possi– bile e... quel'la c~e mostra J'uomo come la più alta forma d'essere de.•l'uomo » (60). Ecco: l'uomo è il fine della rivoluz:one socialista; non il potere d'un partilo ~ifeso con quei sofismi, con quell'odio e con quella ristrettezza di vedute che si riscontrano nel programma del P.C., redatto dal Bucharin. Ma se è così, non si può più par:.are d,i influenze deHe ideologie sui fatti sociali. E se si ammette questa « inf,uenza », la ferrea •legge causale è jnter– rotta e non si. ,può più parlare di determinismo eco– nomi-co ! Lo Stalin •tuttavia, non avvertendo queste contrad– dizioni, insiste nel dire che «la ,chi.ave per scoprire le leggi del!a storia sociale» (61) è da ricercarsi solo nel« modo·di produzione» (62) senza tener·,conto del.. le ulterior:i attenuazioni che sono state ammesse dal.o stesso Marx. Il quaie i-ntanto, trasferendo la re– sponsabilità dall'individuo («creatura» dei ra,ppor-– ti sociali) all'ordinamento d•i ,classe (63), disacerba-· va la lotta politica, non .più direfta contro i singoli «borghesi», ma c ontro H sistema; mentre nella dot– trina bolsccv •i.ca rimane il principfo, ma, con a.tra contraddizione evidente, vi si aggiunge la persecN– zione spietata .contro le persone, ,irresponsabili- «pro· dotti» deil'ambiente e, quindi, all'errore s'aggiunge il danmol Altro enigma dottrinale ,ci si presenta quando ci si ddce che ne,l'U.R.S.S. abbiamo un «pieno accordo con il carattere sociale di .produzione » (64) e non compariscono più le antitesi, r.itenute connaturate con la storia fisica ed umana. Come mai la «dialet– bi,ca», legge universale, subisce un arresto e cessa di essere ritmo della natura? Vogliamo accettare per vera la jdiai-ca descrizio– ne de,la vita di « collaboraz-ione fraterna » che si svolge in Russia; ma nemmeno possiamo trascurare l>erdserve di .tanti scrittori, reduci da questo Paese. IJ Davies (65) con sei,ena obiettività illustr~ i pro-• gressi tecnici ,compiuti, in Russia, .cita dati e cifre che destano veramente meraviglia, ma altrettanto obiettivamente ripete l'osservazione che eg!,i non nascose neppure allo stesso Stalin: in questa mac– china colossa·,·e ed operosa scorse il sacrificio di quanto è più prezioso ,per l'uomo e non potè tacere che, se tanto e maggior benessere deve esser .paga'o con 1-alibertà del proprio spirito, il prezzo è troppo cairo. Anche nel pa-radiso ·l'uomo era -contento - osserva il Kant - « sotto la guida de·lla natura» perchè i suoi istinti fisici erano soddisfatti; ma era, come gli al!ri animal:i, strumento, non era libero. La sua vita « da uomo» .cominciò qua ndo potè, con le opere del-la ragione, dare· un valore a.fa sua condot– ta, quando si sentì autonomo (66). II Fiilop - MLler (67), pur ammirando in Russia anche lui tanti e così prodigiosi miglioramenti tec-– nici, rimase do'!orosamente impress:onato dal «com· pleto disprézzo di ogni valore personale» ,consta– tato in •quella società, la quale tende ad « uccidere l'uomo .interiore » per sostituirlo con l'uomo-massa, col'Jrettivizzato, « div,iduo » e non più «individuo», ed osserva che il lenini-smo, imbevuto del•la tradi– zione orientale, ha tr.asformato ,iJ marxismo, in cui l'uomo ha ancora il suo valore, in un materialismo opaco, ove il meccanismo sopprime l'uomo. Non per nul;,a Marx melteva i-n .guard·ia l'Occidente contro i pericoli del mina.cci oso panslavismo! Sacrificare l'uomo alfa co!.lettiv,;tà per ... la felicità di domani era l'intento anche del despotismo, come di, tutti i totalitarismi. Se sotto g:1 Czar « la libertà di ,cosoienza, ,Ja dignità, la fe;-icità personale (erano) state implacabilmente maciulliate !l)er farne ,cemento (60) MARX, Critica alla filosofia del dì'rillO di Hegel, ed. Mongini, · 1899, pp. 30-35. (61) STALIN, op. cit., p. 25. (62) Ibid,, p. 26. (63) MARx, Il Capila:e, ed. e Avanti>,. P. X. (64) STALIN, op. cit., ·p, 27. (65) Missione a Mosca, M !ano, 1947. (66) Mutmassllcher Anfang d:r Merucheng••chichte, Lelp– zlg, Inselverlag, 1912, pp. 275 segg, 167) Il vallo del bot~cev;.mo, Milano, 1932, cap_ t•. ca G·inoBianco atto a tenere ~nsieme le pietre dell'edificio> impe– ri-aie (68), non può esser che amara ·1a riflessione sulle Ii-bertà ... progressive! Tanto più C3e non manca– no gli osservatori per i qual.i questo « benessere > non è così generale come si dice; e ,anche se no'i non vogliamo p·restar fede a questi < deni-gratori >, tuttav,ia non possiamo uscire dal dubbio, data la sa– racinesca di feriro che, ,con la sua censura, ci separa daìla verità. L'affermazione del Kn'icke-r-bocker (69) pel quale in Russia si sacrifica ·l'alimentazione alla difesa del Paese è già grave, ma ben più profonda è la ri– flessione che fa il comunista Ehrenburg ne·],suo cOT– i:osivo Diario di Jurenito (70), in cui- deplora l'ipo– •Crisia d,i voler dire che il ,comunismo vuoi, passare .«dalla necessità al.Ja libertà », mentre di libertà non v'è traccia e, quel che è peggio, sono scomparse .queJ.le poetiche finzioni con le quali la religione di– straeva gl,i animi dalle delusioni .terrene. Bandendo, in nome del, più gretlo realismo, l'apporto della ri– sorsa « fabulatrice " della religione, si sfronda, ,per lo scrittore russo, il «bastone» del comando d'un . mito che lo rendeva meno doloi-oso, di- modo che, sostituita la speranza d'un benessere celeste con la promessa del benessere terrestre, se v,iene a man– .care anche questo, allora l'uomo resta senza con– forto alcuno e « cla1 purgatorio della rivo'luzione > ·desidera tOrQare « all'inferno della illusione». « Il materialismo •idealistico si è dimostra!o cento volte più dWìci'Je di un idea.Jismo materialistico> (71). QueLi ste~si che s.crivono con tlntento apologetico (72) non possono negare ,che in Russia « uno scrit– tore ,che devia dalla linea generale,' non ha certo vita facile» (73), che « la situazione della libertà d'opinione e di stampa non è affat:o ideale» (74), che ... i,l sistema democratico è incompatibHe •col so- 1cialismo (??). Le spiegazioni che si leggono, per esem– pio, nel « programma del partito comunista» del Bucharin confermano del resto ques'e informazioni e nòn .ci persuadono sulle giustificazioni date, che fo ·stesso Bucharin avrà purtroppo- avuto modo di sperimentare false, dopo la sua condanna. Dobbia– mo dunque accogliere la serena conc'lusione critica che fa Annibale Pastore, il quale, pu:r professandosi -comunista, dimostra come manchi ogni palpito di umanità nella dottrina leninista, .che definisce: < fe– nomeno spirituale, ma extramo-rale » (75). Basta d'altronde leggere H libro Stato e riv,olu– zione (76) per aver un'id·ea del cinico machiavelli, smo, del barbarico spirito di violenza onde è ani· mata la dottrina di N. Lenin, in accordo col tem– peramento tetragono dell'autore (77). Qualunque pa– radi-so sarebbe infernale senza la gioia di poter par– lare come si perisa, e qua•'.unque sof ferenza patita in questo paradiso •ci porterebbe a.la disperazione! Marx -d.ice, è vero, -che la viol enza è ,Ja matrice della nuova società, IIJa non che ess-a ne sia anche la cons-erualrice., Se .continua per trent'anni, è una cat-– ti-va tèstimone della bontà del nuovo ordinamento, il qua•le non d-imos·lra di aver tutelato « l'interesse ge– nerale», nè d'aver fatto coincidere il sooialismo col– l'umanesimo (78); ma dimostra, se mai, l'imprepa– razione del proletariato ad autogovernarsi. E' per lo meno i-ronica quindi l'osservazione del Nav,ille, che iJ. vero materialismo pa-rta dal rapporto .« da uomo a uomo», perchè l'uomo è scomparso ed il ,collegamento co·J materialismo del sec. XVIII è ,per lo meno esagerato, perchè il Diderot, .per esempio, ha un' alla opinione dell' uomo, « capolavoro della natura». Marx dice e ripete ·che vuol .partire dal1'uomo « carnale e vivente :i, e da1Ja « modificazione che l'a- (68) PETrnu.TO: La Ru,sta nella vita moderna, Milano, 1914, p. 91. (69) Il piano quinquennale, Milano, 1932, p. 271. (70) Torino, 1946. (71) Op. cit., pp. 292-299. - (72) FEUCHTWANGJm: Jlwca 1S37, Vilano, 1948. (73) lbi<I., p. 51. (74) lbid., p. 60. (75) Op. cit., p. 153. (76) Ed. e Avanti>, Milano, 1920. (77) CHA>IBERLIN: Storia dtella Russia; Torino, .-01. I, p. 11:1. (78) l4ARx: Pagine di fil. poh, pp. 163_167.
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