Critica Sociale - anno XXXIX - n. 19 - 1 ottobre 1947

CRITICA SOCIALE 375 governo sovietico. I Russi, egli afferma, sono un pooolo crudele e brutale e sono « numerosi come le termiti ». Egli fonda poi la sua argomentazione su un gioco di parole di dubbio gusto. Egli ,crive: « I Russi sono slavi (slavs) nati schiavi (slaves) ». A questi pericolosi. concetti risponde sulla rivista socialista New teader del 30 agosto Alessandro Kerenskv, che fu primo ministro ,li Russia prima della rivoluzione bolscevica. .Il .Kerensky . rileva anzitutto l'assurdità del J?:ioco di parole, che tra l'altro non si può fare se non in inglese. Quanto poi al concetto che quelle parole vogliono esprimere, il Kerensky ricorda le correnti rivoluzionarie che si sono sv.iluppate nel suo paese per la libertà e la giustizia sociale, e osserva che Lenin non ba potuto instaurare la dittatura rapidamente e cinicamente come · Hitler, e che Stalin conosce bene l'amore alla libertà di gran parte del suo popolo,· che è costretto a tenere imbrigliato per mezzo del terrorismo. Il Kerensky ricorda ancora- come centinaia di migliaia di giovani Russi cresciuti in clima sovietico banno rifiutato di ritornare in patria dopo essere stati liberati dai campi di prigionia in Germania. « Chi è tenuto forzatamente in catene, ma aspira alla libertà, prosegue il Kerensky, non è uno schiavo. Schiavi sono coloro che sono fiSicamente liberi, ma desiderosi di ct."ppi spirituali. .. » e l' A. conclude: « Per combattere il comuni– smo bisogna avere un programma che eserciti sufficienti attrattive sulle masse... il repubblicano Eaton certamente non. contribuisce iu nessun modo ad un simile programma ». Militarismo russo. In una corrispondenza da Stoccolma di Bruno Kalnins, il quo– tidiano svizzero Volksrecht dà afouni interessanti dati sugli aspetti presenti del militarismo russo. La guerra ha portalo ad una tra– sformazione radicale nel problema dellè forze armate. QuCUo che era il principio democratico che presiedeva alla sr.rutt.ura dell'e• <1ercito sovietico è "'stato sostituito dal più rigido militarismo: pro– cesso che è culminato con la sostituzione del fatidico nome di « Armata rossa» con quello di (< Forze Armate dell'Unione Sovie- 1ica », proprio a1la stessa tregua che i (< Conimi;sari del Popolo )) snno stati trasferiti nel rango tradizionale di << Ministri ». « L'esercito russo è oggi ordinato con una disciplina estrema– mente rigida e con una marcata differenziazione dei Vari gradi. Il corpo <legli ufficia1i è categoria chiusa, con una posizione tutta particolare, rafforzata da diritti, privilegi ed introiti speciali. Que– i,tn situazione diventa addirittura marcatissima per i 'generali. In 1rmpo di pace il servizio miliiare ha, a seconda dei coJipi, una ,1urata da tre a quattro anni. È, cioè, i}. più lungo del mondo ». TI soldato russo è occupato tutta la giornata sino alle 22: gli è pressocchè preclusa la libera uscita e non ha alcuna possibilità di personali contatti con il mondo esteriore, mentre persino la sua t·orrispondenza è censurata dai superiori. II re~olamento militare ha adottato tra truppa ed ufficialità tutte le umilianti differenzia– zioni del tradizionale militarismo borghese, quando non le ha e'ia• &perate (diviet~ di ·stringersi I~ mano tra ufficiali e soldati). Le di– sposizioni regolamentari sono fatte osservare con severe {Juni:,doni, r.nche se quelle per la truppa sono più gravi per carattere e du– l'ata di quelle per ana·loghe infrazioni commesse dagli ufficiali. ,e Gli ufficiali godono speciSli privilegi. Annualmente ricevono gra– ruitameftte parecchie uniformi e p3ia di scarpe. Gli stipendi sono elevati e superiori a quelli degli impiegati civili di grado corri– spondente. Un sottotenente; ad es., riceve uno stipendio pari a quello di un docente universitario. Gli ufficiali ricevono razioni rli viveri più elevate e possono acquistare con speciali sconti sia le merci di uso quotidiano sia le merci di lusso presso spacci per ufficiali. Nell'estate godono ferie gratuite in luoghi di bagni o ,li villeggiatura, con le loro famiglie »: Questa situazione privile• .-.iata dell'ufficialità è esteiiormente contrasse,:?;nata dalla ricerca• ~ezza delle uniformi, dalle sualline dorate, dal portare la spada, dal mettere in mostra le decorazioni, il cui numero è strabocche– vole )). « Nel corpo degli ~ffìciali è venuto creandosi uno spirito di casta, creato in conformità. ai vecchi esempi prussiani• e~ ormai non più esistente negli eserciti democratici». · Si fa ogni sforzo pel costituire delle ,dinastie di ufficiali, creando specialf scuole militari di cadetti, come ai tempi dello zar, nelle quali i figli degli ufficiali, ·ammessi vi con larghe facilitazioni, possono entrare filirt dall'inizio della frequenza scolastica. Il planoMarshall. Alcune sensate osservazioni a proposito del piano Marshall, te• stè ultimato, svolge la rassegna quindicinale Negotia. « Fatalmente questa fase di passaggio dall'idea all'attuazione vratica sarà intes• suta di necessari compromessi. Forse sarà anche una fase di ine• vitabili delusioni. Come in tutte ·1e umane cose, gli ottimismi e-ramo più facili finchè il discorso era generico. Il pessimismo è iblioteca Gino Bianco facile oggi, 8ovendosi scendere al concreto. Questo è nelPordine tlclle cose ed un poco è anche nel metodo che si è seguilo per ,o studio e la nègoziazione del piano. Alla originaria offerta anie– ricana si è infatti ritenuto opportuno far seguire una negoziaziont: esclusivamente europea. La proposta sovietica di chiedere preven• tivamente a Washington quale fosse la misura di aiuti sui quali si sarebbe potuto contare è stata lasciata cadere, nel modo che tutti ricordano. E gli Amedcani, dal canto loro, si sono astenuti -· vuoi per riserbo, vuoi per sottigliezza diplomatica - dall'in– tervenire nello stadio dei primi· approcci e dei primi ralc,oli euro– pei. Hanno preferito la pol1ticn dello « stare a vedere », lasciando che gli Europei se la sbrigassero da soli, nel precisare le possi– Pilità e modalità del pool delle loro risorse e quindi la misura de·i foro fabbisogni ». Ciò non poteva tuttavia restare senza conse– guenze: « Gli Europei, riuniti nel Comitato di Parigi, si sono tro– vati per diverse settimane a " navigare nel vuoto ", in quanto cal– colavano il bandolo europeo del piano Marshall senza avere alcuna idea chiara circa quello che g1i Stati Uniti sare1Jbero stati in grado di fare e disposti a fare. I loro calcoli e lo stesso primo abbozzo di stesura del rapporto finale del Comitato di Parigi erano quindi concreti solo a metà, per la metà attinente ,dl'Europa •· Una svolta si è ~vuta alla fine d'agosto, quando gli Americani hanno preso per la prima volta posizione. ccIl discorso che gli osservatori americani· in Europa, capeggiati da Clayton, hanno tenuto ai delegati europei sembra essere stato fermo. Esso si so• Stanzia in due punti: 1) si è detto, da molte parti, che gli Europei dovevano "prendere gli Americani dal lato dell'immaginazione", presentando un piano ampio ed audace. Ma il consiglio - secondo gli Americani - sarebbe stato seguito con eccessivo zelo. L'ordine di misura degli aiuti richiesti (circa 28-30 miliardi di dollari, da ripartirsi sui 4 anni di applicazione del piano) non che colpire 'l'immaginazione, avrebbe spaventato, e pertanto, ove · non fosse stato ridotto, avrebbe avuto assai limitate probabilità di venire approvato dall'opinione po.hblica americana e dal Congresso; 2) le proposte, mentre erano eccessive nella richiest~, erano inadeguate nella loro intrinseca portata: in base ad esse alla fine del qua– lfrlennio di aiuti, la bilancia commerciale avrebbe ancora presen– talo un deficit di 4 miliardi di dol1ari all'anno. Il che significa che si era fatto solo un timiclo tentativo Sulla via della riduzione P,e1la somma dei deficit dei 16 paesi europei-occidentali mediante \lna seria ed effica~e applicazione del principio del self.J,elp euro– peo. Di conseguèn:ta gli osservatori americani consigliavano di ri• vedere i calcoli ed i progetti in .corso di elaborazione nel senso ài un più coerente sforzo per aumentare 1a produzione continen· tale, per ridurre le barriere doganali e per stabilizzare le valute. In a1tre parole è apparso agli occhi degli Americani che gli Europei non hanno tenuto in debito conto che quello che gli Americani offrivano era un « aiuto condizionale »: è apparso che hanno pro– teduto con troppa cautela e con .troppe arrière-pensées politiche e sezionali sulla via di quell'ampia e produttiva cooperazione coÌltinentale che gli Americani avevano posto a condizione del loro aiuto. E pertanto, se oggi gli Americani negoziano e limitano il loro aiuto; si tratta - essi affermano - non tanto di una poli– _tica di -lesina quanto di un richiamo alla realtà ed alla ragione– vc,lezza i,. Le tappe per la messa in esecuzione degli aiuti si possono così prospctt3rè: 22 settembre, conclusione dei lavori del comitato di Parigi; ottobre, probabile conclusione dei sondaggi informativi in corso in Europa da parte dei vari osservatori e comitati parlamen– tari america~ni; qui~di, in epoca ancora imprecisata, probabile con– vocazione del Congresso per ]o studio .degli aiuti di assistenza im– mediata, cioè inven:iale, aU'~uropa. « Ma anche questi aiuti im– mediati - rileva il commentatore - che potranno venire forniti già nel quadro del piano Marshall oppure in anticipo so1la sua applicazione, saranno dati - come ha dichiarato Marshall stesso -il 10 settembre - soltanto "là dove potrà essere dimostrato che è stato fatto in loco ogni sforzo per fronteggiare 1e critiche neces– sitft" >). la concentrazione capitalistica in Italia. } A rh·elnzioni circa l'alto grado di concentrazionè capitalistica ;_11 Italia, fatte In scorsa prima"era al Convegno dei Centri Eco– nomici per In Ricostruzione, che avevano suscitato inqoietudinc t>tl indignazione nella stampa finanziaria borghese e provocato in• tricntissime ma imbarazzate confutazioni di statistici, il Prof. Ema– nuele Rienzi dell'Istituto di Statistica fa ora seguito, con più vasta e stringente documentazione, in un articolo pub~licaro nel numero di giugno della rivista Socialismo. La document<tzione è cl.i prima mano, trattandosi dei dati raccolti dalla Commissione ]•conomica del Ministero della Costituente: non coD,Jpletisgjma. per– thè si limita al1e sole società ·che al 31-12-45 avevano on capitale superiore al milione, ma tuttavia esauriente, perc.hè esse rap~re: sentano il 91.6 % del totale. « Nel complesso di tutte le soc1eta

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