Critica Sociale - anno XXXIX - n. 19 - 1 ottobre 1947
CRITICA SOCIALE 373 ( m~nte ..., per il comodo e il divertimento degli al– tr1 » (42), ha ,perduto la sua libeTtà. Incatenato al la– voro per viveTe, è schiavo, non è libero di pensare a se stesso, come « scopo autonomo» {43) cioè - kantianamente -----: a sè come fine e non conie mezzo· vive _in un mondo in cui i fini raggiunti non soN~ quelli voluti, pur concorrendo tutti, indirettamente, ,:illa ~ia:ettica storica {44), al fine che, tanto per il marxismo quanto per il kantismo, è j.J regno della libertà, il quale ha inizio quando il lavoro ,cessa di essere una necessità (45). « Alla società borghese, con le sue classi e coi suoi antagonismi di classe, subentrerà una associazione, nella quale il libero svi– luppo di ciascuno sarà la condizione del libero svi– luppo di tutti» (46). Giunti a ques1e conclusioni, è 1 1 e·cito chiedersi se per essere socialisti sia propro necessario -essere ma– terialisti o idealisti e, di. conseguenza, se il, non– materialismo, l'idealismo debbano essere considerat1 come filosofia di « reazionari », quando tanti sono stati i filosofi materialisti sostenitori del più gretto <:onservatorismo. Noi non affermia·mo nemmeno, na– turalmente, che sia necessario ess·ere_icl,ealisti per és– sere socialisti, ·sebbene per ribellarsi· alla vita effet– tuale, ,per .slanciar la propria azione verso l'avveni– re, a ,costo di sacrifici. occorra una buona forza idealistica: una fede. Solo crediamo che sia legitti· mo conclude-re che la prassi socialista tendente al fine altamente umano che si propone. può nelle sin– gole, coscienze esser dedotta da principii materiali– stici come da principii idealistici: purchè non si predichi utopisticamente in nome · di idee astratte dalla realtà e si stia ancorati al principio che ogni mutazione storica non è campata in aria~ ma è con– dizionata dai rapporti economici, i quali i)rovocano fa lotta di classe. 1:.a stessa religione, non solo è per– fettamente conciliabile con la preparazione ed il man– tenimento d'una società socialista. ma può divenirne un coeffici-ente; poichè chi crede nella giustizia. di Dio, non solo non è per questo- portato ad accettare e ad avallare 1u.Ue le ingiustizie del'la vita ma, vice· versa, può e deve sentirsi milite della battaglia per fa giustizia. La religione è i,ncompatibile col socia– lismo quando diventa ,partilo politico, quando, irri– gidendosi nelle chiese storiche, obbedisce ad inte– ressi terreni, deve « conservare » ed ha tutto da guadagnare se a,ppoggia i beati possidentes, con– traddicendo allo spirito ed a"Ha lettera della parola di Dio. · In tutti i casi, il. socialismo contrasta con le sue premesse umanistiche, se combatte gli avversari ·ser– vendosi non delle leggi, ma di metodi disumani, e con fredda crudeltà; quando insomma nell'avversa– ·.-io disprezza l'uomo. AI:ora esso ,sia pure per mo– tivi diversi, imita- il fascismo e - se pure perse· guita per fanatismo disinteressato e non per difen- , dere l'egoismo •e il profitto ili alcuni - ripete for· me politiche del tempo infantile dell'Umanità, risu– scita le ombre di Attila -e di Gengis-Kan. V. MATERIALISMO DIALETTICO NELLA DOTTRINA BOLSCEVICA Questa, naturalmente, non è l'opinione di Lenin, ~}quale, nel suo Hbro ormai famoso, riprende e di– vulga le idee marxiste, interpretate rigidamente in senso materialista, pur dando speciale ,rilievo alla funz,ione formativa de.Jle ideologie, le qua1i, insisten– temente disanimate di ogni motivo morale {47), son vantate, nella loro efficienza stori.ca , in tu.tti gli scritti lii questo grande •riformator e. Questo indirizzo pol•emico contro ogni tentativo teoretico di conciliare il marxismo con la filosofia, e specia 1 lmente con l'etica, fu pedis,sequamente se- (42) E. KANT: Critica dei giudizio, Bari, Laterza, 1923, p. 304. (43) MARx: Pagine di fil. poi., p. 171. (44) ENGELS: Lettera del 1890, citata in R. MoNI>OLPO, Il ma– ttrialismo storico, p. 21.7; E. KANT: Idea d'una st.or.ia univer- .,ale.,, Tesi IV. · (45) MARX: Pagine di ftl. poi., p. 170. (46.) Manifesto dei comUJlllìsti, p. 1!03 deJ.l'ed. Lal>riola, Ro- '°"• 1902. ' . (47.) v. a· tal proposito le g'uste osservazioni di A. PAsTOBB, La filosofia di Lenin, pp. 15& segg. · iblioteca_Gino Bianco ltuito dagli scrittori comunisti, i quarli, fin dai primi numeri della rivii,sta pubblicata in tedesco a Mosca Unter dem Ban,ner des Marxismus, scomunicarono ,co– me eretici e rappresentanti della « socia'.democratica ipocrisia» tutti gli studiosi ·che osarono mettere in Juce i motivi morali presenti ne1 socialismo mar• xista. « E' assurdo ogg,i riconoscersi seguaci, di Carlo Marx senza ess-e•re contemporaneamente -leninisti"· Ecco la « bandina, sotto la qua:le vien condotta la battaglia contro i « marxisti rnstra-ti », come, il Bu- . charin chiama i socialisti aderenti all'-idealri.smo, nel suo, per tanti lati notevole. libro sulla concezione materialista-storica. Non vogliamo negare ùa fede11à dei richiami mar– xisti cui si ricollega la dottrina· leninista, ma è le– gittimo osservare· che essa è « una »», non la sola interpretazione d-el ,pensiero mnriçista ,e che quindi nessun diritto hanno i sacerdoti del bolscevismo di lanciare, in nome d'un dogma d'infallibilità, ;Ja sco– munica {e... bastasse solo questa.) contro chi legit– timamente ne segue un'altra, la qu_a:e, con altrettan– ta fedeltà, può dchiamarsi al pensiero di Carlo Marx e di Federico Engels. Specialmente di quest'ultimo, il] quale, sopravvis– suto ari periodo di reazione all'astratto ideismo he– geliano, potè più a lungo meditare sulle esagerate tlr.11azion1 che eran tratte daLle premesse, apparente– mente troppo favorevol~ ad un uni!aterale determini– smo economico. Egli non solo ha messo in •rilievo, nelle sue dette-re pubblicate dopo la sua morte, l'in– fluenza delle ideologie sullo stesso fattore economi– co; ma ha vis·lo la « indipendente e propria serie di slviluppo » che tali ideologie hanno ne-1.Jamente de– gli uomini, eredi della ,cultura passata; e quindi con– danna come .unilaterale ogni conclusione strettamen– te materialistica o economico-deterministica. La sopra accennata conclusione è più consona a1- iabi-to mentale orientale e perciò è stata svLuppata dal leninismo, le cui idee surl mate,rialismo dial·ettico possiamo discutere nell'ottimo riassunto- fatto dallo Stalin, con un rigore geometrico di grande efficacia .per la propaganda (48). H materia,ismo dialettico- è d·efinilo come que1la dottrina la quale considera la natura come un tutto « in movimento ed in mutamento perpetuo, in cui i fenomeni sono organiicamente collega-tj fra loro, di– pendono gli uni dagli- altri e si condizionano », di modo che da cambiamenti quantitativi' si passa « ra– pidamente, improvvisamente; a salti» a cambiamen– ,ti qualitativi, in un movimento progr·essi•vo, ascenden te, dall'inferiore a1 superiore (49). GJ'i esempi, tratti da citazioni engelsiane, riguar– da·n tutti mutamenti di stato (p. e. ·l'acqua che da li– quida diviene solida o gassosa), senza avverti,re che tali passaggi sono sempre da stato mate,riale a stato ma;teriale e quindi non da quantità a... qualità. Ma quei, eone.etti p,oi di «progressività», di « superiori– tà:.>, che, riferiti all'indifferente natura, non hanno senso, mentre suscitano in noi un mondo di valori e s"appeliano quindi a'lla coscienza, fanno traspa-rire un ma,! celato teologismo naturale, che, se fa parola leniniana dovesse essere intesa correttamente {«la dialettica è lo studi-o delle contraddiz.ioni nell'essen– za de·!Je cose » {50) dovrebbe esser compreso aristo– .telicamente come trasformazione delle cose, dovuta ailJ'a forma. Ne11a vita sociale i sistemi politiici devono esser giudicati. non riferendoci ad una « gius-tizia eter– na», ma dal punto di vista delle condizi.oni che li hanno prodotti, e sempre con un criterio progressi– vo, d1 modo che, per esempio, la repubblica demo– cratico-bor ghes e, se era una giusta aspirazione in megJio ne 'J.la società czarista, sarebbe un rkorso in peggfo, s areb be « controrivoluzione » nelJe attuaùi condizioni delJ'U.R.S.S. In nome di quale criterio? Nel marxismo c'era quello della umanizzazione, che qui - per la fobi,a d'ogni eti.cismo - è escluso. In. nome di un fine materialista, cioè del benessere fisico? A parte la considerazione che un tale fine non è sufficiente per !).Ila società di uomini, i quatli non vivono di solo (48) Jf materialismo dialettico ed il .matu-ialismo atortco, Roma, ed. «Unità>. (49) Ibid.; pp. ì-10. (-50) Jhid, p. 10.
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