Critica Sociale - anno XXXIX - n. 19 - 1 ottobre 1947
CRITICA SOCIALE 367 Sarebbe criminale nQn cogliere le occasioni, che offre la congiuntura politica, per cominciare fin da ora la costru– zione federale europea ovunque si ·è in grado di intra– prenderla. Rifiutarsi alle possibilità che si presentano è condannarsi a un 'jmpotenza Sterile, è porsi fuori della realtà, è tradire il proprio dovere di cittadini d'Europa, è accet'.are di abbandonare l'Europa alla sua miseria e condannarla anticipatamente alla distruzione di una guerra l'he nulla potrebbe impedire. La federazione così avviata deve restare aperta a tutti i popoli, anche a quelli che, momentaneamente, per ra– gioni interne od esterne, non possono parteciparvi. E' per questo che, anche se una federazione europea non ·potrà, agli inizi, riunire che una parte degli Stati d'Eu- 1·opa, l'U. E. F. non accetterà mai come un fauo compiuto la divisione dell'Europa in due plocchi ostili. Cominciare lo sforzo di unione nell'Occidente europeo significa per l'Ovest sfuggire al rischio di diventare l'og– getto di una politica di potenza, restituire così, parzial– mente, all'Europa la fierezza della sua indipendenza le– giltima e tendere la mano ai popoli dell'Est affinchè essi vengano a raggiungere gli altri popoli in una comunità libera e pacifica. Noi affermiamo dunque che un dovere s'impone a tutti i federalisti europei: dare· l'esempio, appoggiare ;ogni ten– tativo, ogni iniziativa capace di farci avvicinare a que– st'unione necessaria di popoli e di Stati, lavorare a suo favore su Lutli i piani e in tu'.ti gli ambienti. Con la pa– rola, con la stampa, con l'azi,one sindacale e cooperativa, con l'azione parlamentare, ma dobbiamo affermare la no– stra volontà di cooperazione e di pace. E' solo in questo spirito che noi approviamo nello stesso tempo i lavori cominciati dalla CQmmissione economica per l'Europa e lo sforzo di riavvicinamento - tentato da sedici nazioni del vecchio continente sulla base della pro– posta Marshall - inteso a mettere i11r-<:omune le loro ri– ~orse naturali e le loro possibilità di produzione; e ap– proviamo altresì l'acco_rdo realizzato dall'Olanda, dal Belgio e dal Lussemburgo nel Benelux. Noi auspichiamo, per le stesse ragioni, l'applicazione alla Germania di misure che permettano l'utilizzàzione del suo potenz_iale industriale e delle sue ricchezze naturali a profitto della collettività .europea di cui la Germania fa parte. La Sarre, la Rube devono essere dei nuclei di coo– perazione economica intrapresa a profitto di tutti gli Eu– ropei, progressivamente estésà all'insieme delle risorse e dei mezzi di produzione di cui dispone l'Europa. Così, "iorno per giornù si può cercare di- porre fine alle divi– ;ion.i arbitrarie che impediscono di mellere razionalmente in valore i paesi di cui si compone il nostr<:i continente, divisioni generatrici d'impotenza, di miseria, di diffidenza e di guerra. Ma in questi casi, come in tutti gli altri che possono · presentarsi, i federalisti devono .dichiarare ferma,:nente ~ senza compromessi che quella che d"ve essere ndotta e la sovranità àssolula degli Stati, che una parte di tale sovranità deve essere attribuita a un'autorità federale as– sistita da tuui quegli organismi funzionali utili al compi– mento dei fini economici o culturali, parziali o totali sul piano federale; che codesta autorità deve possedere essen– ><ialmente: 1) un governo resnonsabile verso gli individui e i gruppi e non· verso gli· Stati federati; 2) una Corte Suprema capace di dirimere i conflitti eventuali tra gli Stati membri della Federazione; 3) una forza armata di polizia, posta ai suoi ordini e ,·apace di far rispettare, senza pregiudizio _p~r _una org~– nizzazione mondiale della sicurezza, le dec1s10m federali. Al di fuori di. queste condizioni, ogni tentativo di per– venire a unioni di carattere esclusivamente economico o culturale è votato al fallimento. L'azione di cooperazione, di raggruppamento, di _ravvi• cinamento, intrapresa così, su _quella· par.te del C-O~tm_ei:ite europeo dove si può in1mediatamente ~gue , non s1gn1f1c~ teniamo a ripeterlo oon forza e chiarezza - che no1 accettiamo come definitiva· 1a scissura dell'Europa in due, che ora si sta operando. Noi sappiamo che un'Europa coerente e_ ~itale ?on sarà definitivamente realizzata ~be quando tutti I paesi che la <·ompongono, siano essi a Nord o a Su~: a Est o a Ovest, avranno messo il'l comune le loro qualita e le loro econo– mie complementari. Noi sappiamo anche che le tradizioni e la cultura di ciascuno di questi popoli appartengono al patrimonio comune dell'Europa. Noi intendiamo dunque iblioteca Gi' o Bianco agire con tutlt 1 mezzi in nostro potere per mantenere o rt5tabilire al più presto gli scambi d'idee, di persone e di prodotti, senza i quali l'Europa resterebbe divisa e impoverita.. E noi affermiamo che solo i principi fonda– mentali del federalismo, che implicano il riconoscimento e il rispetto delle diversità e delle libertà, pet mettono a ogni paese, a ogni popolo, di pervenire alla sua espres– sione politica e sociale, adeguata alla sua struttura, al suo mod,o di vita e di pensif;lro, alle sue tradizioni e ai suoi bisogni. Così gli sforzi intrapresi per organizzare l'Europa come unità politica ed eèonomica coerente non escludono per nulla, al contrario, ]a necessaria organizzazione su un piano più vasto. Fin dalle sue origini, la causa del federalismo europeo si pone volontariamente in una prospettiva mon– diale. E' per questo che, fin da or.a, noi siamo decisi a lottare in favore di organismi di carattere universale atti a scongiurare la catastrofe e a organizzare pacifica- mente il mondo. · Cer'.o, noi siamo convinti che è già fare una politica d'ordine mondiale promuovere in Europa una politica risolutamente e radicalmente federalista; ma, per evitare ogni equivoco, diciamo che, per noi, non si tratta per nulla di fasi di organizzazioni successive. Lo scopo del federalismo è la creazione di una Confedérazione mon– diale; non vi si perverrà che perseguendo gli sforzi di o'rganizzazione simultaneamente su tut:i i piani: all'interno di ogni paese, tra i popoli vicini, tra nazioni d'uno stesso continente, tra federazioni cli carattere regionale - in mo– do da non perdere mai di vista la libera coordinazione delle parti nella diversità e nell'armonia dell'insieme. Ciò vuol dire che noi non vogliamo un'Europa chiusa in se stessa come non vogliamo un'Europa scissa. La no· stra divisa è e resterà: L'Europa una in wi mondo unito. Significa anche che, per raggiungere quegli scopi, da cui dipendono la pace. la prosperi:à delle nazioni e la felicità dei popoli, noi abbiamo fede soltanto nelle solu– zioni federa liste: federalismo ovunque, federalismo su tutti i piani e in tutti i gradi della società umana, clalla base ali vertice! '1n un· epoca in cui, senza cessare d'essere diversi, gli uomini sono vieppiù solidali gli uni con gli altri, solo il fc. · deralismo - portando a compimento, nella libertà, tutte le solidarie:à organiche e reali - si mostra capace di ri– solvere le antinomie che dilaniano l'umanità. E' imp,ortante restare irrevocabilmente fedeli alle grandi tradizioni europee; importa anche assumere pienamente la rivoluzione in corso, provocata dal progresso prodigioso clelle tecniche; importa ancora premere su tutte le forze popolari, su tutte le forze sane che agiscono nei differenti paesi, senza escluderne alcuQa: dai sindacati operai ai •gruppi di professionisti, dai gruppi di pensiero e di studio alle associazioni e ai partiti politici che aspirano a un·a società· migliore, dalle università alle chiese. Il federalismo compierà la sua missione ed edificherà u'n mondo nuovo, al servizio dell'uomo e della pace, solo adempiendo a quelle condizioni. b) Mozione di politica economica. Dinanzi alle conseguenze tragicJ:ie che la guerra deter– mina; dinanzi al suo costo enorme per tutti i differenti S:ati d'Europa; dinanzi alle sue premesse e alJe sue con– seguenze, inevitabili risultati del principio della sovranità incondizionata degli Stati; dinanzi alla diminuzione consi– derevole del livello di vita determinata dagli os_lacoli op– posti artificialmente dag;li Stati sovrani alla divisione in– ternazionale del lavoro; dinanzi all'impossibilità di acce– dere alla democrazia economica che implica fatalmente l'applicazione per ogni Stato del principio della sovranità assoluta: L'Unione Europea dei Federalisti dichiara: •-o I - Non vi è altra soluzione efficace dei problen1i eèonomici e sociali che assillano l'Europa che l'istituzione di una fcderazi,one economica implicante l'abbandono di una parte dei poteri economici, detenuti attualmente dagli Stati sovrani; a una autorità federale; 2 - Ogni organizzazione centralizzata e totalitaria dell'economia è assolutamente incompatibile con . gli ob– biettivi fondamentali del federalismo; 3 - Per essere compatibile con· i suoi obbiettivi ogni organizzazione economica deve: ai basarsi su una decentralizzazione radicale. in tutti gradi, dei poteri econ-0mici;
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