Critica Sociale - anno XXXIX - n. 19 - 1 ottobre 1947
CRITICA SOClALE 363 -, __________________ ___.:_....:..::.-==-----------------....'.'...:'... segnare altri 2 seg,gi In sede regionale: cosicchè il pri– mo con 150.000 vott si vedrà ,escluso da quasiasi aisse– g:nazi-onee l'altro ,con 90.000 voti (.cio,ècoi 3/5 del primo) si vedrà eletti .4 dei suo! candidati. Questo effetto è cosi illogico, ,cosi mostl'uooamente 'antiproporzionalista, da non valer la pena d'essere discusso, Basta invece rile– vare l'intuitiva ragione di chi ha èsoogitato i1 trucco. Il trucco è naturalmente a danno di tutti i partiti pi-e– coli; con quest,o si:stema nelle scorse elezioni il P. d'A. non av-rebbe avuto e1'etto neppure un candidato e il P.R.I. aS§.8.imeno o.i quanti ne ebbe; e siccome i Sè,ggi restano quel -che sono, è 1ogi·coche, se un sistema dan– neggia una categoria di partiti, avv·a,ntaggia la cate– goria che ha le caratteriistiche opp(')ste: in questo caso i grandi partiti, tra i quali il maggiore è noto quale sia, come è nota l'appartenza ad esso dell'ideatore d~l truc– co... Non possi·amo ;concludere senza ricordar;e clle per noi il sistema elettornle politico migliore non può essere che un sistema chie .accomuni la R.P. aJlo ,scrutinio uni– nominale, eliminando la r.app·resentanz:a maggioritaria e lo scrutinio -di lista, che sono la vera font.e di tutti i guai ch,e offrono sia• i sistemi a scrutinio unin,ommale con rappresentanza maggio-r,itaria, sia i .sistemi a R.P. con scrutinio di lista. Ma non possiamo tacere che, se l'Assemblea non troverà il tempo per discuter,e il nuovo progetto di le,gg,eeletto-raJe - sebbene questo• fosse uno dei suoi tre ,comp.iti! - è fortemente auspieabile che, tra la vecchia legge dell'ann:o scorso ed il nuovo proget,to del Mtnistro Scelba, l'Assemblea non scelba questo!· LODOVICO T ARGETTI IlSenato dellaRepubblica Un progetto difettoso . Uno degli argomenti più scabrosi che in questi giorni sta affrontando la Gostit.uente per portare (finalmente!) a t<'rmine l'elal:mrazione della Carta Costituzionale, è quello della Sec-0nda Cam·era, della Camera Alta, o, come pm propriamente. verrà chiamat~ a seguito di un f 1 elice ,emendamento appro-'Ìrato, Senato della Re– pubblica. Su questo istituto, fondamentale per la configurazi-one ed il funzionamento del Parlamento, il progetto di co– stituzione presenta deficienze e i ncoIJ, gruenze che non possono sfuggire a nessuno. Lo si no.tò gi,à n-ei primi di– soo:rsi che •gir·arono into·rno a'll'a,rgomento. Ove si vogLa realment.e dar vita ad un organo, non so'io democra– tico, ma -utile ed efficiente, r.ite'11iamooccorra fondarlo su basi tutt'affatto diverse dal pro.getto. Non vi è forse infatti nessun altro tema del progetto costituzionàle in cui i compromessi dottriinali e politi-ci ch:e lo hanno ·generato siano così evidenti e cosi stridenti, e collimino solo inel delineare una soiuzione fragile, artificiosa e contraddittoria,. Il principio della bicameralità è stato accettato come un Pis aller: convinte o semiconvinte le sinistre della sua funzionale necessità od ·o');l):>ortunità; -con la riserva mentale delle destr:e di farne uno strumento di cDn– servazione, di remora, di freno. P-er di più esso è stato complicato con il principio della... tri-ca.meralità, :-,er l'inserimento di una terza ·ed occasionale Camera, l'As– semblea Nazionale, costituita dalla somma delle· altre dllle,che non n-a solo ,compiti formali (come, ad es.. l'e– lezione del Priesidente della ·Repubblica), ma ·amche po– litici. (ad· es. il rpronuncla,rsi nel caso che il Governo, a seguito, del ,voto di sfiducia di una della Camere, non intenda d,imettersi). Si è data al Senato una base re– gionale, sul cui prin-cipio è lecito dubit!j,re: ma· non si è osaw andare sino in fondo, e cosi si è stabilito che i ibliotecaGino Bianco se.nato,ri sia.no eletti per un terzo dai membri dei Con– sigli Regionali (cioè in ·base ,aiJ. principio di un'elezilClne di doppio gra,do) e per altri due terzi a suffra:gio uni– versale. Ma, poi:chè si trattava di creare un'assemblea di membri particolarmente capaci e qualificatJ, e poi– chè •a ciò non sembrava sufficiente il solo limite di età, quegt'u1timo principio è stato immediatamente sovver– tito dall'art. 56, che stabilisce per l'eleggibilit.à a sena– tore l'appartenenza a determ[nate ,categorie, facendone un 1 elenco cosi complJesso e contraddittorio, da non porre affabto in essere quelle garanzie di scelta di ca– paci •edi competenti che si sperava di conseguire. È as– i>-0lutamente incomprensibile, ad es., perchè abbia la faco-ltà di essere eletto senatore un professore di uni– versità. ,anche se del tutto ìmpreparat-0 sui problemi della scuola, e non un profeossore di scuola media, che . abbia dedicato ad essa tuttà la sua esistenza; p·erchè ~i un -incartapecorito Consigliere di Cassazione, e per– chè no un impiegato o un magistrato di grado infe– riore, più a co,ntatto con le reali esigenze della vita e della ammimistrazione pubblica; perchè si un consi– gliere di amministrazione di un'azienda con almeno cento -dipendenti (cio-è un tipi-co rappresentante della bol'ghesia) ·e perchè no un operaio, esperto in ma,teria sindacale, di un più modesto stabilim<e nto. Per alcu ne categorie: es. i cowsigHeri comunaU o rp,r.ovinciali.si ri– chiede che .abbiano compiuto un'esperilenza pluriennale, cosicchè, o questa categoFia non potrà dare alcun con– tribut o nel la prima elezione senatoriale, o vi v<edràam– messi q.ua· sisoltanto coloro che questa esperienza hanno acquisito (non senza compr-0messi) sotto il fascis:mo. In una paroia: non v'è nessuna di que·ste categorie che non ferisca assurdamente, tanto per le inclusioni (che sanno ,di privilegio) quanto per le esc1usioni (che scar– tano delle possibili capacità). Non ultimo guaio del pro- . getto è infine il riferirsi a o-rgani (es. Consigli Regionali) ancora di futura, e certo di ,non immediata costituzione: c-osicchè, o le elezioni senatoriali verranno rimandate -alle calende greche, a,dottando, per intanto il pericoloso compromesso di una sola Camera in attività e l'altra esistente so,lo sulla carta, oppure si -dovranno adottare per le p,rime ·elezioni senatorf.ali norme particolari e contingenti, su basi totalmente diverse da quelle che regoleranno in futuro l'accesso al Senato. Che co_sa si vuole? C'è un punto che in questa materia costituisce l'esi– genza fondamentale: ed è che le due Camere devono · esser•e iintrinsecame,nte tr:a loro diverse. È chiaro ch:e se il Senato, o per identità. di sistema elebtorale o per identità o simiglianza di requi!siti di eleggibilità (non mostrandosi sufficiente discriminazione il requis'to del– l'età), docvessefotografare la stessa inclinazione 1)olit1ca, reiterare lo \Stesso livello di éapacit.à, e rispecchiare lo stesso clima della Camer.a dei Deputati, esso non costi– tuirebbe che un inutile, -costoso e defatigato,rio doppione. Tanto varrebbe il. sistema della Camera unica. Ma, ciò posto, non è facile -s-tabiJir·e il giusto e fun-, zionale criterio per questa diversificazione., Il progetto si attie:n.e (o sembra attenersi) al criterio più ambiguo ed illusorio: quello di una base regionale nella elezione dei senatori. Per il terzo dei senatori, da eleggersi dai Co,n•sigliRegionali, ciò significa che chi vi avrà la maggioranza disporrà del potere di nomina dP.i senatori: e così ,ad un organo che dovrebbe avere pre– mi:nente funzione •amministrativa si attribuisce una cosi alta funzione pnlitica da travisarne il carattere e ci.a acce,ntuarne le rivalità interne. Per gli a!tri du-" t~rzi non si capisce bene che co·sa ci stia a fare U criterio d.i designazione su base regionale: poichè non ·si richiede affatto che i senatori abbiano effetticva residenza nella regione, la loro nomina verrà fatta da collegi ,no,n dis– simili in sos-tanza dai collegi (che sono pure .a base lo– cale, non essendo verosimile il ritorno ad un collegio
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=