Critica Sociale - anno XXXIX - n. 18 - 16 settembre 1947
j -~---------~---=-CR_.:..::....::..ITICA SOCIALE 335 t0nec~ta. I ~ o.ti- -della piazza, le critiche che intac– can'? 11pre~t1g10 dello Stato sono purtroppo una tri– ste mev1ta•b1le consegue_nza di una politica I.egislati– .,.a assolutamente sbagliata. L'accusa di sfruttamen– to in sede politica, del,a disa,pprovazione che 11'azio-. ne. delJa magiistratura ha gen.erat-o è ingius,!a e non puo essere ~oss~ da que1le classi e da quei partiti tuttora ~ommant1 che, f,raq:iponendo pastoie giuridi– che e d1 sosJan_za _e.di forma all'esigenza di rinno– vamento e d1 gmstiz1a, sono i veri respon1sabili della situazione che si è creafa. Essa è difficilmente r1parabile. Difficile è l'opera eh.e potrebbe restituire prestigio alla Legge ed ai Giudici. L'esperienza ammonisca i costituenti a non indulgere a costruzioni teori,che che, frapponendo un diaframma tra i cittadini operanti nel fervore del– le pa 1ssioni po:itich.e, e i giudici chiusi ne'! giuoco delle loro formule, permettano il ripetersi di situa– zioni analoghe a quella che tutti ci addolora e che mette in pericolo .ed in discussione l'attaccamento dei cittadini aillo Stato. UN MAGISTRATO Verso la soluzione del probléma spagnolo? Crisi del socialismo I spagnolo L'epoca ne,Lla qua!e viviamo non permette equivo– ci. Parlar ,çhiaro è il primo dovère di chi V'Orrebbe che il movimento socia.ista internazionale riprendes– se con vigore il suo grande compito di esprimere e guidare la classe operaia, porta'Ildosi all'av anguar,dia nel.Ja. d.ifesa della -libertà e nel,!a lotta p.er la conqui– sta di. un ordin,e sociale radicalmente dive rso dal1'at– tuale-: . Per questa ragione,; dobbiamo amm.ettere che l'ul– timo convegno intel:'continentale del Partito sociali– sta operaio spagnolo in esHio ha, aperto· una crisi, nel socia_ismo spagn•olo. Il fatto, beninteso, non è nuovo. Dopo i turbino·si eventi che provocarono la caduta deLa monarchia nel' 1931, iJ socialismo spagnolo fu travagliato dalla contesa del,le tendenze oipp·oste, le quali spesso si irrigidirono, esprimendo posizioni personali. Secondo i, suoi capi,, il Partito socia•lista spagnolo si divise allora in tre tendenze pr.incipali: --J seguaci di Juli,an BesteiroJ rappresentanti, di una corrente moderatissima, che s,i p0trebb,e quasi· para– gqnare a quelia di Bissolati in Itali.a prima deb 1912; i ~guaci di Indalecio_ Prieto, che si solevano chia– mare di centro-; e, infine, i seguad di Largo Cabal– lero, H qua~e fjn dal 1934 si considerava il- rappre– sentante della sin1~tra marxista. Riducendo queste de'Ilominazioni al loro contenu– to essenziale, in ra,piporto agli eventi poJ.itici spagno– Ji:, bisogna aggiungere che i, « èaballeristi » credevano inevitabile la iotta armata tra proletariato e Teazione, mentre Prieto pensava di poter restare sul terreno della lotta parlamentare, che è il suo vero terreno di azione. Quanto a Besteiro, egli semplicemente nega– va •l'esistenza de1 fatto « fascismo » in S,pagna, -come dimostrò la s·.ia difesa davanti al tribunaie franchi– sta, che Io giudicò dopo la caduta di Madrid nel 1939. Prieto ·invee.e si mostrò uomo d'azione fi.n dall'ini– zio della guerra civile, nel •luglio 1936. Fu ministro de1la Marina e de1i'Aviazione prima e della Difesa Nazionale poi. Ma neppure lui comprese bene il fe– nomeno fascista in re.azione co'Il il fascismo Haliano e con i,J nazismo tedesco e, come tanti altri, credette che iJ colpo di Stato dei generali, spergiuri fosse -da considerarsi come uno dei tanti pronunciamientos che si èbbero in un secolo e mezzo in terra di Spa– gna. L'avversario personale di Prieto nel parti,to, Largo Caballero, rappresentava meglio l'orga'Ilizza– zione sindaca:e di base, per quanto la sinistra che si formò intorno a lui fosse spec(ficatamente int.eEet– tuale, per cui i contatti con ,Ja massa erano mante– nuti più che altro dalla personalità di Caballero. Queste distinzioni perdettero iJ lmo significato quando la guerra ci-vile scoppiò, dando ragione alle previsioni deaa sinistra, tra cui, troviamo, ,elemento straor,dinariamente attivo e teoricamente avanzato, i-1 compagno italiano Fernando De Rosa, che cadd_e sul fr6nte di S<;>mosi.erranel settembre 1936. Le di– visioni personali pershtettero ed anzi si complica– rono per i,I fatto ,che il .presidente ed i:1 segretario del Partito si pronunciarono pei: « l'unificazione dei marxisti », cioè per la fusione con i comunisti. Alla fine della guerra civile si aperse un conflitto tra •le federazioni provincial i e l'Esecutivo, che non ritor– nò, dopo la caduta d.eb: a Catalogna, nella zona •cen– trale. Ma la maggioranza -dei,socia,J.isti non partecipò ibHotecaGino Bianco a questi eventi, oocupata come era nelle trincee od !1Itrove. Ven'Ile poi: la disfatta, che s,egnò anche un indebolimento dell'energia poiitica, e poi i lunghi. pe– nosi anni nei campi di ,concentramento, le deporta– zì,oni., ],e fughe o Ìl1lavoro estenuante nel Sahara. Liber ati do,po ,Ja liberazi one deH 'Africa del Nord e de.la Francia, i socia.isti spagno.li si organi.zzarono. Non ostante i, mezzi modesti, poterono riunirsi circa 18.000 socialisti emigranti, cifra straordinaria per un partito politico in esilio, sparpagliato da Bruxelles a Buenos Ayres. La commissione esecutiva, ,che fu poi e'let\a in un · congresso intercontinentale, si. compone di, compa– gni che, per buona ,parte, appartennero nel passato a•lla tendenza di Besteiro, ma che hanno fatto buona prova durante 1a guerra e dopo. Vi sono anche al– cuni uomini de]a vecchia sinistra, come Lloipis e ,venceslao Carillo, oltre ad alcuni giovani. Finora, le vecchie -divergenze ì,n seno al partito ricostituito non si sono fatte troppo sentire. Si è co– minciata modestamente· la ri.e•:aborazione •di,un pro– gramma corrispondente alla nuova compli,cata situa– zfone. A questo •lavoro partecipano coloro che si rendono conto che tutto è da rifare, sia dal punto di visla teorico, sia da quel:o tattico, e che bisogna « digerire » gl.i.,eventi ed analizzare ,]a situazione pre– sente nel -riflesso dell'esperienza passata. Perciò il P.S.O.E. si è opposto aU'ilnerzia ed anche ai metodi amministrativi dei repubblica•ni nel go– verno in esi-lio. H partito ottenne quindi l'incarico di formare il governo, alla cui presidenza fu nomi– nato il segretario generale del P.S.O.E., Rodolfo Llo– pis. In conseguenza di questa partecipazione, fu ri► conoscilo che il gruppetto di ex ministri e di ex so– cialisti, di. Negrin e di Del Vajo non rappr·esenta ,che se stesso. Di fronte a:1fatto della direzione socialista de•l go– verno re.pubblicano in esilio si vennero formando due posizioni diverse in seno al partito e tra Ja massa degli emigrati. La prima è quella della mag– gioranza, presa da;l'ansia del « quando ritorneremo a casa?»; l'a.Jtra è quella della minoranza, che si rende conto che tra il 1936 ed il 1947 troppe cose sono accadute in Spagna e nel mondo per poter con– tinuare a giudicare i •problemi come nel 1936 o pri– ma. E' da notare a proposito dello stato d'animo del'la maggioranza, eh.e già durante tutta la guerra la propaganda repubblicana fu a·lquanto steriJe nelle sue concezi:oni e prospettive. Una volta accertato Io intervento straniero nazifascista, un patriottismo su– perficiale predominò nella ,propaganda ufficiale. Si parlò più che altro di invasione, senza ,indagare le vere origini di carattere sociale di questo conLitto. Ne'H'ultimo anno si formò quindi ,]'opinione che tutto foss.e doyuto aH'i-ntervento straniero, e non pochi pensarono che, se si fosse arrivati a far ritirare gli stranieri dall'una e dall'altra parte, il problema si sarebbe liquidato. Questa concezione fu l'origine dell'Qfferta fatta dai repubblicani di ritirare i volontari internaziona'Ll della loro parte, sperando che ciò avrebbe spinto le potenz.e straniere a far pressione sulla Germania na– zista e sull'Italia fascista perchè ritirassero i loro « vo:ontari ~. Di fronte a questo stato d'animo, fu sa– lutare il cambiamento del governo Gira] con iJ go– verno Llopis. Ma poichè i risultati di quest'ultimo non furono immediati, i nostalgici pensarono che il
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