Critica Sociale - anno XXXIX - n. 18 - 16 settembre 1947

342 CRITICA SOCIALE Riorganizzare r1. R. I. Nel mio precedente articolo sull'I.R.I. ho cercato di dimostrare che le at!ua!i contingenze economico– sociali del nostro Paese, «imponendoci» la condi· zione di far .coes·ister·e una produzione di Stato con una produzione privata, ci impongono. la necessità di dare aila produzione di Stato una organizzazione talmente e'lastica da consentirle di adeguarsi a tutte J.e leggi di una economia di mercato, pur ponendo le effettive premesse per il passaggio ad una produ– zione per il consumo. Aggiungo ancora che l'organizzazione del'a ,pro– duz-ione di Stato, appunto perchè costretta a muo– ver&i nell'ambito sopra accennato, non .potrà conve– nientemente effettuarsi se non nella forma di nuovi adeguamenti alle nuove necessità sociali, di istituH, di organizzazioni ecc. che dovr::inno essere volti alle dette final,ità economico-sociali che si vogliono per· seguire. Già il Clark (The Coutrol of Trust.~), argomentan– do attorno ai cartelli, trusts, holding company, ecc., ebbe a dire: «Una.condizione quasi ideale sarebbe que·!Ji: ·in cui ogni grande branca industriale avesse una unica grande società, gestita perfettamente •e con enorme economia, e cost.rel!a a far beneficiare il pubblico dell'intero ammontare di quella econo– mia». Ed è a tale organizzaz-ione della ,pFoduzione che ci si è volti in Russia attraverso i Glavk ed i Trust. La nostra posizione è dunque quella di doverci avvalere, con opportune trasformaz-ioni dei sistemi escogitati da'-la società capi!alistica per _perseguire fini di sfruttamento e di egemonia economica e, con– seguentemente, politica a profitto della c'.asse bor– ghese, persegue·ndo invece fini sociali ed universali, che solo la classe dei lavòratori può essere qualifi– cata a proporsi in quanto tale. E' •implicito, nel·l'affermazione che so!o la classe dei lavoratori potrà essere qualificata per assolvere fini .più altamente sociali, che solo attingendo di– rettamente dalle energie della classe dei lavoratori. si potranno attuare quei fini, ed è quindi ,evidente che Ja nostra organizzazione 11011 potrà perseguire •l,e dette finaJ.ità se non ordinata se.condo un sistema che associ tutti i lavoratori alla gestione dell'azienda ,pro– duttiva. Solo in tale modo è possibile porci su di un piano effettivamente rivoluzionario; diversamente si tenderebbe unicamente ad eluder•e la soluzione del prob!ema, r-iducendo iJ fa!to rivoluzionario, tutt'al più, ad un avvkendamento dri élites. Questa la ragio– ne per cui, ne! mio precedente scritto, ho afferma!o che l'organizzazione deli'I.R.I. deve poggfare su un decentramento organizzativo e sulla « democratizza– zione dell'apparato produttivo, al fine di far conver– gere e .coordinare il maggior numero ,possibile di iniziative e di valori individuali». Mi propongo ora di tracciare alcuni lineamenti, che penso possano costituire una bas•e di discussio– ne, per giungere a stabilire qua,le di fatto dovrà es– sere Ja struttura più idonea -· considerata dal no– stro punto di vista -· do dare al complesso produt· tivo di Stato, cioè all'I.R.I., quale è oggi e quale po– trà essere domani, completandolo con altre organiz– zazioni economi.che di Stato. che oggi operano auto– nomamente. Ogni stabilimento (o gruppo · di stabilimenti per cui sia conveniente un'unica direz-ione tecnico-eco• nomica) dovrà costituire un'unità produttiva auto– noma. I-i « capitale» di ogni unità produttiva sarà rappresentato da azioni d·i proprietà I.R.I., 1 .classi– ficate per gruppo (azioni I.R.I. me.ccaniche, I.R.I. siderurgiche, I.R.l. credito, I.R.I. elettriche, ecc.)·. Ogni unità e·conomica si amministrerà autonoma– mente. Presiederà l'amminis!razione di ogni unità economica un Consiglio di Amministrazione d•i no– mina 'paritetica tra -lavoratori e delegati dell'I.R.I., questi .u'.t-imi ·assommando le funzioni degli attuali Consiglieri e dei revisori dei ,conti dei'le società ano– nime. I] Consiglio di Amminstrazione nominerà l'Am– ministratore Delegato, al quale sarà devoluto l'inca– rico di presiedere lo stesso• Consiglio di Amministra– zione. In caso di mancato accordo, qe1l'ambito de·l Consiglio stesso, per la nomina del!' Ammirristratore BibliotecaGino Bianco Delegato, deciderà il Con&iglio d'Amministrazione immediatamente superiore. Le var~e unità economiche di una stessa branca (meccaniche, eletlriche, siderurgiche, ecc.) costitui– ranno un Consorzio,' amministrato, pariteticamente, da delegati· dei var-i Consigli di. Amministrazione a– derenti e da delegati de,!l'l;R.I. Faranno parte del Con– sorzio, come un:tà economiche autonome, i ce ntri studi, ricerche, uffici acquisii, uffici vendite e.cc. inerenti a quella data branca, che si costituissero• su delib-erazioni del Consorzio. Il Consorz•io darà annualmente relazione sui bilan· ci economici e .produttivi delle singole unità eco– nomiche e pubblicherà un unico conto patrimonial·e ed un conto di gestione. In tal guisa le azioni I.R.I. meccaniche, ad esempio, saranno, per un to!ale 100, ripartite ,come segue: unità A: 20; unità B: 22; unità C: 35; unità D: 12; centro studi: 3; ufficiio vendite: 2; centro ricerche: 4; ,c·onsorzio: 2: totale 100. Vari consorzi .Potranno a loro volta consorziarsi per il coordinamento delle proprie produzioni; es·empio: navali, meccanici e siderurgi.ci ; e,lettrici e traspor– ti terrestri; ecc. ecc . Le singole unità produttive potranno ricorrere al normale credito, sia presso istituti privati sria pres– so istituti de·ll'I.R.I., per quanto con.cerne il credito commerciale a breve e media scadenza. Per quanto concerne invece il cred-ito a ]unga scadenza, dovrà intervenire il parer•e del .Consorzio al quale l'unità produttiva appartiene. Il Consorzio proporrà allo I.R:I., o l'emissione di obbJ.igazioni o Ja con.cessione del credito per 1,<1rtedi istituti dello stesso I.R.I., o l'aumento del capitale azionario per 0 q.uella unità pr-o– duttiva. Nel caso d,; unità produttive deficitarie, il Consor– zio proporrà all'I.R.I. i provvedimenti suggeriti dalla situazione specifica, ed eventualmente anch,e· la li– quidazione od aJ.i,enazione di quell'unità produttiva. I delegati dei vari Consorzi, integrati da delegati del• l'I.R.I., costituiranno il massimo Ente del•iberativo dell'I.R.I., il quale sceglierà nel suo seno un Comi– tato Direttivo ed il Presidente dell'Istituto. L'I.R.I. potrà porre sul mercato una certa quota di azfoni dei vari Consorzi, quota comunque inf.e– riore, ben s'intende, al 50%, interessando così alla attività produttiva di Stato anche il ca})itale priva– to. J:n tal modo sarà confortato, nel,le ,prop1,;e valuta– zion·i, anch~ dalJ'andamento de-lJ.equotazioni che le varie azioni assumeranno sul mer.cato. L'I.R.I. inol– tre, attraverso il Consorzio per .il Credi!o, od attra– verso un « Investment Trust », potrà •operare anche suUe azioni della attiv-ità privata_ onde assicurarsi possibilità di controlìo su .particolari se!tori de·lla produzione e pèr aver facilitata la pro,pr•ia opera di massimo ente regolatore .della vita produttiva na– zionale. In base alle rilevazioni dei vari Consorzi ed a ,queHe degl-i organismi tecnid e coordinatori dell'I.R.I. verranno determinati i piani di produ– zione per ·l,evar1e branche dì attività e, ,conseguente– mente, il .piano' generale d•: produzione dell'I.R.I. Il piano di produzione, in tutti i suoi particolari svtl.Juppi, sino a comprendere tutte le varie unità pro– duttive, costituirà-un termine per la valutazione del– la· produttiv-ità delle .varie unità, oltre alle rilevazio– ni puramente economiche. Cosicchè, in sede di re– dazione di bilancio per ogni .unità produttiva o per Consorz:io, ,si stabilirà, oltre aHe quote di ammorta– mento, ai fondi. rischi, ecc., il reddito dell'impresa, opportunamente corretto, in base a criteri generali determinati dall'I.R.I., o da! Consorzio a cui l'unità produttiva appartiene, per evi:tare che presunti red– diti di contingenza debbano falsare la co1·retta va• -lutazione del-la produttività dell'•impresa. Accertato in tal ·modo, con la massima approssimazione pos– sibile il reddito d'eser.<;izio, una parte d·i esso potrà esser; devoluto per l'incremento di opere sociali , interessanti i lavoratori: case di abitazione, giardini d'infanzia, spacci coopera!ivi, istituzioni ricreati.ve, culturali, ecc. Sarà questo il modo ,per porr e co-ncre – te .premesse per il superamento del sa'ariato. D'altra parte, nell'ambito (leJl.e stesse unità ,pro– duttive si dovranno sollecita-re raggruppamenti au tonomi' di lavoratori, p_or!andoli così p_iù vicini alfa conoscenza dei problemi inerenti ai costi di produ– zione alfa d-iretta trattazione di cottimi, di appalti ner ~ìngoli pro.ces~i produttivi .. interessandoli alla lotta per ii,l minor ·costo, ecc.

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