Critica Sociale - anno XXXIX - n. 17 - 1 settembre 1947
324 CRITICA SOCIALE ---------------------- ne,ce-ssiità u-n au.mellJla numerico di quei lavo-ra– lo1·i che pres/a,no, !''o.pera FO'ronegli uffici e puciò non, partecipano dfrel'la,menle cirl'altività· prndull-iva. Forse n,el Pferan:ge·N c'è un· riflesso del p~nsiero che eg,[i ha allinlo dal Proudlwn e ha rafforzalo con fa lettum de,lie o,pere di Sorel; ma poichè egli tiene pur se1mpre· a /\ico-rwsce·re ùn Marx la fonte più genuina del suo p•em,sier,o-sodaNsla, egli n·on può dl'sco,nosce– re la fondate,zzd, di questa nostra osservazione-. E al– fora e,videnlemen'fe .no.n si può consid,e,rare• come pa– rassUari·a l'a ·classe de,z 1 burocrati. parassit:aria la stes– sa forma ddla loro attività, se non in quanto essi manchino ar ./o-ro,dovere• io l'adempiano iJ1,modo da ostacolare piult0slo che aiutare e coordinare l'atti– vità! dei<produttori. S-i tratta pertanto sol'o di' studiare queiUa rzifo,rma della burocrazia .che ·renda questa me·no p~eitorica, pi'Ù opero•sa e attiva, a111chemercè la attribuzione di ben pre cise resp•onsabni'là., con tutte le co·nsegue·n1i 'isanzfo.ni . 'AllJche·su,Ne allrtf affe rmazioni co,nten,ute i,n,questo scritto d,e./ Pie·ranrJteli.abb·iamo. p-iù d'una riserva da fare, che qui c,i ·Bimi tiamo• ad ac.cenlllarte breve– me-nte. S11amo .d'accordo ,con luv ne,11 rifonierie,che O(ln-iazio– ne diretta a r1'[0.rmare 1'011din1amento della produ– zione e i rapporti che, rispetto ad e•ssa, hanno tra loro le diverse C'la:ssisociali contribuise·e a~la pro– gressi-va atluazfone del socialismo assai più .che non z'. giuochi di abilità che sun campo degli agoni C'letto– rali e deUe schermaglie; parlam·entari possano· c@m– p.iere grf espo,nent-i detRf.e varie forze politiche. Ma non · b'is,O'gn:a e.sa ,gerare e sminuire in. quaf.sia:si modo il vafore e f e{fi cienza di tutte quelle atAfvità, anche se pm,amemte ve.rbaM, che sio,n dirette- a: creare una co– scie.nJZaiPiù chiara ,dei · ioro inte,resfìi e, dliritti, ,e un Sf/IIJSO veirame,n,le universale de,f iforo do,v·ere cl!iso-lidcr– rietà, fn tu·fti coloro, cui 'la storia, c·o~fo•rme alla chia- 1·a vis"icm,~marx1'.sta, asse,gna il le·o,mpito di quella tra– sfownaziio,Il!e, 'Ì'll/ .cui 1co<nS\is:te -l'avv,ento del S10ci,qUsmo11 Pe,r quanto riguarda l'alliimo' co,n cui i 'fa:vorato•ri parteciipalllo aBpro:cesso, produttivo, abbiamo J'impres– si,O'neche U PierangeU sia tratto c(tle sue· a,ffei,mazio– 'n_ida quel,f.ache ha visto• in questi anni néll"ciJmbiente ne,/ quane egri viv-e, di una operosa e produttiva atti– vitil agrico/la ,a sistema mezzadrz1~e. E' anche intere·s– saIJJle notare che· quell'amore 'deN'opez,aio e dd conta– dino an'op·era ·foro•, che sembra al Pieran,qeli antici– pazione deU'ordi'ne nuovo verso. il quale è i.rwammi– nata ,/a sodelà., si trovava anche nel pe•riado in cui i lavoratori vivevano rassegnati ad una so!'le ,che ri– lenevirno· di n,on poter mu·tare e si 'Se.ntivano, anche per ques/.o .moli'vo, indiss,olub·ilmenfo ,regali a/ loro . {a vo,ro, che e1:a af leJmpo 1tesso la forO·ceo,ndanna e z,/ fo.ro orgogllo e ca,nforlo. Quelli e-he hanno supe– ra li<> da tempo il mezzo secofo d'et.à ricordano' certa– me.nle· di aver co,n,oscruto, negli anni in, cu·i er1:m·o• an– .cora ragazzi, que-sto staio d'aniiino di motti lavora– tori. Spe:cianine,nfe fra i mezzadJ'1',per i,[ be•ne{z1ciJo dii uni mil,ggr'or prodotto; chle .tragg.ono dalla· aumen– tata inte,wsitàJ-edurata de-I loro lavoro, qu eUo s tato d'a– nimo era vi:sibile ·e•caratterist·ico,. ,e in, gr.an parte è durato anche, in seguito e dura: tuttor·a. Ma ne gli altri .fauoral~ri dene. o{f1'dne e dei campi quèl risveglio . dr' eosc1e,rnza,p.e·r cui essi co,min-ciaro-noa uedere p·iù · a· fondo, n'elr me,c,canismo deNa produzione e n-ella parte che vi rapp·resentalliO i diversi ceti sociali, pro:duss<.e l' ~,ffeff,o,che esst_isi se,ntisseiro meno attac– cail__e1 affe~o-nati' al lord, -lavorò, giungesse·ro, anzz, i-n certi çimb1enti. per una parxi-ale e· defo,r.mata com· prensmne della pr,e,dicazioni; socialista che ·veniva loro fatta, a sentirsene spiritua.lmen'ie distaccati, a .considerar/io e-on allJimo ostile come soltanto una condan;na, · una ingiustizia, und mortificazfone, dal.la ,quale no:rr pochi sen 1 ti'vano, deside·rio ,di ,e,vader e. Fu necessarfo che si ·iniziasse una nuo,va fase in– questo movime•nto dJi redenzforne: de'l pro'ie'tariafOIper– èhè sD aftuasse quèll'alleggiame·nto spirituale di cui pa-rla, ,c:ompiacendosene, il nostro Pi,eraI119eli.Fu cioè necessari·o .che si venisses sul terreno deUe attuazioni pratiche, che fosse l'iconosciuto agi-i operai il diritto ad 'una me,n,o, iniqua retribuzione, ad un più umano tmlt amento pe 1· quanto riguarda 'la durata dei/ lavoro e le condizio.ni nèfole quali esso si compie,: che si ri- BibliotecaGino BianGo conosce·s~e agli operai il diritto a godere ammalmtin– /.e un adeguato periodq di ripioso pagato, ·qualche collJfo,rf.01 e svago ,c_heprima non auevano mai goduto; che fosse consenC1to ad essi di es:~ere etemenli at,iivi ne1NY'-organ1smo deNd fabbrica e di po(e,r far sient-ire· le:( voc•e de-~la loro espe,rie,nza e <!elle lio•ro legitfllme esigenze: tutto questo fu nec,essarl'Operchè avvenisse quq,nto il Pieraill!Jeli saluta come annunzio di un or– dine nuovo. Ma cfo.blfiamo anche aggiùn,ge·l'e che tulio questo av– viene ·tuttora in modo incomp-iutio, sicchè ha pro– !/otto _inmani,era çr.ppena i-niziale (e in .certi luoghi e ¾ettor1 non ha ancora prodotto affatto) il su<Jbenefi– co effetto. Altre realizzazioni sono ne,c-essarie perchè vel'amente i laiJ,oratori si se:n,tano da oggetti divenuti so_qgetti, da dominati dominatori, da ceoperatori for– zati cooperatori Uberi, come scrive i:1 Pierangeli. Oc– corre che nuove vittorie• siano riportate so'Pra fegoi• s.mo e l'l sens-o quiritario de 1 I ·rdirz'ltoche i,spl'ra la clas– se D <fd!'onale.E o,ccorre nello stesso tempo che, neNn cosc-1enza d,ella classe lavoratrice t'esigen,za di- que– ste nuove conquiste ncm sia in-tesa soltanto. come mez. z_odi dal'e ad essa una so.ddisfaz ioine accr esce,I/JdO·ne la. fiber!à e l'foge,ren:zaJen-tro l''-! 'ziend:Z.Un ·OoI11Sii{l,lfo d!- g1rstwne, pe'r fare un es1emp1 •0•, c•he, atlu ato. -o fun– zionante Ìfn, ma n'ier(IJz'r raz,ionafe, contrib'uisca a ere~ re uno stato· di indis.cr 'pifi-na e, turb·i così i-C pro-cesso pl'odutti vo .e nie minacc i, anche in tenue misura la ,dis-~rg ~nizzazio.ne , n·on risponde. celJ'tamente all'id~al~ s,oczal1 s,ta,se anch e ha per effetto di far diminuire il_profitto capital'istico. Ma se esso si propone inuece <fi n'mpe.dire che 1a pr:odu,z-ione sia organizzata in mo– do 'da soddz'sfare 111 S"oJno inferess.e padr.onale, se pro• [llUO.vequelle fo 1rme ,e diret'tive che m:er,.1io c,orri-spon– 'd'oil o ar pub·Mico interesse, s,e· doè con •la sua azio. ne i ·n.ei -c[e ne:l profitto, capitalistiço a vantaggio dei la– v0ir ator1 1 o d,e•v IC'o·nsumatoJ'li• o, megfio an:co,ra,'deglv uni e de.gli altri insieme; allora, e aHo.ra S"Oltanto, esso è VeJNNllente · una conquista socia[,ista. LA CRITICA SOCIALE L'"Uomo Sociale,, ( Dai tempi dello « scientfsmo » a quelli del fasci– smo, dall'età del positivismo a quella clell'attivismo, la fede nella « storfa » come sdeaza esatta i:ì come <~ magistra: vitae ». e perciò a-ncht; còÌne sintesi ,del reale e come attuazione del dover essere, aveva su– bìto numerose scosse in vario, s-enso. La dramma– tica esperienza de!I'ultimo 1Fenteniìfo ha tràvolto nel suo vortice anche le -teol1•Ìefrancesi sulla histoire de la diV'llni'Satio.n, que!le tedesche della Staatsge– sichi,qhte ,e la crociana ,storia morale ». Si oscilla da un fmaHsm@ .etico:pol-itico-, che -concepisce la storia come una cruda e ,schematica conli1a:i,>posizione di classi, a uno storicismo <ittimd,stico, per cui !la storia è il risultato dell'arcana astuzia provvidenziale, da un· relativismo, per il q1;1aleessa non è ,che·« corsi inf.initi di moti diversi che si in•trecciano, si ri,pe– tono, si confondono, si disperdono », a uno scetti– cismo •catastrofico di tipo spèrigleriano, fra i poli opposti, ma in realt~ analoghi e concorr-enti, della mitoJogia del « puro » spirito e di quella dell'azione ~ del « fatto ». · Anche n:ellà valutazione del complesso degli e– venti umani ,ci si lascia prendere· dalla coi;sa frre– sistibjle agli estremi, propria dell'attuai-e stanco e agitato dopoguerra. !:,a « sagesse » della. storia non è più misura e frei,o, cFitka e costruttività, ma sti– molo fobbrile o -abbandono• •cieco. Il dubbio di Paul Valéry non è fonte di meditazione, ma eccitamento dell'egoismo dell'individuo, della classe, dello Stato, ,in un'musoria assorpente sublimazione di pseudo– valori .e in una miope d.ifesà di pseudointeressi. Epp1:1Fe si fa. ·strada da mo1'te paaiti l'esigenza di urta concezione storica più ,comprensiva degli innu– meri elementi della .vita umana; si richiede una va– lutazione più profonda, capace di cogliere nell'io-
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