Critica Sociale - anno XXXIX - n. 17 - 1 settembre 1947
'· CRITICA SOCIALE 323 Ogni volta che J'operaio dieHa fabbrica partecipa più aHivamente al fenomeno prOdJI,ttivò .sentendo l'amor proprio professi.on.ile e d.ntendendo la v·ita deJ.la fabbrica, con l'inchinarsi al 1 le s\l'e necessità e con il sentirne da. priorità; è un po' di soC'ia1ismo che sd. rea,lizza; ogni volta •che iJ contadino partecipa con p·iù sveglia dnle'lligenza e con pdù ardente :riassio– ne al lavoro produttivo, è un po' di socialismo c1:tie si realizza. I lavoratori acquistano una ddgni1à nuova. L'officina pr•ende l'operaio rozzo, lo costringe ad affinarsi nella s,pecializzazione, lo abitua a -essere una cellula dell'organdsmo in cui è quasi incorpora– to:: a ,poco a poco, anche suo malgràdo; ll'operaio, eh@ vedeva neUa fabbrica, per la slila disdp!ina, un ergastolo. o un luogo d,i fatica e di .sofferenza, sente •l'orgoglio del,la coUaborazi.onie colLetti.va di tutti gli operad alla produzione della macchina pedetta, sen– te di far ·part,e di una famiglia, comprende che l'offi– cina ha bis@gno di altri fabbricati, di altri utensilii, di al-tre macchine. Da oggetto d•iviene soggetto, da dominato dii.viene dominatore, da cooperatore forzato, costretto alla di– sciplina della· fabbri«a grazie al1'1nqtladrameNto da– to dall'imprenditore, diviene un cooperatore libero, come lo voleva Marx in u'no dei più suggestivi capi– toli del Capitale, troppo rarament,e ricordato. Q1:1el– la funzione rtivo·1uzionaria che Sorel aMribuiva al Sindacato è propria della fabbrica, ~ trova la sua espressione nei Consigli di fahbrica è ·nei Consigli di Gestione, o,rgani specifici della trasformazione so– dare. Nel mondo agricolo avvd,ene qualche c'osa di mol- · to ana'logo. Là dov,e la vita ,economÌJca ristagna, man– tenendosi quale. era alcuni secoli fa, la vita del con– taddno è misera ed arcaica; -come l;ha des.crùta Car-, lo Levi neil sllo ~ibro: Cristo si è fermato ad E boli; ma là dove dall'agricoltura 'estensiva si passa a quel– la intensiva, il c@ntadino caml:/ia volto; nom è più il primitivo, che conosce s@lo la fatica fisica es_tenuan– te, e si chiude in Mn. diffidente isolamento, ora con odio ora ,con rassegna;r;ione; divi,en,e un essere s@– ciale, porta nel suo lavoro ima luce di ti.ntelligenza, e -combatte la grande battaglia per la revisione del , patto di mezzadria ,e per i1 progresso agricolo. _Naturalmente questo non avviene nè in modo uNi– forme nè in modo generale: i r,efraftarti vi sono s_em– pre, e le condizioni materiali di ,esistenza congiun– te alla posizione nel processo· produttivo e pdnoi– pàlmente a.Jla remunerazione salarìille elevano la percentuale di refrattad,, e fanno si che una percen· tuale di refrattarietà vi sia in ognuno. Marx aveva in gran dispet-to il proletariato straccione; tutti noi ci ,incontriamo ,con .svogliati e con egoisti, che la loro sTogliatezza e il loro egoismo ammanta,no di teorie sovvers4ve; la massa povera dei badilanti urbani ri– mane al, dii là della sfjri:a d'infiluènza de1lo svillilppo delle forze p :roduttri.ve : i fanatici, i presrn;1tuosi non mancano. Vi è un ma-teriale umano di scarto ·e ve ne . è uno di terza scelta. Io penso al materiale di •prima soe1ta, all'aristo, crazia della classe operaia, alla parte dinamica, ,che è quel,Ja che ,esercita un'influenza pos,it.iva ,e spesso decisz 1 va, superando le ,resistenze passive e •combat– tendo le deviazioni. Gli sviluppi della tecnica pro– duttiva, richiedencl.o ai -lavoratori nei campi e nelle fabbriche un ·ap.vorto di 1inte-lligenza e un contributo dj intuiz-ione. formano grado a grado la nuova uma– nità; la borghesia dei ,'capitani d'industria (non degli affaristi plutocra'tid) ·e degli agricoltori moderni (ben diversi dagli agrari) creano nei proletari i beccfzinii della società borghese, o, meglio, gH eredi della ci– viiltà borghese, gli artefic.i deHa civiltà socialista, gli stimolatori di nuovi •progressi. Il diven.ire·soci.ale non si fa ne'l depor,re schede nel– ie urne elettorali o nel tumultuare in piaz.,za; il di– ven:i.re sociale si verifica nelle -officine ,e nei campi. L'azione soéia-lista consiste nel battersi ,per la bo– nifica agraria; nel lavorare per la diffusione delle scuole p·rofessi-onali; nell'educare operai e contadini perchè amministrino bene le loro leghe, le mutue, le Cooperative, i Comun4; nei' .far sentire loro •quanto sìano çoml)lessi i ,problemi sociali., pur mantenendo 1bliotecaGino Bianco vivo il mito, •e facendo vibrar.e sempre la corda sen– timentale della Società Nuova dei liberi e degl:i. e– guali. Per questo va sempre mantenuto il contatto ,con la classe -operaia, serbatoio perenne di fresche ene~gie. · A questa concezione del divenire socri.ale ·ero già -'pervenuto nel 1920; mi sono persuaso vieppiù di ,es– sere nel giusto dopo l'esperimento fascista. I fascisti ci to•lsero ogni 1,Lbertà di propaganda; deformarono i sindacati, facendo di essi il e.entro di lusinga di tutti gli egoismi disgregatori; ma non sono riusciti i.ri nes– sun J?Odo a fermare la marcia àscensionale del pro– letar1ato. Malgrado tutto, è continMalo lo sviluppo delle forze produttive, e il proletariato ha ,continuato la sua labori@sa ascesa, anche sotto la tirannii.a dise– dueatrice. La classe operaia ha oggi un volto completamente diverso da quello di cinquanta anni fa ,e da quello del tragico 1921, guando il fas-cismo cominciò a rin– cendiare giornali socialisti. sedi di Camere del La– voro; magazzini di cooperative. Il fascismo, oltre tut– to, è stato inutile: ha potuto portare l'Italia al disa– stro, ma ilom ha fermato •il movimento d,el divenire sociale in senso socialista. Dimosfraz:ione più elo– quente di questa dclla genia].ità deile intuizioni di Carlo Marx non potrebbe aversi. Per non -essere ,reticente, come tu pensi, dovrei scendere a .precisare il mio dissenso da~ riformismo e dal massimalismo, differenziar-e il mio atteggiamen– to da quel'o di Saragat, dli.Nenni, di Togifatti, che v-e·donò tutti il divenire sociale· attraverso lo Stato, divergendo fra loro sul modo di ,conquistare il pote– re ,e di adoprarlo a-i fini della trasformazione sociale; ma liii - ed eventualmente i lettori di Critica sociale - per quanto amimati da benevolenza verso un vec– ,chio socialrista che crede di ,essere rimasto fedele al marx-ismo anche se deve qualche cosa a Proudhon, n.on potete non trovare già troppo lunga questa « epi– stola ». T.u e i lettori di Critica Sociale sie.te in grado cl.i-capire bene che, data la mia interpretaz-ione, con– sicl.ero estremamente dannosa al proletariato - ogni @ropaganda demagogica volta a conquistare elettori, e pericolosa, ogni Lndulgenza verso i ceti burocratici, estra.mei a,l processo produttivo. e verso quella parte deL medio c-eto che - allato a.J.laplutocrazia ,e aUa canaglia - costituì il sustrato del fascismo e nel fa– sdsmo retorico e ampoilòso trovò la sua genuina e– spressione politi.ca. Con affetl@, anche se non avrai il coraggio di leg– germi sino all'ultimo. GIULIO PIERANGELI Ben volon.tieri pubb,lichiamo questo scritto de,/ no– stro mnico · e .coma'b'oratore, quantunque ,ci paia di sentire in esso qualche se ,g.II !<> ancora di quella reti– cenza che al!levamo notato nel precedente scritto da lui invia.!;_oci.Nnniostante questo, ciò che, z1l Pierange– li dz'ce ,ci sembra degno di molta attenzione. Egli è uno studio-so .che, nidla picco1l·a città dell'alta valle del Te.vere., in cui vive, è'· in immediato, contatto con una tel(l)/tà$Ociale· e ,con un,a attività produttiµa che egri ha esmninato oon-s.enso di simpatia e con pas– sione, e con una mente aperta alla visiorllleddla mul– tiforme realtà e n,utrita di studi seri. J,/ Pie:r:angeri,considera so·cia~mente redditizie sol– tanfo quelle forme di attività. che contribuiscono di– -l"ettamente al processo produttivo, quel./a dei conta– 'dini e dei brac.cian.ti , que,lla degli operai e de.i tec– nici; parassitarie invece qudle di coi/oro che lavora– no negll uffi.ci , dove veramentei troppo spesso· l'ope– ro foro si riduce ad un passaggio di carte, se.n.zanes– suna effettiv-a condusione · e senza altro effetto che di far perder0 tempo a colono ,che hanno bisogno di ricev.ere i.I crisma di auto,rizzazioni e di bolli per svol– ger0 le loro iniziatiµe. Ri'servan,doci ai trottare altra vo,Naquesto argomen– to., specz'almente s·e -l'amico Pierangeli ,ce ne offrirà z1[ destro con una più esplicita espre,ssfone del suo pensiero, ci •Umiliamo per ora ad osservare· -che il progromma de! Part-it<> socialista assegna inevitabil– me:n,Je allo Stato una sfera più ampia di funzioni, anc.he se, ,le socializzazioni saranno solo in piccola parte attuale nella forma dz' gestione da parte di or– ganismi stataN o parastatali; e quindi richiede per
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=