Critica Sociale - anno XXXIX - n. 17 - 1 settembre 1947

322 CRITICA SOCIALE temente chiaro in occasione della riunione straor– dinaria dell'O.N.U., chiesta dall'Inghilterra nell'apri– le scorso, dopo il fallimento della conferenza anglo– araba di Londra. I dibattiti di questa Ass·emblea straordinaria, il .cui scopo è stato di. nominare ,Ja Commissione che farà le sue proposte in ottobre, si sono svolti in modo particolare su questioni di pro– cedura. Tuttavia, l'atteggiamento ..dei vari paesi è stato risoluto, e specialmente interessante: è quello della Russi.a. L'America, infatti, pur dichiarandosi, come già altre volte, favorevole al sionismo, non ha preso posizione netta, probabilmente ,per non creare maggiori fastidi all'Inghilterra e per non pre– cludersi Ia possibilità di soppiantare questa, qua· !ora si mostrasse tr'oppo debole. La Russia inv.ece, per bocca di Gromyko; si è ,chiaramente espressa, appoggiando nettamen~ le. rivendicazioni ebra'khe. Il 14 maggio Gromyko (6), dopo aver dichiarato i,l fallimento, riconosciuto dagli stessi Inglesi, del si– stema ·del mandato, sull'abolizione del quale Arabi ed Ebrei concordano, ha affermato il diritto degli Ebrei ad avere una Patr·i,a ,e ha aggiunto. che .Ja Russia ap,poggerà la formazione di uno Stato in– dip.endente misto arabo-ebraico. Questo atteggiamento russo, sostenuto e accompagnato da una campagna della stampa comunista internazfonale (compreso l'ing,Jese Dail'y Worker•), particolarmente aspra nei confron~dei terroristi ebrei, accusat-i,· di .essere fi– nanziati da circoli reazionari amer-i.cani e di fare consciamente o inconsciamente il gioco degH Inglesi, i quali- sarebbero anch'.essi conniventi .(7), appare a tutta prima sconcertante. Tanto p·iù che -la Rus– sia è all'i•nterno antisionista, come è sempre• stato il comunismo (8). · In. verità, ,però, se si consider,i. che agli inizi com- 1 battere il sionismo .equivaleva a ,creare fastidi al· l'Inghilterra_ mentre oggi i fastidi all'Inghilterra si creano appoggiandolo; che uno Slato ebraico, è ormai una necessità e quindi là"fito vale farsene propu– gnatori; che Ja Russia ha scelto come suo metodo d•i propaganda l'appoggio al nazionalismo quando questo sia suscettibile di diventare filo-russo; che,~ dnfine, anche in grazia di questo appoggio, uno Stato palestinese sarebbe facilmente attirabile neHa .sfera sovietica (e tanto più facilmente se si trattasse di uno Stato misto, i_cui legami interni- sarebbtro più' deboli), si comprenderà come la mossa russa sia un'abile manovra politica. Ad ogui modo Ja Commissione nominata dal– l'O.N.U. e comprendente Canadà, Cecoslovacchia, Guatemala, Paesi Bassi, Perù, Svezia, Uruguai, JL•an, Jugoslavia. Australia e Indie (è da notar.e che, con' trariamente ai desideri della Russia, ,le -Grandi Po– tenze ne sono state •escluse), che studierà la que· stione e sottoporrà le sue proposte all'Assemblea Ge– n.erale delle Nazioni Unii-e, dando anche un pare,e sulla questione deJ.l'immigrazione, potrà condurre ad una soluzione del problema. Come ha detto Gromyko, le soluzioni eque possono· essere due: creazione di uno Stato- arabo-ebraico, o creazione di due Stat4 distinti; ciò che sembra più probabile. Sono queste le soluzioni .che si impongon,o per necessità stori,ca e per giustizia, anche se non contribuiranno che in. parte a ·schiarire la situazione· inlernazionale, e an– che se. comè è tutt'àltro che da ,escludere dopo i recenti avvernimenti, nuovi contrasti s,orgeranno. Ma con questo, la questione ebraica, se pure ·sarà alleviata, non sarà_ come abbiamo ripetutamente ac– cennato, risolta. Da parte degli Ebrei nel mondo, di (6) II discorso è stato pubblicato dalla Pravdw deL 16 mag. gio e tradotto per intero in N,otre Voie, O,rg.a11e P.oalè iZion Smol 1 Svizzera, giugn·o-luglio 1947- (7) Cfr. Questo è l'lrgun Zvai Leum~. ne L'Unità del 9 agosto. (8) Al secondo Congresso dell'Internazionale Comunista (l.u– glio 1920.) le tesi sull.e que.stioni naz 1 onale e .coloniale affer– mavanò: « Come esempio degli inganni fatti ai lavoratori. ,nei paesi assoggettati dagli sforz'Ì comb;nati dell'imperialdsmo de– gli Alleati e della borghesia di que.sta o di quella naziona, poss;amo çitare_ la questione dei sionisti in Palestina, dove, con il p.retesto di creare uno Stato ebraico in questo pae~è in cui gl.i _Ebrei •~ano in ,numero ins'gnificante, il sionismo ha sottoposto la popolaz;one araba allo sfruttamento dell'ln• ghiltenra. Nelll'attua·le situazione Lnt8I'Jlazionale non ·vi è -sa1l .. nzza per. i popoli deboli ed asserviti, fuor.i dell.a Federazione delle Repubblkhe Sovietiche ». BibliotecaGino Bianco LaviadelSocialis Ca 1 ro Mondolfo, Restituendomi il manoscritto di un mio articolo sul divenire del socialismo, ha•i avuto parole molto cortesi per me, pur invitandomi a « riprendere e»' l'articolo ,per meglio precisare le mie .idee, ,che trovi degne di dù.scussione e di meditazione e che nell'ar– ticolo ti apparivan·o esposte in modo q110si reticente. Accolgo il tuo invito, rinunciando -però all'articolo e limitandomi a scriverti una epistola, che vedrai se convenga .pubblicare o ·no, e, in caso affermat,ivo, se c"onvenga premettere una riserva generica o far se- -guire una postilla critica. A mio avviso le due tesi fondamentali del materùa– Hsmo storko, che non è peraltro materialismo ma reaUsmo. ,sono quelle che i•Jmodo di sentire e di agi,re deglli uomini è strettamente coIJegato alle loro con– dizibni materiali di esistenza e alla loro posizione nel processo produttivo, e che le trasformazioni sociali avvengono lin relazione allo sviluppo delle forze produttive. Da queste due tesi deduco che ogni predicazione verbale,• ispirata a concezioni e -prevL sioni poN.tiche e ad ideologie, ha un'importanza re– lativa, .come importanza relativa· hanno le lotte elet·. torali -e quelle ,parlament~ri. Deduco che compito dei socialisti è quello 'di rendersi conto del modo· dii sentire e di pensare dei contadini, dei braccianti de– gli operaù. qu alificati, dei manovali;. di verificar'.e .se esso s-i.vèn.ga modific;ando; di contI101lare se sia in at- · to, e con qua li conseguenze, uno sviluppo delle f~r– z,e produttive;. di svolgere l'attività più idonea allo svriluppo di queste foL"ze produttive, -per accele.are il trapasso daila società borghese alla società socia– lista. La economia è al centro del movimento sto– rico, e al centro della e,conomia è la produzione. Partendo da que ste premesse, con il· convincimen– to che mi. -derj.va dagJ.i insegnamenti di Proudhon sull'<!capacità polit ica delle dassi operaie e sulla ne– pessità che esse abbiano una loro idea -e Ja mettano al cimento della realizzazione ,concreta, giorno ,per giorno, ne.Jl'affrontaL"e i molteplici problemi diella vi– ta sociale.' -e con quello che mi deriva da 'TocquevjJ!e sul fatto che à, rivo:gimenti" socialì avvengono quan· dn la classe di:Figente vt!lol ,conservare i privilegi ben– chè non renda più alla società i servizi ,-per cuJ ave– va in corrispet!Jivo quei privilegi, e quando· ~otto l'impalcatura deJla vecchia società si è formata· la nuova struttura, constato che è v-eramente in atto una rivoluzione .sociale, e che il so.cialismo non è nell'av– .venire ma nel presente. Esso si. sta ,.rèa.Jizzando sotto i nostri occhi, senza che avvertiamo 'il fenomeno o, per lo meno, senza che riconosciamo ai fenorpeni della vita sociale l'importanza organica e decisiva che essi hanno:• 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111,1111111111111111111111n1111111111111111111111111t - quent che continueranno ad essere cittadini del mondo, dico dei non assimilati, sarà guindi ancora necessario, fino a tanto che -la società non abbia trovato Ja sua nuova strada, .riaffermare in piena coscienza se stessi. al disopra di ogni time-re o com– plesso di inferiorità che poss~ _generare, per rea· zion,e, forme di semilismo nazionalistico· in rJoro. Ma soprattutto sarà necessario che gli Ebr.ei, e più an- . cora i non Ebrei, lottino con ©gni mezzo contro quella perniciosa egoistica mentalità che è .l'anti– semitismo. Come scrive Sartre (9), ognuno- dev.e convincersi che il destino degli Ebrei è il suo de_stino. Non un un Francese. nè, aggiungiamo noi, un cittadino di qualsiasi paese; sarà -JibeL"o fino 1 a quando gli Ebrei non godranno dei loro pieni diritti. Non un Fran– cese sarà in sicurezza finchè un Ebreo, in Francia ,e n,e.J mondo à.ntero, potrà temere per Ja sua vita. PIERO GALLARDO (9) JEAN PAUI> SARTRE, Réflexions su,r la questilon jui1>e, ed. P. Moxihien_ ·

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