Critica Sociale - anno XXXIX - n. 17 - 1 settembre 1947

320 CRITICA SOCIALE risorgere, spesso fittizio e artificiale, di· spirito r,e- 1igioso, ed alla formaziòne, che, con la razza c'~ntr_a ,solo in quanto è anche un po frutto _del·le discri– mina zioni e persecuzioni del passato, di una menta– li.là riflessa e cerebrale, una mentali!à deU',esilio, che, , se s pesso si è manifestata in {!Pere di pensier_o, può facilmente condurre, per reazione, ad es.tremi d1 ,e– gocentrismo, dannosi oggi. J?e!' chi li prallça e pe_r iJa società tutta. Questa mental1ta, del resto, giova dirlo, non può neppur·e essere definita ebraica, .Perchè è anche comune a buona parte della borghesia non e– braica. Ad ogni modo quello che è opportuno nidtere in rilievo è che la questione ebraica si pone oggi in termini nuovi e in modo perentorio, così da richie– dern una sol.uz •ione p1i.ùvastà e completa, coinoiden– do con l a crisi d ella società moderna - la cris·i del capitalismo - incapace ormai di risolvere i trop.po complessi proble01i che le s·i _pongono, e in capace, finora, di generar.e una organizzazione nuova. Tanto è vero .che la questione ebraica è oggi una cosa del tu'tto diversa che per il passato, e tanto è vero che sGlo ora una soluzione si impone come necessaria, che proprio in• coincidenza con il nuovo aspetto da essa assunto è venuto manif.estandosi ed assumendo aspetti concreti il fenomeno del sionismo, ohe è ap– punto· il ,più notevole tentativo di soluzione, ·sia pure parziale, .come vedremo, di tutto il comp·lesso pro– blema I due /el'mini della_ question,e ebraica. Come ho accennalo; çlunque, la questione ebraica eh.e oggi _preoccupa uomini politici e studiosi, non solo ebrei, è un frutto del nostro tempo e in questo s·enso va considerata e studia ta nell a sua comples– sità. Invero, oggi la questione ebrai.ca si pone in due termini: problema degli Ebrei ne·! m ondo e proble– ma sionista, cioè problema degli Ebrei in Pal·estina. Di quest i, il primo è essenzialmente un problema economi.co socia<Je, eh.e solo p·er qualche ilato, e eon– seguenteme nte_ ,prende ancora l'aspetto. di problema mora-le e giuridico: quando c·ioè esso genera persf– cuzioni, semiti:S'mo e antisemitismo, discriminazione e assimilazione ecc. Ma è evidente che, ove fosse ri– solto il problema economico, lo sareb4e auto_mati- camente anche quello giuridico ·e morale. ' Il secondo è essènzialme'nte un problema· ,politico contingente, che s·i innesta nella •situazione intema– zionale odierna, sia _per quanto riguarda j rapporti fra Ebrei ed Arabi e fra ·entrambi e .J'InghiHerra, •sia per quanto •riguarda i rap,porti tra le maggiori poten– ze direttamente interessate, per ragioni economiéhe o strategiche, al!a struttura interna de!la Palestina e quindi. alle poss'1bilità di co1Ùrollo su di essa. Anche il. carattere sociale che ,esso pure presenta è del tut– to div'erso da quello del problema .più gener::ile. Là, infatti, si tratta di un problema che ,riguarda tutta la so.cietà nella sua attuale crollante struttura; qui i1.problema è limitato, nazi.onal.e, rigua,rdando Ja strnt– tura interna di un paese che nessuna influenza può avere in questo senso sull'organizzazione interna– zionale. Ma, oltre a ciò,· bisogna dire subito che an– che la soluzione più 'favorevole agli Ebrei del _pro– blema _palestinese non potrebbe mai rappresentare una soluzione effettiva d,elJa ·questione ebraiq. Col che non -si vuol dire però che anche questa sò.Juzio– ne parziale non abbia grande importanza e non sia, ad ogni modo, necessar·ia. Per esaminarla, iniziamo· la nostra indagine dal sionismo. Come aspirazione idealistica e religiosa, il sioni– smo è sempre stato presente nella cos.r,:ienza ,eb'rai_ca, (2) ScriveVE11CORS (Eu,op,e del 1 ma,rzo): « Nel-la -ste,s:sa Fran. eia, a ,Parigi, sono ritorn·ati g,i Ebrei che v~levano r·p,rende– re ciò che era -stato loro. rubato. I ladri non banllo trov;ato ciò di loro gusto. EssL hanno sollevato il :rione. E si son visti mani~estanti c·on <:artelli che recavano queste incredibili pa– role: GLI EBREI AL CREMATORIO». Ed ERNEST GERM;.IN (Fourth lnternatio111al dell'aprile 1947) scrive che, se I una vio– lenta •cri.si sociale dovesse scoppi.are in America, provocandç> concorrenza e disoccupazione nel campo degli artigiani, degli uomini d'aff,ari, degli intellettuali, d~ve sono nuIQerosi gli Ebrei, provocherebbe una esplosione di ant'semitismo, e che, se il ,prossimo aecennio non vedrà una rivoluzione proletaria, esso preparerà agli Ebrei an:;terica11-iun'ecl)tombe -che sorpas– serà in orrore Auschvvitz e Ma~danek. ·,- BibliotecaGinoBiancò affiorando, naturalme11te, nei periodi di magg-ior per· secu;i:ione .Ma mai, prima de.Ila fine d•el s.ecolo scorso, esso .diven•ne forza attiva. Cominciò ad agire, in– vece. quando, come già s•i è detto, sorse •la vera e propria questione ebraica. . Un primo movimento avvenne nell'Oriente slavo per opera di un piccolo gruppo di intellettuali russi (gli Amanti di Sion) che partirono pe'I' la Palestina per coltivare la terra. Essi volevano l'autoemancipa– ·zione degli iEbrei (.l'opera del l0ro teoricò N. Pinsker s'intitola appunto « Autoemancipazione »). Ma ,la loro azione non ebbe r-isonanza che in poco numerosi cir– coli di intellettuali dei paesi slavi, dove vigeva una legislazione discrÌrninator•ia (3). Chi sentì la necessità di un sionismo concreto e attivo fu Teodor9 Herzl. Uomo di formazione libe– rale, egH avvertì l'esistenza della questione ebraica e pensò di risolverla nello stesso modo in cui avevano risolto le loro questioni nazionali i ,pdpoli soggetti d'Europa nel periodo che vid•e •il sorgere dei nuovi Stati indipendenti. HerzJ pa ssò immedi atamente al– l'azione con vari· tentativi- diplomati.ci, finchè, nel 1897, riuscì a convòcare il primo Co ngresso sionì– sta e a costituire il primo organismo finanziario p·er l'acquisto di terre in Palestina: H Je.wish Colo,nial Trust e. il F.o,nd@Nazionale Ebraiico.- Da allora ebbe inizio rafflusso degli Ebrei in Paliestina, ,che cul– minò nel· periodo immediatamente successivo aHa prima guerra mondiale, epoca della dichiarazione Ba.Jfour, a,pprovata ufficialmente dall'Italia, dalla Francia, dal Giappone e da] Presidente Wilson, Se– nonchè, imo, Stato ebraico- non potè mai •essere co– stituitb e anzi, dal, 1929, l'Inghi-lterra iniziò, col pre– testo delle proteste arabe_ una p,olitica di restrizioni sull'immigrazione, la quale culminò nel 1939 con ·la pubblicazione del Libro Bianco con cui si' af- 1ferma il propos-ito di impedire ogni nuova immi– grazione in Palestiaa, riducendovi gli Ebrei a sem– p.Jice mino-ranza. Ora, a parte qualunque giudizio sulla politìca in" glese di- cui direino in seguito, è evidente,, il fatto ,che una soluzione 'nazionale· palestinese, ,in · quanto espressione di nazionalismo, anzichè segnaFe un. passo in avanti nel cammino della storia, si .pre– senta oggi come la realizzazione in ritardo di un principio ormai in parte s,u,perato: il principio, cioè, degli Stati naziona-1-i. Di più, vi è praticamente una impossibilità di ordi•ne geografi-co ed e.conomico a che tutti gli iEbrei si raccolgano in Palestina. E' noto infatti, e già. lo aveva notato Kautzky, che-, an– cor prima del V 0 sec. a. C gli Ebrei abbandona– .vano la Palestina « come hanno sempre fatto gli abi– tanti di un Paes.e montuoso che non basta p-iù, a un certo momento ad assicurare ai suoi ahitanti una esistenza pari a quella dei loro vicini ». E' per queste ragioni ,che tutti gli scrittori ,e storici ebrei che 'hanrno indagato a fondo il prohl,ema hanno scorto ·la sua .s0luzione non già nel sionismo, ma, come per ~•emancipazi,one .deJ .p-rofotarfato mondiaJ.e, così per que],la degli iEbr•ei che, scrive il Léon, « costi-. tuiscono nellà ,storia, prima di !uHo, un gruppo s·o– ciale avente una funzione .economica determinata » e .che « sono una classe; lo, meglio ancora, un po– polo-classe», neJ.la costituz-ione di una società senza classi. E già Marx aveva scri'tto•nella Questione degli Ebrei: « Un'o;: 5 anizzazione sociale che sopprimesse le condizioni necessarie del traffico, e quindi la ne– cessità del traffico, rend.erebbe impossibile l'Ebreo. La ,coscienza religiosa ebraica .svanirebbe, çolne uil vapore insipido, nel·l'atmosfera reale della società». Se non che. oggì, d·i fronte al manifestarsi dii quei fenomeni anche tropJ110~oncretl di cui abbiamo par· lato, sarebbe un voler chiudere gli occhi di fr0nte aUa ,realtà negaFe che, per quanfo pa~zia!,e esso sia, per quanto contingente, il problema pal•estinese ri– chiede una soluzione. Per gli EbF'ei dispersi e ,col– piti avere uno Stato indipendente significa ·godere di ùn fondamento,_ di una garanzia giuridica e pra– tica contro le minacce e i pericoli che ancora in– combono su di loro_ Ed è peFciò .che, come lot– tando per la realizzazione del socialismò totale non è possibile ignorare. gli avvenimenti che accadono • volta per volta, così, puri riconoscendo quale è la (3) Cfr. YEHOUDA .HADACHE, 'nenaissance à-es Bibreux, in Tem-p_s -Modernes, m_:1ggio 1946.

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