Critica Sociale - anno XXXIX - n. 17 - 1 settembre 1947

CRITICA SOCIALE 315 ayere ·nazionali:i;zata Fintera produzione .... a forza di !!alvataggi e di interventi successivtl. In altri termini, ricalcheremmo le orme del fascismo, venendo menò alla premessa che ,ci eravamo posti.' La coesistenza di una economia produttiva dd Sta– to con una econcimià privata, per di più in un am– bito internazionale organizzato su basd .prettamente .capitalistiche, dmpone la 1 necessità di dotare i vari elementi P'roduttivi deU'e,éonomia di Stato di una tale elasticità che. un'organizzazione fortemente ac-· centrata non sarebbe in grado di ,consentire. Si pensi sofo• alla comp.fessa politica d1e1'1'occupazione della mano d'opera, qualora si voglia ,essere _rispettosi del principio deUa libertà di scelta da parte dei singolri rispetto alla _propria ,prestazione di. lavoro. Si consi– derd poi il problema degli investimenti: è pacifico che 'lo Stato :italiiano non ha. nè potrà avéire, risorse tali da far f.ronte, -con i so1i propri mezzi normali, . aHe necessità. per nuovi investimenti di un .comples– so produttivo tanto imponente; sarà quindi giuoco· forza còntare anche sul ris,parmio deì cittad!ini, ai quali dovrà pl!lr essere. ]asciata la ,più ampia facoltà di scelta nei propri investdme·nl\i, dando quindi loro una ~·lista » di sc-elte q.u.anto più vasta possibile. E' inoltre• evidente •che !a •produttiv,ità deUe im– pr,ese I.R.'l. · dovrà a:Jafoearsi con il mereato nazio– nale ed internazionale, per i,J, fatto che '1o Stato non sarebbe in grado di sostenere indef.initamente oneri emergenti da gestion.i passi~e. Ciò ,im,pone il proble– ma della ri,cerca della .più idonea ddmensione delle singole imprese, :problema 'la. cui soluzione si. pre– senta tanto più difficÌ'le qua:uto, più :l'organizzazdone del complesso è accentrata. · Concludendo, per le condiz-ioai Ol:1biettive in ,cui ci ,troviamo, Ie im:pre-se I.R.I. debbono. nnseri,rsi in una economia di mercato, Ie cui leggi non è lecito nè igno-rare nè dl!ldere, salvo che: non si voglia :por– si sulla via della collettivizza2Jione integrale che esu– la dalla nostra premessa, perchè è fuo-rmde1'le nostre attuali possibilità. D'a'1tra parte,· :per· parlare di smobilitazione dello I.R.I. e d,i ,puro e sempldce ritorno di. quelle impre– se aHa gestione privata, è necessario vedere se sul nostro mercafo vi siano nuovi •capitali disponibili, ed in quantità sufficiente per rilevare al giusto prezzo - mi si passi il termine - il complesso I.R.I. e per garantirne la produttività avvenire. Questi capitaiJi, credo sia pacifico. oggi non .ci sono ael nost~o Pae– se nè la formazione di nuovo risparmio, lascia pre– ve'dere vi possano essere in un prossimo domani. Pertanto gli eventua_li ,acquirenti ita!iami _no~ ~otreb– bèro essere che' dei prestanome: d1 capitalisti stra– ni eri, con quaJ.e vantaggio p·er 1~ no~tra ~conomi~ e la nostra inqipehdenza economica e fac1l~ arg~ure. Una operazione _del g!\ne~e non potrE;bbe i_nfa_tti.es~ , sere .presa in considerazione ,che dai cap1tallsh d1 oltre con fine. Nè la borghesia italiana· potrebbe comunami es.. sere qualificata a tal fime; s1 ricordi ch'e l'I.Jl..I. è sorto e si è ingigan1ito proprio perchè la nostra bor– O'hesia nou. hai trovato, nè :la capacità nè i mezzi _per ;obbarcarsi alle alterne vicende di una economia di mercato. Ciò ,che la borghesia italiana non 'ha saputo fare ieri a maggior ragione non può pretendere di fare oggi_ ·se Òggi si invpca la .sm9biJ,i_tazione. de'1l? I.R.I. da parte dei nostn « ·cap1!a·n,1d mdustria ». e soltanto in considerazi,one della possibilità di fare l)na «speculazione». acquistando ,per terzi. con po– chi soldi e contando poi di speculare ultenormente facendo il mesti-ere di « uomini di paglia». A tanto è giunta '1a borghes·ia i'taliana, e non saremo noi a meravig-liarcene. R,iassumendo: un forte accentramento n_on.è r~a– lizzabi!e, in quanto si comprometterebbe irrimedia– bilmente fa possibilità dn far coesistere ;una e,con<?– mfo prodnt,,iva di Stato con una economia l?rod.uttI: va privata; i_l !'il.orno delle i_1;1prese.I._R.I. a1 yr1vat1 è irrealizzabile. m quanto 010 coshtmrebbe i.I puro e sewplice asservim.ento de)la nostra economia pro– duttiva a<Jl.aborghesia sttamera. La soluzione del problema sta açl.unque nella « ter– za via»: .Se.condo me questa soluzione comporta: 1) decentramento amministrativo delle imprese; ibliotecaGino Bianco 2) autosuffioienza -finanziar-ià deUe imprese , 'coordinamento tra attività industriali e di credito; .3) massima fluidità possìbile ,per quanto con– cerne i raggruppamenti di unità indus1rdali. a secon– da dellà necessità dei mdgliori -coordinaplenti pro– duttivi;, 4) coordinamento e pianif.i.cazione d,ella pro– duzfon.e del complesso I.R.I. attraverso successivi sta· di che· comprendano le es•igenze delle singole unità economiche;, 5) democratizzazione deJll'apparato produttivo a'l fine di far convergere e coordinare il maggior nu– mero ;possibile di iniz,iative e di valori individuali; a tal fine occorre: a) determinare una base di selezione quanto pi<ù vasta possibile; b) stabilire criteri discriminativi rigorosi; e) favorire la separazione di unità produttive in– dipendenti ,ed il loro -coo,rdinamento ne:Ll'ambi– to deHo s1esso nucieo ,industriale; d) intensificare l'istruzione professionale tecnica ed economica; e) troncate lo· sconcio per cui la produttività del– le imprese continui ad esser-e asservita ad in– teressi elettoralistici o, peggi.o ancora, di p.ar– titi polit-ici (sette, chiese e porcheri•e dei genere): 6) intime connessioni tra attività 1.R.I. ed atti• vità private. al fine di porsi in grado di determina– •re una politica economica del Paese in funzione dei criteri che !hanno ispirata la attività deJ-le prime: 7) costituzione e potenziamento di centri studi e di ricer,che, autonomi; 8) rigoroso controllo ·e comparazione dei costi di produzione; · 9) vasta pubblicità a notizie tecniche ed econo– m_iche de•i vari seHori produttivi; 10) educazione dei lavoratori - dai dirigenti agli operai - ad apprezzare il compito loro devo– luto di ed,ificare una società di liberi produttori, e– liminando gli inetti e .coloro che non hanno coscien– za- della « missione » loro affidata. Per assolvere a tale compito l'I.R.I. deve trasfor– marsi da un istituto di cura e di beneficenza in uno strumento attivo ed efficace, coordinatore e di con– trollo, centro motore di una' attiv-ità. complessa, che possa cons·eguire autonomia. f~na~ziaria ed assu_rge– re ad espressione delle effettive esigenze economiche de] paese, esigenze ,che deve ,porsi in grado di sod· disfare con criteri econornko·sociali, ponendo in ta·I modo concrete· :premesse per il definitiv0 passagirio da una produzione per il mercato ad una produzio– ne p·er i consumatori. Tutto ciò non si può compiere nè nel volgere di quakhe mese, nè in base a precise formule o schemi tè0rici che non ·esistono. Può essere soltanto frui– to <ilell~appassionala ed ,intelligente opera di uomini che èredano nella redenz.ione· ,de] ·lavoro e che ten– dano. a volgere il' dive.nire de•t rapporti economie~ e sociali che si vanno d-eterminando secondo tale m– dirizzo così come -il noc-chiere nella tempesta. si sfor– za di t~nere la prora della nave ,contro i marosi che Q'assalgono, non p'erdendo pera1tro di vista la b~s– sola che deve loro indicare la via· ,per entrare neH a- gognato porto. . Questa « terza via» è insomma la via maestra del socialismo, cioè del civile progresso umano, che ta– le non è· se non è inteso come armoniosa es~res: sione deJl.e, multeplici esigenze di esseri consci d1 rappresentare una .civiltà, ·che ha bisogno, per l~ pro– pria vitalità. di tend-ere continuamente al proprio su– peramento. L'indicata soluzione di questo particolare proble– ma della vita economica del nostro Paese, mentre si connette con la generale soluzione del problema so– ciale d'oggi ·conferma ed avvalora a su_a volt~ _la_ te: s•i generale, secondo -la qu ;i.le solt~ntp _m t-ermim di socialismo si :possono dare soluz1om idonee ~ s~d– disfacenti all'angoscioso problema ,che travaglia 1u– manità intera. PIETRO BEGHI

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