Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947
CRITICA SO_CIALE 27l La scuola non deve essere clericale ... . Le recenti pro_t.este da parte di deputati della si– nistra, tra cur vr sono noti studi-osi ed insecrnanti contro la po'.itica del Ministro della Pubblica" Istru~ zione on. Gonella, l?rotes-te che hanno avuto un pré– cedent.e ed un segmto neUa pubblica opinione e nel– la schi-era. de_gli insegnanti italiani, e sonò valse a f.r-enare per 11 momento le maggiori i-ntemperanze democristiane, sono state in generale ,considerate dalla stampa .come il risu:taio di una lotta polit1ea ·normale, _anche se ,pa,rticolarmente aspra. In realtà però_, chi.' le consideri sul piano ,più vasto della si: tuazrone politica sociale attuale, italiana -e interna- - zionale, esse app aiono còme una delle espressioni più acute di uno sta.lo di tensione, determinato da un conflitto ad u n tem po ideologico e di interessi ,che si viene sviluppando hr tutti i campi della vit~ ~ociale e .che trov~ qui, nel campo della scuolà, cioè m un settore particolarmente delicato della vita con– temporanea (tanto più dèlica,to i-ri quanto molti uo– mini politici minori, legati al carro di certe loro concezioni parziali, -e quindi incapaci di vedere al di là di queste, lo considerano a fatti s e non a •pa – role secondario, e sono sempre pronti a sacrifica.re i suoi interessi ad altri più pressanti) un terreno di – :ei quasi vergine. Ma proprio per questo; soprattutto m questo campo, una vo:ta passato il momento del– l'urto non .restano poi a rammaricarsi della, sconfitta subita se non i, più direttamente interessati, gli in-· segnanti e gli studiosi, i quali non possono fare al– tro che mugugnare il loro malcontento e le loro ve– late ,proteste dietro le quinte. Ciò che, quando si tratti di, una sconfitta della democrazia, è ,cosa gra– ve e difficilmente riparabile. Sarebbe questo il caso delle manovre di. Gonella (di Girnella, diciamo, in quanto esponente del cle- , ricalismo democristiano) se egli riuscisse a rifor– mare a suo modo la scuola i.fa.liana, nel quadro di una più vasta azione compiuta, in ogni paese dove è ad essi possil;>ile, dai dernocristi-ani. -clericali (non tutti i democristiani sono cl-ericali ma lo sono certa– mente i dirigenti), sotto la specie della salvezza dei valori spirituali, per assicurarsi la cons.ervazione di privilegi di, ordine troppo spesso materiale e comun– que pericolosi per il progresso del .pensiero umano. I demo.cri5'liani e ·la sèuola in Italia e fuo,11i. Questo ci preme di dire, perchè g'li insegnanti e tut– ti gli uomini amanti della libertà non abbiano ad ap– pagarsi di una parziale vittoria riportata costringen– do il Ministro Gonel!a a rinviare le elezioni per i.I Consiglio Superiore della Pubb'.ica Istruzione, così da permettere, suo malgrado, che in avvenire esse siano una cosa seria, ma stiano vigili contro le ma– novre già iu atto e quelle future che lo stesso Gonel– la od un sno successore non mancheranno di pre– parare. Per ora, comunque, Gonella resterà perchè - ci informa «L'Italia» - « egli- è un uomo -che veac i problemi della scuola su un .piano ben più e– levato di quello di un dissenso su un argomento par– ticolare ;i,, Una volta tanto siamo lieti. di -essere pie– namente d'accordo con il giornale clericale, salvo, ben infr· so. sul s1gniflcato da dare alla paroJ.a « e'.e– vato ». Prr noi, infatti, non vi è dubbio che l'a– zione cli Gonelia faccia parte di un piano che miri a ben altro che a successi contingenti.. E' proprio per questo, anzi, che atfacchiamo il Ministro. Per quanto riguarda lui personalmente, i_nostri at_ta_c<;h_i si l'mitano a quella sua furberia umta alla r1g1d1ta ed alla sicurezza in Sl! stesso e nella sua azione, che ben si adattano alla sua figura di paladino del cle– ricali~mo sco]asf cc. Ma questo non è che .un lato secondario delh quei tione. Ciò che più importa è il p•ano suddetto. e rl! questo vog'..fimo soprattutto oc- cupar.ci . · ca liìno Bianco Nella crisi della cultura, che è ad un tem,po causa e conseguenza della guerra e dello smarrimento at– tuak, viene spesso a prodursi negli uomini moral– nì_ente ~igliori, per re azione, u n anelito al risorger-e dr valon spirituali, all 'afferma.si di un nuovo senso religjoso che illumini la vita o tenga luogo di tutto q_uanio la vita non p~ò oggi dare. Ma questa aspira– z10ne, quando non sia sorretta da un vigile senso sociale, può facilme·nte degenerare, - per pi.grizia, per conformismo, ,per, paura -del-l'indagirue diretta che può a?che ,p~rtare al naufragio ne-1 buio, per effetto del! educazione soprattutto - nell'accettazio– ne di una fede, .sia essa quella tradizionale o una nuo'iil, capace di scodellar-e una comoda Weltan– schauung che già risponda a tutto. ed elimini tante fatiche. Qui è cert~ da cer_carsi, i.n gran parte, il succes~o delle dottrme totalitarie, e questa è anche la r::ig1one per cui,, ben sapendo come sia possibile trar profitto da simili stati d'animo, i preti di queste dottr;ne, non importa di quale co:ore vestiti, e se con abi-ti ·t'.1lari o no,• si sforzano di completare la loro concezione generale -con· un'infarinatura di cono– scenza di quelle nuove teorie, addomesticate ad usum delphùvi, che si facciano troppo prepotentemen·te sent1re. (Tanto per fare un_esempio, sono -di ieri !.'in– tervento del Pa.pa nella discussione sull'esistenzia– lismo e I~ fioritu:ra di studi esistenzialisti compiuti da teologi per ridurre questa nuova dottrina nel– l'à_rnbito del vecchio sistema cattolico). Ma è anche evidente che una simile azione, chiusa già in par– tenza da una prevenzione dogmatica, non può mai essere tale da recare un contributo di sostanza al pr,ogresso -del: pensiero umano. E fatalmente, poi, questa stessa inca,pacità di sentire ed esprimere esi– genze nuove trova nella pratica della vita po'.itica e sociale il suo corollario nella tendenza conserva– triice, ,la quale, per mantenersi in piedi, non può av– valersi d'altro che .de Ha tattica intesa nel senso de– te~iore del'.a ,parola. E' questa la caratteristi ca di o– gni dottrina nata o diventata totalitaria, anche se es– sa era al momento ·della sua nascita profondamente rivoluzionaria. Una volta compiuta la rivoluzione per cui è sorta, essa finisce ,col bloocarsi, col chiudersi in sè, cristallizza-ndosi, e quindi ,col negare ogni svi– ·uppo ed ogn• contr2s1o fecondo, col non ammettere i.uperamenli. s;a :n nome •de'la verità rivelata sia in nome di prete~e <' irreversibilità ». Questo che abbiamo detto in generale, ma ,può ess,e– re riferi,to alle singole dottrine totalitarie, da cui si può eccettuare fors.e soltanto il fascismo per la sempli– ce ragione che esso era ,completamente •privo di conte– nuto ideologico, si può intendere in particolare ri– ferito alla Chiesa cattoli-ca, la quale non è certo in grado oggi,, se pure lo è stata nel ,passato, di espri– mere e forse neppure di ..intendere, malgrado l'intel– ligenza dei- suoi esponenti, le esigenze dei valori spi- 1:tuali dei quali, pure pretende il monopolio (e per questa sola •pretesa, se non fosse anche per altro, essa dimostrereV,e di essere fuori del campo della cultura). Ad ogni modo, ,la Chiesa si mostra sempre maestra nella tatti.e~ e ·il suo interesse vitale e la sua immo– bilità spirituale difende assai bene, e con una vi– sione, come appunto diceva L'Italia, non stretta- mente contingente. 1 Di quest'opera di <li-fesa e di miglioramento del– le sue posizioni fa parte, ed è anzi la parte princi 0 pale, l'azione che la Chiesa svo.Jge nella scuola (oltre che, ma questa in minor misura, sulla stampa). La scuola, infatti-, è quella che più che sue.cessi tempo– ranei' permette, di ottenere risultati i cui effetti" si fanno sentire a distanza e si moltiplicano nel tempo. Nei suoi ordini ~lementare_e medio essa offre la pos– sibilità di agi-re su'.la formazione spirituale e mo– rale dei futuri cittadini, e nel suo ordine universi– tario permette di tenere in catene ,lo sviluppo "sa– tanico» del pensie,ro umano, di svuotare dall'inter– no - o, alla peggio, di imbavagliarne le manifestazio– ni - le nuove o vecchie teorie «pericolose». Si -comprende facilmente, quindi, perchè i demo– cristiani, una volta saliti al potere. hanno subito fat– to di tutto per avere nelle loro mani la direzione della scuola. Basterà ricordare fa loro ostinazione a questo proposito, pari soltanto a quella che essi han-
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