Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947
_____ ___::C..::.R..::.IT=ICA SOC ALE 303 ALBSSANDRo LBVI: Ricordi dei fratelli Rosselli (in « Qua– derni del Ponte>, rac.::01t· da Piero Calamandrei). Firenze, La Nuova Italia Editnce; pp, 219, L, 500. e Lo so: - scrive l'A. nella prefaz:one - Car'.o e N:llo Rosse:u son,">_ormni en"trnli ...,nella storia, e come f gure sto– r.ch_e vanno r1cordat e s.udiati ». Ma egli, che ai due gio,. vani era lcga:o, o.trechè da un'amicizia i1!tihla, affettuo·saJ a~c~e da v.nco i di parentela, « sia ben chiaro s n da prin– c1plo - avverte - <.be l'intento princlpa'.e che jo mi sono ~roposto, è que.Jo di rievocare ,a me stesso, e a quanti altri h <.bbero car, quei due giovani, che io vorrei, ch;amar )u.. minosi, quali noi li abbiamo conosciuti ed amati». E :nfatti il vo ume del Lev , vibrante di com,nozione e di· affetto è pieno d1 ricordi della vi:a intima dei due giovan, della l~ro tdu ... a zia.ne sotto la gu da di quel·.a donna veramentl! insigne, per nobiltà di ingegno e di an:mo, che ·fu ed è la madre loro, dei loro s.udi, del a famig' ia che ciascuno d: essi si formò ed in cui profuse il proprio affetto; ma c'è anche un suffiç ente accenno a tutti quegli avvenlmenti per cui i due fratelli sono veramente en~rati nel!a storia, dai primi loro atteggiam.nti di lotta c:>ntro 11 fascismo ~ino al tragico e.pilogo di qu.sta letta, sotto i co pi dei sièari·, armati, in terra di Francia, da Benito Mussolini e dallo s:ato Maggi-ore al quale egli affidava l'esecuzione de!Ie sue feroci vend.tte. Sono narra.i, con sobria ed efficaciss ma espns:~•ione, la pre~ parazione e l'es.cuzione del trasporto in Francia, per via di mare,. al'.raver~o la Corsica, d1 Fil ppo Turati; l'flrrcsto di Car o, insieme con Parri, al ritorno da quella spedizione; la prigion a e la condanna al confino; la fuga da Lipari, preparata ed esegu:ta con freddo coraggio ·e con piena con– sapevolezza del pericolo cui si andava incontro; poi l'azione comp uta all'e-stero per dare nuovo vigl,re e un con!enuto più concr.to a.la lotta antifascista, illum:nata anche dalla visione del domani che si intendeva preparare; la parte– cipaz one alla sped.zione dei volontari italiani che in Spagna intesero di andare a combattere contro il fascismo, p. r la difesa del'a libertà di tutti i popoli; p:,i la ripresa della lotta in lerra di :Francia, per fare in modo che la fiamma di « g ustiz a e libertà» n::..n si spegnesse nei cuor'. per ef– fetto della do·orosa -sconfitta pa~ita in terra di Spagna; e la tenace resistenza fino al.'eroico sac,rificio. ' Dei due frnteu·, Carlo, pur avendo nut~ito la mento di s~udi seri, cond.::tti con passione e con origina!ità di pen– s!ero, è soprattutto uomo di azione, eh..: a un certo momento abbandona il rec.sso tranqu Ilo in cui può raccogliersi negli studi prefer:ti di economia e di finanza, perchè gli sembra che al1ro dovere più urgente imponga agli uo,nini di robu·sta coscienza la trist zia. dell'ora. Nello è invece uomo prevo– lentemente dedito ·agii s:udi, soprattutto di storia, dei quali ha lasciato testimon an.:::e insigni nei due grossi volumi su Mazzini e Bakunin e su Carlo Pisacane, che sono veramente, a g·udizio di tutti, tra le oper~ p ù interessanti e ispirate a più larga concezione che possegga la nostra storiqgrafia sui Risorgimento naz·ooa'.e; seguiti poi da altri studi, di minor mole-, a·cuni dei quaJi, usc'.tj postumi, non avevano potuto avere dall'A. una stesura definlt va. Ma anche Nello, pur n:l raccoglimento deg'.i .studi preferiti e che g'.l meri– tarono tanto consenso di lodi, non d mentfcò mai che non bastava rievocare le lotte Ideali e il martirio ,con cui gli uo– mini del nostro R:sorgimento avevano rivend cato la dignità e la libertà della patr:a, ma bisognava riprenderne l'opera in difesa di quel patrimonio ideale che essi avevano conquistato, risca:tando la patria dall'ignominia in cui. una trista banda di avventurieri, con la complicità deJla monarch·a, l'aveva travo'ta. Perciò, pur. con la div:rs'tà del!a loro Indole e delle loro tendenze, I due fratelli si incontrano e sono sempre splrituamente vicini, in una inUmità resa trag'ca dal!a sorte che vo~le che N.llo si trovasse accanto al suo ,maggior fra– tello nel g orno e nei luogo In cui I cagoulard• francesi an– darono a compiere contro di lui il mandato che-, insieme con abbondante rimessa di danaro, a,·evano ricevuto dagll interpr.ti della volontà di Musso:lni (1), Mlig. (1) Poichè, av:ndo vo'uto opportunamente Jllus~rare,. di ci~– scuno d~i due frat ..lli, J'asprtto più caratteristico, ·I Levi, mentre si è soffermate a parlare delle opere s:oriche di _Nello, poc::> dice deg i scrlt! polith.J di Car!o 1 alcuni d..:i qua11. son~ note,·olisslmi, anche perchè cos!ituiscono uno dei poch·ssim• tentativi di revls one dei marxis,no che siano rimasti p~r <TUan·o ri§luarda il programma d'azione, su un terreno r1J(1- damente rivoJu-fonar o, ml piace qui adclitar~ l'ar!icoJo che al Socialismo liberale di Carlo Rosse'll dedica Luigi Dal Pane nel secondo quaderno di « Fatt e f"or;e 1> che escono, sotto la sua direzione, P.r.sso l'Editore Gluffrè di M'lano. L'ar!lcoio è severamente cr1tlcC1 ed esprime un r·soluto dissensq dal– l'atttgg'a:nento di Rosse!ti di fronte al marxismo; ma una crl:lca apérta non dlsp·acerebbe c.rto ad un an'mo nobile come quello di nossel i, che con tanta libertà di giudizio tracc!ò li profilo dl Filippo Turatl all'indomani del-a sua morte. Biblioteca. Gino Bi·anco GIACOMo PERTTCONE: Storia del Socialismo, Roma, Edizioni Ileonardo; pp. 503, L, 500. Questa « Storia del Soc ·ali.smo :o vuole essere una rlelabo– r~z. one de-le precedenti edizioni. Dalla « Stor'a del Comu– msmo » del 1940, attraverso le « Linee di storia del Soc a– lis,no » ~el 104-1' e la prima edizione post-fascista, l'opera del Perticone .assume un sempre p:-µ amp o respiro, pur se ancora non giunge a soddisfate l'autore, il qUa e, appunto, si. !Pr.ome:te... « ~~ dare i,n una• proSsiina edizione. p ù ampio sviluppo espos1hvo e critico, re soprattutto una maggiore ,ocJe– renza, espl_c:ta e non sottintesa, alla storia politica gene .. raie». · Ormai Giacomo Perticone è in Italia a1ltore c'assico fn materia di storia del soc:al'smo. La sua consultazione è di– venuta indispensabile, come quèlla di De Ruggiero In trma di stor a della f:losofin. E possiamo di ciò essere lieti, per .. chè la storia del Perticone, raffron:ata alle usuali storie del Socialismo d'O tralpe (ad esempio a quella tanto celebrata <il P. Lou 1 _s cosl in voga ne: paesi di lingua francese) denuncia una chiara ed evidente super· orità di tono, .Il difetto d_l quasi tu:te le st~rie dei Socal'smo è quello dt essere scr1ee da autentici militanti, h11 cui però l'entu– siasmo. e la dedizlone all'iden non sono accompagnale da un aff nato ·sp'rito critico e da una adeguata preparazione fil~sofica. All'altro estremo stanno i tentativi di molti chr, non_ avendo mai vissuto nel loro int'.m 0 il travaglio so– cialis!a, scrivono storie che sono ... cronache estrinseche o dis– sertazion= po!em:cbe. Il Perticone, inve-ce, filosofo ad un témpo e s?cialista, giunge là d~ve la più part~ non riesce a per– venire. La sua ana·lisi, priva di prrg udiz.i di partito, }f. bera da ogni do,nmatismo marxista e dalla relath•a mitologia avv nce il socia. i sta e avvince l'uomo di cultura! ' Ogni analisi storica è anche imp~icitamente la confessio~e di un· part'.co~are indirizio di pensiero. Tanto più qursto processo di implicazione riesce evidente nell'opera drJ Per– ticone, iJ qua·e s' mpone come socialista veramente moderno, che intende come :1 movimento abb!a un avvenire so-lo se sa~pia trarre u.. n utile ammaestramento· dagli errori del pas.. sato, I berandosl dalia schiavitù di una ideologia ufficla'e e affrontand·o , nuovi prob·emi su~le basi delle esperienze mocierne. Il prob' ema coloniale, quello della solidarietà delle c·assi nella 'nazione I in guerra, quello del rapporti tra li· bera~!smo ~ socialismo, sono alcuni dei tanti problemi ,ri_ guardo al quali il Perticone dice una parola nuova, ap.. punto pcrchè egli aborre dagli s.chemi fissi e in'.ende il So– cialismo come un processo di perenne super.amento e di con ... tinua revisione. ~ Leggendo Perticone, si sente più che mai che l'Italla anebbe ogg"i bisogno di uomini politici socia! sti, i quall nella lorO sfera avessero superalo quel punto morto che il nostro au– tore ha superato .sul piano filosofico. A. PASTORE: La filosofia d.i Lenin.. Milano, ed, G. Bolla, 1946; pp. 238, L. 300, Singolare opera. Se non la si sap:sse scrit!a da un dotto e soUtar o filosofo quasi oauntenne, D,on superficiale studioso di ,marxismo, la si potrebbe_ prendere per lavoro di un gio– vane~ II suo caldo afflato, la- vivace aderen.za al t:ma, Ja suà appassionata -fede (più volte l'A. fa professioa'e di co– mun·smo), soprattutto l'ansin di ricerca, tra indagine cr:tica e ammiro!o trasporto per il personaggio trat:ato, la spre– giudicatezza con cul muove continue obbi:zioni e censure al Ienin ·smo ed al comunismo, senza alcuna prudenza ortodossa e conformista, dànno a questo libia un'impronta tutta par– ticelare e inconsueta per un filosofo. L'A,' non intende trac– ciare una biografia .=deologica di Lenin, nè j,roc:dere ad una valutazione complessiva de~la sua figura storica, ma enu– cleare i lineamenti de:Ja filosof a di Lenin. Egli vi giunge scartando le due oppos~e conclusioni: che L:nin sia stato un « uomo di idee», dotato di un originale pensiero dot!r nari o, teoreticamente innovatore, e che sia stato soltanto un e pra– tico», indubbiamente grande •rivoluzionario ed em:nrnte uomo d'8zione, ma alieno da presupposti teorici. La filosof' a di Lenin non è un sistema cpncettuale nè universa:ist -co (non superando in sostanza l'àmbito del materialismo stori.co) , nè ben definito f losoficamente (anzi l'A. critica aspram.nte le deficienze filosofiche e le aberranti intrusioni polit che In ta– lune opere londamen!ali di Len·n, quali Materialis1no ttd em– piriocrilicismo, a cui nega il carattere di lndag ne filosofica)-,
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