Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947

CRITICA SOéIALE 301 , r all'Europa oi,ientale nna possibilità di industrializzazione ra– pida, . < ~es~uno, scrive lo Horst, prende alla lettera Je dichia•ra– ziom d1 Molotof. Vi· è. ln gioco Ìlen altro. II p ·ano. Màrshall prevedeva 22 miliardi per l'insieme dell'Europa, suddlvf,sl in cinque o sei anni. Supponendo che' la metà de la somma toc– chi ~ll'est ~uro_peo il credito sarebbe troppo p ·ccolo pe-rchè la Russia arr1scb1 di perdere il controllo dei suoi satell ti ed i vantaggi i,nmediat! che esso le offre .. Ciò è vero in ogni caso per. i paesi vinti da cui la Russia attende .-iparazloni impor– tant· • I crediti americani non sopprimerebbero forse le ripa– raaioni che questi paesi devono alla Russ·a? ConsentirebberÒ gli Stati Unlti a sovvenzioni di cui la Ru;sia sarebbe la pri– ma. a benef,ciare? Ciò è ben poco pr~babile .. , Quindi, per salyare in se stessa il comunismo, la Rus-s·a ge~a 'l'Europa e, occidentale nell~ braccia dell'America e le iIDpone l'opzione che essa aveva tanto esitato a fare. L'Europa occidmtale ha b sogno di aiuto e l'America che soffre, se cosi si può dire, di un .eccesso di ricchezz-a, ha bisogno di accordare dei crediti. La sovra produzione amer cana asso=a glà- a 20 IDi– liardi l'anno, senza contare i 31. miliardi dl stoks eccedenti. Se non accorda cred·ti, l'America è minacciata dalia crisi. I comunisti lo sanno e perciò si oppongono ai crediti americani; la crisi americana sar.bbe p'ù vantaggiosa per ia loro causa del crediti di cui essi beneficerebbero ma che ,i,itar(\erebbero quella crisi >. E l'autore conc~ude « La,sciandoSi aiutare, •l'Europa a :,uta l'America... Ma, prigionieri del blocco occidentale, i comun;– sti passeranno probabiiIDente 1:1nbrutto quarto d'ora». Colpo di stato in Grecia. Nel Populaire del 12 lugl'0; Léon Blum analizza in un .ed!- . toriale (La sfida della reai,ione greca) la situazione che si è venu!a a creare in Grecia in segu to all'intervento americ~no ed allo scatenarsi d~!Ja guel'ra civile, Sebbene le informazioni siano ancora !ncomplete scrive Blum,, è possibile e neeessario dare un giudizio. Là favola divn·gata dagli auto.ri del· colpo di Stato non può ingannare che gli ingenui o i prevenuti. E' un fatto che quel cb, è stato prestabilito sono stati i. duemi– lacinqueccnt9 arresti operati ir;t una notte. Il governo aveva pronto il suo colpo di Stato e la cosa è chiara. Del resto, sia li presid(lnte del Consigl' o, Maximos, sia il vero .capo del Minist..ro Tsaldaris, che si trova a Ne-w-York, non sono stati preavvertiti ·e -si---sono trovaJi di fronte al fatto compiuto. Chi ha deciso soho stati il ministro « del.POI'dine » il min'stro della guerra ed il capo di Stato maggiore generai-e. « Questa, agg unge il leader socia.lista francese, è la' vera tecnica de) col po dJ Stato ». In termini gmerali, prosegue pÒi Blum, posso aggiungere che queste azioni preventive sono sempre str&nament~ sospette-. Assistiamo da 15 anni ad operazioni, preventive e per questo .. stiamo sempre in gua•rdia. E' proprio invocando il p;ricolo di un colpo di forza, comun'-sta o fascista secondo i casi, che si compie in senso contrarlo ...un vero e proprio colpo di Stato ... Con il pretesto che l'insurrezione comunista stava per scop– piare... si è fatta una retata dt tutti gli avversa,ri, comuni_sti• e non comun·.su, li -si m::tte in prigione, •li si fucila ... L'Europa, continua Blum, ha fatto l'abitudine a queste pa– rate, ma ora il colpo è stato sferrato p·roprio nel momento in cui J'O.N.U. stava del'berando ,sulla questione greca e l'opi– nione internazionale si trova davanti un rapporto tem.ibile per il governo ·greco poichè non è stato presentato dai suoi av– versari abituali. Il rapporto è stato infatti compilato dal– ,J' Amer ca ed approvato dal delegato britannico. E intanto in Grecia repubblicani e socialisti si stavano ,sforzando. di rea– lizzare un accordo tra l'E.A.M. <d il governo. Ormai, aJl'O. N,U, tutti sono convinti che il governo greco non .risponda più al sentimento nazionale e che quindi il suo 1Dantenimento al potere aggravi la guerra civile. Le condizioni necessa,rie ad una pacificazione sono l'amnistia e la •costituz.ione di un governo di larga concentrai,ione d·emocratiea, dato che in Gre– cia le forze non ,sono polarizzate intorno ai <:omunlsti ed ai fasc·stl, ma probabilmente i socialisti e gli altri democratici rappresentano la maggoranza. A questo movimento, conclude Blum, dell'opinione quasi universale ~ gli uo,llllni di fiduc'a del Gabinetto Max mos Tsaldarls banno risposto con il loro colpo d1 Stato. lo spero che l'O.N.U. e tutti I Governi liberi raccolgano la sfida ». Biblioteca.· Gino Bianco• Metodo democratico e metodo tattico. rl' ·go_hmale svizzero Natoonal .Zeitung, occupandosi della at– tuai!' s1tua2lione polilica italiana, osserva anzitutto che la lot– ta tr~ .1 'pa,rti,ti è condottà seguendo due metodi· diversi. Di questi 11 predom ,nante è qutllo ta.tico, adottato dai comunisti e dai d~mo~ristiani. Questi due partiti considerano -le masse "" C~ID? truppe cba b ·sogna inqua<!,rare riel partHo avvalendosi di promesse di felicità eterna. Natura!mente, queste truppe cosi inq?adrate .chiedono solo di essere condotte alla vfttoria e non r chie~ono di essere educate. Cosi: i partiti agiscono per pura tattica: proprio i,n, nome di questa tattica i comu– nisti proc!amano la loro fedeltà al ,cattolicesi,;,o ed alla de– mocra:z a li_bera,le, 1 lu.singano Piniziativa Privata ed· assumono attegg~am,enti moderati: mentre i democristiani si atteggiano a s?c;.~I sti e si professano, a parole, favorevoli al1l·cpiù au– daci r1forg:1,esociali. Date. queste ca·ratterisliche dei due ·partiti, conc1ude i(, gior– °:ale, e date che _essi sono i più numerosi, la •situaz·onc ita– hana non potrà cambi3:re, poiè~è il g_overno·,di De Gasperi è una spec·e -di itrip~rtitisµ:i.o alla rovescia, basato anch~esso escl':1sivamente sulla tattica- Il popolo soffro la fa,ne, le classi m.~d~e.n_on stanno megl~o, mentre una ristretta cerch a di pa– rass,ti che strutta la s tuazione finisce con lo spingere i ,ceti medi in braccio ai comunisti. Q1,1.esti,intanto, non hanno nes– sun interesse al miglioramento della si,tuazione èconomica, éh:e comprometterebbe H loro successo elettorale .... L'11n'ca possibilità che avr.ebbe l'Italia di non essere ~ostrèt– ta a scegliere tra la pseudo democrazia comunista e la non meno pseudo democrazia democristiana sar;.bbe .i-'unificazioné dei due part'ti socialisti con il partito d'azione, i repubbli– cani e tutti quei partiti che credono sia meglio educare il popolo alla democrazia p·utfosto c)le illuderto. Ma qu.sto non è stato finora possibile, anc_he percbè i socialisti ita!'ian', che era.no eritrati nella v ta politica a· visiera alzata, "furono in un secondo temp~ co~tretti a ripiega_re sul gioco tattico, imposto loro dall'alleanza triparti.ta, , Prospettive asiatiche.· Nel niese di marzo scorso si è riunita a Nuova Delhi una conferenza alla quale hanno partecipato i rappresentanti di tutti i paesi asiatìci. Oltre che dell'India, delta Cina· e della R_ussa -c'erano delegati dell'Indonesia, del Vi,t Nam, dell'Àfga– mstan, della Corea, dell'Egitto, della Palestina. La conferenza era, ufficialment~ culturale, ma, come si capisce facilmente nel momento attµale, la -sua più vera ragion d'essere .era poli– tica. Lo scopo, infatti, era quello di creare una coscienza continentale fra gli As ·atici, o come ora u~a d1re, gli Asiani; un .sentimento di solidarietà e' di di.fesa contro gli 0cc' den– tali. Un _interessa11te commento a questa conferenza è pubbl"cato da An,ké, Siegfried nel Fig11Td del 17 luglio. ,L'avvenimento, scrive l'A., è profo11.damente signif'cativo nel p:riodo decli– nante de( colonialismo: da parte dei popoli trascinati nel– l'orb ·ta occidentale esso _indica Una resistellza, una volontà di ip.dipendenza. Que-sta r.:azione è stata sistematicamente s~- stenuta sia dagli Americani sia dalla Russia. · In quest'atmosfera era naturale eh~- le ir:soluzioni adottate fossero sqprattutlo negative. -In. materia econom ca, L più ar– ·de.nti volev&no che ogni co:Jaborazione con l'Occidente fosse scartata. Ma i Cinesi, hanno fatto r·Ievare che l'Asia ,non potrebbe con i suoi soli mezzi migliorare i,I tenor dL vita assai basso dei suoi, ab·~anti sviluppando; .senza aiuto fi– nanziario e tecnico dell'Occidente, il.n'industria as'atica. Na.. turalmenh è poi ,rim~sto i,l ,sospetto che all'.mperialismo politico si venisse a sostitui,re l' mperialismo del dollaro, e, in definitiva, non è -stata presa alcuna decisione coqcreta. Cosi pure è avvenuto per quanto 'riguarda l'appoggio da dare ai pae.sL in rivolta .co 1 ntro gli imperi europei. Si sono fatte affermaziòni di solidar:ietà, ma, quanto ad aiuti .materiali, null/1 è ,stato possibile' decidere. Viene in questo modo facUe dedurre. che l'unità dell'Asia non es· ste-. Si può anzi osservare· che~ in effetti, tre potenze 8;~iaticbe sono suscettibili di espansioni•smo, anzi di ·mpe– riali-s~o. Oltre ai Russi, semb.ra infatti certo che, in un'As·a lib"'l'ata, Cinesi ed Indiàni. guarderebbero politicàmente_ al di Jà delle lo"'ro fronti(:re: essi sono popoli espansionisti, ,sia dempgraficamente, sia culturalmente, sia, anche, mÙitarmente. El d.el restOI i !ore; delegati hanno facilmente dom·nato la Con– ferenza. E' quindi da credere che paesi <:ome l'India e la Cina non si 8.ccontenteranno 1 di Ùna pol'tica semplice-mente locale d passiva. Se l'Indi,a si interessa ora al Viet Nam,

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