Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947
CRITICA SOCIALE 293 m~ regimi P?litici, forme di governo e metodi di azi_o~e pubbbca - cr,e!l le ,condizioni di maggiore eff!Cl~nza 0 1 al contrario,. di maggiore refrattarietà n~1 r1g:ua~d1 della _costruzione socialista? Lo scopo d1 ogm dittatura d1 classe, formalmente organizzata sulla base .delle rispettive norme giuridiche ,e non solta,nto esistente de facto, è quello di detronizzare la class~ avvers~ria_, cioè di privarla di quel potere economico e dei _rispettivi diritti politici che pe~ metto!1o a~ essa. d1 e~sere classe dirigente. Un simiJ,e compito nvoluz1onano ,può essere assolto con suc– cesso quando si tratta di classi e di funzioni le quali non sono più indispensabili e possono ,essere annul– late senza danno per l'organismo sociale o almeno possono essere sostituite, o eseguite, dalla ',classe vin– citrice, cioè, quando quest'ultima è pronta non ·sol– tanto per la funzione distruttiva, ma anche per quel– la costruttiva della rivoluzione. Purtroppo, in questo momento storico la s-ituazione è più .complessa, ed il nodo gordiano dell'attuale stato d·i ,cose consiste nel fatt.o che il ,capitalismo e la borghesia non sono più Idonei ad assolvere razionalmente i compiti imposti dalle esigenze del momento-storico, mentre il sociali– smo e -le masse lavoratrici anicora non sono maturi per sostituirli in tutte le loro funzioni e incombenz.e tuttorà utili e necessarie. In simile spe.cifica combi– nazione di ,circostanze diventa impossibile per le masse lavoratrici distruggere d'un colpo, con un sem– p.lice atto rivoluzionario, l'eterogeneità' sociale e la di1f .erenziazione classista della società: distruzione che costituis.ce l'obbiettivo fondamentale della cosi-, detta dittatura del proletariato. Ora proprio in questa incapadtà della dittatura di svolger.è un'azione rivoluzionariamente Tiformatrice, tenendo conto. della complessa e classisticamente -dif– ferenziata struttura sociale .-dello Stato - incapacità inerente alla natura stessa di tale regime - sta la fondamentale ragione dell'inanità e della sterilità del metodo dittatoriale per l'edificazione socialista. Fra la forma politi,ca e l'assetto economico-sociale, , infatti, deve esserci una ,certa concordanza intrinse· ca. Dato che la vigente struttura classista non può ancora essere annullata in modo completo, dev e es– sere ritenuto solo queH'o'rdiniimento politico che p.er– metta alle forze sociali, (antagoniste, ma ancora •non eliminabili nell'attuale fase deH'evoluzione sociale) di agire e manifestarsi apertamente senza artificiosi in– tralci polizieschi. In altri termini, logico e conforme alle esigenze· del progresso della conviv,enza umana bisogna considerare soltanto quel regime. p~liti<:o il quale riconosca ,che fin quando la spec1allzzaz1one professionale e la divisione della competenza tecni– ca e della preparazione culturale fra le diverse clas– si continuano ad esistere, tutte e due le principali classi sociali devono ,essere lasciate sulla scena della vita pubblica affinchè, attraverso il libero svolgi– mento della lotta d1 classe, possa compiersi il cam– biamento del rapporto effettivo fra le forze in lotta (e nella somma di tali forze ,entrano anche i fattori psicologici, come maturità culturale, competenza tecnica eoc.}, il quale, ·secondo la nota formula Las– saUiana, deve precedere la trasformazione rivoluzio– naria de], rispettivo sistema giuridico statale. Finora è .nota una sola forma politica, rispondente a queste esigenze: la democrazia: L'~estimabile va~– taggio fondamentale della orga~1zzaz1one democ:~tI– ca consi•ste nel fatto che essa e una forma polltica che facilmente, e quasi automaticamente, si riel;Ilpi•e de.H'autent.ico contenuto sociale adeguato ad ogni da– to momento storico. S'intende, che noi parliamo qui di democrazia intesa nel senso ideal,e di criterio di– rettivo di una data forma politica della convivenza umana e non di ogni con.creta sua manifestazione, che ppò essere anche alquanto difett9sa. . . . . Prescindendo perciò daUe eventuali dev1,az1om, ~1 può dire che, grazie a} fa~to ~he il_r~gir,ne der.nocratI: co permette agli antagomsm1 sociall d1-man1festars1 liberamente, in esso ogni gruppo s9ciale ha _la pos: sibilità di acqu1stare qué1 peso spec1fic!) che m og~1 periodo storico risponde con la massima al?prossi– mazione alla sua portata reale e alfa sua _funzione ef– fettiva nell'economia e nella cultura nazionale. Dove funziona un v,ero regime democratico, .ivi. insomma, si ,compie con maggior rapidità e sincerità il pr~ces: so della trasformazione degli effettivi rapporti . di forza in ,conformità, e,d in ragione della crescente 1m- Biblioteca (.;ìino ljlanco . ' I portanza eff,ettiva di un dato gruppo sociale e, per conseguenza, eon maggior sollecitudine e quasi spon– taneamente si stabilisce la razional,e concordanza tra l'involucro politico-giur.idko, cioè tra •la ,costituzio– ne. politi,ca •dello Stato e la nuova realtà sociale; crea– tasi in seguito al cambiamènto de facto avveratosi a favore di quel gruppo sociafe. In questa · duttilità del sistema demo.cratico, in questa sua ,capacità di lasciare via 1aperta al libero svolgimento del giuoco della àinamica sociale sta la ragione per cui ·unicamente tale fprma politica e ,i metodi ad· essa Lnerenti sono idonei per !'-edificazio– ne socialista; perchè soltanto essi possono garantire quel parallelismo fra il processo della progredi,ente entrata delle masse lavoratrici nella gestione della ,produzione e dello Staio e il .processo delfa progres– siva maturazione della loro preparazione all'autogo– verno economico e poJ,itico, il quale parallelismo è indispensabile affinchè la class,e lavoratrice diventi soggetto della costr.uzioJie sociali-sta; affin.chè, inS"om– ma, veramente si costruisca la società socialista e non il suo surrogato .o .la sua caricatura, giacchè il socia– lismo è incon.cepibile senza autogoverno delle col– lettività umane emancipate dallo sfruttamento ,e dal– la coerdzione burocratico-statale;- Da quanto abbiamo detto scaturiscono logicamen- te le ragioni per le quali i,! regime dittator.iale ,e .i metodi dittatoriali, essendo refrattari alla libera ma– nifestazione della dinamica sociale, non sono idonei per l'edificazione socialista, qua,ntunque - i-n ,circo– stanze favorevoli - possano· essere capaci di ri,sol- · vere ,con successo i compiti pura mente tecnici ed e– conomici nel senso ca-pitalisti.co (aumentare la ric– chezza nazionale ec c. ) . éioè, s o'o compiti che non .ri· chiedano la maturità politi.ca, culturale ed organizza- , tiva delle .classi lavoratrici p er l'autogoverno. Per prevenire un eventuale malinteso vogliamo os– servare che l'impostazione che abbiamo dàfa al pro- ·' blema dei metodi della costruzione socialista non pregiudica affatto la risoluzione, in up dato· preciso senso, della contesa fra le tendenze rivoluzionari,e e le così dette riformiste. E' ovvio, infatti, che nel pro-· cesso preparatorio, fendente a cambiare i rap,porti effettivi di forza fra le classi i,n lotta,, l'azione pacifi– ca (riforme, lotte sindacali, parlamentari ecc.) può avvicendarsi con gli atti ed eventi rivoluzionari,. Tut– to dipende dalla specifica combinazione de!Ie cir,co– stanze in ogni singolo' caso. La tesi ,che difendiamo cerca soltantQ di provare: a) che, dal punto di vista dell'edificazione socialista, è utile e feconda solo la rivoluzione ,che persegue uno scopo parzi'ale, doè, che vuole annull are qualche elemento importante del vigente assetto economi.co- sociale o politico per fa– cilitare cosi l'ulteriore cam mino verso la mèta fina– le, ma non quella integrale che pretende d1 raggiun– gere l'immediata instaurazione del regime socialista; b) che. proprio per questo I.a dittatura, metodo dra· stkamente rivoluzionario, se pure è capace di assol– vere i compiti distruttivi del movimento rivoluziona– rio, non è, però, al livello dei suoi compi1i .costrut– tivi e, quindi, non è adatta per -l'edificazione ·sociali– sta, la ,quale invece può essere ,condotta con succes– so soltanto sulla base della libera .democrazia e con metodi· democratici; e· .che tali aff,èrmazioni trovano negli insegnamenti, che scaturiscon-0 dai moderni e· s·perimenti rivoluzionari - e particolarmente da queJ.lo bolscevico ...:.... una conforma così eloquente, che ormai tutti i partiti socialisti, senza distìnzio-ne .di tenden2e, dovrebbero. tenerne ,conto come di si: cure norme sociologiche, la cui infrazione inevita– bilmente spinge il mov.imento socialista al fallimen– to oppure a patologi-che degenerazioni e deviazioni. Del resto, lo stesso Lenin non era del tutto es1ra– neo ad un'analoga interpretazione del colpo di stato bolscevico: almeno nei momenti -di sconforto, quan– do le meditazioni sulle vicende della rivoluzione lo trascinavano ad amare confessioni. Tra i tanti casi basterà ricorda:r:e quello del quarto congresso straor– dinario dei Sovieti, quando Lenin - in un impeto di ~inc,erità che gli era propria - dichiarò fra l'al– tro: « Negli anni della rivoluzione qu a1che cosa ho imparato e oramai so che non si p.uò .persuadere la storia con discorsi, e perciò è a.ccaduto ch_e, mentr~ noi volevamo deviare la sto-ria, noi stessi siamo ~tau fuorviati senza riuscire a far camminare la stona~- J. J. SCHREIDER
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