Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947

284 CRITICA SOCIALE Unità o autonomia (Riflessi borghesi nell'ideologia comunista)· Uno dei rproMemi attorno ai quali si travagli-a at– tualmente il socia1Jsmo internazionale è rappresentato dal polarizzarsi delle forze attorno alle due istanze, egualment.e vive e sentite dal prolètariato, dell'auto– nomia e dell'unità. A simbolo delle due .tenidenze so– no assurte due proposizioni di K. M"arx,che, così iso– late dai rispettivi ,contesti,, si sono talmiente svuotate di contenuto, perdendo l'i,ntima ·connessione loro. da parere in irreducibile contrasto. Gli assertori dell'u· nità a tutti i costi, infatti, puntano decisamente sul « proletari di tutti i paesi unitevi», mentre, da'! can– to loro, gH autonomisti vanno ripetenido ,che « il pro– ,lietariato ha più bisogno di aulonQm ia che di ,pane ». Tale divergenza, discussa sul piano teori.co, si mostra subito• di facile risoluzione, essendo la con traddizio– ne più apparente che reale. L'una e l'altra .proposi– zione appartengono ad uno stesso orga,nico svolgi– mento -di 1prensiero, e uni-tà ed auJtonomia .sono ambe· due neces·sarie al .proletariato al punto che questo di urna sola ·lh eSrse non saprebbe ,che farsi. Senon– chè, .come l'unità è il corollario indispensabile del– l'autonomia, quest'ultima deve, per ne,cessità di co– se, precedere l'altra. A dimostrare questa verità fon– damentale ·stanno tutta la vita e le opere di K. Marx medesimo. Ora, però, mentre, grosso modo, ,è abba– stanza chiaro a chiunque il concetto di unitài. quello di autonomia sembra rimanere di più diffici'le com• prensione. Per K. Marx il problema era importantis– simo. Dal momento che solo il proletariato si tr.ova nelle condizioni di compiere l'opera di emancipazio– •ne umana, esso non può, in tale opera, lasciarsi gui– dare da altri che da se stesso; deve, in poche parole, liberarsi. da ogni influsso di concezione borghese o piccolo borghese. Tutte le ideologie, infatti, ,che gui- . darono la classe borghese alla sua rivoluzione ed aJ.. l'emancirpazione meramente ·politica, sarebbero insuf– ficienti a guidare il proletariato ·nella sua opera di emancipazione totale, umana. Per la ricerca, quindi, di una autonomia ideologi,– ca, bisognava sfrondare lie concezioni borghesi di tutto ciò chè mascherava gli interessi di classe e'd iniziare una seria çipe·ra di demolizione e di ,critica. Per questo K. Marx, sin da quando scriveva al Ruge per proporgli le sue idee intorno al programma degli « Annali franco tedes,chi » aveva iIJ, animo la ,neces– sità di sottoporre ad una critica seria e serrata .Je sovrastru!ture ideologiche che impedivano la vista de}le reali condizioni e del reale significato delle lot– te che vemvano combattendosi. E così, qua11do, nel febbraio rlel ·1848, fu lanciato il famoso Manifesto in esso orma: traspariva chiarame,nte la nuova ,co~ce– zionc rrit'co-prati<;a della storia. la quale, coronan– do le Lunghe meditazioni di Ma,rx ,e di Engelrs, im– postava ,,,d avviava alla soluzione il problema cen· trale di àart al ,proletariato una ideologia autonoma. In que,to senso il vecchio Engels doveva dire più tnrdi ,cac l'erede naturali! della filosofia classica te– desca sarebbe stato il proletariat@ in quanto uni,co soggetto della più importante riv~luzio,ne della sto· ria_. A_tton:o a questa dottrina il proletariato ,deve quindi strmgersi ed unirsi; qualsiasi unità raggiun– ta al di fuori di essa '!o priverebbe •della sua insosti– _tuibile funzione di soggetto rivoluzionario della §to– ria. Per questo il Manifesto stesso contiene nella se– c~m~a parte. c~itiche spietate a tutte le forme di so– crah•srmo,chie .~1 ,ponev:ano su ~n altro piano ideo,Jogi– co e che qumd1 dovevano ritenersi non autonome; p~r. questo K. Marx _spese gran p_arte rdella propria vita :n aspi:e polemiche con tutti i ca,pi di movi– menti op~ra1 che_ avessero altre concezioni ideofogi– che, quah Ba~umn, Lassal!e e lo stesso Mazzini. .Ora, dopo cll'ca un secolo dall'apparizione del Ma- · n_ifesto, il problema ~el~'autonor~ia torna a presentar– si_.Due guerre mond1_al1, fra cm un lungo i,eriodo di ditt atura c he, qua e la, ha pesato su quasi tutta Euro– ,pa, han.no rposto ,Je masse lavoratrici in condizioni di soggiace re a influenze borghesi e piccolo borghe– si di ogni genere. Il socia)ismo stesso appare diviso in due gran:ài concezioni dette, con tiermini geogra- BibliotecaGino Bianco fici, occidentale l'una e ori-entale l'altra. Nei, fatti il socialismo è, come non potrebbe non essere, uno 'so· lo, ~ \a _lotta ,che attualmente lo travaglia non è tra soc1allst1 che pongono l'accento sull'autonomia e so– cialisti che J•o pongono suWunità, ·come appare ad un esame superficiale, ma è l'atta serrata tra socia– lismo e non socialismo o, per meglio dire f.ra conce– zio,ne socialista ed una concezione borgh~se c he cor– risponde, ,come ,cer,cherò di dimostrare, all'ultima fa– se del regime ,capitalistico. In.fatti la concezione o– rient~le, 'bol~ceyic!l, per. intende1:ci; portando al po– te,re !n Russia I s1mboh del soc1ahsmo, ha inganna– to e Jllganna tuttora buona parte delle masse lavora· trici europeee ed extra europee, che giurano in essa cou:ie nell'a_utenUco _socialismo. In realtà·, questa .con– cezione, sv1luppatas1 durante ,la gran:de guerra 1914· '18, porta in sè i vizi che caratterizzavano la ,psi,co– logia di quell'epoca. Il fallimento della Seconda In– ternazionale, che non riuscì ad evitar.e il conflitto delerminàndo, forse, la s,confitta più grave che si; toccata al proletariato mondiale, inge,nerò in molti una sfiducia radicale nella concezione tradizionale m:a,rxisfa rdeUa sltorira,che era s,!ata fino al.Jora la burs· sola dei partiti socialisti. Non si credette più nei po– tere della massa di autoemanci,parsi come avevano prerdicato i maestri, e questo senso di sfiducia fu so– stituito ,da;JJmito de.l!a violenza, ,che la @erra mon– diaaie, suprema espressione rdell'a borghesia entrata ormai nella fase imperialistica, aveva messo ,di moda. Il bolscevismo fu, dunque, un tipico esempio di irn· tromissione di elementi borghesi nella ·dottrina ,che doveva essiere esclusivamente -del proletariato. Infat· ti, la concezione materialist~ca deHa storia, che .pii\ esattamente R. Mon·dolfo .chiamò concezione critko– pratica della sto':ia, subì u,na ,completa quanto grot– tesca trasformazione. All'armonico equilibrio degli ~leme,nH -volontaristici con que 1 )i deterministici,, che m Marx forma la ,caratteristiJca del si,stema in un;a, in– scindibile unit~ p·er cui gli uomini agiscono e reagi– scono v@lontar11amenbe·nelJ'ambito ,di ,conrdizion,i eco– nomi,che e sociali da es,si stessi ,creaJte, e .c;he ne far·· mano le condizioni no,n sufficienti ma necessarie il bolscevismo sostituisce una visione della storia 'in cui ai èapi -spetti l'agire volontario ed alle masse !'a· -dagiarsi supinamente negli schemi che l'ambiente modi,ficato dai capi stessi vienie via via presentando. Le éontraddizioni e la tara d'origine borghese di ta- . le teoria balzano immediatamente agli o,cchi. Già ,rre1 1845 K. Mane, nelle sue .famose Glosse al Feuerbach, aveva criticato il concetto materialistico– metafis.ko ed antistorico -dell'ambiente che forma ed inrflJuirs,c e sienza remi.s-sione suH'indiviJduo. S,e•così fos– se, eg)i di,ceva criticando le teorie di R. Owen, la società verrebbe ad essere divisa in due parti, l'una sovrastante a)l'.altra, educatori ,ed erducati senza che si possa capire da chi siano a lòro volta ·edl!l•eati.gli educatori. n · bolsce,vismo. ora cade in pieno in que• sta ,contraddizione e las:ci-a -aJl,e éliifes (,partito-; ilea– der.s, rivofozi!Onari professionaJi m\rw·ranze eroi– che ...) il compito di autoeducarsi 'e di ç1gire sl!condo la rpropria volontà, trasdnandosi dietro la massa rac morfa. La funzione di soggetto viene strappata. in questo modo,, al proletariato nel sienso ,pieno e rivo– lruzionario di, « -stragrande. maggioranza » re·gli rima– ne, semmai,, metaforicamente, in queI ,senso borghe– se per cui i pochi iUuminati o « capaci» di quella dasse si dicevano ra.ppresentanti di tutta quanta l'u· manHà,, perchè portatori di valori razionali-umani. Soggetto o,peni.nte risulta invece la nuova élite che, per troyar·si fo questa pos'izione già borghese, è por– tata a staccarsi a ,poco a poco -dalle linee fondamen– tali della concezione marxista. , · •Così, sia ,che si esaHi ilia {,iolenza :creatrice della storia al di là di ogni limite o condizione, sia che si prati,chi quel machiavellismo· frusto che viene chia– mato tatticismo. gli effetti non possono essere altro che un sempre più deciso distacco tra massa, ed efite, tra rap.pres,entati ,e raprpresentanti. Ta:l'e distacco vie– ne alimentato dagli effetti psicologici prodotti sul– ì'.una e sull'altra .parte dalt'apparato totalitario, ul– hmo parto delfa borghesia ,giunta a.Jla fase imperiali,– stica. La società senza classi e l'avvento ,del socialismo a·J?paiono, •ql'lalora si vogliano seguire tali' ideologie, più che mai lontani. ALFREDO AZZAR(')NI

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