Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947

282 - CRITICA SOCIALE Capitalismo di Stato . _ o economia · totalitaria di Stato? Rodll'!f Htilferdfog, econo1:1is!a 1;1ar:vi~l<fdi fama i'nlern,aztonale e, uno dei prw.01paJl'z·teo1:1c1 della So– cialdemo,crazia tedesca, morì nelle mam della Gesta– po 1in Germania neil 1941, dopo _essere_ stato COJ'!Se– gnalo a questa dat Gove11no dz Vzc~y._ Ques.tp. artico– lo fu scritto per il Messagger_o Soc13:l1sta, rzvzsta so– cialista di lingua russa che- sz pubblica a New-York, e comparve nel mag91io. 1940. Pa_rli '!,i ~ss~ s?n_o st~te citale frequernt-eme·n,/e rn pubMz.caz,1•?nz dz l'ln_qua m– glese (e .in altre), ma è ques,ta la prima volta - _per quanto ne sapp,iamo_ ~ che ,i,l test?" con:,p.leto ~zen-e pubbllicato in traduz.z_on~. La traduz101;e. II)glese. e ~p– parsa su·! numero d1 giugno deUa nwzs(a s01c·1a~zsta am,eri.cana Modern Review. L'ar tico/ o è sita/o scritto in rispos,fa ad un,a teoria avQnz 'a.la da un sociialista fnglese, R. L. WorraN, nel– la rivi sita inglese Lef,[ (di.cembre 1939), p•er d,imostra-. re che il sistema ecan,omico dei/l'Unione Sovieti.ca è allualmemle un capitalismo di Stato. Non abbiamo b1i– sognn di nichiamare l'attenzione de•i Jet/ori sopra questo scritto, l_a cui importa_nza da,! punt9 d•i vi~ta tanto dotlrimar,10 quanto pol,zfzlco no,n puo sfum11re a nessuno. LA c. s. •II,concetto di• ,capitalismo di Stato può difficihnen– te ,superare la 1 prova d~ una -seria analisi economica. Una volta che lo Stato è diventato il ,proprietario es sclusivo di tutti i mezzi. di produzione, il funziona– lÌ;ento di un'economia ca,pitalistica è reso impossi– bile dalla ,distruzione del meccanismo che raèchiude il sangue vitale di ogni sistema ,circolatorio. Un'e– conomia capitali'stica è un'economia di mercato. I prezzi che -derivano dalla ,cofopetizione fra i prò– prietari capitalisti (è questa competìzione che, in ultima istanza, dà origi·ne alla legge -del valore) de· termi.nano che cosa e in che quantità, si è prodotto, qual parte del profitto è -stata a·ccumulata, e in quali particolari branche della produzione avviene .questa accumulazione. Essi determinano an,che in che mo– do, in una economia che ha da superare crisi con– tinue, si ristabiliscono rapporti proporzionati_ fra le varie branche de-Ha produzione, sia nel caso di una -riproduzione semp!ic,e, sia ne;l' caso di una. ,riprodu– zione complessa. Una economia capitalistica è governata dalle leggi del mercato (che Marx ha analizzate) e l'autonomia di qu~ste leggi costituisce il segno decisivo del si– stema capitalistico di produzione. Una economia di Stato, tuttavia, elimina precisamente l'autonomia de•l– le leggi economiche. Essa rappresenta un'eco~omia non di, mer,cato ma •di consumo. Non è ,più il prezzo, ma bensì una commissione statale pianificatrice che, in questo caso, stabilisce che cosa si deve produrre e come. Formalmènte prezzi e salari continuano ad esistere, ma la loro funzione non è più la, stessa: essi non determinaI]o più il processo di produzione, ·che è ormai contro.llato dal- potere ,centrale, il qua'e fissa prezzi e salari. Prezzi e salari diventano mezzi di -distribuzione in quanto stabiliscono la par.– •te che ogni individuo riceve del complesso dei pro• dotti che· il potere centrale inette a ,disposizione del– la società. Essi costituiscono una forma tecnica .della distribuzione, ,che è più semplice della diretta- asse– gnazione i-ndividilale di prodotti ,che non ,possono più esser·e considerati merci. I prezzi diventano simboli del'a distribuzione e cessano di essere un fattore re– golatore deJl'economia: Mentre si mantiene la forma, è avvenuta una completa trasformazione della fun– zione. Tanto lo stimolo della competizione quanto l'appas– ·SÌ'Onato sforzo p,er iJI profitto, •che ,costituiscono l'in– centivo basilare della produziolle capitalistica, scom– paiono. Profitto significa appropriazione individuale di ùn sovrapròdotto e pertanto ess·o.è possibile sol- . BibliotecaGinoBianco- tanto sulla base della ,proprietà privata. Ma. obiell" Worrall, Marx non èonsidera l'accumulazione come la prova tangibile de.J capitalismo, e l'accumulazio– ne non ha una parte decisiva nell'economia russa? Non è, questo, c31pitalismo di Stato? WorraÌJ ha tr.ascurato un piccolo partkolare; vale a dire che Marx si è riferito all'accumulazione ,di cawtafe, di una sempre maggiore somma di mezzi ,di produzione che producono profitto ed appropria– zione da parte di chi fornisce la. forza JnOtrice all'-e· ,conomia capitalistica. In altre parole, egli si riferi,– sce all'accumulazione di valore che crea il plusvalo– re; è cioè ad un' processo· specificamente capitalistico di espansion~ dell'attività economi,ca. D'altra parte, l'a,ccumulazione ,dei mezzi ·di pro– duzione e dei prodotti è tanto lontana dall'esser-e una caratteristica specifica ,del capitalismo che ha una ,parte -decisiva in tutti i sistemi economici, ec,cetto forse nella primitiva forma di collettivismo. In un'e– conomia di ,consumo, in un'economia organizzata dallo Stato, non ,vi è un'accumulazione, di valori, ma un'accumulazione di beni di consumo: prodotti di cui• il ,potere ,oenltrale ha necessità per soddisfare i bisogni ,dei consumatori. II semplice fatto che l'e– conomia s_tatale russa accumula non la fa diventare un'economia capitalistica, 'f)oichè non è il ca.pitale che viene accumulato. L'a,rgbmento del signor Wor– rall nasce -dal fatto che egli realmente c,rede che un'e– ,conomia socialista. votrebbe esistere senza accumula– zjone ! Ma allora (e qui veniamo alla questione basil ave~ che ,cosa ,è ,questo ,potere centrale -che dirige ! 'e.co– no.mia russa? Trotzky e Worra]J rispondono: « La burocrazia». Ma me~tre Trotzky rifiuta di conside– rare la burocrazia -come una classe (secondo Ma,rx, una classe è caratterizzata ,dalla posizione ,che essa - occupa nel ,processo di produzione}, Worrall fa una . sorprendente scoperta. La burocrazia sovietica nella sua struttura (che disgraziatamente egli non analiz– za) differisce « fondamentalmente » da ogni borghe– sia, ma la sua funzione ,rimane la stessa: l'accumula– zione del ,capital,e. _n fatto •che, -~a.Jgrado>grandi dif– ferenze strutturali, la funzione possa rimimere la stessa è, certamente un miracolo che non avviene in natura, ma ,che (secondo Worrall) _sembra possibilè nella società umana. In ogni caso, Worra]J accetta come evidente che la Russia è dominata da una clas– se borghese e 1 quindi, da un ca,pitaJism.o di Stato. Egli si attacca ostinatamente alla sua confusione tra capitale e mezzi di produzione e sembra incapa,ce di– concepire ogni altra forma di accumulazione che non sia l'accumulazione ,ca·pita!i.stica. Egli non viesce a capire che l'accumulazione (cioè l'espansione della produzione) in ogni sistema ec010.omic0 è il compi– to dei dirigenti della produzione; che anche in un i,deale sistema socialista questa a,ccum ulazione pu@ risultare isoltanto _da uil sopraprodot.to (che solo sotto il" ca,pitalismo pvende La forma d i vlusvalore);_ e che il fatto de'll'accumulazione in se stes.so non pro– va la natura capitalistica di un'econo mia. Ma la « burocrazia » « dirige » veramente l'econo– mia e conseguentemente il popolo? Dappertutto, e parti,colarmente nell'Unione Sovi-etica; la burocrazia è composta da un agglomerato -dei più vari eJeipenti. Ad -essa appartengono, non soltanto i funzionari go– vernativ1 nello stretto senso •della parpla (,dai yi.ccoli impiegàti fino ai generali ed a Stalin stesso)., ma an– ,ehe i direttori -di tutte le branche ,dell'industria e tutti i funzionari, come, per esempio, gU impiegati postali e ferroviari. Come .potrebb,e questo gruppo così va– rio a-dempierè ad un compito unico? Quali sono fsuoi rappresentanti? Come prende .ess·o le sue decisioni 7 Quali organi sono a sua disposizione? In r-ealtà la burocrazia _non è un indipendente so– stegno_ del. ,potere._ Q,illfotmemente aJIJ.asua ,struttu·

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