Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947

Cl-<.ITICA SOCIALE 281 impensata velocità, dello scambio, conseguente agli imprevedibili progressi realizzati nelle comunicazio– ni. La produzione e la circolazione della ricchezza sono ormai aspetti della vita economica strettamen– te collegati fra loro e condizionati da un terzo e:Je– mento, cioè ida'Lla distribuzione della ri,ochezza. Sono queste le ragioni p·rofonde che pongono la classe lavoratrice di tutto il mondo, e perciò anche quella •europea, di fronte a problemi che in passato ne.P1Pure potevano essie•re ,conicepiti. Essa Ii affronte– rà certamente nel miglior modo, e cioè abbattendo frontiere che non hanno più ragione alcuna di sus– sistere e unificando, almeno in Europa, la potenza e :la santità del lavoro. Del resto la collaborazione in- - ternazionale anche in Europa è, in un certo senso, già praticamente in atto. Occorrono sempre maggi,ori ,capitali. I! r-ispa-rmio affluisce dove •può -essere impiegato •s.up1era•nido tutte le frontiere. Ci troviamo di fronte ad un tipo di con· correnza diverso da quello ca·ratteristico dell'econo– mia Iibera'le. La distruzione economica del rivHle non è più desiderata dai grandi capitalisti, perchè li danneggia; il più forte vuole a:,sorbire il più de– bole senza distrugge-rio e i ·due conflitti che, nel 1lo spazio di ,poco ,più di un ventennio; hanno dilaniata l'umanità, denunziano lo sforzo ,che fa questa .nuo• va forma di concorrenza assorbente per realizzarsi praticamente. Occorre perciò che le singole econo– mie degli Stati Europei vengano coordinate tanto più •che esse sono ,coII11Plementari fra loro. A questo punto sembra necessario richiamare l'at– tenzione sull'ormai nota crisi di cui soffre l'Inghil– terra, determinata dar fatto che, mentre Londra ave– va funzionato per secoli come una vera e propria stanza ,di, COIJll!])ensaziorneattraverso 1a quale erano passate, si può dire, tutte le transazioni commerciali del mondo, in oggi ciò non avviene più per la sem– pre maggiore· importan:i;a di Washington sul merca– to finanziario mondiale. Le immense ris-erve auree degli Stati Uniti, che hanno-perfino costretto alla ste– rilizvazione de,lt1'oro aocumulafo nel forte Knox, ·dà,n– no una tale Iibe·rtà, di manovra al dollaro che nessu– na altra monet~ del mondo può possedere, di modo che chi oggi dice Stati Uniti ,dAmerica 1dice anche continente americano, e molte delle nazioni, ormai' indipendenti, del Commonwealth britanni,co sono de– stinate, ,presto o tardi, a cad1ere ,sotto l'infLuenza ame- ricana. · Tutto ,questo spiega le ragioni per le quali i com– pagni laburisti si trovano a'lle prese con formidabili proMemi di struttura deWimpero britannico e giu– stifica il loro atteggiamento anche in materia di po– litica estera, ohe ìPUÒ rende-re ,penplessi quando si consideri solamente :la loro fede socialista. Se ne ha la controprova nell'atteggiamento di Churchill, deli– beratamente favorevole ad· una federazione europea. La o,pposizione, in Inghilterra, contro!1a, ma, all'oc– correnza, fiancheggia -il Governo, e questa azione del leader conservatore appare piuttosto di questa se– conda specie. Il suo atteggiamento infatti non ri– sponde solamente agli interessi de'L capitalismo bri– tannico ma ad una necessità di vHa per il'lnghi.Jterra nella attuale sua situazione. Attlee e Bevin stanno in– fatti operande una concentrazione di en_ergie e di mezzi con sacrificio del non indispensabile, per as– sicur~re le possibilità di es•i<stenzae di svi.Jupp<? del Commonweal,th •britannico. Sia ,pure vero che 1 ca– pitalisti i nglesi auspicano una unificazione europea in senso ,diver.so da noi, ,che vediamo in essa la •col– laboraziorn e intern azionale deUe •classi lavoratrici dei vari paesi d'Europa, i quali non possono perciò as– sumere la funzione ,cli una lega o di un blocco esia• speratore del contrasto che minaccia nuovam~nt_e la .pace del mondo; ma 'la diversità del ,punto d1 vi– sta non modifica la realtà della situazione, e cioè che la potenza inglese è ormai strettamente c_ol'l~g~taalla potenza europea_. La c~n~entrazione caprtallshca_ sta portando i suoi frutti, m questo casi?, benefici. Il mercato divenuto mondiale, la produzione standar- 11 IU WIOI I\JV dizzata e perfezionata creano interessi sempre più vasti, ,che si coalizzano per poter sussistere e con– solidarsi. Non è più concepibile un'Europa divisa, come non è possibile un'Inghilterra rinchiusa nella spDendid isolalio1I1J; così come è superata la dottrina di Monroe oltre 1' Atlantico e il Pacifico. Le sorti di Europa sono legate ad oriente, aUraverso la Russia, al' continente asiatico ,e, nei vasti Ocea1ni, al Com– mol),wealth bri,tanni,co; I ,pOIJ)oli, ,che Iia natura ha po– sti nel ·Centro, nel Mezz.ogiorno e neH'Occidente eu– ropeo hanno perciò oggi una loro funzione specifica da compiere nella economia mondiale in trasforma– zione. Essi devono formare la saldatura organica fra l'Oriente e l'Occidente di Europa e costituire la base de11a organizzazione del nostro continente. Gli Stati europei potranno perciò avviarsi alla nor- - ma'1i'.zzazione-delJlaloro vita economica e sociaLe ·sola– mente se riusckanno a unificare il continente, Tale obiettivo non ;potrà cer,tamente raggiungersi i1nbreve termine ,cli tempo. Il perio ido prepa ratorio sarà carat– terizzato da ,convienzioni ,dogania.li, commerdald', di, e– migrazione e di lavoro, mentre si dovrà curare una propaganda morale e culturale volta ad ottenere una sempre maggior conoscenza reciproca dei popoli eu– ropei ed a creare, in tale modo, la consapevolezza in tutti dell'incalcolabile patrimonio spirituale che il nostro continente ha accumulato nei secoli, L'Italia sente più di tutte le altre nazioni questa necessità di col1aboraziorre internazionale. Per la sua posizione geografica, per le sue con.dizioni demogra– fiche ed economiche, il nostro paese può valorizzar– si degnamente ed essere stimato e,d a,ppre?-zato come merita solamente in un mon(\o nel quale non imperi la forza e non si pensi di dover risolvere i problemi economici e politici solamente sui campi di batta– glia. La politka di pace e di collaborazione pe.r la r,icostruzione dell'Europa e del mondo è perciò la sola politica possibile e utile per noi e la organizza– zione militare tipo nazione armata, che in altri scrit– ti ha propugnata, do_vrà rappresentare la maggiore e migliore garanzia della .nostra effettiva volontà, di pace e ,de'Jla nuova altissima missione ,che s,pet-la al nostro paese nel ·vasto quadro della ricostruzione eu– ropea. Una simile politica risponde anche all'abito mental-e del nostro popolo, che per la millenaria sua .civiltà ha innato i1 ,sienso ,più ancora deH'equità, .che del diritto. - ~senonchè prima di concludere voglio esprimere anco~a un pensiero •che vuole essere insieme va,tici– nio ed augurio. Questa opera di pace _e, nel contem– po, di saggezza economica e politica deve essere rea– lizzata ,dai l))artiti ,socialisti: europei, che oggi, par• tecipano al governo nei principali paesi del nostro contiuente. Verrà in tale modo realfazato sul terre– no pratico l'ideale che· mosse, fin dall'inizio del' mo– vimento socialista, tutti gli spiriti eletti che alla cau– sa della classe lavoratrice hanno dedicato la loro vita e la foro inteEJ.igenza. La fraternità fra i popoli, !'internazionale dei lavoratori; intesa non solo co– me necessità, di esistenza matériale e di produttivi– tà economica, ma anche come unione di spiriti uma– ni nella gioia e nella nobiltà del lavoro. LEONARDO GATTO ROISSARD FINE E' uscito, presso l'Editore Garzanti, il volume: CARLOMARX -PAGINE DI FILOSOFIA POLITICA a cura e con prefazione di: GIULIANO PISCHEL I nostri abbonati possono averlo con il 10 % di sconto (L. 315 invece di 350). Si prega di invia.re sollecitamente le ordinazioni.

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