Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947
CRITICA SOCIALE 277 deale mussoJ,iniano, che hanno cioè 'la parvenza di una rappresentanza pseudo-proporzionalist.a, scartano l'idea stessa della proporzionalità, sotto i•l pretesto che il loro sistema è necessario per garantire al Par– lamento, e soprattutto al Governo sufficienti possi– bHità d'azidne. Tuttavia questo ri~tabilimento delle prerogative del, sistema dei due partiti attraverso una modi,ficazione del, si,stema elettora,le appare •così ,con– trario ai principi di ,democrazia, che tutti questi te•nlativi sono votati a,l'l'insuccesso, quando non sono addirittura destinali a provocare conflitti violenti. Volendo peraltro esaminare il problema in m0dc\ più approfondito ci si accorge con un certo stupo– re ,che, se lo spirito umano ha consacrato tutt.o i1 suo zelo e la sua ingegnosità. nel corso deJ tempo, a·l– lo studio dì tutte le questioni relative ai! diritto elet– torale, esso non ha, viceversa, mai tentato di modifi– care in alcun modo la costruzione della macchina ·parlamentare. Si è assunta l'essenza del par.l amen– tarismo nella sacrosanta forma dell'istituzione ing.le– s:e e la s-i è sempre conservata sotto questo. aspetto immutabile. Si sono sollevati dubbi, è vero, sull'uti– lità della rapp!·esentanza proporziona•le, ma non ci si è mai chiesti se la moltipilicazione dei partiti non doveva apportare profonde .conseguenze sulla stessa ma,cchina parlamenfare. l'lJ solo .fatto•re ,che sia qui intervenuto è la v,olontà, espressa ,dai piiù accaniti ze latori dell a ra,p,presentanza proporzionale, .di vede– re applica.te le loro idee anche nella .formazione dei G ov erni e i l desiderio 'di vedere rispettata la pro– porzfonale, per spontanea volontà almeno, .se non anche per sanzione di legge. nella sce'lta d~i. mini– stri. E' inulile dire che questo sistema non è possi– bile se non in comunit,à assai ristrette, come ad es. nei ,cantoni svizzeri, o come soluzione estrema e pre– caria, come è avvenuto in Austria. Ma i.n un ,grande Stato 'le responsa-biUtà non possono essere suddivise proporzionalmente, non si possono scindere i d·i– versi dicasteri per affidarne alcuni ai rappresentanti di partiti che, in nome della rappresentanza propor– zionale, ne sottrarrebbero la responsabi;i,tà a partiti più importanti. Il regime de} sistema dei partiti mul– tipli, stabilizzato con '1a proporzionale, ha dato luogo sinora a,lle seguenti ·conclusioni: o il governo è co– st.Huito in ossequio al.Ja rappresentanza ,proporzio– nale, oppure si forma un governo di coaU.zione. Una terza soluzione sta per affacciarsi: il governo mino– ri,tario. Tutt1 questi· sti,stemi hanno un caraHere co– mune: si sforzano di porre rimedio agli inconvenen– ti della moltepli.cità dei partiti per mezzo di una riforma particolare del governo. L'insufficienza di questa soluzione baiza agli occhi.: e non c'è bisogno di <insistervi. Il •1J1z'Stlf'111a de>i v~•Ìi aggiuwN~t Si è molto discusso delle 1eggi elettorali e del go– verno, ma non si è mai posto il problema di sapere se una riforma istituita nel quadro del Parlamento e· letto dalla rappresentanza proporzional:e po.teva man– tenere i vantaggi dinamici. del sistema dei due pa,r– titi. Tutti i regolamenti parlamentari riposano su questo assioma, implicito o esplic-ito: ogn\ d_eputato dispone di un solo voto. La proposta che 10 mtendo contrapporre a ques-to sistema può riassumersi nera. formola: voto p'.urimo nell'.interno del Parlamento. Bisogna tener conto del fatto che es1ston'!), a l_a!odei partiti e dei deputati considerati come srngoh m se– no al Parlamento, le funzioni necessarie della ammi– nistrazione dello .Stato e del controllo) governo ed Op· .poi;izione). l partiti ,gover!'lativi devono ricevere v?– ti aggiuntivi .per faoiltare il ,compitq _del g~ve~no, _m maniera che in pàri -tempo sia fa.c1!1tato Il compito dell'opp osizione. . E' al parti.te o al gruppo di partiti numerrcam~nte pfù im po r-tante al Parlamento che_ incombe in primo luogo la diirezione deJ. governo. L'-iirnportanz_a del par– tito di.pende dagli ele'ttori; l'importanza d~1 ~aggrup: pamenti di partit~ dfp·end~ dalle_ c,onv~~zlOnL tra gh eletti. Nel·•cor~o di ll;na legislatur!l l_eq1;:ulibr10tra. pa_r,– titi può essere modificalo da sc1ss10n1: o ~a !us10111 • possono in t.a'Lmodo ,nas,c_erele ·com~1!1az10_111 o coa• ili.zioni più diverse. Ormai, per brev1ta, ch13:meren,iç ·.:blocco governativo» il raggruppa_m1;1to ~·i partrt_1 attualmente più forte - nel caso llmrte si trattera B1blto eca \.:JlnO 1anco ·di un unico partito -, « blocco di opposizione» la totalità degli altri partiti. Il « sistema dei voti aggiuntivi » è il seguente: ogni .deJ)utato eletto dispone di un voto nel Parlamento; inoJ.tre esistono dei « voti aggiuntivi'» distribuiti tra i partiti. Per esempio, supponfamo che il, nu– mero, •de,j-voti aggiuntivi sia eguale alla met.à, del numero dei ,deputa-ti regolarmente elettìf. La riparti– zione de,i voti aggiuntivi si fa anzitutto tra blo·cco governativo e blocco di opposizione. Quest'ultimo ri.– ·ceve -tanti voti quanti sono necessari per fargli rag– giungere un terzo del rrumero totale dei voti. Il resto dei voti aggiuntivi va al blocco governativo. (Nel ca– so che il blocco ,d'opposizione ,disponesse ,già di rpiù della metà del numero dei deputati .eleHi, tuttJ i voti aggiuntivi airndrebbero al blocco governativo). La ripartizione deil voti aggJiuntivi tra ·i ,partiti che costituiscono il blocco di opposizione si fa sulla ba– se della rappresentanza proporziona,le. Altrettanto av– vien:e per i partiti che formano il blocco gov~rna– tivo. Ciascuno dei ,partiti designa i membini che sa– ranno incarkati di. esercitare il voto plurimo. Se·con– do questo sistema, 'il blocco governativo, se compren– de più di un quarto dei ,deputati e·letti, disporrà del– la m.a,ggioranza de,ii voti, ,e se· comprende almeno la metà dei deputati eletti disporrà di una maggioranza di due terzi. La prima obiez;ione che. .si può fare a que.sto siste– ma è che, data la sua costruzione artificiale, esso ren– de superfiluo il ricorso al voto. I partiti al governo sono in grado di fare tutto ciò che vogliono. Ma que– sta obbiezione ·si dirige parimenti al sist;ema ,dei due pa.rtHi un generale e vale ancor meno contro le rel.a– zioni complesse ,rese possibili con la proposta so– prariferita ch:e ,contro il mantenime11to a tutti i costi d,eJ,sistema •dei ,due partiti dell'antico Padamento in– glese e della legge comunale italiana rimessa in au– ge da Musso1i.ni. Invero solo in un esiguo numero di - casi i.I blocco governativo sarà omogeneo; più spes– so, nelle circostarrze surriferite, deriverà da una .coalizione. Con ciò, non essendo il voto aggiuntivo una propri.età del blocco governativo, ma dei d,iver– ,i partiti" che lo costituiscono, sarà possibile alla op– posizione .di profittar negli .scrutinii delle divergen– ze tra i partiti governativi, e, infi~e, di provocar~ la di~so!uzione del blocco .governativo, obbligando 1 partiti a costituir.e un nuovo bloc•co ed un nuovo go– verno. In generale, il compito dell'opposizione ,con– sisterà nel mettere in evidenza gli errori della ge– stione governativa, ciò che renderà i.I voto non meJ!O necessario che nel passato. Ma è certo che 1,1nuovo sistema fisserà le responsabilità per period·i piìi lunuhi Il dramma• del ·parlamentarismo francese, iq cui''in' certe epoche ci si può attendere di vedere d'ora in ora cadere il Minister0 in .conseguenza di un in,cide,nte parlamentare quals,i,asi, non sd rinnovereb– be. E i pioco.Ji successi che ,l.'oppos-izione ·potev~ consegui·re, data l'impotenza parlamentare, ·non. J?o– •tranno ripresentarsi. Si assisterebbe ad una po-lL/~ca a lunga scadenza: l'o_ppos.izion~ agirà in. funzi.01:e del giudizLo degli ,elettorr,. ch!am.at1... ad espr~~e~-s~ rn oc– castione delle successive elez10m. Con 1010s1 impone 'un correttivo al nostro sis.tema: legislature di corta durata in maniera che il corpo elettorale possa pro– nunci;r e i1 suo verdetto i; più fr~q_uen!em:ente pos-, sibi.le. Oltre a questa sanz10ne poht1ca m occasione del' le elezioni, la politi ca dell'opposiiione potrà .e~– sere e"ualmente giudkata con la caduta del m1111- ste,ro ~iò che consentirà aJl'op,posizione, o ad una part~ di questa, di prendere )a direziçne de! gover– no Nel suo insieme questo s,1stema mira a_far con– seguire vittorie non su punti p~rticolarf, m.a in gran– de. Il dibattito parlamentare s1 elevera, rivalutando anche le questioni di principi.o. Si potrebbe obbiettare che questo sistema fal.sifi– ca •l'espressione della volontà popolare, quale viene presentata dalla proporziqnale. Ma 9~est'ullimo me– todo di rappresentanza rimane decisivo :per. lo sta– tus rnascendi del governo, e rimane per ogn1_nuova ·formazione del gabinetto durante il ,coi:so d.ella. le– gislatura. E' qui eh~ _il si_stema suggerito s_1d.1ffe– renzia da quella foss1hlzzaz10ne ,che ,a;pporta 11 siste– ma mussolintlano, il quale ins-taJ la al po tere, per tutta Ja durata deI.la legislatura, il parti.te; > ,relatwament~ più numeroso, Qui invece è la mob1\lta che resta dr
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