Critica Sociale - anno XXXIX - n. 14 - 16 luglio 1947

252 CRITICA SOCIALE perare· le esigenze dell'agric~ltura e dell'i_ndus~ia, che in un certo senso si equilibrano. La un1fi_~az1one. economica europea permetterà anche una p1u equa divisione di oneri economici n~lla ZOJ?a centra ·.e ·e occidentale fra la popolazione mdu~tr1ale ~parllco~ larmente densa nei centri di produzione e in quelll urbani) e la popolazione delle campagne. IV. . Il problema industriale. Non è facile oggi parla~·e di u1_1a organizzazione in– dustriale europea. Il cont1JJente- e stato devaqato dal– la auerra dal Volga fino alle riv-e deJ..'At.antico. La zo;a med'terranea, all'infuori della peniso.a iberi– ca ha sofferto anch'essa in misura notevole per le di~truzioni belliche; ma in tale zona i danni sono meno aravi e soprattutto meno visibili, perchè Ja cintura"' me/idionale e sud-orientale europea è quasi esclusivamente agricola. Del resto, la zona ,industriale è circoscritta in nu– clei dove la produzione è molto intensa, ma che si trovano circondati da .regioni nelle qua:li c'è preva– lenza di sviluppo agricolo, t.anto che i] R.eithinger calcolava che solamente il 20% deJ:a popolazione europea poteva (all'infuori della Russia Sovietica) considerarsi industriale. · . Ègli afferma che lo sviluppo industriale europeo si è avuto secondo due coordinate. L'ordinata, da sud a nord, seguirebbe le vecch:e vie commerciali del Medio Evo, dall'Italia setten lrionale, attraverso le Alpi, verso la Renania e le Fiandre; ed io noto che questa linea congiunge i due. campi di battaglia clas· sici europei, •e c:oè la Valle Padana e i Paesi Bassi. L'ascissa, dall'ovest all'est, partirebbe dal Reno e ragg:ungerebbe i primi contrafforti_ dei Carpazi at– traverso la ·Germania centrale; ed 10 concordo con l'autore nel constatare che questa linea si ident'fica con quella della penetrazione della colnnizzazione tedesca in tutti i tempi, e particolarmente nel Me– dio Evo. Non per nu'la i Cavalieri dell'Ordine Teu– toni,co si erano spinti, attraverso l'attua:e Ceco– s!ovacchia e la Polonia, fin nell'Ucraina, menti-e. premevano da un !alo sulle rive del Baltico e dal- l'altro verso la pianura ungherese. . , La distribuzione dell'industria in Europa in de– terminati punti nevralg:ci (fra i quali vi sono l e re– gioni industriali della Ruht:, della Sarr-e e de.la Saar, nonchè de:I'alla .Slesia) non può p'ù oggi e ssere considerata come prima del conflitto mondiale. La .situaz:one- in Germania è, come tutti sanno, quanto mai -complessa, e,_oseremmo dire, ,confusa, special– mente da, punto di vista della effici:enza industriale del paese. II Centro Europa infafti 'rappresentava la reg'one più industrializzata del continente, anche perchè iJ genio tedesco aveva, specia:mente con procedimenti sintetici, colmato in parie la deficien– za di alcune materie prime, oggi indispensabili per ,la. produzione e che non si trovano in Europa. · Nella zona orientale tedesca, control:ata dai So-· vietici, sembra vi sia stata una requ'sizione in gran– d-e sti'e, che dovrebbe· servire aL'intensificata in– dustrializzazione dè-lla Polonia e delle regioni più occideJ1tali della Russia. NelJla zona occidentale, ri– masta sotto il coHtro!Jo anglosassone, sembra vi sia invece una valorizzaz:one delle industrie •germani– che_. La politica frapcese nei riguardi della Germa– nia non può essere lungimirante, tanto meno dal punto di vista europeo, perchè l'osse-ssionante paura di una -rivinc'ta è la'e da ottenebrare le menti dei governanti francesi, che subiscono finora troppo l'in– fluenza dei capi militari, come purtroppo noi Ita– liani abbiamo dov:ito çonstatare •nelJe clausole del det:ato d1 pace che riguardano la frontiera occiden- · tale. La situazione è perciò completamente. diversa da quella che esisteva_ nell'anteguerra. Tuttavia non è meno importante mettere in evidenza quello che, nel periodo immediatamente precedente l'ult'mo con– flitto, sembrava essere la tendenza evo'utiva de!Jo svi'.mppo delle industrie europe-e. JJ Reithinger, nel suo vòlume citato, affermava che la struttura indu– striale europea era in. via di profonda trasformaz'o– ne tanto che egli la paragonava al brusco ~posta– mento di sùpremazia industriale dalla Gran Bretta– gna all'Europa contine11.tale e ali' America settentrio– nale, avvenuta nella seconda metà del secolo scorso. Il confl'tto 1915-18 ha avuto come conseguenza 10 sviluppo della industrializzazione nella fascia peri- Biblioteca Gino Bianco ferica europea, che, come abbiamo visto, ha corri– sposto d'altra parte ad una esigenza economica im– posta daJla sovrapopolazione agricola di quel.e re– giorti. C ome causa di questa tendenza il Reithinger pone.va , o.tre alla sopradet:a, anche il rovesciamento del sist ema monetario internazionale del credito, la rinforzala tendenza dei vecchi paesi industriali (ve– di specialmente Germania e Francia) al protezioni– smo agricolo e la evoluzione della concezione poli– ti.ca dei rapporti fra lo Stato e l'econom'a. Io riten– go c he J'mtervento statale in materia economica deb– ba consid·erarsi un- effetto della modifica di strultura dell'industria piuttosto che una causa, mentre con– cordo col Reithingei: nel considerare che una delle determinanti di guesta tendenza di modifica nella struttura industriale europea sia stata lo scarto fra i salari e il costo de:la vita; maggiore nei paesi indu– striali che .in quelli agricoli. In oggi questo scarto è aumentato in tutte indi– stintamente le regioni -europee. Dipende indubbia– mente dalla manca:nza di equilibrio fra la produzio– ne agrico1a e la p1 1 oduzione industriale del continen– te e, come conseguenza di tale mancanza di equi– librio, dal cattivo funzionamento del commercio e– stero europeo che, come vedremo in seguilo, si può dire. paral:zzato. Si tratta, comunque, di un fatto mol!o grave, che non è spiegabile solamente con il noto e notorio egoismo capitalistico, per il quale ad ogni aumento di sa'ario deve corrispondere un au– mento del prezzo di vendita anche· dei prodotti il · cui costo di produzione· non è stato influenzato dal– l'aumento del costo della mano d'opera. Parecchie al!re ragioni influiscono per mantenere il tragico circolo chiuso dell'aumento dei salari e dell'immediato rialzo dei prezzi, come sa chiunque abbia qua.J.che nozione di ,economia e conosca per– ciò come e'd in qual modo la politica dei salari e la politica dei prezzi possano avere infuenza per su– perare una congiuntura, come l'attuale, di depressio– ne; conseguenza 'ine:uttabile della- distruzione dei beni operata dalla guerra. Pe, il Reithinger gli aspetti del problema indu– striale europeo consistevano nella industrializzazio· ne delle regioni extra-europee (vedi' soprattutto le nazioni che formano il Commonwealth britannico), con lo spostamento del bisogno di materie prime e della produz:one di prod'otti manifatturati ,e la indu– strializzazione interna dell'Europa, ché consi~teva, secondo l'Autore, nello spùstamento dell'equilibrio e della divisione del lavoro fra· i vari paesi europei. Egli sost:ene che una politicà eurqpea di lunga vedu– ta dovrebbe sta,bilire progressivamente un equilibrio dei prezzi di vendita e di costo fra la produzione interna e il mercato mondiale, ,cercando nello stesso 'tempo di dirigere (noi aggiungeremmo anche di svi- luppare), con l'aiuto di capitali e .di compensazioni commerciali, l'allestimento industriale deUa cintura agricola europea, in modo da evitare la possibilità di una concorrenza nei confronti dei paesi industria– li di Europa,.· Scopo perciò di una politica ecwnomica europea dovrebbe essere quello di aumentare il potere· di ac– quisto dei paesi agricoli per dare a questi il modo di· con°umare un maggior numero di prodotti. ind'u– striali, tanto più che .non vi può essere speranza di ottenere un aumento di potere di acquisto dei paesi di o:tremare nei nostri confronti per la concorren- za americana in quelle zone. · Anche la Russia sovietica potrebbe e dovrebbe rappresentare, per il rimanente di Europa, un im– menso serbato'o di p'otere di acquisto, e ciò malgra– do la industrializzazione conseguente aJ.Ia spietata applicazione dei vari piani nuinquennali. (contin,ua) LEONARDO GATTO RoI_SSARD E' uscito, presso l'Editore Garzanti, il volume: CARLO MARX PAGINE DI FILOSOFIA POLITICA a· cura e con prefazione di: , GIULIANO PISCHEL I nostri abbonati possono averlo con il 10 % di sconto (L. 315 invece di 350). Si prega di inviare sollecitamente le ordinazioni

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