Critica Sociale - anno XXXIX - n. 14 - 16 luglio 1947

256 CRITICA SOCIALE I sindacati nell~ vita russa (1) I sindacati russi vivono in , ondizioni altrettanto singolari dal .punto di vista politico quanto da_l punto çli vista eco– nomico: essi agiscono in una economia strettamente centra– lizzata, basala sul principio della prop-rieta puol>hca di tutti i fondamentali mezzi di produzione, e queste circostanze influiscono profondamente sui còmpili e sul modo loro di agire. Non si tratta qui di descrivere i sindacati in una società socialista. Infatti si può dubitare <:he l'Unione Sovie:ica sia uno :3talo socialista. Coloro che l'ammellono pensano che basti che i mezzi di produzione non siano privati per· chè uno Stato .:;ia socialista. L'autore, al contrario, consi– dera, insieme ad altri, che l'Unione Sovietica non è uno Stato socialista, perchè la proprietà pubblica dei mezzi di produzione, pur essendo un aspetto indispensabile del so– cialismo, non basta a far sì che una società sia soçialist~, se essa non mira in pari tempo all'uguaglianza sociale e se non si fonda sulla libertà sociale e .politica. Ma, socialista o no, l'Unione Sovietira è uno Staio sui generi.,, con una struttura economica diversa da quella degli Stati capitali– stici; e i cui sindacati, se esistono veramente, hanno pure una struttura diversa. Se esistono? Il problema dei sindacati in unà società so• cialista non è mai stato sufficientemente chiarito. Fino a quando il problema della mano d'opera avrà come dati l'ac– quisto e la vendita dell'energia umana (e questa ,base so– pravvivrà probabilmente in una società socialista nel corso della sua ·prima fase storica, cioè per decine d'anni dopo il suo inizio), i -siridacati e i .raggrup.pa1nenti di energia umana sussisteranno nella società socialista. Questa soprav– vivenza è ancora più necessaria in una società fondata sulla proprietà pubblica dei mezzi di produzione se questa so– cietà non si sfor"a di arrivare alla giustizia sociale· e non ammette le libertà fondamentali di espressione e di asso– . dazione. L'amministrazione di Stabo in una società di questo tipo concentra nelle sue mani la potenza politica ed eco-. nomica ed esercita .perciò nello -stesso tempo la funzione di datore di l~voro. · Quindi i sindacati,_ in quan'.o organizzazioni di lavora– tori, hanno importanti funzioni da assumere. l sindacati dopo il 1920. In che modo questo problema è stato risolto nel passato e quale ne è la soluzione presente nella Russia Sovietica? Per roniprendere il ruolo dei sindacati nella vita industriale della Russia è necessario avere sempre p"resenti le differenze enormi che si notano fra i sindacati del 1920 e il nuovo •sin– dacalismo che si sviluppò dopo il 1929. Durante le .prime fasi della rimessa in ordine ·dell'eco– nomia russa, che aveva duramente sOfferto duranle !a guerra civile, Lenin formulò i principi che reggono « la funzione e· i compiti dei sindacati di fronte alla nuova politica eco– nomica \~EP) ,,, e li fece pubblicare al principio del 1922 in nome del Comitato Centrale del Partito Comunista (Prav– cla, 17 gingno 1922) e approvare tre mesi dopo dall'undice• simo Congresso del Partito. Questi principì - documento di più di tremila parole - rimasero durante quasi una decade una specie di credo del sindacalismo sovietico. Essi dichiaravano che la difesa d~gli interessi dei lavo• ratori era il compito riconosciuto dei sindacati ed inoltre che,. per ssolve1·e questo compito, i sindacati dovevano, almeno per il momento, condurre· una lotta economica. La lolla economica nelle imprese socializzate era nettamei;,te differenziata clalla lotta di classe nelle imprese private, e non era altro in &05tanza che una rappresentanza energica, con mezzi pacifici-, degli intei·essi dei lavoratori. L'espres· sione "lolla economica.)) fu presto dimenticata ·ma anche quanclo si cessò · di usarla, tutti continuarono' a insistere sul fatto che - p~r adoperare le parole della risoluzione del XIV Congresso del Partito Comunista nel dicembre 1925. - ((l'opera• più iinportante e più urgente dei sindacati è la protezione degli interessi economici delle masse che essi rappresentano "· Naturalmente, in pratica, già poco dopo il 1920 i sinda– cati erano spesso privati della facoltà di sollevarsi per la (1) Questo articolo è stato .pubblicato anche da: The Am.e· rican socialist Revièw e da La Revu.e Socialiste_. BibliotecaGino Bianco difesa degli interessi economici dei loro aderenti e di pro• leggere realmente i lavoratori. Tuttavia, in teoria, 1,on si toccava il loro statuto, che ne face~a i rappresentanti dègli interessi speciali dei' lavoratori. Primo piano quinquennale. Fu con questa concezione del loro còmpito che i sindacati si svilupparono dopo il 1920 e divennero un fattore relati· vamente importante della vita industriale. I sindacati subi– rono una prQva nel 1929, quando oominciò l'applicazione intensificata e molto accelerata del piano quinquennale di industrializzazione. Quasi tutti i capi dei sindacati, che nel 1929 avevano raggiunto una certa posizionP. che permetteva loro di esercitare qualche influenza, furono epurati, privati della loro funzione e sostituit1 da uomini nuovi, provenienti in maggior parte dall'organizzazione del Partito. Si comin• ciarono a denigrare non soltanto coloro che avevano atqui– stato importanza nei sindacati, ma anche· gli stessi principi. A comindare da questo momento ~i tacciò di « opportu– nista » e di « sindacalista» l'idea che i sindacati debbano rappresentare gli interessi speciali dei lavoratori. r principi della politica. sindacalista del 1920 non erano tu~t.avia cambiati: « la contabilità commerciale », « la ne– cessità urgente di aumentare la produttività dei lavoratori e di garantire la stabilità economica di tutte le imprese di Stato >l, cc l'inevitabil<! interesse e zelo degli uffici /dei dirigenti industriali) >l, cc certi conflitti cli interesse nelle questioni del lavoro fra le masse dei lavoratori e gli aromi· nistratori, direttori e organismi che hanno la responsabi– lità delle imprese ,,, tutte queste cause non soltanto erano sopravvissute, ma avevano anche guadagnato d'importanza. Così il ripudio del sindacalismo del 1920 non era uno svi– luppo natural~ _del movimento sindacalista russo, ma piut~ tosto una rottura brutale imposta dall'esterno al movimento sindacale. Un manifesto del Consiglio centrale (epurato·) dei sinda– cati dell'U.R.S.S., pubblicato anche dalla Pravda del 6 set– tembre 1929, formula,"J uh nuovo programma di attività per i ·sindacati. L'idea principale di questo manifesto era l'au– mento della produzione. Solo indirettamente, per una spe– cie di automatismo sociale-economico, il livello di vita dei lavoratorj. si sarebbe trovato migliorato in conseguenza del-, l'aumento della produzione. Il còmpito immediato consi– steva nel dirigere l'attenzione dei sindacati e dei loro orga· nismi, dall'alto in basso, verso la produzione, nell'avvici– narli ad una economia socialista e, in ques:o modo, nel dare uno slancio possente a una partecipazione più vasta, più profonda, più cosciente delle masse lavoratrici all~ costruzione socialista. , I sindacati dqvevano migliorare i lìveUi di p-roduzione, aumentando ht· "produttività della manò d'opera e, insieme, il suo senso di disciplina. Tutti gli altri còmpiti dei sinda• rati erano subordinati à quest~ fine principale. Il mani• f'esto ',fonunciava i lavoratori che si fossero- lagnati di salari troppo bassi corne <e nemici interni cos.cienti e incoscienti nei raJiglu della classe operaia >), cc elementi distruttori >), di eui bisognava ·è< sbarazzar,si ». Livello dei salari. I negoziati §ui salari sono dappertutto il compito primor– diale dei sindacati', e così è stato fino al 1929 in Russia clove i sindacati si sforzavano di ottenere, talvc,lta con la e, lotta », dei salari convenienti. La riorganizzazione _draco• niana del movimento sindacalista nel 1929 rup.pe con questa lt.adizione in maniera decisiva. Il periodo del primo piano quinquennale (1929-1933') fu caratterizzato da un rapido deterioramento dei salari reali, dall'auménto inflazionistico dei prezzi di vendita che supe– rava rapidamente l'aumento dei salari. I sindacati servirono veramente a ostacolare l'adatta~ento- del livello dei salari a quello del costo della vita. Alcuni direttori di officina, pur apprezzando in modo realistico la produttività della mano d'opera in funzione del livello del salario reale, erano spesso propensi a soddisfar~ i bisogni dei lavoratori dando loro salari superiori a quelli previsti nel piano economico, che non aveva, per così dire, tenuto conto dell'aumento

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