Critica Sociale - anno XXXIX - n. 14 - 16 luglio 1947

CRITICA SOCIALE 255 Governo laburista non si è dimostrato ,capace di fronteggiare pienamente la gravità della situazione: la crisi del carbone, e conseguentemente dell'elettri– cità, der,vante a sua vo '.a anche da una cri~i dei trasporti, ha fatto .scendere notevolmente il livello produttivo dell'economia inglese. Le origini prime di questa crisi non vanno tuttavia ricercate nella nazionalizzazione. E' neces~ario infatti ossPrvare .che la· industria del carbone ebbe uno sv.iluppo enorme in Inghilterra in un momento in cui, essendo nulla la concorrenza, •essa poteva assicurare ai produttori alti profitti; la produzione andò poi decadendo in seguito, allorchè gli industriali inglesi ritennero di non avere convenienza ad aumentare la capacità pro– duttiva delle miniere. mediante una completa mec– canizzazione e modernizzazione della lorò attrezza– tura. Nè può imputarsi al Governo britannico la col– pa della gravità della presente crisi, poichè il tra– passo delle miniere ·allo Stato potè avvenire solo nel gennaio di quest'anno. Certo però la •crisi fu ulte– riormente acu•fa o tre che da la gpner~'e nsnffi,-;rn– . za di mano d'.o-pera, dallo sciopero invernale degli operai dei trasporti londinesi. E a questo proposito bisogna porre in rilevo che, in genere, il non age– vole compito del Governo laburista consiste appunto nell'armonizzare l'aumento della produzione con la - equità sociale e con la settimana di 40 ore, per quanto esistano in Inghilterra organi giuridici ab– bastanza esperti nella conciliazione dei conflitti fra le classi. come la Nationaf Joint Nego/ialina Machi– nery. Notevoli difficoltà sono, inoltre, quelle di con– ciliare l'esportazione in larga. scala con un vasto -piano di· ricostruzione edilizia, la nece~sità, di ri– sparmiare carbone ed elettricità per le industrie es– senziali con l'asn'razione a rlo'arP le r,isp rl<>ilavo– ratori di -moderni apparecchi elettrodomestici. Altro importante prob'em~ riel Govern" ';:,1--urista è quello çhe riguarda la politica estera: infatti, pur essendo ferma intenzione di tale governo di fare, come aveva promesso, una politica di pace. tuttavia il bisogno di tenere occupata una parte dell'Europa e, comunque, di uscire dallo ·splendido isolamento (.che nell'epoca attuale, dato il sorgere di grandi e– gemonie mondiali come auella della Repubblica Stel– fata e ,dell'Unione Sovi~tica, sarebbe anche più de– leterio n-Pr ·l'Inghilterra che non in n::i•s~to1 hn in– dotto il Governo laburista ad uno di quegli apparen– ti paradossi che così facilmente si incontrano nella storia: à fare accettare cioè il Nationa/ Servi ce Bill (progetto approvato il 1~ aprile 1947 con 386 voti contro 85). Per la prima volta l'Inghilterra si è vista costretta a introdurre, in tempo di pace, quel siste– ma de 'la coscrizione obbligatoria che i Paesi del Ccmtinente hanno adottato fino dall'epoca della ri– voluzione francese: e ciò è avvenuto per op·era del più pacifista Governo britannico, il quale, pur aven– do in questa decisione l'appoggio dei conS'ervatori, è rimasto ,per questo suo atto, profondamente scosso nel suo' prestigio. E' giusto tuttavia riconoscere che le accuse mosse al Governo laburista su tale que– stione sono infondate, poichè esso ha fatto q11anto -era in suo potere per riportare la pace nel m_ondo:. ne fanno testimonianza il ritiro delle truppe m~les1 dalla Siria, da1la Persia, da una parte dell'Egitto, dalle Indie Olandesi ecc. ecc. Il terzo motivo di crisi d·el governo laburista, _as– sai più grave dei precedenti, ma non. l?er questo 1_m– putabile a sua colpa, riguarda l_apol1ll~a _eco)lom1ca mònetar;a ed internazionale. Gh Inglesi si sono tra– .vati nella situazione drammatica d! dover. acce\ta~e il pac';saggio dell'egemonia economica e fman~rnna agli Stati Uniti (accerdi di Bretton ~-oods) e d1 ~v:r dovuto anzi ri.correr.e. sebbene a ma mcuore al o o aiuto ,per J.e necessità. della ricostru~ione (accordo finanziario anglo-americano -del 4 dicembre 1945). Con tali accordi il Governo laburista s1 1m1w:mava alla eliminazione delle discriminazioni valutarie en– tro la zona deJla st,erlina e _a 11 o sman'el.:,men_to del · sistema di preferenza imperiale. ovvero ~el sistema su cui poggiava .l'intensità dell'intercambio tra Ma– dre patria ·e Domini, perdendo in tal _mo1o l'auto– nomia del controllo dell'arma monetar_1a,. m con~e– guenza -dell'adesione al Fondo Monetario m_ternaz10- nale. Le mire, più o meno aperte, di espansione eco- Biblioteca_ Gino Bi neo nomica degli Stati Uniti hanno destato le appren– sioni di uomini polit'ci conserva'.ori come Lord A– mery, ex ministro dell'India, e anche di alcuni la– buristi come Sir Stafford Cripps (discorso di inau– gurazione del Comitato nrPpar~tor'n ,,,.,_a Conferen– za Mondiale del Commercio, dic. 1945). Tuttavia la difesa della sterlina contro l'invaden– za del dol"aro, che fu pure nel programma economi– co de] l'herale Kevnrs. rirn::inP tu'.tnr~ n()s•ib' 1 r tnn– to più che, in conseguenza della vittoria repubbli– cana, anche il governo di Washington è stato costret– to ad alcune attenuazioni del!a sua politica ten<lcn– zia'.mente liberista nel rinnovo dei trattati di com– mercio. ritornando così in. parte alle vecchi•e sim– patie per il protezionismo. Non è possibile oggi prevedere quale sarà l'avve– ni're d·ella politica laburista in Inghilterra, che mol– to dipende dal successo che avranno i suoi esperi– menti di governo durante i cinque anni in cui esso avrà in sua mano il potere. Se tali esperimenti non dovessero riuscire, certamente i gradualisti, come Be– vin. Morrison Greenwood Da.ton P. J,.xanrler n i so· cialisti cristiani, come Attlee e Cripps, verrebbero estromes~i dal a vilH no·i ira: mn ,.•;-, non 1·•· r·rrrh– he come unica alternativa quel ritorno al Governo dei conservatori, che questi sperano di poter effet– tuare entro il 1950; potrebbe anzi, forse, dar luogo all'intervento politico della corrcn_te marxista di Shin– well, Bevan, Strakey, che al sindacali,mo democra– tico umanitario oppongono una concezione autorita– ria sta'.a ista. Ciò che tin da ora non si può negare è l'originalità de 1 1'esperimento laburista. i'. quale ha una portata storica assai più divergente dal comu– nismo ru~so di que' rhP non ::ihh;n i ··i· t 111, nrn~o– mico e politico americano, il quale si oppone poli– ticamente all'U R.S.S., ma sta assumendo quei ca– ratteri di militarismo e di standardizzazione econo– mica che, secondo il Lenin, sono propri del capita– lism~ nella sua ultima fase 11nperialistica. I] Laburismo tende ad inserire gradualmente il progresso sul tronco della secolare tradizione ingle– se 'che manifesta tuttora la sua grande vitalità. An– cdr oggi infatti hanno influenza sulla vita po'.itica del popolo britannico le conseguenze di quanto accadde in Irlanda al trmno r1: 1 :r., •::tr' • di 1, 1 " 1 'nr1l– America ai giorni di Giorgio III e di Chatham; an– cor oggi esistono in Inghilterra un Re, i Lords_ i Co– muni, una Chiesa ufficialmente riconosciuta e quelle salde consuetudini parlamentari che O, Cromwell sembrò voler abolire quando H 20 aprile 1653 sciol– se, pr''"-' n andosi =n ner:--n11:1 i « l l'll!.! 1 t-'· 1 I mf'" n > e ordinò a un soldato di asportare la mazza dello speaker, affermando che la riteneva assolutamente inutile. Nonostante ciò, un::i profond::i rivolnzir,ne nnn ~o- , lo -economica, ma psicologica, è in atto in Inghilter– ra, la quale tuttavia non è in opposizione (come quel– la comunista). ma continua in certo qual modo la rivoluzione industriale. Appare_ pertanto che quel ca– pita'ismo. che M_arx descrisse gror ,: 11 ,. ''. ...-'.me e di sangue al prtmo suo sorgere _sull1sola bnta nmca, ha po to, con :a quasi totale abolizione de.la ciasse contadina ,e la cos 1 .ituzione dP,' merc:ito m"rlr~ n~ le basi di quella socie~à. econ?mic!! ~perla_, i_ndust~rnle, commerciale e martttima. m cui ti sociahsmo e de– stinate, ad assumere aspetti as_sai diversi da quelli assunti in un sistema econom1~0 con!1nef! aie pro– tezionista e chiuso, a base agrarta e contadma. come in Russia. II laburismo inglese, oppo!1endo all'assoluti_smo sta– tale l'autonomia di quelle gilde che dal Medioevo ad oggi, pur attraverso fori:ne .d!ver_se,.hanno ~vuto. sem– pre nell'isola una contmulla dt vita, ed 1rrad1an?O il proprio sistema industriale su un lm?er? c?lon1a– le in cui esi~tono ancora vaste estenstom d1 terra libera da coltivare, è forse destinato a f,pndere e a superare i princip'i dell'organi?-zaz_ion" nrn'.'; r•~nn e di quella sovietic_a i_n un. proprio s1~tema p1u pe,rfet– to. Al'eandosi pot ai vari movimentI democr~hc1 d1;l Continente, senza luttavia contrastare con mtransi– genza alla Russia, potrà cost:tuire. una ~rande_ forza politica che riuscirà forse ad evitare 11 declinante occaso della civiltà, occidentale. FRANCESCO MILANI I

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