Critica Sociale - anno XXXIX - n. 13 - 1 luglio 1947
1 CRITÌCA SOCIALE 231 cune furono accolte ,altre respinte, elenca, salvo èr– i;ore, 22 regioni, 1e qua1i già dov,rebbero ,essere co· stituzionaUmlmte i!'iconos,ciute; e, come si accennava anche addi,etro, le ,d"isposizioni degli art.. 109, 110, 111, rJe quali tassativamente stabj,Jiscono quali- debba– nò essere le materie di Jegislazi0ne, non soltanto e· sclusiva, ma a,nche ·suppletiva ed ·integrativa, affidàte alle r-egfoni. . Vero è, quanto al primo :punto, che 1'art. 125 of– fre una specie di, valvola di sicurezza con .lo stabilire che, con Jeggè costituzionale, e c·on particolari. .cau– te,Je, si 'potrà .« disporre la fusion,e -di Regioni esi– stenti e la creazione d.i nuove Regioni-». Ma non sa– rebbe, forse·, più opportuno che la Carta Costituzio– nale si limitasse a fissare i principii p,er cosiffatta trasformazi.one radicale de:JJa struttura dello Stato, la· scia,ndo poi agli enti 'è.d, agli organi attualmente esi· stenti un certo tempo pér adattarsi al!g,__ progettata in– novazione; alle popolazioni iuteressate, una man.i-era più espli.cita (quale sarebbe i,J refere•mi'um) per mani– festare. chiaramente i propri desi<deri i-n argomento; alla ,l:egis~azfone futura - magari a quella ordinària, e non necessariamente costituzio,nale, per non com– plièare troppo le cose, - il còmpito di prendere atto de,JJa '70lontà -sovranamente manìfestata dal popolo?' La tabe1la delle regioni, •elencata nell'art. 123 (se pure una nota prudenziale ap:go•sta allo stesrn· avver– ta che .Ja eommissione, in seduta plenaria, ha sospe– so ogni decisione in argorp·ento. attendendosi ulte– riori elementi di giudizio da un'inchiesta in corso « presso gìi organi locali de,lrleRegioni di nuova co· · stituzione ;>.) non sarà pur seIIJ.pre, una volta tassati– vamente stabilita dalla Costituzione, una specie' di letto di Procuste per le popolazioni- d·ell'intero 19aese? E se anche può apparire, forse, necessario- fin d'ora il fissare quali debbano essere le limi.tate materie di le· gislazione esdusiva ,de'ile Regioni, ,è' p.roprio indi– spensabile, per ·gli altri tipi ,di norme più su a•ccen– nati, stabilire limiti ,perernlori? Limiti, dko, non tanto all'iniziativa -deUe·Regioni (i,! 1 •che potrebbe an– che essere plausibi.le , po-sto ·che non si vuol· creare uno. Stato federale), bensì all'inj.ziativa delfo Stato, cioè al potere legislativo nazionale, I:! quale creda op– portuno di .chiedere un concorso od un'-inte-grazione per l'attuazione di certe sue· norme aN,e Regioni stes– se? Io propenderei, per 1asciare un perìo.do , se pure non lungo, di :preparazione, psicologica, politica e tecnica,· primà di dare piena esecuzione a tale titoio del Progetto. Non ,dico, perchè Ciò ,non è purtroppo possibile, che si de.~ba procede·re, nella sua apptica– zione, sperimentalmente. Ma dùbito che una riforma di tale importanza trovi il terreno sufficientemente pr,eparato per esse•re, senz'altro, feconda di utili ri · sultati. Certo è che accettando, megli-o che una sospensi– va sul principio informatoie, il ,concetto d'una gra· dua1e attuazione ,del'lo stes'sO, ):>isognerebbe. o rifor· mare altri• ai;ticoli del Progetto, comé (i[uello della --eJ.ezione·clei Senatori, o, quanto meno, adottare una di,sposizione più -larga .che ·non sia la V deUe. Disposi– zioni .finali •etransitorie del Progetto, relativa, sia alla .formazione della seconda Camera, sia al corpo elet– torale pe·r la nomina de'! Pr·esidente della Repub– blica. Ma questo a me non sembr,e·rebbe. poi un grain– de inconveniente. A parer mio sarebbe, ad ogni mo– do, di gran lunga più lieve. di quel,li, ai quali si po· trebb:e andare incontro con una precipitosa imposi– zione del principio regionale ,co,n tutti ·i suoi coro!· larii. La sola cos,a che veramente importi, secondo me, è !',affermazione netta, n:ella Carta Costituzionale, che la Repubblica Italiana adotta tale principio regioua– le., Perchè il pri-ncipio stesso è - òd almeno a me pare·_ garanzia schietta di democrazia, cioè di ,edu– cazione alfa libertà. :Nron c'è dubbio che l'adozione e l'attuazione del principio impo-rta·no dei rischi. Né io me Ii dissimu-. lo. Dovranno i singoJ.i partiti, con ;]a loro attiva ed ocul 'a.ta p·ro,paganda, operare,, per cercar di preve· nirli. Dovranno, in ispecie, .i partiti di s,inistra vigi– lare perchè gli organi di certe regioni più arretrate non d,iventino roccheforti della reazione. Ma chi è un democratico sincero non" .deve forse diré: malo pe1<icul0-sam 1Ubertatem? ALES-SANDRO LEVI . Biblioteca~ Gin0 Bianco Esalazioni di fogna. Tra ,nealtre mC8n:~festazf:onz1 'aiNe quali ha dato luo– go z'l. mado z'n cui' De Gasper\i ha r•iso,lto la crisi da fui stesse aperta, ~'è stato /o sC 'amb.fo d.i accuse gra– rAi:ss_ìme che :i ,cons~rti ~i i!errine,llRoverno T!·ipart!to dJr 'l'nfausta .meimona sz sono lawczalei suC gzornanu e hi mariifestz' murdJU di vari.e, diimensioni e -colori', a– do:rni alllche di pittoriche ~\Mustrazfont alte ad ac– c,res•cere l'interessamento d@I pubb,/fco a questo sp-et– tacolo degno veramente <i,{ triccole. No,n,, sappiamo quanto C: s~a di vero neMe: redpro,ch'è, accuse·. Ab– bhamo tµttav·i.a 1/'impressCone che, se anche· certi par– ticctlmli, sono stati qlfermatl UJJ po' inesattamente, qualche fondamento ,di verità c<i sia tn: tutte, ~e accu-, se. Purtroppo, dct!B'auuento del fascismo in poi sia. ma vemuti facendG l'abitudine a riten·ere Che del pub– blico denaro si c-omp11anomanomissioni a tulto spìa· no, senza ,che gni organi. ,di conJrollo s./ano mes.~i iri fun~,ione se non fo, raris~imi casi, e anch~ aV/ora co,n gmnde -e defittuosa in,du·,ge·nza. Ma queMo che d. sembra. più degno di r11Dievo• che f'res-istenza stessa dei' {alfi' dcnunci!ati, degli' scandctlo– s.li atti dr favo,rritism~,: di ,impum'la vfoPazione dì tas– safÌIJ,e nm,me di •leggi pur forn.ite di s,anzi.cmi penali, è l,a in,cre:dibile i,ndifferenza (fatccz'a di toDla, direbbe un buon M,en-eghinP) con c'ui le accuse so'nl() IC/lncia– te da chi fu Nno, a ie:r,i,compMce deif ~z1Pe•nzfo, inspi– rato •OlOlle inu,i,o,frabiri leggi defl'oimertà. 'Quei ,certi par– tz'ti c.he, per dnte,l'esse di bottega, 1 hanno cercato di screiditare · l'opera nostra adcf,itamJ.od come aneati del qua/-unqi1ismo e del neofasdsmo, dalle ·cui aspi– razioni e metod,i ,nessuno viceversa è stato mai più lontano di noi; co,storo dovrebbe:ro piutfOlsto re1nder– si conto de./ gra111d!e apporto ch,e essi dànnl() a quei partiti verso· cui vanno sempre più v1isib~fmehte o– rientando~i ,!e co•rr.enti reazionarie. Noi credevamo ~i pote.r r1iùemd~care QJ~radeimoc:razia U vanto' che la lib,er(à e/ii pal'oila cJmcessa a tutti contn'buisse ad ese1,1citare u.n efficace controUo e a imporre quindi · un più onesto· us.o de[ pubb'fico damaro, una più 'l"i– gida gesMone de1ipubbNcì interess,i. E fove,ce g,li epi– . sodi odi,erni ingenreran-o .,fa persuasione (•che offre naturalmente armi formidabiri a coforo che so•spira– no il ritor,no al vecchio regime) /a persuasione - di· c.eva.mo - che Qln1cheJn demorcraria 'le co,Ppe pos– sono restare coperte fin•o a che non c'è ne.ssuna cO<l– lilsione di interesse tra coloro che ie hanno commes– se e sono scoperte soUan.to quando un•o d:ei ladri di Pisa si sente colpilo per 1/a sua estromissione d(JJ/la banda n1:1ò/a quale aveva fino ad aliora :compiuto le szze prove. E .i,[ pubblico trae la ,c·oniclusio,n,eche tro il tempo anteriore e queMo posteriore aNa liberazione c'è que– sta diffuen:za: che il « Bosco del./a Men?ata », che co.mNnua ad ess,e/'e l'immagine della vita pOll'itica ita– liana, invece che essere bandita clri un ·gruppo priui– ,/egiato di C<J'Cciatori...de.ltl"aitrui denaro, è oggd a· perla a bande varie, -la cui -caccia comp,~essiva non ~i .sa se sia altrettanto o più o meno abbo,ndante che p1lima. Per fortuna no·n è fatto tutto di questi fili– busteri ,l'eseroito della denìo.crazia. La più gran par– te del.le fotze è fatta di gente moralmente sW!a. Ma costoro dovranno mette.r mano aUa scopa se voglio– no salvare i,/ buon nome e le sorti della democrazia e impedire che la vita pubblica sia soffo'Cata da que– ste e~alazzon.i di fogna. L' ANTIQUALUNQUISTA
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