Critica Sociale - anno XXXIX - n. 13 - 1 luglio 1947

\ 240 CRITICA SOCIALE Perciò si potrebbe affermaré che, mentre i Sinda– cati operai dei paesi' del Continente sono stati al– l'origine una creazione politica del' Partito Soci.a– Jista, al contrario il Partito Laburista è una ema– nazione, una espressione politica delle Trade-Unions. Infa(ti un terzo circa d•ei .deputati governativi del Partito provengono da esse e ad esse sono lega'ti, mentre i loro organizzati formano una parte note– vole della opinione pubblica ingJ.ese: a tale propo– sito alcune ,p·ersonalità del Partito Conservatore hanno insinuato che il· Congresso annuale dei Sin– dacati inglesi è da considerarsi il vero Gov·erno del Paese e -che Attlee non osa prendere alcuna deci– sione importante s·enza aver prima consultati i di- rigenti dei Sindacali. . Se, in passato, l'attività! ,del Comitato esecutivo del- Partito Laburista sembrava essersi quasi esau dta nella formulazione del programma, dopo che i laburisti sono saliti al potere si è imposta l'esigenza di dare all'organizzazione del Partito un carattere meno libero, in modo da disciplin,:tre i vari rap– porti fra Esecutivo nazionale e governo, fra Ese– cutivo ·e Congresso e,· infine, fra il Partito stesso e ' i Sindacati. Quanto àlla politica economi-ca del Go– verno Laburista essa poggia anzitutto sulla pianifi– cazione e, insieme, su'lla nazionalizzazi'one ,delle in– dustrie-chiave e in partièolaré -di quella carbo·ni• fera e delle altre connesse (gas, petrolio, trasporti, ferro. acciaio). In ciò. i laburisti fanno propria, in parte, Ja dottrina liberale della lotta •contro i mono– poli, in quanto essi si propongono -di togliere Ì'in– gel'enza asservitrice, sullo Stato e sul mercato, dei Sindacati industriali, che, del resto, in Inghilterra sono stati sempre meno potenti che altrove. L'altro punto fondamentale del progr-amma labu– rista, .che è ·coUegato con il difficile problema di un rapidq ed equilibrato passaggio -dall'economia di ~1erra a quella di pace, ha anch'esso, una origine parzialmente liberale in quanto si ,propone di at– tuare v·eramente la ·dottrina del « pieno impiego del lavoro» di Beveridge. In Inghilterra la disoccupa– zione non dipende dalla- sovrabbondanza di mano d'opera (chè anzi essa scarseggia), ma dalla diffi– coltà di impiegarla in nùov-e industrie di pace: in tal senso si è svolta l'azione del Governo, il quale è riuscito già a trasferire circa 7 milioni di persone dalle forze armate o dalle fabbriche di munizioni' ad attività pacifiche. Altri provvedimenti sono allo studio per favorire 'le classi meno abbienti in genere, e cioè la legge per l'assicurazioHe nazionale, per l'assicurazione con– tro. gli' infortuni sul -lavoro, per !'educazione; quella che prevede lo sviluppo dei ·nuovi centri urbani; quella sui poveri, nonchè numeros-e. -riJìorme nel camp(\ sanitario' e nel sistema penitenziario. Si tratta, in sostanza. per l'attuale 6overno costi– tu.itosi subito dopo la fine dèl ·conflifto. di evitare, p·er quanto è possibile (eliminandone le cause de– terminanti), un dopo-guerra simile a quello del '1,4- '18 caratterizzato da· scioperi, specie dei minatori, e _d_auna disoccupl!,zione che si estes-e a più di un m1!1one e mezzo di lavoratori. Allora l'esperimento laburista fu tentato in ritardo, e quindi con scarse P)'Obabilità di successo, poichè Ramsay Mac Bonald giunse al potere soltanto nel 1929 e, non essendo in grado di fronteggiare la crisi· con le sole forze della· sua _corrent_e pol!t\ca, dovette formare nel 1931 ,un Gab~n~tto di 1;oahz10!1e.C!Jlconcorso dei c;ons-erva•tori. Oggi mvece 1 laburisti llltendono affrontare il pro– blema della di~occupazione poggiandosi da un lato alla co]laboraz1one delle Tra-de-~nions, le quali si sono dimostrate .mollo comprensive. della necessità! dì evitare scioperi e non diminuire la produzione (Congresso del 21 ottobre 1946), dall'altro prendendo vari provvedimenti di carattere economico atti a collegare la· produzione col ·consumo in m'odo da evitare squilibri e crisi. Per attuare (Jue~lo controllo sull'economia il Governo si vale della Sezione Eco– nomica, ,de1·'.aSegreteri.a., del Gabinetto composto di una scelta schiera di economis'ti, dell'ufficio centrale -di Statistica e di tutti i- dicasteri in~eressati, com– ·preso il Ministero del Lavoro. Ma per svolgere que- . ·sta. opera -di• organizzazione economica in profon~ . . ) .Bib11otec.;a Gino Bianco dità ancora maggiore, e per ·evitare un ritorno al ·Governo del Partito Conservatore, il Governo Labu– rista· è costret:o anche a creare tutta una impalca– tura amministrativa la quale deve •essere costituita in modo democratico, sì da conciliare la libertà de– gli indi_vidui con la pianificazione. Occorre osservare ·che non solo l'imprenditore ma anche l'operaio inglese è troppo amante della libertà per permettere un prop·rio asservimento alla buro– crazia statale. A queste esigenze e a questi principi s! ,è. ispirato _fin dai 1915 ;inno d\ costituz!on:e della l\atrona./ Guz1~ds League, 11 movimento gild1sfa 1a cui dottrina e prassi mirano appunto all'introduzi'one nelle fabbriche e nella gestione delle industrie e dei_ servizi nazio~alizzati dei princi-pi dell'organiz– za_z10!1e democratica è . dell'auto-governo. Tali ge– stwm devono essere affidate, non ad organi statali ma, in ciascuna azienda, alla rispettiva gilda ai finÌ' del pubblico servizio e_devon_o _comprender-e un per– sonale scelto d1 operai amministratori e tecnici at– trezzati all'esercizio dell'industria. La po.litica f1 1 nanzi<11ria e commerciale. · Quanto alla politica . finanziaria, il GoV'ern0 La– burista .si propone di dirigere questo settore della -e~onor:nia ~on un controllo reso possibile dalla. na– Z!Onahzzaz!one_ della Ban1;a d~I!]ghilterra • e, in par– ticolare, d1 evitare tanto 11 pericolo della inflazione quanto quello della deflazione, ponendo in istretto collegamento il potere -d'acquisto della moneta con lo svilupp,o della produzione. In realtà, il pericolo che per 11 lll;Omen_tosi ~ ;i.vvertito in Inghilterra è q~ello della_ 1~flaz1on1; d·erivante da un· debito pub– bllco elevatissimo: d1 qui la tendenza di Dalton a m~ntenere basso il tasso dei nuovi prestiti pubbli.ci; p_o1chè_ e~so dà iJ tono ai capitali, riducendo il p eso flllan~iar10 ,dello. Stai(!, e ad approfittare di ogni occasione per aileggertre, attraverso conversioni il servizi@ del debito purJ;,iblico. ,, ' !',a politÌ'ca .fih;i,nziaria. è poi con!J•éss; con quella del commercio mternazwnale. Poichè gli investi• menti inglesi all'estero sono perkoolsamente dimi– nuiti in seguito alla guefra, la bilancia dei paga– menti britannici può equilibrarsi con una espan– sione delle ·esportazioni,· la quale però può essere duratura solo s-e le merci esportate sono capaci di resistere alla concorrenza del commercio interna– z!onale. Perchè ciò av,venga, occorre che tali merci siano economiche,. e che più economico sia il fat– tore -di produzione lavoro: la quale cosa assai ,dif- . ficilme!lte si può ogg_i ottenere in Inghilterra, dove· e p!'ev1sto lutto un sistema co.stoso di nuove prov– videnze sodali, a favore a,ppunto dei lavoratori; per non esser,e battuto dalla ·concorrenza internazionale è necessario qu,in_d.içhe il comme_rcio inglese sappia · far~ ~n ocu!ato impiego del. capitale. Ciò spiega la renitenza d1 Dalton ad un soverchio .assorbimento del circolante da parte dello Stato, e tutta la po– liti-ca di controllo sugli investimenti e di- rigida di– sciplina dei consumi mediante la quale i laburisti (che si sono proposti iJ compito di aumentare del 75 '% le esportazioni visibili) hanno raggiunto dei notevoli risultati_ C«?me •si potè ossi:rvare partico– larmente nel terzo trnnestre d·el -1946, 1n cui le espor– tazioni inglesi superarono del 4 '% quelle del corri– spo?dente trimestre del 1939. Certo, l'Inghilterra li– berista attraversa oggi un suo periodo di protezio– nismo neomercantilistico: di ciò tuttavia non può es_sery fatta colpa a'i laburisti, ma deve ess·erne at– tnbu1ta la, ,causa, oltre che alla situazione del com– m~r~io in \ernl!,zionale, in c:ui _è evid·ente. il predo– mimo scJuacciante de'I capitalismo americano, agli stessi conservatori. Già con la conferenza di' Ottawa (ug'lio-agosto 1932) l'Inghi.Jterra stri'Ilgeva accordi pref·e~enziali ·co_ni Domio,i e quell'idea di una au– tarchia econom1·ca dell'I_mpero britannico, già soste– nuta da Joseph Chaimber'ain· finì col trionfare sotto suo figlio Neville, a1lora Can~eJliere dello Scacchiere. Per comprender-e la politica d·el Partito Laburista nei riguardi -dell'Ir:npero è necessario aver presente una legge economico-sociale tipica della stor' a co– loniale: ad ogni depressione ecònomica della metro– poli corrisponde una intep.sificazione dell'attività

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