Critica Sociale - anno XXXIX - n. 13 - 1 luglio 1947

238 CRITICA SOCIALE sere i primi a dare il buon _esempio di una U?ione più stretta a forma fe~erat1va, . convmcendos1 che le limitazioni, volontariamente imposte ed accetta: te della propria sovranità nazional_e s_areQbero d1 g;an lunga c-ompensate dai _vantaggi d1 u~a Fede– razione internazionale che, 1n perfet~~ Uillone ~on ]a Federazione slava, praticamen_te g1a forn:iatas.1, I: con il, nucleo germanico, forte d1 ben ~O m1lio'lll .d1 uomini, permetta di dare al_nostro continente_ una fi– sionomia ben distinta. e l!i~1ca e ponga fine una vol– ta per sempre alle « inut1!1 strag~». Le tre stirpi che esistono iJI Eu_ropa hanno l!na forza numerica presso a p9co equ_1va}ente, special– mente se si considera che la Russia e una potenza euroasiatica e clfe pertanto solamente una parte del– •la sua popolazione può dirsi europea nel, ve.ro senso del!a pa,ro,la. Tale grande nazio_ne, appunto pe·r fa suà posizione geografica, ha una imp01?anza che :,ar_eb– be ingenuo sottovalutare. Es_sa,,nell immenso terr1to: rio praticamente oggi sotto 1! suo controllo e che si estende dall'Oceano Pacifico ali' Atlantico e al· Me– diterraneo, possiéde tutte le ris~rse necessarie. per poter vivere .e prosperare, _Un.altr~ sola na~1.o.n~ al' mondo è nelle sue cond1z1on1: gll Stati Umtl di America, e queste constatazioni di fatto _dim(?strano più di quals_iasi ra~ionament_o ,e di quals1vogha con– siderazione 1deolog1ca la rag1-one del grave contrasto che minaccia la pace mondiale al termine di un con– flitto non ancora concluso. Per quanto si riferisce più particolarmente all'Eu– ropa, la sa1'da,tura de],]a Russia a'.J con,ti~ente aisiatico ha una importanza che non puo sfuggire: non solo perc11è alle magre risorse del continente ,europeo si possono aggiun'gere quelle ben più ricche dell'Asia, ma anche perchè il complesso sovi,etico rappresenta . una barriera orientale del continente ·europeo che può metterlo al sicuro, almeno per qualche seoolo, da minacce ,che po-trehbero profilarsi da 1 l'l'Estremo Oriente. . Rimane da considerare uno degli aspetti princi– pali d·el problema e cioè quanto concerne l'lnghil-. tt-rra. , Dal punto di vista demografico la sua importanza invern non è tale da poter seriamente influire sùlla risoluzione del problema europeo- Ma vi è un fat– tore di natura economica che ha trasformato com– pletamente la posizione dell'Inghilterra rispetto al– l'Eurnpa e al mondo intero. Essa è una grande na– z;one coloniale: praticamente controlla 689 milioni. di uomini; quasi· un terzo della popolazione totale del mondo. Le- isole britanniche non producono il necessario per- la vita dei lor.o abitanti e sono per– ciò tributarie delle loro colonie. Mentre per le der– rate alimentari fondamentali i paesi industriali del continente sono in condizioni di indipendenza· e possr,!!O, caso mai, rifornirsi con la eccedenza di produzione ,[ella zona periferica europea, l'Inghil·· terrP. dipende invec-e, per il' suo approvvigionamen– lu, rlalh stessa EurCJpa, ma, più ancora, da tu'.lc le. regi oni d'Oltremare. Fatta eccezione di poche rTJate– r.ie prime (carbone, ferro, sali ,caJ.carei ,,e alca1ini, mat eriale da ,costruzione e 1egnarni) di cui l'Europa ha rlispon:b-lità e di quelle che può offrire il terri– torio russo, specialmente quello asiatico, le altre nu– merosbi ime materie, prirrie oggi occorrenti, assai più che per il passato, per assicurare la produzi'one in relazione a: progressi tecnici, debbono essere for– nite dat:/ America ·e ·dal mon.d6 colonia·le inglese. Si' è, venuta così a determinare quella che il Rei– thinger. chiama giustamente la divisione del lavoro, dell'approvvigionamento dell'Europa, Inghilterra com– presa, da parte di tutto il mondo, di modo che la sicurezza delle vie di comunicazione, che ha s·em.pre costituito la base fondamentale della politica ingle– se, è divenuta cli interesse europeo. L'Inghilterra è perciò indissolubilmente legata al continente che, per tali ragioni. non può fare a meno di. aei, ço,– me non può fare a meno della Russia; e il recente patto anglo-sovietico, pur concluso per ragioni pr,e– valentemente militari, non è senza significato nep– pure dal punto di vista politico-economico. Vedremo nei successivi articoli come ·questo no– stro apprezzamento si dimostri esatto anche dal punto di vjsta delle produzioni agraria e industriale e delle possibilità e necessità, del commercio europeo. (conti11!ua) LEONARDO GArrò ROISSARD BiblfotecaGinoBianco Natura e funzione storicà delLaburismo inglese La storia del parlamentarismo inglese fu sempre ,contrassegnata in passato dall'alternarsi di due mo– vimenti antagoni.stici: quello dei fofiies, che diiven• nero ,poi i .conservatori., e quel'lo dei whi,qs che, a datare specialmente dall'ultimo ministero Palmer– ston, divennero i .liberali,, nel significato moderno della ,parola. Questi, ultimi salivano al potere quando dominava la tendenza riformatrice e si imponevano problemi di politica interna; quando invece la que- - stione della giustizia sociale si assopiva in un equi· librio conseguito, o quando urgeva un peri,colo esterno, la tendenza imperiale ripre·ndeva il soprav– ventb e andava al potere il Partito Conservatore. Ma allorchè, sul finire d•el secolo XIX, per opera .prima di Disraeli, poi' di Chamberlain e· di Rhodes, 11 Partito Conservatore us-cì ,dalla stretta cer.chia aristocratica .e attrasse a sè le masse piccoTo-bor- - ghesi. il Partito Liberale che, pur raccogliend~ con il suffragio uni.versa] e le· masse operaie, non gmnse mai nel suo pTogramma al. Socialismo, fu soppian– tato da 'quello Laburista ed il suo logoramento, di– venuto in seguito progressivo, ebbe inizio nel 1886, al tempo delle elezioni generali combatt~te supa questione dell'Home Rule. II parlamentarismo m– gl•ese del secolo XX sembra perciò caratterizzato da una altal\!na politka fra il nuovo Partito Conserva– tore e, il Partito Laburista: fenomeno, questo, ·si– mile per moJti aspetti a quanto, s·i verificò durante il s~colo XIX fra conservatori e liberali, pur svol– g·endosi, tuttavia, su,. un piano. di·ve,rso, . e cio~ no~ più soltanto nell'ambito delle ristrette ohgarch1e ar1- stacratiche d•ei lords agrari e dei ,Jords industriali, ma su un terreno ben •più democrati,co, con larga partecipazione , delle màs&e inglesi. Il nuovo Partito Conservatore, e il ParJito Labu– rista corrispondono dunque oggi ai' -due vo!N tra– dizi,onali d·ell'Inghilterra, e doè a quello ,di guerra e a quello di pace: il primo poggia, nella sua pro– •paganda e nella sua politica, sul sentimento patriot– tico del popolo britannico. che è più proprio delle masse .piccolo-borghesi, mentre il -s•econdo poggia · sul desiderio <lì pace e di benessere che è più pro– prio dei ,lavoratori -dell'industria. II Partito Laburista inglese -deriva dal classico Partito Liber,ale; per que· sto, forse, è caratterizzato da elementi che lo fanno differire dagli altri partiti socia1'isti del continente europeo; tendendo •esso principalmente al potenzia– mento dell'industria, appare atto a trionfare, per usare i.I linguaggio della sociologia-,paretiana, il! qui:! ciclo industriale che nella storia suoJ.e seguire 11 ciclo bellko, per l'esigenza che ha 'l'economia di ciascuno Stato di riorganizzarsi e di ri.costruire propri capitali distrutti dalla guerra. li Partito Labul'lista. Sotto questo aspetto il movimento laburista deve essere •considerato come l'ultima conseguenza della cosiddetta « rivoluzione .industriale», termine che fu generalmente accettato dagli storici dell'economia per indicare i mutamenti economico-sociali verifi– tisi in lnghi'lteTra ,durante iJ regno di Gi.orgio III ·e ,dei suoi .immedi,a,ti successori, ma ,che, in real,tà, ha ·continuato anche dopo d'allora, e continua, e ha portato alle vaste trasformazioni della struttura eco– nomica inglese, le quali hanno cominciato. a rea– lizzarsi negli ultimi anni del secolo XIX. L'mnova– zione di maggior importanza consistette nel fatto c·he le grandi industrie non restavano più in pro· prietà di singoli « padroni », ma passavano in mano di società anonime, servite da direttori indùstriali, mentre le piccole aziende si fondevano in gruppi più forti_ limitando quindi gli effetti della concor– renza. Questi poderosi complessi aziendali sp:esso po– terono raggiungere una grande libertà di azione, la quale •consentiva loro di interessarsi deUe condizioni de11a mano d'opera e di ve nire a .p atti con le « Unio– ni d•el·!lavoro», che ro.el frattem.po si. erano andate costituendo nei piìi prog rediti ra mi dell'industria

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