Critica Sociale - anno XXXIX - n. 12 - 16 giugno 1947

CRITICA SOCIALE 209 delrattività ministeriale dei suoi esponentil non fu mai al!ro che un « partito satellite» al servizio del· l'.E~ecutivo comunista russo o dei mandatari sovie- h~. . L3: decisione su, questo caso avrà un'importanza particolar~, giacche, mantenendo Negrin e del Vayo n~1. ranghi delle confer:enze internazionali, si perde· r!I' 11 co1;1tatto col movimento sociali-sta sparrnuolo e s1 avrà 1_ns_ci:ioall'I~tèrnazionale da ricostituire un cen_tro d1 d1srntegraz1one, al servizio di coloro che ~a1 ebbero altro compito che quello di combattere innanz~tutto il socialismo democratico. O_ra_se il soci?-lismo· si vuole riorganizzare inter· nazionalmente, bisogna bene che si decida una vol– ta per_ sempre per l'autonomia anche sul piano. in– !erna_zionale e che le pre·occupazioni governative non mf1~1scano sulla compagine iinternazionale 'del nostro movimento, ma, al contrario, che l'azione al gover· no_ dei socialisti di qualsiasi paese non sia mai di– sgmnta dal dovere di solidarietà internazionale del· la classe operaia. RODOLFO REVENTLOW l.a Conferen~adi Zur~go . Non crediamo che della Conferenza di Zurigo p·os· sa ritenersi soddisfatto nessuno di coloro i quali ri– tengono èhe la costituzione di una vitale e fbrte In– ternazionale di Partiti genuinamente socialisti pos·sa oggi costituire la sola forza capace di resistere con– tro· quella politica degli Stati egemonici che finirà un giorno o l'altro per trascinare nuovamente tutto i!•Mondo nel vortice della guerra. A Zurigo si è, deli· berato alla unan'imità di rièostituire l'Internaziona· le Socialista, rimandandÒ ad una prossima Confe– renza, da tenere a Bruxelles nel prossimo •inverno, il compito di stabilir11 le basi iqeologiéhe e la, forma della sua costituzione, sulla guida dei suggerimenti che saranno formulati da una Commissione n,omi– nata a Zurigo. Ma questa unanimitài non può illude· re nessuno, troppo evidente è apparso il diverso spirito da cui sono animati i Partit,i socialisti dei paesi occidentali dell'Europa e quelli dei paesi orien· tali. E' apparso chiaro che questi ultimi si -muovono· entro l'orbita ideologica e i metodi di azione impe– riosamente segnati loro dal predominio d1e nei ri– spettivi paesi esercita il Partito comunista sotto l'e· gida della Russia, al cui beneplacito, come dimo· strano anche i recenti. av:ve;nimenti dell'Ungheria e della Bulgaria, è rimessa ogni possibilità di azione dì tutte l'e forze politiche in quelle regioni. Evidente– mente questi Partiti non potranno ader-ire ad una Internazionale Socialista se non in quanto Mosca lo riterrà conforme ai propri disegni politici, e di que– sti disegni es'si dovranno essere strumenti, se riceve· ranno il permesso di dare la foro· adesione. Anche la situazione del Partito Socialista' Italiano è app;i.r· sa, dalle stesse dichiarazioni del segretario Basso, del– le quali dovremo parlare tra poco, talmente legata alle direttive della politica comunista, che, sebbene non sia necessario per esso, come per i Partiti dei -paesi orientali, nessun consenso di Mosca, .esso non si sentirà libero di aderire all'Internazionale So· · cialista, se e quando essa si ricostituirà, se non in quanto i vincoli ché lo legheranno ad essa non al– lentino in nessun modo -i vincoli del patto di unità d'azione, cioè la sua stretta aderenza alle esigenze e, dentro certi/ limiti, anche ai metodi del Partito co– munista. E' fuor di dubbio che la Russia n9n può vedere -::on simpatia la costituzione di una federazione eu– ropea di Partiti socialisti democratici, sia perchè es· si rappresenterebbero una concezione del socialismo che è in netta anti-tesi con quella totalitaria e autori· taria che essa ha attuato in tutto l'Oriente .. sia per– chè teme che, nell'attuale situazione ~nternazio– nale europea, in quella foderazione finirebbe per B1bllo E::Ga IIU Dlè:HH.;U avere predominio l'Inghilterra. Questa è certamente d~caduta dal posto che teneva_ neJ:a politica mon· d1ale; da potenza egemonica è discesa al grado di ·Stato costretto a camminare sulla scia della politica degli Stati Uniti, della cui predominanza è gelosa e timorosa, ma ai quali è però costretta ad appoggiar– ·si per averne éfficace difesa eontro la minaccia rus– sa nel Medio Oriente e nel Mediterraneo e per aver– ne rifornimenti di denaro e .di materie prime neces· sari a ricostituire il gravemenJe leso suo organismo produttivo. Oltrechè per la debolezza in cui l'hanno ridotta le vicende della guerra, l'influsso politico dell'Inghil· terra in Europa ha ricevuto un grave colpo dagli errori della politica estera del suo Governo, il quale ha pensato che, per equilibrare la.,perdita che la po– tenza inglese subiva in confronto della cr!'sciuta po– tenza degli Stati Uniti e della Russia era necessario che l'Inghilterra cercasse almeno di non accorciare la distanza che separavano dalla potenza sua quella degli Stati euroRei e che cercasse anzi di rifarsi a sca– pi,to di qualéurlo di ,questi della perdita che aveva fatto nella graduatoria delle potenze mondiali: esem– pio evidente è il s_uo atteggiamento nei riguardi del problema delle colonie -italiane. Ma a mano a mano che la poliltica di rigorosa economia che l'Inghilter· ra si è imposta, con una rigida disciplina che le fa veramente onore, le permetterà di ricomporre sempre più efficiente il suo apparato produttivo e le consen· tirà di guardare con minor preoccupazione al suo avvenire, l'Inghilterra non solo potrà riprendere in misura. maggiore che oggi (se anche non nella mi– sura di una volta) il «ruolo» di potenza dirigente, ma potrà anche trovare quella' pacatezza ed equili– brio di giudizio che le suggerirà, nel suo stesso in-· teresse, .una maggior comprensione degli interessi e delle esigenze dei minori paesi europei e una mag– gilor generosità verso di loro. Quel giorno l'Inghil· terra potrà riprendere quel prestigio che ora ha' cer· tamente in parte perduto e potrà nuovamente essere per la Russia un· avversario pericoloso. In previsio– ne di questo è ovvio pensare che la Russia non desi– deri la costituzione di una Internazionale socialista europea, nella quale l'Inghilterra potrebbe assumere una funzione direttiva; e un suo eventuale consenso alla partecipazione, a detta Internazionale dei par– titi" socialisti dei paesi orientali non potrebbe avere allro scopo e risultato che di intralciare il funziona· mento' di essa. Evidentemente · una Internazionale socialista effi– ciente non potrà co&tituirsi in Europa finchè tutti i partiti socialisti che ora sono legati alle sorti _delpar– tito comunista del loro paese e, per questo motivo, legati alle esigenze della politica russa, non avranno potuto e voluto rivendicare la loro autonomia. Allo,– ra nel continente europeo si éostituirà .un tale coa– cervo di forze ·socialiste che a·nn·ullerà· ogni eventuale pericolo che la politica e la forza dell'Internaziona– le possa essere posta al servizio di una politica ege– monica o, comunque sia, particolaristica dell'Inghil· terra. Da questa constatazione è pertanto segnato il fine al quale la nostra azione deve mirare. ' Per 'quanto riguarda la soluzione che a Zurigo è stata data al problema che riguardava il nostro Par– tito, certo non po_ssiamo dichiararci soddisfatti, ma francamente crediamo che neppure il P.S.I. abbia motivo di elevare quel peana della vittoria che Pie– tro Nenni fa risuonare sulle colonne dell'Avan,tr'! Forse egli può considerarsi personalmente soddisfat– •to di aver saputo, con quelle sue maniere carezzevol– mente sornione di cui sa valersi .al momento-oppor– tuno, trarre vantaggio da certe personali amicizie contratte nel periodo del suo esilio per riparare alle disastrose conseguenze che al P.S.I. aveva procurato Lelio Basso con i suoi atteggiamenti di dittatore in– tollerante di ogni freno che si intenda di porre al

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=