Critica Sociale - anno XXXIX - n. 12 - 16 giugno 1947
220 CRITICA SOCIALE ,·oso. Chè se poi avesse in mente di abbreviare i sei anni di pratica richiesti per far 'l'avvocato, dovrebbe ancora sot– toporsi <Id un esàmc. Infine se ci tiene ad essere cassazio– nista deve, dopo dieci anni di iscrizione all'albo -degli avvo– cati, sotto.porsi •ad un concorso. N-0n vi è chi non veda come far l'avvocato sia oggi diven– tato un mestiere di lusso vietalo lt chi non disp-0ne di un papà in grado di, fornirgli un po' di soldi che lo aiutino ... a far la pratica. Mn se tutto ciò servisse a far degli avvo– cati veramente ben preparati, potrel,bc 'anche passare; il "'Uaio è che, se l'analfabetisn10 è una grave pi.aga italiana, )a piaga degli avvocati professio11almeute e moralmente ina· datti al lorn mestiere è, per gli effetti che produce, non n1eno grave. Nè può ,dirsi che i n1iagistrati, così come sono reclutati, e cioè con un concorso fatto subito dopo il conseguimento della laur'ea, offrano molto maggiori garanzie di prepara– zione. Bisogna infatti confessare che lo studente di giuri– sprudenza impara un mucchio e 1nezzo 1 di inutili teorie, ma quando esce dall'Università ben di rado è Tiuscito a oapire cosa ~ia la citazione o che diffet1enza ,passi fra ')a truffa ed il furto. Senza dire .poi che nessuno comprende quale fondamento logico e scientifico abbia la bella troval'a di for– nire la stessa base culturale a chi è destinato a fare il magistrnto -e a chi ,:~pira ad essere capo serv,izio al ('atasto. Ecco perchè, pur \'endendoci conto ehe una radicale l"ifor– ma degli studi di giurisprudenza, i111prontata a ,criteri emi– nentemente pratici, 1nc.ontrerà certo il 1nisoneis1no dei vec- • chi parrucconi, noi proponiamo ·un profondo rivolgimento dell'attuale sistema. Premettiamo che fare l'avvocato o il magistrato, se lo si vuol far bene, è molto più difficile di quanto comune– mente si creda. !,'llonbasta la conoscenza pura e sem,plice del diritto e -deHe ,quistioni ad esso connesse. Più ancora che per essere un avvocato completo, per essere un buon: niagistrato occorre una eompetenza, sia pure relativa, di molte altre brnncbe ddlo sci-bile umano: per ,poter, ad e.;,, esser [;indice in màteriale penirle. occorrono anche cogni· zioni, non trop,po superfieiah, di antropo.Jo,gia criI11inale, di medicina legale, di psicologia e psichiatria, cli balistica, di meccanica ecc .. .'. Oggi, in1•ece, p'er essere proclamati dottori in• legge, è sufficiente aver swap.p.ato un diciotto in medi– cina legal_e, borbottando i sintomi dell'impiccagione! Ecco perchè bisogna, seèondo noi, stabilire che gli studi che abilitano ad essere avvocati o magistrati- siano scissi e diversi eia queBi che servono per ottenere un titolo d'istru· zione superiore eon cui aver diritto ad accedere ai vari posti dell'amministrazione pubblica o privata .. Gli attuali corsi universitari di un qua,driennio, che portano alla laurea in giurisprudenza, sono suffi-cienti, con qualche lieve ritoc– co, per poter fare la carriera di Prefettura o del Ministero cl~lle Fi_nanze, ma assolutamente incompleti per la prepara– zione d, un nvvocato o di un magistrato. Si è, creduto di s~.ppli~i aggiungendo, almeno per gli avvocati, un periodb di pratica post-laurea, ohe ,presenta infiniti difetti ed è ben lontano daI fornire al giovane UJ1apreparazione per ·affron– tare le ,g,i·av1responsabilità di una professione che d~po quella .del medico, è, per una coscienza onesta,' la p'iù ~re-i mendamente gravosa. ' . In_ prin10 luogo giova, osservare che, a tern1ini di legge, 11 giovane fino al momento in cui non ba consenuito il titolo di ,procuratore non ,può eimentarsi in udienz/ Il che significa che egli deve imparare 'a far l'avvocato senza aver m:ai provato se vi riesca o merlo. · In secondo lu'ogo, molte volte questa pratica vien fatta presso avvocati che hanno il solo merito -di essere amici de_l?rati~an~e, fl e_hesigni_fica che s_iperpetua la stir-pe degli as,m, ,percbe 1allievo fimsce pet imparare solo ciò che il ma~stro è, in grado d'insegnargli. ·In terzo luogo questo .per~o_dod1 ?seudo·pratica snerva maledettamente, umHia ed avvilisce ch1 ha buona volontà, e. soprattutto è finanziaria– me~te gravosissim~, specie per chi non vive in luoghi dove abbia sec]e un tribunale.· ilinfine occorre rammentare che salvo eccezioni, gli avvocati penali-sti non fanno i 'civilist/ e viceve~sa. Il che importa che il giovane ·;pr,aticante press~ il penalista 1esta completamente digiuno di diritto civile e viceversa. Nè sono questi gli unici difetti: abbiamo' sol~ accennato ai principali. No~ ,?arlia~10 ?oi dei magi~trati. Appena laureati, dopo essersi 1mbott1to ,,l cervello con· tutto il diritto roiniano di cui è richiesta una prova per il concorso, e cli tulle le ~eo– rie sul diritto di azione, vengono assunti in servizio aura· verso un difficilissimo, ma assolutamente anacronistico con– corso. · Data la deficienza paurosa dì personale esiste~te in magistratura, essi si vedono, magari il primo giorno, sbat– tuti in udienza in Tribunale, o addirittura in <:;orte d'As- BibliotecaGino Bianco sise, perfettamente al cprrente del concetto della actio pau– liuna e delle opinioni di Papiniano sul diritto cli eredità, ma· assolutamente incapaci di rendersi conto della psicolo· gia cli un· testimone o dell'influenza che può avere la para– noia materna sull'atto cli un truffatore. Ben vero che tanto gli avvoc~ti quanto i magistrati pos· sono in seguito completare ecl affinare la loro cultura; e guai se non fosse cosl. Ma ciò' non toglie, in primo luo«o, che la maggior parte di essi, presi cl,al.lavoro e dagli affa"ri, ben di rado abbiano tempo e vo·gli.a cli dedicarsi a studi, che possono anche apparire soltanto voluttuari; in secondo luogo che la mancanza cli valo·rosi maestri e la difficoltà di prtitiche esperienze falsino talvolfa il risultato del loro lavoro, confondendo le idee in ·luogo cli chiarirle. Questi i principali -difetti dell'attuale sistema di stndio, che occorre, secondo noi, modificare al fine cli dare ai cit– tadini non solo la garanzia che i giudici sia'no davvero all'altezza del grnve oompi~ci iacl essi affidato, ma anche eh~ i legali a cui si rivolgono per la tutela dei proprii inte– ressi abbiano una prepa1'azione tale da meritare la più am– pia fiducia: è in nome ·d'el superiore interesse della società che avanziamo le seguenti proposte. Il primo biém1io cli studi universitqri potrebbe essere fatto in comune da coloro ehe aspirino alla semplice laurea in giurisprudenza come titolp accademico e da coloro che a~piri?o ad ?ssere avvocati . o magistrati. In questo primo , bienmo, con,spondente, grosso modo, agli attuali primi due anni ,di studi; ·dovrebbero essere insegnati: le citazioni di diritto pubblico, la filosofia del diritto, H diritto canonico, la storia ciel diritto, le istituz-ioni di diritto romano, le isti– tuzioni di diritto civile, le· istituzioni di diritto penale, l'economia politica, la statistica, la scienza delle finanze. Terminato questo biennio, i laureandi in . giurisprudenza continuerebbeto i -propri studi secondo la o•rganizmzione attua-le, studiando il diritto civile, il diritto commereiale, il diritto penale, il -diritto internazionale, il diritto ammi– nistrativo ed· il diritto romano. Terminato il quadriem;1io, si pre~enterebbero all,'esame di laurea svolgendo, ,come attualmente, una tesi su di una delle materie' studiate. :U ,di,ploma eonseguito non solo non abiliterebbe ,aUa professione cli avvocato, ma non potrebhe costituire titolo suffi-ciente ,.per accedere alla magist~atura. Servirebbe sol~anto quale titolo accademico per adire a po· sti di impiegato di concetto in Enti pubblici (Stato, Provin– cie, Comuni, Enti parastatali ·etc.) o anche presso• privati. Viceversa gli aspiranti avvocati e magistrati, dopo av·er fre– quentato il ,primo ,biennio, in compagnia con gli altri, do– vrebbero superare un esame per essere ammessi ad una specie di Politecnico, ,cleHa -durata di 3 e magari 4 anni. Dal momento in cui essi si ,presentano a detto esame per ammissione al Politecnico, le cose dovrebbero cominciare ad essere fatte con molto maggior serietà -di quanto ora non avvenga nelle Università. L'esame dovrebbe essere ri– goroso e servire iad una prima selezione; si dovrebbe poi sta-bilire che illon si possa .ripeterla ·più di una volta. Al Politecnico dovrebbe cominciare la vera ;reparazione teorica e pratica, sop·rattntto• ipratiea, per l'eser.cizio della ·professione. Dovrebb~1'0 _essere insegnati:· il diriuo civile, la procedura' civile, iI diritto commerciale, il diritto penale, la procedura penale, il diritto romano, il diritto ammi– nistrativo e tutt~ una vasta serie di materie complemen• tari, studiate però con una certa profondità, quali: ele– menti di medicina soprattutto leg<a,Je, antropologia crimi· nale, .psicologia, psichiatria, ,pochi principi di tecnica delle costruzioni, elementi di chimica specie tossicoloigica ele– menti di .~alistica, q.i ragioneria, écc .... : insomma tut:o ciò che è indispensabile per fornire il futuro avvocato o magi· stra!'? ;di una ,cultm:<av,eramente adeguata alle funzioni che dovra compiere e metterlo al sicuro dalla sor,presa di ve– dersi UJl giorno chiamato a discutere oc! a decidere su una questione di cui è completamente digiuno. -Ma anche la cultùra di Leona~do da Vinci o la memoria · di Pico d·ella ~ir'andola sarebbero inefficaci, senza una grande pratica e · una particolare attitudine, " formare un b_uon avvocato ~d ,un buon giudice. Ecco perchè noi pen– srnmo che durante ·questo periodo di Politecnico gli allievi dovrebbero soprattutto fare una grande pratica e mettere a prova la propria attitudine non più sotto' la scuola di teorici quah s?no àttualinente la gran. massa dei professori uni– vers1tan, ma ootto 111guida di insigni magistrati e di valo– rosi avvoc8ti. Noi non -comprendiamo _perchè mai i medici dèbbano durante la loro vita universitaria assistere ad operazioni eseguite dai Donati e dai Ba~ian~lli o ascolt,are i sintomi della n~f~ite dalla bocca di un Murri, mentre è possibile laurearsi m leg-ge senza aver ma,i sentito un'arringa o letto
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