Critica Sociale - anno XXXIX - n. 12 - 16 giugno 1947

CRITICA SOCIALE 219 ne. quando sia condotta con animo sereno, scevro !fa preconcetti, da simpatie ,e da antipatie. Io penso che il giornò in cui la no~tra Ita:ia po– tesse verai;nente possedere una organizzazion-e mili– tare di Nazione armata come. que:Ja che io ho tratteg– giata (tipo Svizzera, con gli opportuni indispensabi· li adattamenti). la sua efficienza miLtare sarebbe tale da imporre rispetto a tutti coloro che premeditasse– ro una aggressione al nostro Paese o"anche semplice– mente ritenessero di poter:o adoperare come campo di battagl;a destinalo a subire le devastazioni e gli orrori della guerra combattuta fra stranieri. In que– sto senso la· soluzione del problema mUtare è. stret-. tamente collegata con l'atteggiamento politfro del Pae-' se, che deve volere e proclamare la pr.opria neutra– lità e prepararsi a difende,rla a qualunque costo. Siamo un popolo di lavoratori. Lii n·ostra terra non è sufficiente per nutrirci e per assicurarci 1e neces· sità anche più elementari della vita, tanto che molti, troppi, debbonò varcare le Alpi e gli Oceani per ave·. re pane e layoro. Non desideriamo e non possiamo deside,rare avventure. Vogliamo raggiungere nel no· stro Paese una unità di spiriti, che purtroppo non abbiamo ancora saputo ritrovare, perchè e~sa. è rea– lizzabile solo nella fraternità del lavoro, e che devP peFmetterci di affrontare la ricostruzione della no– stra patria e di• assicurare l'avven:re ai ,nostri figli, senza prevenzioni, senza odii, senza rancorì ver.so nessuno, ma t,endendo fraternamente la mano a tutti i lavoratori del, mondo, e più particolarmente a quel· li di questa nostra vecchia Europa, pÒvera di mate– rie prime, ma ancor tanto ricca di patrimonio spiri- tuale, che nessuno può toglierci. . . E' questo senso della Umanità lavoratrice che il Socialismo ha sempre incarnato e che oggi forteme·n- · te riafferma. In tutti ,i campi la nostra Nazione deve organizzarsi secondo le necessità del momento, Hel· la ristretta misura clelle nostre possibilità. senza trop– pi programmi teorici che, come Kautsky ammoniva, sono sempre reazionari, pur quando si pro_c:amano rivoluzionari. Anche nel campo militare, perciò, il socialismo !leve aver·e una sua soluzione, consoRa alla contingenza e agli interessi superiori del Paese e, con ·esso, del:a classe lavoratrice. , Ancora una volta ripeto: il vecchio adagio roma– no deve esse.re rovesciato. -Non si deve preparare. la guena, pure essendo pronti a difenderci. Si vis pa– cem, pal'a pacem. FINE LEONARDO GATTO ROISSARD E' generale ~a- constatazione che un gr~dis– simo numero di coloro che oggi hanno posti di f:iducia nel movimento sindacale non hanno po– tuto formarsi un'adeguata preparazione alle fun, zioni che sono chiamati a compiere, a causa della lunga parentesi di inazione che il libero _movi– mento' sindacale ha subito per colpa della ditta-- tura fascista. ' · Peif ovviare a questo inconveniente la bibllo– teca di « Criticà Sociale» ha pubblicato recente- -mente una. nuova edizione del MANUALETTO DI TECNICA SINDACALE di RINALDO RIGOLA, che tanto successo ebbe quando fu pubblicato per la prima .volta circa 25 anni addietro e che co– stituirà una guida preziosa per tutti gli orga– nizzatori e per tutti coloro che in qùalsiasi modo si interessa.no dei problemi sindacali. Il volume che esce ·a cura delle « Edizioni U > ·di Firenze· 'consta di 225 pagine ed è venduto &l prezzo di 120 - lire. :A coloro che ne chiede– .ranno almeno 5 copie alla. nostra A~tr~ zione sarà concesso uno- sconto del 20 %, Po1che l'edizione è fatta in un numero ristretto di copie, invitiamo tutti coloro che hanno intetesse a pro– oura.ni il volume a inviarci 111bit.o le loro richieste. B1bl10 ecd Il IV w1anvu La riforma degli _studi di _giurisp~udenza Una serie d{ stupefacenti sentenze emesse da Magistrati in vari Tribunali e Corti d'Italia e lo sciopero della Magistra• tura ha attratto la pubblica attenzione sopra i problemi che concernono l'amministrazione della giustizia. Appare urgente anzitutto migliorare in misura sensibiZ,, il trattamento eco• · nomico dei Magistrati, sicchè a quella carriera fÌ sentano . aìtratti in buon numero. gi,ovani laureati in legge che siano forniti di intelligenza acuta _e di attitudini agli studi 'che· affinino continuamente il loro senso giuridico; giovani che da un adeguato trattamento economico possano trarre quella tranquillità di vita che contribuisca a mantenere in essi più equilibrato e vigiù, il senso di giustizia e meglio li preservi dal rischio di lasciarsi corrompere sotto lo stimolo del bi• sqgno. Magistrati dotati di alacre ingegno e di alta coscienza morale ne abbiamo anche ora, ma avremmo bisogno di avèrne in molto maggior numero, perchè se la justitia est reipublic-ae. fundamentum, il fatto cli:e l'incarico di ammini– .strarla sia affidato a una magi.stratkra moralmente o Ìntel• kttualmente inadeguata costituisce un pericolo che è · nece•• sario prei:enire. Anche la professione di avvocato deve essere esercitata da persone fornite di cultura sufficiente, , organica, seria, dotate di una rigida coscienza morale, per cui non si tra– sformino in strumenti e tutori di affari loschi, professioni• sti che cerchino di otienere con intrighi. e con opera di corruzio•ne quel vantaggio per i loro clienti ( e, di riflesso, quindi per sè) a raggiungere il quale non basti la loro va• lentia e la bontà delle argomentazioni cori le quali essi pos• sano sostenere le proprie tesi. Certo qu,esti sono i principali problemi che al pubblico · preme di veder :risolti nei riguardi del/' attività che nel Foro esercitano magistrati e, avvocati; ma interessa certamente anche quanto riguarda la loro preparazione professionale, della quale si occupa, nell'articolo che segue, i~ compagno e collaboratore nostro Massimo Punzo, avanzando proposte ohe in parie sono state più volte ripetute, ma 11011 perdono per questo della loro importanza ed attualità. In questo momento in cui, per far fronte alle esigenze di un ordina• 11UJntodemoc.ratico che dobbiamo cercare di venir graduai· mente migliorand&, è necessaria una sempre più rigida sele• zione di valori intellettuali e morali e una sempre più ade– rente rispondenza degli uomilli alle f1111zìo11i che essi deb-. · bono esercitarp, il problema posto dall'amico Punzo e gli altri ad esso connessi meritano di attrarre l'attenzione di tutti i competenti e di tutti coloro cui sta a cuore la sicu• rezza di nuovi ordinamenti e la loro rispondenza ai bisogni della Nazione. · LA C. S.- ' Fra i problemi più gravi della ricostruzione morale del nostro paese un posto preminente spetta certo alla riforma della scuola; e il movimento sodali sta, che attende la sua vittoria anche da una p,-ogressiva elevazione della cultura , dei pop-oli, non può certo prescindere da essa nè obliar la nella preparazione di un piano' di rinnovazione della vita nazionale. Tuttavia, quando si cliséute della scuola ben po– chi si .preoccupano degli studi .superiori, giustamente assi!· lati dall'id•ea di estirpare la mala pianta deU'analfabetismo, il che è, certo problema di capitale imp_ortanza, ma non è il solo da tener presente nell'afI!Irontarc una radicale rifor-' ma dell'insegnamento. · Nel campo 'degli studi superiori merita speciale attenzio– ne l'attuale organizzazione degli studi di giurisprudenza, che è, secondo noi, assolutamente ina.deguata a formare buoni· avvocati e buoni giudici. È bene pre~ellere che non solo al periodo ·uni Versi tari o vero e propri-0 occorre ·aver riguar .. do, ma' anche a quel periodo di pratica richieste. per essere • abilitai'o alla professione di procuratòre e di avvocato, sta• bilito con la non m'<li troppo detestata legge Rocco che, come tante altre iniquità fasciste, continua ad essere in vi– gore, sia pure lievemente modificata. Allo stato attuale il giovane che vo,glia intraprendere lo studio dei Codici e delle Pandette; munito del suo bravo diploma di licenza delle scuole medie s,'iscrive _aH'Unive~– sità e, dopo quattro ~nni, se tutto va bene, ottiene un di– ploma di laurea, in cui però è chiaramente detto che esso non abilita alla. professione, ·per esercitare la quale (o, me-; glio, quella di procuratore) il laurealo deve far due anru di pratica (recentemente ridotti ad un anno) presso un pro• curatorè e 1ollopon;i quindi ad ùn esame abba.stanz.a ça-

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