Critica Sociale - anno XXXIX - n. 11 - 1 giugno 1947

200 CRITICASOCIALE La religiosità del biso=-no Richiamiamo l'attenzione dei· nostri lettori su que– sto breve ma succoso scritto del nostro nuovo gio– vane collaboratore, che, sulla guida della esegesi del p·ensiero marxista dovuta specialmente a Rodolfo Mondolfo, presenta una felicissiqia impostazione è soluzione di un problema più e più volte preso in esame dagli studiosi di Marx. LA c. s. Le interpretazionii della dottrina marxista sono sta– te e,son.o mollo diverse e, ,in, oerti punti, con.traslan– ti; ma ormaii da tempo quasi tutti gli in.terpreti ve– dono giustamente -in.essa una affermazioI1Je deUa vo– lodità umana come causa deWevoluzione sociale. Co– me è ben._noto, secondo Marx, la ,c.ritica che la socie– tà muove alle con.dizio,n.iin cui vive. la .spinge a rea– gire a tali condizioni ed a provocare in questo modo il mutare dleiHa situazione sociale. La società, insomma, compi,e un continuo processo di autocritica e di ~oh.seguente. autotrasformazione. L'uomo quindi riisulla essere il vero artefice della stol'lia. Nella concezione marxista l'umanità, in1 q~e– sto suo processo .evolutivo. è animala daRa forza del bisogno. E' il bisogno che spinge le classi soggette ad abbattere i privilegi ,costituiti; Ma questo bisogno non. deve essere considerato co– me una cieca forza fisfra che, comandata dalla neces– sità di una legge ineluttabi/.e, muove, le mass,e a/Ilari– volta. L'evolversi della società è per Marx un. feno"' meh~ ca-sciente; aniè è proprio la reanizzazioJ1Je, swl piano storico sociale,, deinracoscien,za umana. Se è veno iinfatti che il biso,qno'determina il progresso so– dale, è necessario però 'che l'UJOmo ne abbia coscien-· zia, cfoè lo irnquadrz'. e ilo giustifichii col prop'rio pen– siero e, col proprio sentimento. Perchiè il b,isogno sia capace di determinare una f<lltivilà positiva è indi– sp·en.sab~e cioè che esso s-ia aspirazione di uomini coscienti. Nel pensiero soe<ialislal'uomo ac·qu(sla co– scienza di se stesso -e della sua umanità, quanido, sole to i'impu,/so del bisogno, s.i rivefo a se medesimo, determinandosi nell'ambiLo delÌa società. La cascien– za individuai-e ,infatti trova -la sua norma, n.o,nin. }m unfoersale astratto_ religioso o teo,rico _che esso s,ia, ma nell'uI1Jive,rsaf.e 1 di cui la coscienza individua/e è parte, cioè la sacietà. In alfri termini,. /'uomo, acqui– stando, sollo ./'.impu./so del bisogno, ,i[ sentimento della sua realtà~- quindi, della sua socialità, acquista pure, coscienza di tutti i suoi do.veri 'morali, verso s-e stesso e verso il prossimo. ,· Questa concezione del bisogno, chie il pens,c.ero·so– cialista eredita, ne,//a formulazione 0 1 riginale dall'u– manismo del Feuerbach, ha urt prof o~do v;lore re- 1li,qioso.Non è vero ,che ,u so-cialismo sia la mega– zione de,Na religione; esso vuol sempl-icemente dare alla, religione, non la funzione cliievasione, dalla vi– ta, non di aspirazione ad una leg,qe che ./ras,cend,e· la volontà umana; ma porre il senso del divin.o ~elio stesso agire dei/l'uomo. Quando s,i afferma che l'u– manità trova in se st·essa la ra,qione·deAsuo ~vo-lversi, si fa dei/la volontà e del pensiero_ umano un'espres– siione del divinio, perchè divino è tutto ciò che si rea– lizza ini maniera auto.noma ed il cui attuarsi ha un BibliotecaGinoBianco valorie un.riversale. La concezione socia1'ista non vuol trasformare l'uomo in Dio, ma vede nell'insieme uni– versale dle.i rapporti soc.iali l'attuazione -costante di una essenza còscien'te, che è ./'essenza stessa del:l'u– manità, che fa la sua sto:ria, che supera le sue ,i,nier– ne contraddizioni. Ecco· qu,indi cos'è 111 bisogno nel– la-.conoezione so·Qialista: l'aspirazione etetrna, univel'– sale e consapevole de./l'umanità a realizzare, con la forza diella propria coscienza,. uoo essenza sociale sempN!Jpiù giusta ed armonica: la fede in. questo bi– sogno è 'la religione s9ciaUsta. La -~eggedel divenire no/1!è più un dogma trascendente .e neppure, come pe1 ' H.ege.1,l'astratto dialettizzarsi dell'idea,' ma la co– se<ienzaÌlJellasua vita, nel suo durare nelle sue def,i- cienze e nei 'suoi bisogni. · Ora il socialismo eonsiste, propria in' questa dife– sa del diritto dell'uomo a soddisfme l'i,ntimo ,b,isogno de./la sua c,os-cien:za, a spezzare i limiti entro ,cui •si trova racchiusa, ad abbattere tutti quegli ostacoli in~ terni e,d esterni. che si oppongo·no al suo coerente svil'uppo. Nella società .socialista quindi il bisogno · non deve apparire più come qua}che cosa di terri– bilmente .triste, perchè eternamente conculcato, ma come sub.lime ,impulso a,lla liberà e poss-ibile espan- ' sione d~lle .energie -positive de-l'lapersonalità. La de– mocrazia borghese afferma la libertà d·i una tale e– spansione, ma, praticamen,te nega la possibilità dei! suo ·attuarsi. Certe correnti comuniste garantiscono la possibilità deHa sua attuazione, ma s.olo in. una di– rezione determinata, prefissata, direi quasi piani/i- · cata, e, tolgoI1Jo1 in i!lln modo que,l r.espiro e quella li– bertà creativa, che solo può essere costruttrice di ci– viltà. .p"a 1 /tra parte costituisce una limitazione fonda– mentale all'impulso del bisogno quello. scindere irri– mediabHmente la realtà umana da que'l'la divina, e nel porre in questa la legge d'ogni possibile esisten-· za; quasi fosse necessario offendere !'.umano per af– fermare 111 divino. Il socialismo invece deve essere èo,erente a! suo fondamentale postulato, che è ap– punto quello della reintegrazione del divino ne<li/'u– mano. Reintegrazione per cui ogni ,-cosci.enza contri– buisce, per sua paPte, a costruire s,empre nuove strut– ture sociali. Quesw cosmico bisogno di reaMzzare se stes~i ·in Ubertà ed ,in armonica coerenza tì;a tutti gli esser.i cosci,enti è il motivo fondamenta./e di ogni so– cialismo conseguente. E forse è proprio i.; questo senso che potrà e1ssere data all'umanità, delusa 'delle formula religios,e ,e politiche tradixionali, UJ!a fede .che non contrasti .colla dignitò. umana di tutti e ' di ognuno. LEONARDO CoEN Dell'ottimo « Dizionario di cultma politica », redattoi dal Prof. Antonio Basso con la collabo– razione cli valenti studiosi, e da noi .recensito nel fq,scicolo 4 dell'anno con,ente, abbi~o in depo– sito un certo numero di esemplari.. l1l volume di 681 pagine, ben rilegato, costa L. 500. Ai nostri abbonati noi lo cediamo al prezzo ridotto di L. 450, e a.I prezzo di L. 400 a chi çe1 ne richieda almeno 5 copie.

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