Critica Sociale - anno XXXIX - n. 11 - 1 giugno 1947

194 CRITICA SOCIALE l'altro, alle proprie dipendenze i questori provinciali agli effetti tiella tutela dell'ordine pubblico, potrebbe costituire una felice sintesi tra le esigenze di ordine, di organizzazione e di disciplina dell'autorità centrale e le esigenze di autonomia degli enti locali. Comune e Provincia liberati dall'attuale opprimente controllo, esplicherebbero la lor~ autonoma iniziativa e ~vrebhero modo di èducnre i cittadini alla libertà, rendendoli soggetti consapevoli della vita pubblica. Lo Stato d'altro lato non avrebbe perso al– cuno di quegli essenziali poteri, di cui deve necessariamente di._,' •sporre, se vuole garantire uno sviluppo unitario alla nazione, se– condo le esigenze del mondo contemporaneo; il che non si po·. trebbe dire nel caso in cui l'autonomia si ottenesse attraverso la regione. ••• Noi non ci facciamo soverchie illusioni che la Costituente finisca per seguire questa via. Certa è però una cosa: che in questa ma– niera si porrebbero veramente le basi di un solido regime auto• nomistico. Per la via della regione si può finire invece facilmente per raggiungere un risultato opposto a quello che gli autonomisti originariamente si proposero. Quando infatti si tratti di sanzio– nare definitivamente in sede costituzionale l'or.dinamento regio– nale, chi non dice che molti dei suoi zelatori, convinti della im• possibilità di sostenere il testo del progetto, finiscano per ricor– rere alla valvola di sicurezza degli uffici provinciali, caricandoli di futizioni delegate!? E così magari un bel sforno, eliminatasi da sola la regione per la propria congenita incapacità di funzio– nare, ecco che potrebbe spuntare di nuovo dagli uffici provinciali ii Prefetto di prima: beffa veramente tragica per quei. maniaci che credono di aver tro_vatonella regione la panacea di t~tti i mali. LUIGI PRETI Il problema militore IV - I quadri complementari; i sott'ufficiali (ConUnuazione dai nn, 8, 9 e 10) II nucleo di ufficiali permanenti effettivi deve es· ,sere coadiuvato ed integrato da un nucleo di sottuf– ficiali di •carriera. Ma questo gruppo di. quadri J?er– manenti, necessariamente limitato di numero, ha còmpiti ben definiti in, tempo di pace: addestrare il .personale e predisporre e tenere aggio·rnato quanto occorre per la preparazione della difesa. e perciò, al momento del bisogno, per la mobilitazione gene· raie o parziale. Ma oggi tutti ,sanno che, quando la triste necessità si impone, ,(ma Nazione deve •pQrta-r·eane frontiere milioni di uomini., •che non possono naturalmente I e~·s~re inqua_drat~ d:1i pochi elementi permanenti tec– mci speciabzzah, i quali d'ebbono · allora assumere la responsabilità dei più elevati comandi e dell'in– quadramento .dall'alto. Tutti i reparti debbono per– ciò essere comandati da ufficiali e da sottufficiali complementari. La preparazione di que,sti quadri non è .perciò meno -impor.tante di quella dei quadri per– ma~enti, perchè ,sono essi •che, in definitiva, devo– no mqua:drare il popolo in armi e condurlo in com- battimento. · Perciò i ,cittadini muniti di d·etermina,ti titoli di stud~o. e non necessari nel ·campo della mobilitazio– ne civ1\e de~boi:io, per ,~egge, essere ufficiali comple– mentan .. I ti_toll di studio e la .professione di cia· scun9 d1 es_s1 y_ermetteranno di assegnarli alle armi, corpi; spec~allta •e servizi cui siano più id.onei. La loro scelta m tale senso avverrà presso i centri di a?destramento du,rante il periodo normale di servi– z10; uguale per _tutti i.ndistintamente i ,cittadini. D?PO. t_ale pem?do verranno inviàti presso la Fa– coJ.t~ Miht:1r~ Umversita~ia, centro di reçlutamento ?egli ufficiali perman·ent1. P,resso tale facoltà, ,e, si intende, a spese dello Stato. compiranno un corso di abilitazione, che ,se mbra possa essere contenuto nel ~iI?ite ~i otto ~ e.s i, dopo il quale saranno diplo– ~ah rn scienze m~ht~ri e conseguiranno il grado di sottotenente. Poiche presso detta facoltà milita- · re ,si dovrani:io co~tit!,lirre anche ~orsi di perfeziona– mento per gli_uffic~ah permanenti, agli stessi potran– no essere chiamati, a turno, ufficiali complementa– ri, •e I ciò anche per accertare la loro idoneità per l'avanzamento che, secondo me, dovrebbe es;ere per anzianità :fino al grado di maggiore, metà a scel· BibliotecaGino,Bianco ta .e metà ad anzianità dal g,rado di maggiore a quel– lo di colonnello incluso e per due terzi a scelta e un terzo ad anzian,ità per i gradi di generale. Quantun- 0que, infatti, spetti ai tecnic,i professionisti, e -cioè a– gli ufficiali permanenti, la responsabilità dei più alti comandi, ciò non significa che molti comandi, anche di grandi .uni,tà, non possano essere tehuti da uffi– dali ,complementa,ri, che diano completo affidamen- to deHa Joro idoneità e capacità. . Quanto ai sottufficiali, jl pl'Oblema di capifale im– portanza non è facile. In Italia, a differenza di quan– to avviene in Germanfa, vi è carenza qualit&tiva e quantitativa di' sottufficiali, soprattutto .per la man– canza, nel nostro Paese, di quella classe di capitec– nici e capi op·erai di •cui è largamente provvista la Germania. Nella officina l'ingegnere rap.presenta l'uf– ficiale, ma la esecuzione del lavoro di fabbrica è se– guita passo passo daJ. capo tecnico. che corrisponde al sottufficiale. E' questa una classe ui,edia, anello di •congiunzione fra il ,cervello che ,concepisce .e la mano che esegue, Nel!e nostre iudustrie vi è man– canza di questo elemento medio, e tale· stato di fatto si ripercuote anche nelle forze armate te,rrestri. Tut– ti Picordiamo di ·avere constatato, nel periodo di oc– cupazione tedesca, come molti incarichi, anche 'de– licati e importanti, fossero espl,icati da semplici ma– rescialli, mentre da noi· non sarebbe-ro stati affidati neppure a semplici ,tenenti, ma ad •ufficiali superiori. Ciò diwende daJ. .grado di · preparazione di questa classe media che da noi difetta. Si debbono perciò studiare speciali provvidemie· ·pe·r {,ormare un buon nucleo di sottufficiali permanenti e per preparare adeguatamente i sottufficiali complementari. Io ritengo ,che oggi la ,tra,sformazione della con– dotta delle operazioni, ,specialmente nel cainpo tat– tico, non ,possa piµ p ermèttere distinzione di fun– zioni tra sottufficiali e gradua.ti. Preferirei farla. e– sclusivamente nel senso di considerare i sottufficia– li come elementi. permanenti e i ,g,raduati come sot– tufflciaU complementari. Pertan,to i cittadini muniti di determinati· titoli di studio (per es. diploma del– la scuola media o di s,cuo1e professionaJ.i) dovreb– bero senz'altro essere reclutati ,come ,sottufficiali. Dopo il periodo normale di addestramento, que– sti elementi, ai quali venga riconosciuta la idoneità morale e fisica, vorrebbero avviati ad uno speciale Ce,ntro di adde·strame,nto per un corso teorico-pra– tir,o. che si potrebbe stabilire della durata di otto mesi, dopo il quale con,seguirebbero 'il grado di ser– gente _di terza classe, corrispondente alle attuali fun– zioni di caporale, mentre ,i1 sergente di. seconda clas– se sarebbe l'attuale caporal maggiore e il sergente di wrima classe l'attuale sergente. Per i quadri dei sottufficiali éffettivi ,si manterrebbero i gradi di ser– gente maggiore e di ma-rescijll!o. I sothifficiaH. per-· manenti perfezione·rebbero. la loro istruzione durante il servizio; i soUufflciali c0mplementari (g,raduati di truppa}, durante i richiami di cui si ,parlerà in ap– presso. Naturalmente. lo stipendio dei sottufflcfali dovreb– be essere stabilito con gli stessi criteri indicati .per gli ufficiali. H numero di essi sarebbe limitato, la retribuzio– ne alta, l'avan2Jamento rappresenterebbe il riconosci– mento di un valore, è norme speciali al riguardo potrebbero istituirsi per garantire il buon fun~io;na- . mento d·el sistema. Con una organizzazion·e di quadri còme quella che ho tratteggiata non vi è dubbio che il, popolo italiano potrà pacificamente lavorare, fiducioso che; il giorno in ,cui .Ja malvagità e la rapacità altrui lo costringesse:ro a dìfendersi., sarebbe guidato e con- • dotto non. all'inutile sacrificio, ma al.Ja vittoria. L'adideSJtramen.lo de~ persona~ei nel ,UmiN •impasti dal d'ettato di pace, · L'organizzazione militare di pace deve provvede– re all'addestramento del personale e ·alla prepara– zione della mobilitazione ih caso di necessità. La questione dell'addestramento ha dato sempre iu1,go a moUe discussioni. I tecnici sostengono natu– r~lmente la n_ecessità. di una ferma lunga a loro av– viso necessaria, specuè!lmente •con l'attuale· moltipli– c_a~si dei me~zi bellici e delle ,corrispondenti specia– hta. A quesh argomenti di natu11a tecnica si oppon– gono ,esigenze d'i natura economica e sociale.

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