Critica Sociale - anno XXXIX - n. 10 - 16 maggio 1947
174 \ CRITICASOCIALE annuale sulla capacità e~ ido~eit~ di ?g_n_iuffi_ciale provvederanno, con dehberaz10m ~eh_n1t!ve,. 1 su– periori gerarchici ed apposite comm1ss10m_ d1 a".an– zamento la cui costituzione sarà oggetto d1 partico– lare studio Parere consultivo dovrà essere dato con ·votazioni segrete, e con .m(?dalità da ~ta~il~r~i, .an– che dagli uguali ed infer10r1. Opportuni l1m1h_d1 e– tà consentiranno il rinnovamento graduale dei qua– dri ufficiali permanenti. Un siffatto, sistema di reclutamento e di avanza– mento garantisce, nei limiti d_e'lposs~bile,. o_ltre ali~ unificazione spirituale e dottnnale d1 tutt_i I quadri permanenti delle fo_rze ~rm~t~ e_ terre~tri, U!l • al!? Uvello di cultura dei capi m11Itari. Real!zza c1oe I i– deale espresso da Giovanni J:iurès. grande socialista antiveggente e saggio, e cioè che l'ufficiale deve rap– presen.Jau ciò che di meglio può produrre una Na– zion.e come intelligenza e ,cultura. Trattamento economico e morale da farsi agli uf{i- e-iali. . ' I Naturalmente il trattamento economico deve esse– re adeguato, e alla preparazione culturale, e all'altez– za ed importanza della mission e affidata. S ull'argo– mento sono necessarie alcune considerazio.ni. In ltal'ia vi è 11a tendenza a livellare gli stipendi. dei funzionari dello Stato, imputando poi al socia– lismo una livellazione -di retribuzioni che nessuno vuole nè instaurare nè perpetuare. Orbene, io non esi– to a dichiarare che siffatto procedimento è per lo me– no assurdo. Senza offendere nessuno, non si può .pa– ragonare il lavoro di un impiegato di un qualsivo– gl'ia Ministero, anche di grado elevato, con quello di un Comandante di forze armate o di un alto Ma– gistrato. Quel'lo che conta non è il numero di ore · lavorative e il numero di pratiche sbrigate (troppe volte si dovrebbe dire non sbrigate); quello che si deve considerare è la funzione, e perciò la respon– sabilità. Chi, con· ·i'! suo lavoro più o meno ben fatto, può asskurare o compromettere la sicurezza del Pae– se; chi ha nelle sue mani la vita dei propri ccmcit– tadini; così come chi amministra giustizia, e perciò ,compie una delle più alte funzioni de'lla. collettività, non può essere paragonato a colui che evade prati– che -e contribuisce, sia pure efficacemente, alla sola vita amministr-ativa de,! paese, ma non ha una fun– zione, per essere più esatti una missione, come quel– la militare o giurisdizionale. Perciò gli emoJumenti degli Ufficiali devono essere. come quel'l-i dei Magi– strati, in questo senso e per questa ragione, privile– giati, portati' cioè ad un livello tale che non solo consenta foro di vivere senza prèoccupazioni, ma che rappresenti il segno langibile di quanto si pre- tende da loro. . - Un'ultima considerazione si impone ed è quella relativa a!Ja 'libertà di op'inioni e di pensiero degli ufficiali permanenti. Indubbiamente chi si dedica al– la carriera militare, come ad una missione, (e se non lo f a con tale sentimento non può essere un buon u.ff- icia'le), deve imporsi limitazioni anche nel cam– po p olitico; limitazioni tanto più necessarie, perèhè l'ufficiale dispone sostanzialmente della forza arma– ta. Tuttavia, mentre si deve vietare qualsiasi. mani– festazione politica de1l'ufficiale ·come tale, non si può nè si deve pretendere che gli ufficiali ·abbiano un'unica opinione politica. Ui:i giovane, culturalmente p_reparato come ho trat– tegg1a~o e ?i. mente aperta, non pnò non avere una propri~ op1mone personale e questa sua particolare concezione, anche di natura politica, non deve es– sere va'lutata nè 'a suo favore nè a suo danno per . quanto, concerne l'esercizio della sua funzione mi– litare. Non si può ammettere che gli ufficiali debba– no avere le opinioni politiche del Governo dell'ora fuggente. O l'esercito si considera. come uno stru– men!? n~lle mani della classe dominante, e allora, perc10 so.amente, a'ssume carattere di organ.ismo po– litico, e si comprende che gli ufficiali debbano es– sere reclutati solamente tra coloro che hanno una determinata opinione politica, con la conse"uenza che. mutando i tempi, si debbano mutare ali uffÌ– ·ciali. Oppure l'esercito è di tu!ti perchè esp"rime la Nazione intera; ed allora esso, per godere di una vera e propria indipendenza politica, deve accogliere e trattare ugualmente tutti i cittadini Italiani, capi BibliotecaGino Bian·c'o o gregari, qualunque sia la loro opinione politica personale. D'altra parte in un tipo di organizzazione militare di Nazione armata; come quello che io sostengo es– sere necessario per assicurare al nostro Paese la di– fesa e nel contempo, tangibilmente manifestare la nostra' profonda volontà, di pace, la questione delle opinioni politiche dei singoli ufficiali permanenti ha un valore molto relativo, come apparirà evid.ente dal seguilo di questo mio studio. (continua) LEONARDO GATTO RorsSARD ! l censimento del bisogno c1> L'U.N.R.R.A. dà soccorsi all'Italia, così grida ai. passa~ti un manifesto murale. P ·.rchè i s occorsi possano essere di– stribuiti con retti criteri, occor.re istituire un'anagraf,e del bi– sogno. Tutti g i enti di a ssistenza se ne gioverebbero. La giu– st zia, l'eterna_ tru.ffata, ci guadagner,bbe. L'accertamento del bisogno, nei grandi centri di popolazio– ne, dev'esser fatto casa per casa, dagli stessi casigliani. Questi si conoscono fra loro e sanno chi ha buoni panni e coltri e piume per coprirsi e morbide materasse per cori– carsi e riposare e chi è costretto a vestire poveramehte e non ha che un giac·glio da carcerato per rannicchiarsi in . un sonno di brividi; sanno chi p\.iò acc.tldere il fuoco per scaldarsi e per cuocere le vivande e chi ha il foco)are spen– to o trepida.nte, in UIJ barbaglio. di t:zzi fumosi; sanço chi può apparecchiare una tavola varia, succul.nta, soverchian– te• i b'sogni fisiologici e chi deve appagars· di una minestra della mensa co lettiva, con poco pane e scarso companatico. mentre gl'immondezzai c'ttadini ingoiano, anche adesso, ni:: loro ventricoli, i rigurgiti di sontuosi banchetti. Viviamo in tempi sfacciati: scrupoli e ritegni han per– -duto ogni valore. Tuttavia trucchi e ~rodi possono ess·.re facilmente sventati, La miseria posticcia prende, sotto oc– chi vigilanti, il suo vero aspetto; il disoccupato non può dissimulane i frutti conseguiti, per virtù di estro e per lancio di vocazione., neJ'eserc:zio di traffici di colore oscu– ro; non possono certuni addurre come segn9 di disagio onorari insufficienti, se nel:,a convivenza familiare essi go– dono sicuro benessere. \ Si ck.ve difend"re severamente, contro dissipazioni o in7 debit e app ropriazioni, ciò che appartiene ai poveri • che non s,ono d:ve_ntati ricchi e ai non pover· che, in seguito al cataclisma patrimoniale provocato dall'inflaziòne, si sono disperatamente immiseriti_ Ecco la nec:ssità che le persone preposte alle operazioni di censimento siano scelte con cu– ra. Essé dovrebbero essere :elette casamento per casamen• to. dag_'inquilini e la sce ta - libera scelta - dovrebbe ta– dere tra que.Jle, eh~, prescindendo da c0nsid·:razioni di ,par- . lito, riscuotano la fiducia generale e g0dano fama noò usm– pata di•probità .. Gli eletti potrebbero essere tre in ogni casa ,e formare un cons:glio, al quale, eventualmente, si potrebbe ass'egnare (sia detto di sfuggita) anche funz· one fiscale, ·a servizio del"a finanza, che troppo spesso colpisce alla cieca. Senza inorridire, si potrebbe risuscitare la figura del capo fabbri– cato, di fascistica memoria, e per disperdere il ric;ordo del– l'origine e del compito pol:ziesco darg:, altro i,ippellativo. L'iniziativa del censimento dovrebbe partire dai Comuni per mezzo c'.tll'E C.A., che è l'ufficio preposto al.'assisten– za dei cittadini indigenti. Il censimènto deve avere una ba– se oggettiva, e,sere effettuato cioè sulla traccia di un que- · stionario preciso, che permetta di stabi:ire anche una gra– duatoria del bisogno. Altr:menti lo stato economico dei censiti risulterebbe falsato. Soltanto un'anagrafe del bisogno ~onsentirà, in mater'a di assistenza, nella qua·e potrebtero rientrane anche (se risor– gesse l'idea di adottarlo) il tesseram~nto preferenziale per l'assegJJazione a pr?zzo politico del pane, di fare il bene senza cc,mm<'lt,·re gravi ingiustiz:e. GJOVANNI VALLILLO (1) Questo articolo è per qualche punto invecchiato, poichè è stato scMtto diversi mesi fa. Le proposte del nostro aOlico possono essere d,,..scuti.bili, tuttavia non le rJteniamo prive di interesse_. Per questo l,e pubblitbiamo, tanto p:ù che il cen– . simento annonario in atto ridà .JOro attualità.
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