Critica Sociale - anno XXXIX - n. 9 - 1 maggio 1947
154 CRITICA SOCIALE trari a"li scioperi ma vorrebbero limitarne il numero con pr':icedure ad hoc; i!J f\ne, per ciò eh~ concei:n~ . l'assistcnz:i, i democrist1an1 sono. c~ntrar1 _a t~_lh _1 monopoli, ivi compresi i monop<!h s1~dacal!. L rnd~– viduo deve essere libero di sceg.1ere 11medico ed ~l Jegale di sua fiducia,_ anzich~ di farsi curare od assi- stere da funzionari smdacal1. I Come si vede, nulla è più difficile che mette.re ~•ac· cordo due che vogliono la ste~sa cosa .. C_ert~ idee , ,che germog:iano nelia testa d_e1de_m<:>ci:1st1ai:i1. sono pienamente condivisi. da m~l!J ~ociahst1. C~1 e che ~on vuole, per esemp10, Ja r!duz10!1e d~l numero de· gli scioperi econom1c1? I ,r_1voluz10~an non hann<? certamente interesse a mo.t1pl1care -Il numero degh scioperi, perchè sanno ~enjss!mo che es?i non rho· dificano il sistema cap1tallst1co, tanto e ver0 che nello statuto provvisorio ~i trovano già disposizioni intese a prevenire gli scioperi nei servizi pubblici; ma si !ratta di sapere, in primo luogo, se ne;Je misu· re di prevenzione non sia tompreso quell'arbitrato obliligàt<'l"io che taluni democristioni augura'ho ca!· damell!e e che segnerebbe la fine della libertà di sciopero in pieno regime capitalistico, Su questo non 'c'è as,~olutamente possibilità di intesa. E così si p1,1ò dÌI;e. di tante altre proposte che· hanno un doppio significato; per. i socialisti tendono aLa rivoJ.uzione,, mentre per i democristiani non sono che un mezzo ,di conservazione. Ecco la grande differenza. Una po-1 :tica autonoma, <differenziata da quella ·ctei _partiti, quale da molte narti si invoca, è chimerica .nel nostro Paese, perchè tutti i dirigenti dei sinda· cali di resistenza sono membri influenti dei partiti politici e, come tali, ricoprono cariche pubbliche. Ora, poi, che i partiti della c'asse operaia possono essere partiti di governo, la C.G.I.L. diventa per fo{"-. za di cose uno strumento della politica governativa. Così ·l'apartitisrno finisce nel pluripartitismo e l'in· · dipendenza dallo Stato diventa una pura finzione. · giuridica. · Rapporti fra sindacati ,e partiti. In materi-a di rapporti fra sindacati e ·partiti l'Ita· lia si trova, per ragioni storiche, in condizioni del tutto speciali. Nei ·paesi esteri la sit.uaz:one è diver· sa. In Francia, ad esempio, i capi sindaca•listi, per antica consuetudine; non ricopr"oho cariche po·titicl)e di qualche importanza, anche se sono iscritti ad un partito, e questo c·ontribuisce a mantenere i sindaca· ti indipendenti dallo Stato. Attualmente i comunisti predominnrio nel.a C.G.T. francese, come in Italia prédominano nella C.G.I.L.; ma, a parte che in Fran· da gli operai democristiani non aderiscono alla C.G.T., i sindacali provvedono alla difesa degli in· "teressi delle categorie confederate senza pi,eoccupar– si della composizione e dell'indirizzo del Governo. hl Italia, invece, grazie ad un costume che non poteva presentare gravi inconvenienti finchè il proletariato rimaneva sistematicamente a!l'opp0sizione assistiamo ·al grottesco spettacolo di dir_igenti sindacali i qua:i devono, come deputati, sostenere un Ministero, contro il quale combattono com~ patrocinatori degli interès· si der servitori delI-o Stato. Per far cessare questo stato di cose che ci rende ridicoli basterelibe che i 'sindacati sancissero l)ncompatibilità tra il mandato parlamentare e· la carica di Segretario generale delJa Conf~derazione e delle Fedei:azfoni. E' un suggeri· mento che diamo, senza troppa speranza di vederlo acco.to . · Ab.biamo già altra volta avuto occasione di far n0· t~re (« Critica Socia.e», l' marzo 1947) ehe, contra· ·riamente ai vecchi statuti. i quali ammettevano a so– ci ·dei sindacati soltanto i salariati· dell'industria, · ,dell'agricoltura e del commercio,· dividendo:i seeon· · do le formE della' loro attività, nel procedere alla ri· costruzione postbellica dei sindacati liberi ·si è ·adot" tato· il criterio di riunire in uno stesso sindacato tutto il personale adibito_ ad uno stesso ramo di attività economica (operal, impiegati, tecnici), per. cui la quota di popolazione operaia organizzahile ne1]1a· . Confederazione, che nel 1914 era di sette milioni al- ,I'incirca (col,llprese soltanto le persone tra i 16· ed i 65 anni di età), oggi è notevolmente accresciuta. E se a questo si aggiunge il fa(to che 0ggi abbiamo una so'a centrale sindacale, ci rendiamo facilmènte con· to del perchè la C.G.I.L. abbia distribuito nel 1946 ·quàlche cosa come quattro mi!i0ni di tess.ere, cioè il BibliotecaGirioBianco doppio di quante ne avesse dist,ribuite la vecchia ·confederazione nel 1920, che fu l'unno Je1 massimo rigoglio in quel primo dopoguerra . ' .E un'altra cosa ancora è da notare: il centralismo che a noi pare eccessivo. Esso trova f0rse in questo moment0 1a sua giusti,ficazione ne! fatto che attraver– siamo un periodo, di continua sva.utazione della mo– neta. In queste c0ndizioni, le categorie dei percetto- . ri di salari e di stipendi :.ono tutte uguahnente e si· multaneamente sospinte a chiedere revisioni dei sa– lari per tener 'dietro al continu0 rincaro della vita. In questa situazione la po.ili.ca salariale diventa una politica di massa che viene assunta dai Comitati della LConfederazione e deJle organizzazioni periferi– che c·ne abbracciano tutte le càlegorie. Ciò non •vie– tà naturaJmente che si stipu)ino cfei contratti di la· voro per le smgole categorie., ma le indennità di caro· vita o di contmgenza ,spettano a tutti e si misurano sulle variazioni gei prezzi, debitamente accertati dagli uffici di statistica. Donde l'azione di massa, che però deve essere -considerata come transitoria. (Juando sa– remo usciti dal presente marasma economico e mo– netario la Confederazione potrà riprendere fa sua vera funzione,, che è qNella dì curare la politica in– tercategoriale, lasciando ai sindacati di categoria la cura dei cpnlratti collettiv:i di lavoro. · Che cosa _ci riserverà adunque questo Congresso, che vedrà riuniti i delegati di qualfro milioni di la· voratori'? N0n c'è, da aspettarsi de.le gran-di ·rnovità, perchè ci sono già stati i Congr~ssi provinciali e per– chè tutti g-Ji sforzi delle organizzazioni operaie s0no - in questo momento rivolti a. combattere la fame che tormernfa vaste masse di popolo. Tuttavia il. Con– gresso potrà riordinare .la struttura confederale e darci uno statuto definitivo in, base au-'esperienza falla· in g·µesti due an•ni di vita agitata e tumultNosa. Le forze fresche ci soho, ma hanno soprattutto fui– sogno di orientamento. Faccia ognu,n0 del ·suo meglio per elevare la .cla·sse operaia italiana all'altezza dei compiti che la storia le assegna! · RINALDO RIGOLA A proposìto di: Libertà · e neof asctsm Vorrei verame·nte che ],'invito della Critica (vedi la postilla C. S. alJ!articolo di E. D. L. de.l'ultimo fa· scico o) fosse accolto da molti: non tant0 per di· sputare 'int0rno ai malaugurato « grogetto misteriaJè di _legge» sedicente « In difesa deila repubblica)) quanto per... dichiarazioni di voto. E sarebbe da proporre ... l 'appe.lo noininale, a tutti gii assertori dei principi deIJ?-oèratiei. : O noi, innamorati delJa libertà e quindi della cer– tezza dei dir-ilio, ci. inganJiliarno, o_quì !)iso~lila coJil– fessare una fode. Si può e&sere cl.egli autoritari (... ma· gari per ia m;gliore tute,a dei... cittadini min0renniY, si può etlsere dei dittatoriali (magari per. la dittatu– ra degli « uomi'ni della provvidenza», o delle classi attiviste, o delie éliles che si assumono dalla storia il ':Ilandato di un diveni,tè rivoluzioJilario pe·r il bene un1versa1e), ovvero. si è sinceramente democratici: ,ol,tre le molte cl.elusioni e ne.la persuasi0ne che in pa– litica nu.Ja è perfetto, _e bisogp.a contentarsi. del· me- gìio po~sibile. . Ora la democrazia resta, nena sua verità propria e ne~essaria, uJil sistema di libertà egl!lali ecl 1rna ga– ra_nz1a legale _per tutti i cittadini: soprattutto pet l·e · m_moranze cm_ ~eve essel'e garnntita la possibidtà di d1ve_ntare maggioranza ~ttrayers0 prcipàgaJilde e ,suf– frag1._ Se n~,. !!l.cmocra,zia. 01berale o progressiva) è parola ges_U1!1ca, ~ puo_ d1verntar_e OJòlj)ressione. Nella m1gllore 1potes1 0ppressione dei più sui me– no, oppressione di quelli ai quaìi m'Ja vicenda stori· ca ha dato ragione s1.1quelli ai quali ha dato torto· ma la vicenda storica non ·può essere fermata dall; · forza, nemmeno daJa forza delle legg) ... temi,i0raJilee· sarebbe ingiNsto e contradittorio, a-,parte el1e sare~
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