Critica Sociale - anno XXXIX - n. 9 - 1 maggio 1947
CRITICASOCIALE 153 I Mentre siprepara il Congresso deIIa C.G.I. Fra i temi che sono all'ord. d. g. del Congresso della Confederaz;one Generale del Lavoro che avreb– be dovuto tenersi a Firenze il 13 aph:e ed è stato rinviato a: giorno 2 giugn0 'p. v. figurano: « difesa è mig.ioramento del terrore di vi'ta dei lavoratori nel quadro della r:costruzione econom:ca e democratica dell'Italia; nuovo ordinamenlo sindaca:e italiano; modifiche dello statuto confederale ». · · E' facile prevedere che l'interesse maggio,re dei congressisti si concentrerà sui commi ·riguardanti l'orct,namento sindaca.e e le modifiche alio statu.o. E infatti le discussionj svoltesi fin qui nella stampa sindacale e nel1e assemblee pèrifer~cue vertono prin· cipa.mente sui compiti e sulla strutt ura de1la ·confe– derazione, cioè, in definitiva, su.la riforma statula– rla. Quando fu approvato lo statuto provvisorio (28-31 gennaio 1945) l'ltalia era ancora amm;nistrativamen– te divisa e occupata dagli eserciti stranieri che si facevano guerra; si trattava allora, -per i1 pro etaria· to, ·di cominciare a mettersi in marcia, salv.o ad ag– giustare 1a soma per via. Così so.tanto si spiega l'in– ·solita procedura che i pa·rtiti politici cosidetti di mussa hanno seguita, in un primo momen,o per da· re ,'avvi'o alla ricostruzione del mov.mento sinda– cale libero, e in un secondo tempo per dare le diret· tive al movimento stesso. Ora, .i partiti politici, co• me è noto, hanno presentato di loro iniz.ativa delle mozioni che vengono chiamate d~ unLà sindacale, cosicchè ci troviamo in presenza di una pluralità di mozioni p1ogrammatiche, le quali tendono tutte al medesimo scopo: 1'unità e. l'assoluta ind:pendenza de:Ja C. G. L. dai partiti po:itici e dallo Stato. Sono generalmente mozioni che dànno fo ndo al– Ì'universo, nel.e guaii sl trovano 'mesco ati i.ns; eme i postu.ati delJa politica di emergenza coi problemi economici, con le riforme sociali, le assicurazioni, gli ordinamenti del lavoro. la tattica negli sciòperi e via via. Si direbbe che le direziOJ1i dei partiti .pre· sentano i loro tito;i per èonconere al posto di diri– genti del.a C.G.L. In qualsiasi altro momen:o il C.D. della massima organ~zzazione sindaca.e avrebbe te· nuto divbi i postuiati di natura pubblica da quelli di uaraitere economico e privato. poichè sui primi i sindacali possono soltanto esprimere dei voti e fare de le raccomandazioni ai pubb.ici po:eri - e quinqi ai partiti poUtici - per l'appagamento delle loro ri– chieste; mentre per quel che r~guarda la JOtta verso gli imprenditori, che è l'essenz.ale per i sindacati, 1 questi sono perfettamente liberi di ordinarsi nel lo– ro interno come meglio credono e fare ia politica che ritengono più rispondente ai loro interi;ssi. Lo· gico sarebbe se in questo momento la Confederazio– ,ne ponesse a.l'ordine del giorno, mettiamo, l'abolì· zione del.a ricchezza mob:le sui sa:ari, l'istituz:one del Consiglio del Lavoro od altre rivendi~a~ioni con– simi.i di magg;ore urgenza, tenendole d1stmte dalle quest;oni che vanno ~nvece_ rego a:e ~on mo~ifiehe allo statuto o con dehberaz1oni apposite, quali pos– sono, essere la tattica negli scioperi, la scala mobi:e dei sa.ari, i licenziament~ degli operai· in soprannu– mero e via dicendo. · Da quanto abbiamo potuto c.aJ?ire del metodo se– gu'to in questa circostanza, abl_)iamo tra_tto la con· vinzione che la, C.G.L; potrà nm;rnere mtegra ma diventerà un campo di lotta per i pai;titi p~.itici di· sinistra, poichè ognuno di essi tend_era_ fata.mente a conquistarla. Cons:atian:io una rea!~a d.1 fatto ~ non andiamo a cercare se sia questo I idea e che s1 pro– pongono di raggiungere coloro che si _dic~no aparti· tist;. Le mozioni in lizza sono parecchie e tutte affer– mano pre.iminarmente che i partiti non ?ev ono \n~ terferire nei sindacati, ma noi siamo mo.to scetl1c1 sulla pos,ibiUà che per la v~a sce ta si pos~a rea– lizzare l'apartitismo e, ad ogni modo, oggi come oggi abb:amo una Confederaz:one amministrata dal 'Partito Comunista, sfa pure con il ~o.ntrol o deg:i a tri partiti, che vi sono rapprese?tanli 1_i:i_ pro· porzione del loro numero. Se questo .e apart1hsmo. dobbiamo convenire che sono apartitici lo Stato, le ibllotecaGino 1anco Provincie, i Comuni, dato che anche questi enti ope– .rano in conformità del partito o dei partili che vi preva:gono. Le mozioni, come sopra si diceva, non sono· altro che dei programmi elettorali, ed è logico che .siano tutte unitarie, avendo tutti .egualmente i partì ti il desiderio di raccogliere la magg:oranza dei voti sul proprio programma. Ma se così è, tanto. varrebbe .che la massà dei rnnferati presentasse del.e iiste di par- . tito per le elezioni aJ'le cariche sindacali. Le reeeriti elezioni per la nomina dei de.egati al Congressò con– federa· e hannq infatti dimostrato, se ce ne fosse sta– .to bisogno, che gli elettori hanno votato oer la mo· zione che portava 'il sigillo del partito da essi pre· fer'ito, senza portarvi•rnessuna modifica, s'enza dis-cu– terne"il merito. Si è così avuto un censimento pre– ventivo del.e forze rappresentate dalle diverse cor– renti politiche e nuJa più. La differenza dei programmi, del resto, non è grande; si· ptìò anzi affermare senz'altro che non c'è nessuna d:fferenza tra le moz~oni dei. partiti che han· no per fine Ja propr:età col eltiva dei mezzi di pro– d4zione e di scambio, perchè variano soltanto neLa forma in ·cui sono redatte. Le mozioni del P. C. e del P. S. I.. sono più prolisse, più dettagliate di que:Ia del P.S.L I., per esempio, che è più sintetica, ma non si riscontrano tra esse differenze sostanzia.i, mentre non si può dire· altrellanto della mozione democri– stiana .. Il conservatorismo derpocrist!ano. I Trascurando le moz;oni dei piccoli partiti, i quahi rappresentano delle èlites di d~ssidenti dai grandi partiti di massa, troviamo che ia sola mozione de– mocristiana è in aperto contrasto con le mozion: col– lettiviste. perchè· informata ai dettami della socio:o– gia ca tto:ica , la quale riconosce bensì che'ci sono dei difetti a.la base del sistema capita.istico, i qual~ ·van– no corretti, ma senza distruggere il sbtema de.la pro– prietà privata, che essa vuole· anzi rafforzato. Quin– di interclassismo, col:abor azion e e· no n lot ta di clas~ se, quindi conservaz:one de.la siep.e e di.tt: usione del~ la piccola proprietà, quindi protez10ne dei lavoraton · addetti aLe impre ..e industriali e commerciali e, m a– gari, compartecipazione ag.i utili, ma non più o.tr~ . Uno dei punti più controversi dello statuto p rov v1-, sorio è quello che concerne l'apolit:cismo dei sinda· ca:i. L'art. 9 deì detto statuto dichiara che 1'indipen– denza dei sindacati dai partiti politici e da:Jo Stato non significa agnosticismo. qei sind_acatj di fr<?n~e a tutti i problemi cli carattere po.1tico. La C.G.I.L prenderà posìzion.~ su lulti i. pro blemi_ p olitici chi: interessano non grn questo o quel part.to. ma bens1 la generalità dei lavoratori, come que \o della co~– quista e dello sviluppo del:a democraz1.à e _del.e li– bertà popo:ari; <;JUeLirelativi, alla Leg1slaz1one ~o– ciale, aLa r:costruzione ed aLo sviluppo economico del Paese, ecc. . In verità noi non riusciamo a vedere che cosa c1 sia di peri<'o'loso :n questo articolo, dal momento che, persino le vecchie rncietà di Mu'.uo Soccorso_ del buo~ tempo antico si interessavano. dei pr<?blem1 de)!~ li· bertà e dei diritti po.itici del.e. classi lavorntr1c1 al pari dei sindacati di og~i. Ma _i democd~tiani ?ono · da· Iun"a pezza in polemica coi comurnst1 e coi so· cialisti°a causa di que~ta disposizione e vorrebbero una riforma radicale dell'art. 9, il qua:e offende, se– condo essi, il princ:pio dell'aparlitismo del sindaca– to. La moz :one democristiana esrge che la C 9.1.L conten"a :a s.ua attività nel'.ò specifico campo smda– ca:e. S~fism 1 a parte, i democristiani fann~ ,delra· . partitism.o, co me loro lo intendqn o. la cond1t10 szne qua non de.la loro permanenza· ne.la C.G.l.L. _ E' certo ch e le preoccupazioni d ella den:iocra_zia cristiana _derivano dal!a rna concezione sostanzial– mente conservatrice. I democristiani tendono a mo: dcrare :•azione dei sindacati: essi non sono con:tran al'e Commissioni, Interne ed ai Consig_i d i Gestione, ma temono che questi, anzich~ fav:or.re la .co)labo– razione tra capitale e lavoro, diventino mezzi d1 sov– vertimento del sistema. capita.istico; non sono con-
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