Critica Sociale - anno XXXIX - n. 9 - 1 maggio 1947

152 CRITICA SOCIALE F h . . , d. <leputato p~r ogni ottantam:la ab·ta,n– usc 1m, e c oe I un . 1 d si dovrebbe ti. L'on, pr'.lponente diceva che, per ta mo 0 , · . ,. _ avere « all'incirca una· rappresentanza popol~re dii.o lJf putati » (CP, 2 7 gennaio). Ma 1'011. _E;naud1 reti cava : cifra• col ,censim,nto ultimo, che portava 42 m ,wm,_ 1 De putati sarebbero 525; « se inv ece_ si. d_ovesse a~coghere la cifra attuale che è di circa 46 mil.om , 1 Deputati sarebbero 5 30 (CP, m~desi-ma seduta)_. No_n dirò che 580, od ~nche 525, sieno troppi; ma è leci,to dne che saranno molti.. Ele_qgibilità,dural(f, prero,gativ.e,ùule»nitd. . . Non è il caso di spend. re troppe pa1:ote s~ tal-i argomenti. Che seno elfggibili tutti gh elettori •che nanno_ con~_pmto i 25 anr.i, (art. 54), che sieno e ettori. tutt, 1,e ttadmi d ambo 1 i sessi che hanno raggiunto la maggiore eta (art 45), son'.l ormai principi ace.Itali dalla cosc1e~za. popolare. Qualche osservazione mcr.terebbe, piuttosto, 1ult.m_o comma (se re– sterà) dell'art. 31 del Progetto, il quale chce che l'ademp1- cn.nto del dovere del lavoro ('.l, più esattamente; ciel « dove– re di svolgere un'attività .od una funzione che concorra a_llo sviluppo mater aie o spiritua,e del_.asocietà») «è cond.z10- ne per l'eserc·zio dei djritti po:it,c1 ». Non_andr~m? a np-– scar.e·nei lavori della I SC (4 Q.ttobre) le discussioni su- 1a!– t vità socialmente u_tile degli_ Ordini religiosi, ed i~ parte~ colare di que:.i contemplativi. _Ma _d?mand1_a1_no eh _POtra essere privato dell'esercizio dei d1ntt1 poht1c1 perche non ad.mp ·e quel dovere. . . . · Che la durata del mandato parlamentare s·a d1 cmque anni e che fino alla riunione della nu9va Camera s:eno pro– rog;ti i p'.lteri della Cam era di sciolta (come del S.nato), ....:.. per quanto la.e istituto de.la pro rogat,o ad alcuni non piacesse, come sottolineava f'on. R 'u.ni. presidente de·l_aCom– missione dei 7 5, nella sua succ mta e hmp,_da __ relazion_e - non soNo pur.ti che possan'.l dar luogo a d~batt1h po!1t_1c1.• Ed è ·pure p acifico che ogni Camera g ud1ch1 dei htoh d1 am– miss·one dei propri membri (art. 63), non essendo stata ac– colta l'idea tsposta dal relatore ?n. Mortai! (II SC, 3 .~et– tembre), che ,a verifica de) poterr,fosse _aflidata ad un l n: buna'.e costituzionale. Cosi pure e fuon d scuss.one che 1 depotati rappres.ntino la Nazione, .çhe :L \o_ro mandato 110!1 debba essere imperat;vo (art. 64), che non sieno ch.amat. a n· spond~re delle opinioni e vot. espressi_ nell'eserci_zio d,elle loro funz· oni (art. 65, 1° comma ), che sia necessaria un au– torizzazione della Camera p.er procedere pènalme11te con– tro un deputato, per priv arlo . d_ella libertà personale,_ ver sottopor·_o a perquisizione dom1c11 are; salvo il· caso d1 fla– grante delitto (art. 65, 2° comma). E, per quanto oramai sia indiscutibile, data_ la de~_ocr!'-· tizzazione del-l'ufficio parlamentare, che una 111denn la sia necessaria, è bene che la Cost'tuz·one. abbia consacrato _il princip:c, (art. 66), lasciando p'.li aJ:a legislazione ord ~1a1;,a, di fissarr.e l'ammontare ... che, ·n questi tempi finanziaria– mente calamit'.lsi, nessuno oserebbe di· predeterminare. 'Pot. va so:_leva-re,invece, v:vaci' obìezioni-, per la sua ap– parenza conservatrice, il principio bicamerale. Ma non cre– do che in Assemblea la questione di massima desterà pro– teste ,dopo che nei lavori preparat'.lri i Commissari. anche quelÌi di estrema sin:str.a, ·hanno fatto non più èhe aualche -dichiarazione pr:o forma di oppo'sizione abbastanza oresto mess~ a tacere. Nessuno si è tri)1ce,rato in una -steri:e posi– z·one contraria. Anche su queste colonne, anche in seno alla "Commission_e costituzionale, che il Partito, ancora integro, av. va nomi-_ nato al Congresso di Firenze, io mi sono d·chiarato .favore– vole al mantenimento de'. s sterna bicameral_e. Ma non ceFto perchè il Senato detba esercitare una funzione di contrap– lJ)eso o di rèmora, òiù o meno reazionaria, aJ.la pr:ma C.a– mera. Un vecchio profess·ore· del quale io fui discepolo, nel sup– p'.ire all'\Jnivers tà -di .Padova Luigi Luzz;Ìti nell'insegna-– m nto del· d:ritto costituzionaie, mi pare e!encassP. sette ra-· gioni (non una di menò, nè una di ·più) in favore del Sena– to. Per verità, non rammento quali fossero, Le mie sono assai meno i;mmerose. Non direi nemmeno, com'è stato detto da un d:putato comunista, che, ammessa l'esistenza di llna seconda Camera, tutti erano d'accordo che la stessa doves– se essere J.'espress·one <legl'interessi regionali. Perchè u11 secondo ramo cosiffatto del potere legislativa ha, a parer mio, la sua vera ragione d'essere in uno Stato federale, ma · non i.n uno Stato, come sarà probab·lmente ia nostra Re– pubblica, in cui !e regioni• avranno bensì una- largh' ssima autonomia, .ma, propr:o per questo, non dovrebbero poi aver bisogno d'una specifica rappresentanza per la trattazione e la tutela degl'interessi comun'. Direi pmttosto che una se– conda Camera trova la sua giustificazione in due altre ra- BibliotecaGino Bianco gioni. E c·oè, nella opportunità che ogni provvedimento Je: gislativo abbia un duplice esame, J'u;io sotto I aspt t:o de: diversi orientam,nti po.itici rappresentati globa1mLnte nella pr:ma Camera, .'altro, anèora sotto il nfl~sso polit co, ma v.duto sotto un altro ang·J,o visuale, di el,ment1 p1u pon– derati e più maturi, rappr.esentanti le differenti cat:gorie so- · eia! . Senza riesumare una Camera corporativa, a me· pare. insomma, che il $.nato della R,pubb.ica dovrebbe - com'è st.ato detto, auto,evo1me11te - integrar.e la rappresentanza popolare; ma la dovrebbe integrare piuttost'.l sotto il profi– lo q1tegoriale che non sotto quello ·regionaJ.e. Ma oramai, dopo le· lunghe discussioni preparatorie, non par probabile che l'Assemble_a debba trasformare gran ehe la g;à disegnata fision'.lm:a della seconda Ca,m. ra, che sarà tutta « eletta a base regionale», s@ppure entro i I.miti di cer– te categor· e, e. per d~·e terzi, a suff.rag:o universale e di– retto _(art. 55 del Proge.tto). J..;iezionee ,,ate_qoriedei Senatori. E' tale cl: stinzione fra i s,natori da e'.eggere con suffra· gio ct:retto e quelli da eleggere con suffragio di secondo gra– do ciò che mi piace m,no in questa parte d,! Progetto. Me– no ancora mi sarebbe piaciuto se si fosse adottata 1a propo– sta,. ch'era stata caldeggiata, fra gli altFi, dagl. on. Porzio, Einaudi, 'Ambros ni (11 SC, 6 e 24 settembre), d'un nume– ro, sia pure piccolo, di senatori da nomina_rsi dal Capo dello Stato. Se pure in grado minore, ta'.e dispar·tà permarra fra i senatori eletti in un modo .e quel:i, eletti in un altro, A me s::mbra che, quando il corpo elettorale - e sia oure forma– to di ('lettori talpoco più mall)ri, che abbiano e oè supera– to il 25° anno ,(3'' comma dell'art. 55) - non potesse vali– damente scegliere se· non fra det. rminate categ'.lrie di e.eg– g.b;Ji, si sare bbè g ià avuta una notevole differenziaz ione, proprio quella c.he sarebbe stata necessaria e sufficiente, fra luna e \'alti:a Cam era. , · , , Anche ammesso, poi, che una parte dei· Senatori debba aver.e una « base regionale», non "t>edoperchè cotestà fra– zione, sia pur d'un terz'.l, non debba essere eletta a suffra– gio dire tto dà! corpo elettora:e tueo quanto, Costo,ro po– trebbe.io essere scelti fra_!: persone p ù esperte di IDisog;ni deila reg ion,, come sarebbero i membri di Cons·gli rcgio– •nali o camuna.i, i membri di Consigli di Ord ni prof..ssio– nali, di Camere d. Commercio, el!c., che sono appunto fra le categorie di cui all'art, 56, men.tre per a:tre categorie, che possono aveFe magg·ore notorietà nazionale. come (X-mi– nistri, ex-deputati, professori, alti mag;istrati, organ:zzatori cl· grandi sindacati , cc., una volta che fosse accetta-to il di– scufb le princ.pio di una diversità di elezione, si potrebbe an,che ad0ttare il coll~_gio un:c0 nazionale, e, magari, con– cedere agli e'ettori ·1a ·facol,ta di votare va'..idamente nomi di differenti J:ste di Pari to, ' P,otere d'inchiesta ,e c<mf/.ifto fra le due Cain)e-re. · Sul potere d'inchiesta (il quale, :lira parent~si, dimostra c'.lme _iltradizionale pr ncip·o della divisione dei poteri deb-, ba essere intc~o col sòlito grano di sale), potere che, an· che se non codificato costituz.ona_,mente, è da un pezzo negli usi ·del Par.amento, ha discusso la II SC nella seduta del ,20 e 21 settembre; in qu~st'ultima, aku.n, commissar·, ave– vano proposto che la, Camera, '·« con deliberazi0ne di alme– n'.l un terzo dei suoi membri», potesse dis.porre l'esecuz:one di un inchiesta su materie d'. pubblico ènteresse. Nel Proget– to non si parla più ·di tale ..minoranza qualificata; ma si manti~ne :'opportuna facoltà della Camera di dispo~re i.n~ chieste; si aggiunge, nel capo.verso, ·che neJ1Jacommissione dev'esservi una rapprèsentanza proporz·onal~ · dei vari grupp" della Camera stessa, e si dànno alla Commissione gli stessi poteri e limiti del1'aul'.lrità giudiz·aria (art, 78). Un altro punto che va accennato è quello del possibile con· flitto fra le due Camere. Che accade se una Camera non si probun6a 'entro ' tre mesi stab.liti sopra un disegno di legge approvato- dal!'alfra, o se lo r,igetta? Il nostro on. La– mi Starnuti pn>poneva che in tal caso la Camera· chiedess·e la convocazione dell'Assemblea Nazionale (CP, 28 g1ennaio). Ma prevalse, invece, la proposta - che è divenuta ·l'art. 70 . de)· Progetto - che il Presidente de:Ja Repubblica possa chiedere che la Camera si pronunci o riesamini il dis.gno; se non si pronuncia o se conferma la precedente delibera– zione, 'I Pr,sidente stesso ha facoltà d'indire sul diseg;no non approvato un nferendwm p.opola,re_ E se il Presidente non creda di val,ersi di tali facoltà? Dell'Assemblea Nazionale, risultante da:la riunione delle due Camne (art. 52, capov.), si potrà fare cenno quando si parkrà del Capo dello Stato e della sua elezione, AL'l!SSANDRO Ltv1

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