Critica Sociale - anno XXXIX - n. 9 - 1 maggio 1947

160 CRITICA SOCIALE morte dell'interessato) scoraggi 1a forma_zfone ?el rl– sparmio in misura assai !imital_a e eh~,. rn ogni ~as_o, le ripercussioni econom1che di ~etta imposta SJa?O meno dannose di quelle sopra rilevate a pr~pos1to di un'imposta personale progre~siva sul reddito ba– ·sata su forti a!iquote contributive. . ; . Inoltre, non va dimentcato che, mentre I p1ccol! e medi ri~parrriiatori avvertono soprattutto la neces– sità di lasciare· qualcosa ai 12ropri eredi (e pe:tanto la istituzione di una forte 1mpost_a s~ccess~r:a po– trebbe in certi casi esercitare su di essi una influen– za negativa per quanto concerne lo stimol? a r_ispar– miare), color9 invece che pos~;eggono p~tI_";mo111 mol– to elevati (e sono appunto quelli che c1 mteressano, poichè i redditi più elevati - q_ue)li cioè_ che il Mas– sarani vorrebbe tassali con fort1ss1me aliquote e per. i quali io invece suggerisco l'introduz:one dell'impo– sta successoria - vann·o di pari passo coi patrimoni più ingenti) sono spinti ad acc~mulare ~oprattutto in vista della potepza che conferisce loro 11 possesso della ricchezza. E poichè tale senso di potenza non è affatto diminuito da'la circostanza che. dopo la loro morte, tina buona quota del patrimonio accumu– lato ·possa essere prelevata dallo Stato. la imposta di· succe,·sione non rappresenterà per le persone più rkche alcun motivq di scoraggiamento al risparmio. Conc'udendo, mi paré che - fermo restando il quadro generale di. riformà suggerilo da~ Massarani (e cioè: fmposta complementare progressiva ml rerl– dito, imposta terreni, imposta fabbricati e imposta di ricchezza mobile), sia raccomandabile adottare pe_r la imposta complementare una moderata progressi– vità delle aliquote, aff:dando gli even:uali compiti · perequativi ad una ben congegnata imposta successo– ria che dovrebbe· essere ~articolarmente elevata per i p'atrimoni super:ori alla media e per le successioni tra persone non legate da vincoli molto stretti di parentela.' ANTONIO SARACCO • I riUevi del Saracco, basali su di unà realistica vi, sione dei fatti economici, mi trovano in g,ran parte consenziente. Vero è che -io non ho mai pensalo.ad un aumento de'l'la progressività dei/e àl iquole dell a imposta compleniènlare. V na tale rnfrura poteva es– sere con sig.iabile qualche anno addietro, quando molli dei redd.li prtvisti dcii/a label'la delta ÌIIIJ)OSIU comp-lem entare e rano più una ipotesi che una rea/là; ma ora, a svalutazione avvenuta, la scala sulla qua~e la progressività di fallo si allua è abbastanza e.~lesa da far ritenei-e la tabella pienamen/_e rispondente al– lo scopo. La imposta complementare, come è nolo, comincia con una aliquota dei 2 000·% per uri red– d,lo di L. 60.000, (da notare che' il minimo- esente è ridi_colmente poco elevalo), giunge al 7,958'%· per un reddito di L. 500.000, al 12 500'% per un reddito di L. 1.000.000, al 35,4 79'% pe1· 5 000.000, al 55,6q2'% per 10.000 000, e giunge al 75'% da 60.000.000 zn su. ,J redditi superiori al milione, che eraf!o l'eccezione ne/ 1939. costilrZ:scono· ormai, in certi ceti sociali, la normalità; la progressività è quindi più che suffi– cienlf. La quest.one è di accertamento, non ·di qli- quole. _ · - · ne·tamoi•fosi della dittatura bolscevica (Continuaz. dal numero prec.). II.I. Le varie concezioni de·lta dittatura nella legislazione e nella pratica.. · E~aminiamo ora brevemente come furono tradotte in pratica. neLe leggi costituzionali, i criteri diretti– vi di questa specifica ideologia dittatoriale. Sotto questo punto di vista è facile distinguere tre periodi sin lomati'ci nella breve storia del sistema costituzio– nale sovietico. Il primo periodo è quello del a Di– chiw·azione dei diritti del popolo lavora/ere e s/wl· lato confermata, dal terzo congresso del part:to n.e1 gen~aio 1918. L'articolo primo di essa dfchiara .a Hussia « Repubblica dei Sovielj di delegati operai, soldati e contadini» e stabilisce che « tutto il potere centrale e locale appartiene a questi Sovieti >. E l'ar– ticolo settimo ripete, in forma ancora p;ù esplici– ta, che « il potere deve appartenere inte,ramente ed eschisivamente alle masse lavoratrici ed ai loro rap- . presentanti au'.olizzati: ai Sovieti dei delegati ope– rai, so dati e contadini'». , Dunque, nel periodo -iniziai? la legis'azione fonda– mentale sovietica non -conteneva alcun accenno al· l'egemonia, a vantaggi o privilegi concessi a qualche categor:a ]lar!.icolare delle masse lav0ratriçi di città o di campagna. . . Il secondo periodo è caratterizzato dalle norme di– rettive, introdotte nella Costituzione pubblicata il 10 luglio _1918, con le qua i norme venivano -realiz– zate le restriz:oni di carattere fondamentale. Secon– do l'articolo nono « lo scopo principale della Costi" tuzione è di instaura-re, sotto la forma di un potente potere sovieticd, :a d)tta!ura del proletariato urbano e rur·ale icon i contadini più poveri» .. Come vedete, a partecipare al potere dittatoriale vengono ormai ammessi non più tutti i contadini, ma solo i più po– veri. Il terzo periodo ebbe inizio colla pubblicazione, 1'11 maggio 1925, del -lesto unico riveduto della :eg· ge fondamentale, che fu poi, nel dicembre del 1936, · sostituito colla oggi vigente cosi detta Cos 'ituzione di Stalin, alla qua.e accenneremo in segu:to. Secondo la Costituzione del 1925 il compito de) sistema so– vietico consis·le nel ,« garantire ·la dittatura del pro– letariato» (art. 1). In altri termihi, qui si parte cla•l– la premessa che la dittatura del pro· etaria'.o. sia già un fatto compiuto e non rimanga, quindi., che garan– tirne l'esislenza. Per@, in evidente contraddizione con le· Costi:uzioni precedenti, qui si pari.a solo ciel proletariato,, qt1a·e soggetto della dittatura, mentre dei contadini, nemmeno dei più poveri, non si .fa più a:cui:ia menzione. Co~ì. nello spazio di pochi anni, il soggetto de-1'.a dittatura venne tre volte c:cimhiato, e la portata essenziale di tutte codeste variaz-ioni è caratter.izzata dal fatto che il gru·ppo socia e for– malmente riconosciuto come l'unica depositario del potere governnti1vò dittatoria:e, diventava sempre più piccolo e ristretto. · S'intende, che, in conformi-tà e per effetto di tale , processo d'involuzione del principio dittatoriale, si avverava il para ·-:elo processo della progressiva mi· norazione giuridica e p0l.,itica di a.tri gruppi della Non sono invece del lullo d'accordo coll'autore là dove egli propone, se ho ben capito, un inasprimento defle imposte di- successione. D'accordo, su<.e. cons.– deraziow aslmlle, quantunque, anche da uli punto di vista psico/rJgico, una imposta sui redditi sia social– mente più efficace che una imposta s-uNe successioni, ma, a m:o avviso, le imposte sulle success.ioni sono già o_qgi ta:menle elevale, per i patrimoni superiori alla media, da non_ tollerare ullerio ri. inasprimenti. · Anche qui la svalutazione è sèrv.la da elemento di U,n lontano accenno di 1·insavimenlo sembra conle- perequazfone. In una sr.icces sione fr a pad,_ree fig'io nulo ne1U'arl. 74 del D. L. 29 marzo n. 143, che sop- la parte di" patrimonio eccedente i 30 milioni paga prime,' con deconenza dal 1 gennaio 1948, quel non oggi la imposta con una aliquota -del 37,5%, in una senso tributario che è la imposta ordinar:a sul pa· successione Ira fralefli il 75%; se si traila di parçnti . trimonio, e un allro sintomo ·si è avuto nel progetto meno s1relli o di estranei c'è praticamente l'avoca· • di riduzione delle aliquote de,la R M., ma· il proget– zione. Ora un patrimonio superiore ai 30 milioni po• lo si limita a r.'portare le aliquote a quelle che erano teva essere un tempo una rara eccezione, ma ora non nel periodo anlebeUco. e ciò prrticamente non ser- . lo è certamente più. Anche qui dunque, più che di un vil\à, a m,1/la. Qui ci vuole una cura rad.cale e non ùn, prob!ema di aliquote, si· Imita d, un problema d{ ac- ·rimedio omeopatico. Solo una drast:'ca riduz.one del- certamenti. le aliquote e una riforma tota:e del sistema di accer- .11guaio ina,qgiore è che la Amministrazione Finan- lamento può 1icondurre il nostro sistema tributario ziaria non sembra af{allo persuasa della imprescin- sulla via della moralità ~ della _qdstiz:a e contempo- dibile necessità della r.{orma e le cose· continuano raneamente saìvare le F-znanze dello Stato. ad andare come prima e pegg-io di prim,a. -✓ ENZO MAssARANI · BibliotecaGino Bianco

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