Critica Sociale - anno XXXIX - n. 9 - 1 maggio 1947

CRITICA SÒCIALE · esser~ preferibilmente scelto fra i numerosi ufficiali effettivi o di complemento in congedo dalle evarie forze armate; ciò che indubbiamente eliminerebbe anche lo svantaggio della così detta incompetenza tecnica. In conclusione: C?mando unico tecnico, opportunamente fian- 1 cheggiato · da un Co1:s.1gliotecnico al quale i)arteci– pano largamente uffic1a-1i effettivi eletti liberamente da tutti i ioro colleghi in servizio e in congedo; Ministero unico,- con ·unificazione e semplifica– ~ione dei servizi ridotti al minimo indispensabile, i~ ~od_o che la spesa pei, i medesimi possa essere d1mmmta e contenuta in iimiti tollerabili dal bi– lancio. In qualunque impresa industriale la maggiore preoccupazione, come è noto, è quella di ridurre, e comunque mantenere nei più stretti limiti, le spese genera.i. Non si comprende perchè questo criterio non si debba adottare in una organizzazione così complessa come quella delle forze armate; Cons1g.io Supremo della difesa. Vero e prop,io organo direttivo e del Comando Supremo e del Mi– nistero; responsabile· di fronte al Paese e agli or– gani costituzionali; del quale debbono far parte, ol– tre agli elementi tecnici, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il tMini,tro della difesa e i Mini,stri dei dicasteri economici, quali membri di diritto, nonchè una rappresentanza dell'Assemblea Naziona- 1~, ,0!1 .facoltà _n~tura~ment~ ~i chiamata ~i sing~li · c1ttaèllm i:sperh, 11 cm cons1gl!o dovesse d1 volta JD volta appalesarsi utile: Non ho preteso di risolvere con queste poche righe tutto il complesso problema della organizza– zione direttiva delle forze armate. Tutlo il mio stu– dio del resto ha valore di semplice traccia indica– tiva, sulla quale tutti sono chiamati a discutere a correggere e a perfezionare. • ' via ritengo di dover fare una riserva circa la que– stione della progressività delle aliquote. L'autore, evidentemente preoccupato di realizza- re, ,per mezzo dello strumento fiscale, anche una cer– ta pe_requazio.ne dei ;e~diti, propende per una pro– g_res_s,10ne rapida dell al!q1;1ota, la quale, per i reddi– h pm elevah, dovrebbe giungere fino al quasi totale prel~vamento. Ciò, praticamepte, corrisponde alla. at- tuazione del cosi detto principio del « sacrificio mi– nimo », contro il quale nulla vi sarebbe in teoria da obiettare, se sfortunatamente la sua applicazione non fosse sconsigliata dalla minaccia di inaridimento del– la fo!)te. stes~a !1a cui lo Stato deve trarre i propri mezzi fmanzian. · Invero, a~che se ·le vari_e aliquote vengono appli– cat,e a scaghom 1 la loro eccessiva progressi'vità non p~o che_ determmare una reazione da parte dei con– tribuenti a reddito molto devato. Questi infatti non trovando più incentivo alcuno all'otten'imento 'delle ultime dosi di reddito, perchè esse, per il forte taglio o,perato dall'imposta, risultano eccessivamente basse in confronto al sacrificio richiesto per ottenerle sa– ranno indotti a diminuire la propria attività, 'cau– sando conseguentemente la diminuzione non solo dei pr?pr~ redditi, ma di quelli di molte altre persone e qurndi, oltre a tutto, anche dell'imponibile ·ai fini ,fisca!L Il d~nno ris~!t1;reb~e tanto più grave in ·quan– to gli effetti della d1mmuz10ne del reddito nazionale di un determinato esercizio s( cumulerebbero evi– dentemente negli anni successivi per la continuità che è propria dei fatti economici. Come si vede, il peric9Jo dello scoraggiamento del– la produzione è troppo grave, perchè si possa non tenerne conto. Fra l'altro gli stessi lavoratori ne de– riverebbero senza dubbio un gran danno attraverso _ la diminuzione dei posti di lavoro disponibili, di– minuzione tanto più deprecabile per. il nostro paese in <I,Uanto già anche troppo afflitto dal fenomeno Così pure io p enso che, s e non nella costituzione, certamente nella legislazio.ne si dovrebbero determi– nare le responsabilità rispe ttive degli alti capi pò– litici e degli alti capi militari nèlla ipotesi della ,ne– cessità di un'azione bellica. Il Consiglio Supremo "della difesa potrebbe essere investito in proposito di precise funzioni, forse anche, ripeto, di na:tura costituzionale. , della disoccupazione. . Posto il problema in questi termini, mi pare non I brevi cenni che ,precedono mi sembrano suffi– cienti in argomento. Nei successivi articori. e par– ticolarmente in quello riguardante i quadri, met– terò in evidenza alcuni elementi che hanno inf'uenza essenziale, perchè sono le cause non ultime, per non dire precipue, del difetto del sistema di cui sopra faccio cenno e che tante disgrazie ha pro- vocate. " (Continua) LEONARDO GATTO RorssARD La riforma ·tributa.ria Ho letto sul n. 22 dello· scorso anno di Critica So– ciale un interessante articolg dell'avv. Enzo Mas– sa rani, ne l quale l'autore espone la propria opinione in meri.lo alla nota questione della riforma dell'or-' di n amenlo tributario. II Massarani, il quale, conformemente ai dettami della finanza moderna, propenderebbe per un sistema basato su una imposta personale progres~iva sul red– •d,ito, stanti J.e numerose difficoltà d•i ordine pratico e, se si vuole, anche psicologico .che al momento si frappongono alla completa realizzazione dell'ideale suddetto, suggerisce, quale ~oluzione transitoria, Ja· conservazione delle tre imposte reali fondamentali dell'attuale ordinamento tributario (fondiaria, fabbri– cati e ricchezza mobile) accanto alla complementare sul reddito, la quale dovrebbe costituire l'imposta· base e la cui importanza. se ho ben inteso, sarebbe destinala ad accrescersi di pari passo con la elimi– nazione degli ostacoli che impediscono al momento di farne l'unica imposta del nostro ordìnamento. La proposta è senlza dubbio molto saggia e rac– coglie la mia adesione, poichè essa presenta, oltre al vantaggio della semplicità; anche quello più so– stanziale della concreta e decisa apptcazione dei più moderni principi di giustizia tributaria. Tutta- Biblioteca \.:JlnO d1anco si possa più dubitare della opportunità di andare molto cauti nella scelta della s,cala di progressività. delle aliquote: è necessario che questa non sia in ogni caso eccessivamente rapida e non giunga ad estremi di avoca'zione o quasi-avocazione.• D'altronde,· eventuali effetti perequativi potranno, a mio modo di vedere, ottenersi con un mezzo' al– trettanto efficace di quello rappresentato dall'impo– sta 'progressiva sul. reddito e di questa meno peri– coloso: l'imposta sulle succ~ssioni. Che questa sia di pari efficacia della complementare sul reddito risulta evidente sol che si pensi che, prescindendo, per semplicità, dagli interessi dei quali in pratica può tenersi conto nella determinazione delle aliquote è del tutto indifferente per lo Stato riscuotere in u~ .determinato esercizio .finanziario· due lire da ognu– no dei cinquanta contribuenti viventi o riscuotere invece cento !ire sul patrimonio del contribuente che muore, appunto in ra·gione di uno su cento in media ogni anno. ' La sostituzione dell'imposta di successione alla complementare su[ reddito è durique possibile e non solleva altro problema all'infuori di quello tecnico, di facile soluzione, della determinazione delle aliquo– te dell'imposta successoria, nella misura richiesta per farne corrispondere il gettito a quello che si sarebbe ottenuto con una p-iù rap~da progressione delle ali– quo'te della complementare. - Resta da dimostrare che l'imposta sulle successio– ni elimina o, quanto meno, presenta in minor misu– ra il pericolo di scoraggiare la produzione. Ma ciò non ha bisogno di dimostrazione. E' chiaro, infatti, che la produzione non µuò essere scoraggiata da un'imposta, quale quella successoria, la quale non solo non minaccia immediatamente il reddilto del– l'imprenditor e, m a per di più condiz:ona il prele– vamento di del.lo reddito al fatto che esso si sia tra– sformato in r isparmio. Piuttosto, il pericolo connesso con l'imposta .di cui trattasi è che sia scoraggiata la formazione del ri– sparmfo. A tale riguardo occorre, tuttavia, ricordare che gli avvenimenti futuri - e specie quelli che si verificano dopo la morte - esercitano sug)j uomini una influenza assai minore di quelli presenti. Ep– pertanto è lecito ritenere che Ja imposta di rncces– sione (il cui pagamento avviene appunto dopo la

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