Critica Sociale - anno XXXIX - n. 9 - 1 maggio 1947
158 CRITICA SOCIALE Il prob.lem~a. milit~re , II - La Direzione Suprema - .Il,~ Ministero - Il Comando (Continuaz. dal numero prec.). Qualunque !ìia la forma di organizzazione delle forze militari, la prima questione da risolvere è • quella del.a Direzione Suprema. La unificaz.ione dei dicasteri mili!ari è staia un provvedimento saggio, che deve essere mantenuto malgrado le resistenze che verranno opposte. sia dagi,i elementi burocra– tici dei tre Ministeri originari (che temono una ri– duzione del personale), sia dai tecnici,. per effetto di una mentalità che dovrebbe ormai essere sorpas– sata, ma per la quale ogni forza armata Oa terre– stre, la marittima e l'aerea) ,ha come una specie di amor proprio o ~pirito di 'corpo malinteso, che tende a isolarla e, purtroppo, perfino talvo;ta a con– trapporla ,alle altre. Mo ti tecnici infatti proclamano dalla. caltedra delJe scuòle militari la cooperazione indispensabi e tra tutte le forze armate, ma all'atto pra!ico si trincerano dietro pretese, inesistenti ,ra– gioni tecniche, per mantenere una autonomia che non ha senso. · La unificazione ministeriale corrisponde anche ad una neces ità, finanziaria. Quando si esaminano i bilanci militari, molti si preoccupano delle spese per la forza bilanciata e, in genere, per ìil ,perso– nale, e non vi è dubbio che in effetto queste voci pesino gravemente sul bi'ancio, ed è per questo che ip propendo per una' organizzazione che le riduca al minimo indispensabile. Ma ciò non toglie che di 1 fatto la spesa maggiore è determinata dalla. inte– laiatura permanente. Da ogni Ministero militare di- . pendono infatti organi centrali e periferici, dire– zioni. magazzini, ospedali,che costituiscono .dupli- cati perfettamente inutili. ' Quello che vale dal punto di vista amministra– tivo per il Ministero, vale, e ;mcor più, per il Co– mando Supremo, e ciò per ragioni tecniche, inop-' pugnabili. Secondo me, pertanto, si dovrebbe co– stituire, più che uno Staio .Maggiore Generale, un v~ro e p~opriç> Coman_do. Supremo fin ·dal, tempo d1 pace, 11 cm capo sia m effetto il coordinatdre unico d-ella difesa tecnica del paese: aerea n:iarit- tima e terrestre. ' Il Consiglio te.cnico d~lla difesa. Sono tuttavia ·dell'opinione che a latere· di questo Comando Supremo, e come organo c,onsultivo si · debba costituire un Consiglio tecnic,o deo/la di/esa composto di un determinato numero di uff•ièiali del~ , l'~~e.r~ito,. della. Marina e dell' Aeron;mtica. ·con pos– s1b1l1ta d1 funz10nare in tre corrispondenti sezioni separate. Di ta'.e Consiglio dovrebbero far parte non s_olo i capi di grado più elevato in servizio ~ffet– hvo,, ma un ugual numero di uffi'cia1i in servizio <? in congedo, . di qualsivoglia grado gerarchico, liberamente eleth; a maggioranza di voti e a schede segtete, da tutti gli ufficiaH effettivi in servizio e in congedo, ri 0 pettivamente del!'Aeronautica del– l'~serc!to e dell~ Marina. Si devono incoraggiare i g_10vam ad e·spnmere le loro idee e si deve srri– h~e, oltre al dovere, •anche la necessità di racco– gli~re. da_lla viva voce degli esecutori, pur se ,in– fer10ri d1 grado gerarchico, quali sono le necessità 'e le difficoltà pratiche. · C?ÌI questo si~t.e~a si contribuirebbe ad' eliminarè sub rio. 11.d~nnos1~sJ-mo dualismo esistente, fin dai• l0Ntamss1m1 tempi della nostra unificazfone nazio– nale, t_ra uffici-ali addetti ai comandi e ufficiali dei r~farl! delle fo:ze armai~ terrestri: problema ba- 11,are ed essenz!ale. che ·m altro articolo esamine– T"ef!10come merita. Si avrà, .inoltre il vantaagio di affiatare fra loro, assai più che nelle ma;Òvre e nelle •conferenze .. le varie armi e specialità e di creare un o:cgam,smo permanente , di elaborazione dejla $CÌenza militare, e perciò di progresso. RapporU fra i' vari organi, No~ facile è. la questione d~ stabilire e discipli– nare ·1 rapporti che debbono rntercedere fra 'Mini– stero e Comando Supremo; diffici1issirn:a quella· re- BibHotecaGino·Bianco lativa ai limiti della rispettiva responsabilità spe~ tante alla Direzione tecnica delle Forze Armate e alla Direzione politica del . Paesè. Purtroppo tutti oggi conoscono, anche ·attraverso i troppi mèmo– riali, le tristissime vicende di questi rapporti, il cui' risultato è universalmente noto; ma molti ignorano che disgraziatamente gli stessi difetti si erano già manifestati nel p'recedente conflitto, pur conchiusosi vi-ttoriosamenle, ciò che dimostra non essere suffi– ciente la ·sostituzione di alcuni uomini· ai posti di comando e doversi invece mutare ab imis funda- ' menilis la mentalità e la prassi degli ambienti mi– litari e degli ambienti politici, ,perchè è il sistema ,che non va e che, bisogna aver,e il coraggio di dirlo, non è mai andato bene; , Infatti, sembra impo~sibile, ma non ·s{ è ancora compreso che la complessità, dei problemi che si devono ,risolvere per condufl1e una guerra, anche difensiva, nell'epoca moderna rende necessari con– tinui contatti, anche durante il tempo di pace, tra gli uomini <:he _sono preposti' alla direzione del,la cosa pubblica, i tecnici militar.i ed ,j rappresen– tanti più cospicui e'd i'lluminati della Ji)roduzione e della finanza na~ionale. Ogni e qualsiasi decisione mili'tare è strettamente influenzata, ed assai spessi; condiziona,ta; non ,solo da possibilità tecniche, ma anche da possibilità finanzial'ie è politiche, perchè il problema 'del:a difesa· non è più esclusivamente e neppure preci'puameNte, iecnico, ma è politico -~ perc'iò economico nel senso più completo ed esatto , del terrn:ine. . · La mancanza di coordinazi'one-· di. questi diversi elementi è H risultato pratico del difetto capitale ct·ell'individualismo che caratlerizza. la società bor– ghese, per H quale sembra che ogni funzione debba essere separata dall'altra da una specie di paratìa stagna, quasi che il tecnico militare, il politico e il produttol'e debbano rimanere ciascuno chiuso in una torre d'avorio; ,per il che la separazione di ogni funzione porta come risl!lltato pratico la red– proca ignoranza,• se non addirittuua la artificiosa contrapposizione di una all'altra. Ecco perchè deve esservi· ,il, C@nsig:Jio SuJi)remo della difesa consesso direttivo ,e dell'ele·menlto tecnico, che, accànto al Co– mando Supremo della difesa e, all'elemento ammi– nistrativo « Mi11istero », deve dare un unic0 indi– rizzo· alla organizzazione e alla,-direzione del'la di– f_e~a,cònciiia!ldo le esigenze tecpiche con quelle po– lihco-econom1cae e pro,vvedendo all'e UJile·e ·alle al– tre, secondo la possibilità e secondo l,a direttiva politi.ca del ,Governo.· La sceUa, del Ministro. Con ··una siffatta , organizzazione diminuisce di ~òlto l'importanza deI!a dibattuta questione se il M,i– ~rslro dell.a guerra debba essere un civile o un mi- 11,tare. Vi accennerò ~ut!_aviabrevemente, ,perchè non c1 sarebbe da merav1gl1arsi se, dagli opposti campi, ·se -ne fa~e~se una questio11e pregiudiziale. I tecmc1 sostengono che il Ministr@ militare devé essere un competeNte, e ,in 1t1ncerto senso non haNno torto. Senon~hè _oggi il Ministro unico per J,a di-, fesa non puo ~v1dentemente essere contemporanea– mente un tecmco della guerra terrestre di quella ~ar~ttima e_ ~i quella aereà. D'altra parte le fun– z1on1 del M1mstr9 _sono.,e debbono rimanere preva– lentemente •ammm1strat1ve. Infine i} .Ministro, .per ess~re. ta~e non. solo di nome, deve a"ere la nece~– sari_a rnd1pe~den~a, _della quale non wuò gode!'e p·er v.ane raglOill chi riveste un grado aera11chico mi– !Itare !in servizio effettivo_ ~ può troyarsi perciò a dover pren~ere,. quale .M1_mstro, .provvedimenti in confront~ d1 suoi superiori, alle cui dipendenze do– vrebbe .~itori~:3-requ_an~o dovC;ss~ lasc~~re il Governo. Perc10, ali mfuori d1 qualsiasi cons1de11azione che .dovrebbe ;·essere orm3:i _s~perata, su quella .che' si .è V:~luta ca.am~ re la l:nc1t~ del Min.is-tro m:lita,re, mi sembra no1;1s1 possa dubitare della convenienza che lo stesso sia UN borghese. Ciò non .. toglie ,che JlcOS!l:l
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