Critica Sociale - anno XXXIX - n. 8 - 16 aprile 1947

CRl" f.IC~ SOCIALE 137 ------------------- Comunicazioni ·ferroviarie estra~ali nelMezzogiorno ~· Italia II. (Continuazione dal numero· precedente) Molto più gravi del discorso che abbiamo fatto cir– ca il sistema ferroviario nelle tre Ita!ie debbono es– ·sere le nostre consideraz·ioni intorno a le strade or– dinarie, la cui importanza, come dichiarava esplici– ·tall)ente uno studioso contemporaneo, non· è stata pun· to annull, 1 ta dalla introduzione delle ferrovie, ma· è stata:. invece, potrebbe. dirsi, potenziata: « le strade ferirate, che non siano alimentate dal commercio del– le·.vie ordinarie. sono come strade che passano h1 re– gioni abbandonate, onde p,iù s•i accrescono le _ferro~ vi'e;:.più si accresce il bisogno dei minori mezzi di comunicazioni » (1). Orbene, gravissima è la s<itua– iiorie del:e strade ordinarie nella Italia meridiona)e, che H Govern0 borl.Jo!l.iColasciò in un deplorevole ab– bandono' e il cui sviruppo fu ,in parte (\!Testato dal– l'avvento' delle co,truzioni ferroviarie 1 che ci si iJ;u– ·se bastassero a tutto. La condizione peggiore è que!la de:Je strade del-la categoria più umile, ma più indi· spensabile: le strade comunali. Di esse lo Staio non si è1,1ròdirettamente; le affidò, invece, ai Comuni, sia pure promettendo snss:di. Ma i resu,tati f,urono, ne - l'Italia meridionale e nelle isole, in~oddisfacentis• i– mi, sia per la povertà dei Comuni stessi, sia per la Insufficienza del bilancio statale, che avrebbe dovuto sussidiare quei lavori, e che, invece, trop]:Jo sp·esso, .andò in cerca d1 imprese di prestigio e vi sperperò le sue non sovral.Jbondanti rborse. Si ha, quindi, nel– l'Italia meridionale un pessimo stato e una pessima distribuzione regionale di ql!lella categoria di .strade .che •dovunque sor10 le 1 più numerose - le strade co– inùnali - e di cui a•:cune rivestono un'importanza e– nÒrine, in quanto· congiungono (o avre·bbero dovuto congiungere) i centri _abitati alle stazioni _ferro.viarie, ai, porti, alla grande rete del!~ strade_ naz1on-al~.·. · 'Per quanto siano scarse e 1mprèc1se le no1Iz1e :il •ri!!ùardo tti'ttavia, in base :,g i elementi che posse" ·di7imo s;'·è creduto di poter .stabilire che l'Italia me– 'ridionale avrebbe una dotazione di strade comu– nan (2) pari a meno di un decfmo dell'Italia del Nord a 'un quinto deli'ltalia centrale, e che la Sicilia ne h~ una pari a un quarto di quella della, stessa Ita: lia ·meridionale continentale (3). Tenendo conto d1 tutti e tre i tipi di strade, cosi come 'facemm'? per le fern;ivie e per le tranvie e_xtra-nrban~, e, prec1samen– té,,-del loro rapporto sia ::illa sup~rfi~1e che l!lla_pop~– lazio'ne, il prospetto delle dotazwm stradali rispetti– ve è -il seguente: Italia Nord 3860 Ita ia Centrale 2540 Italia Meridionale 1135 Si'Ci;ia 563 (4)- _Naturalmente, anche a questo propos'to sono dà rip.etcre le solite riserve, cui la stalistic_::i non può es– sere sensibi1e. Qui si discorre genericamente di, -st,a– .de e di rapporti al!a popolazione e al a superficie. M::i le, str.ade prese in considerazione sono tutte fra loro -0mogenee, o nnn piuttosto, come ayvi~ne per. le. fer– ro;vie, uno ~tesso nome copre realta d1fferert1ss1me: strade pessime e· strade bu_one, strade ben tenute_ e strade abbandonate, strade rn· pendenza e _strade_pia– neggianti, strade fornite di ponti_ pel va_l1co de( fiu~ mi .e dei torrenti, e strade cl1sut1.1per difetto d1 tah provvidenze, e così via 'l . . , . , . La serie deJ:e considerazioni, d1 cm e necessario ten·er c;onto quando si vuole apprezzare l'importan~a de!Je comunicazioni terrestri di _fronte all'econo~1a di un paese, non è ancora esaurita. (!n altro o_rdme di ,consid"razioni deve riguardare la distanza dei cen- . (1) DE STEPANI, op. cit., pag. 63, (2)' Crune per le ferrovie, dolo stradale sarebbe il prodotto del rapporto tr-a sviluppo stradale e superf.c,e della zona cOns;~derata, , •. (3)" Dotazione delle strade comunali: Italia N_ord 2360; Ita- lia Centrale 1010; Italia Meridionale 213; Sic •"a 55, . . (4) -Questi dati si rlferi-scono 'al f029-30 (non· ne esistono aln-i .p ù r:centi) e sono contenuti in una Post,lla del _TAIANI ,ullé ·,1rade e,omunali in. Italia, -In ·Qut1Mt1Unt mo,·l.d1oll{lh, 1934, pag_ 4.82 e seguenti. · I iblioteca Gìno Sian o \ tri abitati dal:le linee ferroviarie e dalle maggiori ar– terie stradali, nonchè le difficoltà che tale tragitto può importare. Or be_ne, ]·imitandoci all e so·Je line·e ferroviarie è dando uno sguardo ad una car.ta deNa Peniso a, nella quale. con segni particolari ~ian o in– dicate tali distarnze, si nota cbe, mentre nell'Italia settentrionale esse ·sono (il.uasi dovunque inferiori a 10 km;, nell'Italia meridinnale si aggirano di -regola tra i 10 e i 25 km.; il che (è superfluo spiegarfo), in un paese deficiente di stra\fe ordinari.e arreca· gra– vissime conseguenze economiche. Rimangono ancora a considerare: a) il rappo,rto dj_ svi.uppo di linee automobilistiche tra il Nord e il.Sud; b) :a pretei\a abbondanza di comunicazioni i!) rapporto ai bisogni del Mezzogiorno. Quanto al pn" mo punto, c,oè alla dotazione in servizi automobilisti- ci, il div·ario fra -le tre· sezioni della Penisola è enor– me: l'Italia meridionale pos,iede, proporzionalmen- te, poco pi(1 di 'm;i terzo dei servizi· automobilistici dell'Italia del Nord e merio di un terzo· di que li del– l'Italia ceritrale ccmtinentale, · che ne è ottimamente fornita. Ma qual'è il vo urne dei servizi che il Mezzo– giorno richiede dalle sue comùnicazioni terrestri? Se vogliamo J:milal'ci a discorrerne in base ·a puri ele– menti statistici, siamo, pur troppo, in grado. di pi– gliare in considerazione soltanto il sistema ,ferroyil!– rio rimanend0ci ignorato, per mancanza di dati, 11 mo'vimento delle merci e dei viaggiatori sugli. altri mezzi di comun.icazioni terrestri. Ma è proprio su quell'angusto terreno che si aC'campa il cavallo di _ b'attaglia degli statistici. Essi ci dicono: che « i' raP: porti tra il numero di •viag~i e deUe tonn~llate. d1 merci trasportate [per_ ferr?via] e la ppp~laz10n<: del Mezzo"iorno sono )lai'! a ·circa la metà di quelli del Seltentriòne e del Centro» (5); onde, si soggiunge, Ja saradevole conseguenza di ferrovie passive e di un aggravio nazionale, qualora si v~'esse in~autamente accrescerne lo sviluppo; onde I affermazione ~ che l'attrezzàtura in mezzi di trasporto del Mezz_og1orno non si può considerare insu!Iìciente in senso asso- luto » (6). , Or· bene qui specialmente, per discutere tali con– clusioni occorre entrare in un campo in cui la sta– tist:ca ~on può più seguirci. Le cause delln inferio· rità di un pae,e, specie di un paese come l'ltalfa me– ridionale naturalmente· (non artificiosamen,te) espor– tatrice dl derrate alimentari e di' merci, dipende da molti fattori, è in rapporto con numerose condizioni·, ma nessun dubbio che uno di questi fattori. una di queste èondizioni è l'agevolezza dei trasporti. I qua– li non sono rappresentati soltanto da merci, ma da vfa•rni di persoAe, da scambi di info.rmazioni, di or– din;;ioni ecc. ecc. E' quindi evidente che. se un pae– se produttore, e che potrebbe esse'.e giu~icato natu– ralmente capace di larga esportaz1l!ne_, e, nel~a sua attività quotidiana, ostacolato dal de_fici~nte sv1lupp<? di questi svariati mezzi. di co1!1u111caz10ne ·CO? gli altri paesi, la sua produz.one· ,e )I su? co1T.1mer~10 n~ vengono automaticamente parahzzah <; :1doU1. C~e in es\o si verificheranno due successivi fenomeni: prima un aumento ~ei prez~i dei su_oi articoli per l'accresciuto costo d1 produzione; poi, ve!1uta m_eno l'esportazione, il ri- tagno e. la ca.duta. dei prezzi ~l di sotto del costo di produz10ne. Che s1gn ficato p~o. quindi, avere l'interpretazione che un. P'.'-ese poss1e– . de una sufficiente ll''tl'ezzatura, ferroviaria o stradl!- le, solo perchè Ia.c..suaattività econom(ca non si ,di– mostra pa1t· colarmente operosa? Non e ~oltant_o ,J, at· tività economica di un paese a determinare 1\ suo fabbisogno di comunicazioni; 1 ma sono la_suffic1enz_a o l'insufficienza di queste ultime a determ~nare. la mi– sura della sua attività economica. La Fq1_nc13:d~~– l' Antico regime avrebbe potuto prod?rre àss_a! _p1~ frumento di quero che occorreva ad ahm~nta;e 1. suoi 20 mi ioni •di abitanti. ma le sue comun1cazwni, tra regione e resiione, insufficienti o ostacolate d_a!la po– litica economica del tempo, erano responsab( 1.~eJ.Ia insufficiente produzione granaria e delle terribih -ca- (5) TAIANI, in Questioni 'meridionali,· 1934, pag. 21. -(6) Op. .cit., pa~. 24.

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