Critica Sociale - anno XXXIX - n. 8 - 16 aprile 1947

-CRmCA SOCIALE 147 bàsciata aovietica dj Ottawa (la, quale 'era però all'oscuro di questa faccex,da) certo Igor Go'uzenko, rivelò alle autorità so– 'V'.ietiehe il contenuto dei documenti ehe gli erano ,affidati. Il Gbuzenko giustificò poi la· sua azi9ne dicendo di aver ag'to eosi dopo aver visto la· libertà che esiste ,nel Canadà ·e. gli aiuti dati alla Russia da quel paese, per cui si è convinto c,he l'aUività spionistica sovieti,ca ,era contraria agli Jnlerèssi dello ~tess-o popolo ,russo. Ciò c)le :più è interessante per noi in questa scoperta (a parte queUa che• può essere sfata l'intenzione russa nel con– durre f questa azione ill sè tutt'altro che ,nuova nel campo dello' spionaggio da parte di qualsivoglia paese aj danni an– eh<' <li paesi amici) e che il. rapporto mette in evidenza, è il fatto che, attraverso l'organizzazione del Partito comunJsta canadeSe, trasformatosi in Partito laburista progressista, fu j possibJle ai russi avere la collaborazione anéhe di scienziati occupanti importanti posizio1=1i, i quali, se certacriente non avrebbero ceduto a venal:tà od a lusinghe, furono invece presi dall9; discip1ina di partilo -ché avevano ,llccettata. p. ga. Ciò che si stampa LEO VAL-IANI:Storia del . Sociali-smo. ,nel secolo XX,· Ed U, Roma, _fi,rei:ize,.Milano, • pp,_,325, ):,,.250, Fare la storia - una seria storia - del socialismo nelle p.r1ncipali nazioni europee ed extraeuropee n~l sec,,XX co– stitu:sce un· gtave assùnto, · che nessuno ancora da" noi ha tentalo; e non si può quindi che plaudire al tentativo del Valiani, anche · se, per ffi9lteplic: ragioni ~ no.n ultima la non adeguata conoscenza diretta dell'ambiente sociale di cerlle il1azioni - l'Autore 'tllOnha del tutto raggit1Jnto il fine che si è prefisso, QUoelche ci augur'amo è chieil Valiani non des,ista da una ulteriore elaborazione· di ~uesta sua storia, per farne un'opera veramente organica, nella quale trovi, più piena e più -coerente espressione il pensiero di un auto– re,. cui certo non dif.ettano ).e qualità. specu.Jative. Un merito del ·Valiani è senza dubbio quello di ·vedere nella storia del pensiero socialista degli ultimi decenni ben altro che la· lotl'a tra marxismo e,d eresie revisionistiche, In realtà la lotta· è tra il principio libertario e ·il pr:ncipio sta– talista e autoritario, tra il vo!ontarismò e il, fatalismo, tra l'aspirazion~ rivoluzionaria e l'acqui,scenza pacifistica, Que'- sto c'i dice soprattutt0 il Valiani, · · La socialdemocrazia tedesca, - primo frutto maturo del · socialismo' - appare al Valiani çome uno dei poli estremi del movimento socialista: in essa si esprime al più alto gra– do la tendenza statalista. e antirivoluzionaria, che, al di là degli schemi esteriori delle ortodossia mar~ista, tende se!11- pre più ad identificarsi con lo stato prussiano burocratico ed accentratore. Per essa la rivoluzione socialista non si– gnifica on fondo che naziona'.izzazione della_ proprietà e so– stituzione ckl Cance'.Jj,ere borghese del Re1ch con un Can-. celliere socialdemocratico. Second0 il Valiani, il loro statalismo doveva fatalmente portare i sociaJidemocratici tedeschi ad appogg'ane l'impero in guerra e ad assumere, dop_oil croJ;o, la d:fesa·dell'appa– rato statale bismarchiano, m~tteodo un loro uomo - Ebert - al posto dell'imperatore. Di fronte ai socialdemocratici sta Rosa Luxembùrg, che ha con essi in COll'.\une. il gene– rico linguaggio marxista, ma che è in realtà la rappre sen· ta,nre dell'altro socialismo, del socia!' smo antistatalis.ta, ri– voluzionario · libertario, Essa propone, anzichè la conserva· 2:ione del R.~ich. e l'accettazione della pace, una rivoluzione socialista - oggi tedesca e domani forse europea - con lo scopo di abbattere, non nella, forma ma ne!la sostanza, il vecchio Stato, Mb, gli altri socialisti ,rivoluz,onar:, troppo fidenti, secondo, Valiani, nel!a causalità dialettica - per cu~ dal crollo dell'impero borghese deve fatalmente sorgere, per opposi-zione, i). socialismo - .n~n sanh6 passare, m::Ualoro grande maggioranza, ad una azione coerente e cosciente, Meno dottrinarie, ma poco meno statalis.ta e antir'volu·, zionario della socialdemocrazia, tedesca appare al Vaham il socialismo ufficiale ~ maggioritario francese: J aurès, con la sua idea dell'esercito popolare e della g~err~ (ipei:atrice, era forse sostanzia'.mente p'ù rivoluzionario e pm liberta– rio dei suoi compagni,, sicchè il Valiapi presume c~e. se fos– se vissuto, anzichè accettare la guerra borghese d1 Foch 111 nome della umon socré<e, si sarebbe fatto ara'do della guer ra rivoluzionaria per la vera democrazia europea. Sorel rappresenta per Varani in Franc_ia quel che in Ger mania rappresenta la ·Luxemburg, Prescindendo· dal suo e- Sibiloe(.;a l:i o bianco c'.iettismo dottrinario, .contrastante <ton l'ufliciale ortodossia marxista della sodar sta tedesco-polacca, re&ta il flatto che anch'eg\ come la Luxemburg, intende abbattere dalle foil"– damenta' il vecchi0 Stato, ed a questo sèopo vuole educare all'azione le masse •operaie, Solo che eg'.i non ·s'i fida della spontane:tà rivoluzionaria delle masse, e- pet 'questo racccr– manda la· teoria del mito. · Anticausalista e volonta;ist,i per eccel'enza è per il V~– liani Lenin, il più grande dei ·rivoluzionari ; il quale, andan~ do contro la generale.opinione che il soc·alismo è destinato a· sorgere prima nei paesi, più industrializzati·, impo:ie il· so– cialismo nel paese più arr~trato di Europa, Inti'mamente ari-; tistatalista, Lenir, vuole al posto dt1lloStato zarista costruire il regime dei soviet', nuovi organi' sùperstàtali, la cui" forza sta nel contadino armato, il quale riconosce la direzian6 degli ,agitatori socialisti, ma li trasc'na con la propria spon• taneità rivolu~ionaria. · · · Ma la necessitf di' difendere la ri:voluzi~ne, qi frnpte a u_ii mondo che rest~ antirivoluzionario, porta ben presfo Lenin a instaurare la dittatufa del partito sugli operai (di qui ·la riv:olta di Kronstadt) e a svuotare di ogni reale contenu– to .= s0vieti . ' . · ' · ., · · .S<'mpre però tormentato· dall a 'febbre della .libertà, j{ g,wd-e riv:oluzioµar~o spera.,li.no _all'ultimò di poter riptens, .d'tlre la vecchia via; ma i.n'tal)t0 ··e gli, si, s pegne, e,.la· nuova guardia bolscevica 'che g!i succede cr.ea lo stato burocrati, CO, accentratore e totalitario, ·e alla ed;ficaz;one economica S'.lcialista dà conseguentemente l'indirizzo del cap'talismo di stato, Il socia!_ismo italiano, nell'esame che ne fa il Valiani, rie– sce scarsamente caratterizzato. Egli ribad:sce la ·ormai•.ge– nerale opinione ,che « non mette conto di .parlare» di Ser rati e della maggio'ranza massimalista, I riformisti appaio– no nelle pagine del Valiani sotto la luce di, S'.lccaJdemocrati– ci, orientati tend,e.nzia'.mente,a d' fferenza dei tedeschi, verso un socialismo liberale anzichè burocratico, ma scarsamente volontaristi, così da restare sel)za iniziativa,. s·a prima del– la guerra, quando un partito vivo non poteva accettare la formula « non a9erire e, non sabotare>?, sia dopo_ la gu~r ra, quando non ebbero il s;oragg·o « rivolu:,;ionario » di an,, dare• al governo con partiti borghesì democratici. Veri, ri, voluzionari sarebbero i comuois\i del circ~l9 di, Grams,ci, ai quali però difetta (il Valiani non lo dice ma )o lascia intuire), per effetto del miraggio russo, lo spirito -libertario e l'autonomia di iniziativa. • , , Chi saprà invece tra gli italiani, secondo il Valiani, con– ciliare l'attivismo rivoluzionario - come dimostra la sua a.zione ai· tempi del conflitto spagno'.o - con lo spirito· li– berale d,et socialismo è Carlo Rosselli, Nemico di ogn: sta– tolatria burocratica, Rosselli vuole fondare il nuovo Stato sulle autonomie politiche ed economiche loca\ unico mez– zo per evitare il totalitarismo, Solo in questa maniera si 'potrà, senza pericolo di una risco·ssa borghese, giunger<! alla applicazione, di que!.là economia mista, che è una ne– cessità del socialismo di tutti i paes: in cui il processo di' industrializzazione non sia giunto al· suo termine. Questo· pare da ultimo anche l'ideale del Valiani, il qua~ le si appoggia da un lato appunto a Ro~se'.li e dall'_altro a quei fabiani inglesi, che in seno al parllto laburista par,tito che, pur avendo 1Jnvasto programma di socializza– zione, non è per il Valiani. nè rivoluz:onarici nè ·veramentè socialista, in quanto accetta il regime politico esistente - 'costituiscono l'elemento liberale e rivo!uzionario, Il Va– liani si~patizza in partico!are per Cole, e da lui accoglie il principio di « sociali~zare di meno ma socializzare par~ tendo dal basso, dalla partecipazione cosciente dei lavora– tori interessati, dalla ·trasformazione ·autoaomista dei co– mitati per la produ~ione, in modo da' c'.earé la poss,bilità di gestioni pubbliche delle industrie, affadate ad enti pub- blici, decentrati». ' · ·· · , . ' ·,Fino quasi all'u1timo ··capitolo il Valiani ci appare da un lato un socialista libertario, : preoccupato di garantire Iò ·sviluppo del socialismo ·dalla deyiazione burocratico-auto– ritaria e dhll'aLbro J:ato un 'temp,eràmento volontarista e ri- volu,,ionario. , . 'Nelle ultime pagine però - 'ed è qui che si rivela la sua attuale posizione politica - il timore dello spettro del sO'– cia'ismo totalitario prende il sopravvento a tal punto da spingere il Val-iani a diffidare daell'impeto rivoluzio~ario a sfondo economico-soc'ale di fonte proletaria, per timo– re' che l'istanza libertaria nella lotta per la conquista ·del pt)tere, degeneri verso !;autoritarismo totalitario. , , - Ma con ciò )'urgenza della rivoluzione soc aie fmtsCè anche per affievolirsi a tutto vantaggio della istanza più propriamente 'politica dell'atitonomia (ed eccoci cosl sul

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=