Critica Sociale - anno XXXIX - n. 8 - 16 aprile 1947
CRITICA,SOCIAUE · 1'45 ·l'all muta.:nenti di prospettiva ine,ivano in '.parte dallo scAr- 10 Interesse polit.co che rivestono le cor.renti ed i !ilosofl non inc,us:, in pa1te dal:R loro· scarsa or.g nal,tà. In CJtll'sta rapida cavalcata attraverso il « nobile castello•. de. filosofi, la penombra, che è un~ stata di vi~ibfl:tà adatta a.la storia del pensiero, in lUi ·•sono unità di i01isuro i secoli, permette di d,stìnguere solo le figure che si. slu,·cano con particolar<' rilievo, e non quelle che appaiono come u1asse grigje, nel grigio dell'ar:a. Non neghia':llo che io tale moùo si corra rt .. achio d, qua;che lacuna e di qualche « falsa vista>: ciò fa parte, del resto, •dell'Pst;·a,ia soggellivHà che curutleri.:za 1•0- pera, come abbi omo già detto. Certo è però che, bene o mal è, I grandi filosofi sono'· tutti inclusi. L'ldealm:no dei secoli XIX e XX l'A. lo incentra tutto In Hegel; gli altr.1. fi.os' lfi sono i precursori, elle spianarono la via, ma non seppero costruire grandi sistemj un ilari i, o ~stan-:– chi epigoni, senza alcuna sostanziale origiao ità. C,ò potrà sol– ·levare alti lai i.n tempo idealistico e Russell potrà venire perciò squa.llf.cato, magari adoprando J'al\.'lla so.ila all'idra– lismo: quella di dichiarare «non-filosofo> chi non la pensa in confotmilà alla doltrina; ma sta il fatto che la e modo ·di vedere le cose è C<.:4.."l1Une, con buona pace di cosl nob li n1aestri, a gran parte dei pensatori e· degli star.ci della filosofia del mondo ang.o-sassoue. Se la colpa r\sieùa' tu;.ta u1 quest. ulti– mi, incapaci d. b~n co.. "llprendere le sottil,. d.ffere11ze tra he– gelismo, neo-hegdisaio e stor~cismò (par.o, s'intende. di ·d,f– ferenze d'orient&"'Ilentq e non d. part-h.olari), o a1~che un poco nel primi è co)llpito troppo più grande di noi e di queste brevi not~: per ,nostro conto rilev.a:no .soltanto il fatto del.a incomprensione tra due culture~ L.a noz'one di Filosofia è precisata subito nel ·capitolo in– troduttivo ed è di nuovo' riesposta, a modo di èouclusione, alla fine dell'opera. PoJ.~è, in H.ussell, la precisione nel a de– finizione dei tei-.uini è giustamente di cap tale jmpo1 t~nza, non lasciando eglj lnai nell'oscurità alcuna parola che si pos– sa prestare ad interpretazioni molteplici, è nostro dovere ri– portare qui il suo concetto: e La concezione della vJt~ e del .,nondo che noi chiamiamo •<filosofica» è un prodotto di due fattori : l'uno ha ereditato concetti relig osi ed et CJ; l'nltro quel tipo di indagine che noi sia:no soliti chiamare «scientifica» nel s-;.>nso più J<1to. La filosofia, come io la intendo,. è qualcosa d> inter:nedio tra la teologia e la scienza. Come la teologia, essa consiste di spe,– culaz1onj su argomenti in cui non è stato possibi e raggiun– gere una conosce,nza definita, ma, cocne la sciznza, essa si appella alla rag one umana più che al. 'autorità della tradi– Lione e della r~velazione. Ogni conoscenza e definita» appar– tiene alla scienza, ogni « dog.na J>, come ciò che sorpassa la rag:one umana appartiene alla teologia Tra esse vi è una < terra dj nes~uno », esposta agli attacChi da ambo i lati; questa e terra di nessuno » è la filosofia>. Infine, nelle ult:me pagine, Russell sintetizza in breve il perchè della ,ua opera e la sua idJ,a base della f:losofia: <e: La filosofia, attraverso la sua storia, è consist ta d. due parti mescolate non ar:nonicamente: da un lato,1 una te~ria ,ulla natura del mondo, dall'altro, una dottr.na· et'ca e poli– tica sul modo cnig:iore di vivere, La mancata separa,z:one di questi due aspetti è stata spesso causa d, grande confusione del pensiero. I filosc,fi, da Platone a Jan1es, hanno permesso ehe le loro oplnionj sulla ,costruzione dell'Universo fossero influenzate dal loro desiderio di ect:f,.care: conoscendo - o supponendo di conoscere - quali siano le credenze che n– TrebJ>ero reso vi rtuo.:;j gli uotniui, essi hanno inventati argo– menti, molto spesso sofistici, per provare Lhe quelle credenze 1iano vere>. . L'importanza di un, fiiosofo può dipendere. quindi, da quan– to egli ha capito veramente del mondo - J acelldosi in ciò acienzie.to -, e da quanto egli ha saputt, costruire sul ter– reno politico e sociale, senza necessità di ricorrere ai sotter– fugi della Metaf s.cn per giustif.carc la propria costruzione. E' chiaro, quindi, a chi vadano le simpatle dell'autore, oltre ohe alla scuola del ;POSitivls:no logJco. Dal punto di vista politico le sue simpatie vanno equa– mente d.strlbu'te tra il liberalismo ed il soci.nlismo, come for– mule ideali. Del prh"llo ·esaJta J';L"Tlportanza che h~ conferito alla dignità della persona 14"Jlana, presa come indiv·_,lL~nlità; del secondo il profondo senso di glusli~ia e l'.dea della soci.,_ tà concep·ta c~'Tle unità armonica. Su Marx in part ·colare vi sono considerazioni nltf'i-ne. Anzi tutto egll tende e •~pararlo nellamenle dAll'i!lea del socinlismo i■ gellerale Non vi è alcuna necessità che un sociuli:-,ta sia Wl&rXista; ~nzi Russell .dichiara che, secondo lui, Jn qrcidentr, ■esann movimento -urnplo delle classi lavoratrici è slnlo ve– Mmente marxista; l>enchè qan numero di' intellettuali aia B blioteca L, o tjlanco stato Influenzato da Marx, sia in Inghilterra sia In America. · C'ò premesso, veniamo al giudiz,u di Russell su Murx: Ìa prin1a volta che egli ne parli non inc'dentalrntnte, è e pro– posito dellq « Città di D,o ~ di Sanl'Agoslino, In .essa, l'A, tro– \'& una forte influenzu del pensiero g1uJu.co, pili un,·ora che di quello cristiano. L'A, ne opprofilla per divugore sulla vi– sione ebraica della Storia e dichiara 11.heessa ha Sl',:11pre e– serl•itnto un forte r·ch umo sugli oppn•ssl e sugli sfol'luriatl di lutti i tempi: S. Agostino l'ha· adattata al Crislianes mo, Ma'rx al So.Jal.smo. In Mnr", s: co1uJ.o Hu.:;seJl, c'è u11u influenza ps· cologi ... a ben <letrrminata, che gii viene dal su O pop'olo · e che si fonde con la sua fo 1 n.-nazione culturale. La prima ·ra al che vj sia un forte parallelismo psicolog co tra la visione ai(o– sfniana e quella m'arxista. L'A. _la sintetizza cosi: Jeova = 'ma. terialismo dialetti ... o; il Messja = Marx; gli eletti = i proleta– ri); la Chi.esa = H Part.to Comunista; il Secondo A\'vento = la Rivoluzione; l'Inferno = punizione dei cap,talisli; il Millen– nio = la Comun.tà co..11unista finale. Ripet arn,o che il parallelo è puramente psicologico; Russell aggiunge, per chiarire che i pr::ul termini delle uguaglianze di cui sopra dànno Ù contenuto emotivo ai secondi ter.: n.ni, Per quelle t."Ilentalità,, appunto, che sono state ·educate nella visione ebraica o cr~stfana della vita e che sono passute al ,: narxis.mo. Un altro giudizio su Marx è dato a proposito di Hegel: parlando del.a I-'ilosof a della storia di quest'ullirno, Russell cc;mclude che 1~ visioni 1r~ cui è realizzata una corrispondenza stretta tra la dialettico dei termini astratti e la stor a ,n con– creto dànno, si, unità alla ·storia, utile per spingere gll uomini ali'azione, ma pec~ano di so.npl.cismo: « Per renderle plau. sibili - egli aggiunge ~ occorre qua:~he d.storsione del fatti ed una buona dose di ignoranza. Hegel, come Marx e Spengler dopo di lui, possedeva entrambe queste qualità>. Dopo quest~ « ma!t atta:nenti '"> pre-liminari ci si attendereb– be, nella trallazione di Marx, attacchi violenti con1ro di questo. Cosi invece non è: c.ò che a .ilU:,se-!l disp,ace di Marx è evi• denta:nente il suo hegeli i.iio, perchè a ta,Je aSprtto del mar– xis.:no si riferiscono i due giudiz; sopr~ riportt\tL La stessa visione ♦:narxista della storia appare a.l'autore beo più ragio– nevole di quella hcgel.ana, spogliata com'è di tutte le ecces-, sive struttui e pseudU-log che. Russell conc!ude che, se- egll non condivide in tut.ti :i particolari· la concezione ,materialistica della storia, è però convinto che essn contenga « ◄:nportan tlss.mi elem.ent; di verità>, che hanno influen:.a,to il _pensiero dl mo.ti filosofi, Compreso quello .dell'A, Co.."Ile fiIOsofo puro, Marx è, per Russell, troppo limitato. L'accusa non è però quella del tipo reso tradiz.onale, or!Ila1, dal suo ripetersi, specie in ltalia: la ragione della Lniilaz.one di Marx è data dal suo esclusivo interesse per l'uon10 e per la storia dell'uoL"llo, anzichè estendere la propria consjdera– z·one al mondo extra-umano ed extra-terrestre E, un rirnpro– ve-ro che nas~e dalla personalilà di Russell, ·j} cui interesse · fiIOsofico è andato per cosi gran parte alle Scienze, all'Uni– verso e alla Matemat·ca. iNotevole la crit:ca ai concetti, puramente- filosofici, che stan– no alla base di tult~ il lavoro della metafisica tradizionalé: l'idea di sostanza, di essenza, di universale-, di accidente, di esistenza, sono sottoposte ad un vaglio cr,_lico serrato, notevol– mente chiarificatore. Qui l'A. non ha fatto che portare Della storia del pensiero le conclus oni cui egU era giunto nelle sue opere. Il risultato è senza dubbio am,pio e « ripul:tore » di sofismj che hanno gravato, come triste eredità, tutta la cultura dell'Occidente. L'opera dj Russell è stata di grande iruportanca nella storia del pens ero i:noderno. La sua influenza, specie nel :nondo anglo-sassone, assai vasta. Con questa Storia della Filosofia egli ci ha dato un lavoro interessante per la sua sprr~iudira~ . tezza. Vuol ess~re un'opPra « senza dèi >, c!oè senza idoli men– tal1. L'intenzione è realizzata per quanto lo può permettr,e, ad una me,nte d( grandissil':no ncu,:ne e di vasta c.uliura~ l'n71b'ente in cuj si è formato: privo di pregiudizi, ~l, ma non di solle– citazioni psicologich~. AURELIO MANZONI Dati i continui aumenti del costo de!la carta e del– la stampa, e per poter mantenere al a nostra .Rivista la sua amp'ezza dando frequentemente numeri di 20 pagine, abbiamo dovuto aumentare i,Lprezzo, c.osì. degli abbollamenli come delle singo!e copie. 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