Critica Sociale - anno XXXIX - n. 7 - 1 aprile 1947
CRITICA SOCIALE 115 cbe, ne metto pegno, er; e·d è ·ben lontano dalle intenzioni, sia deI:'on. Cevolotto, sia di tutti i liberi pensatori, pochi o molti che siano, della Costituente). Famiglia e, scuota: Come si d:-ceva poco fa, nella « materia infiammabile':,,, del Progetto costituzfonale un giornale segnalava anche gli argomenti ·della « famiglia e matrimonio». Poir:hè mi par chiaro a che cosa si vog\ia all:udere, aggi,u,ngerèi sùbito a cotesti articdli (23 e 24) un altro pu,nto delica,to, quello del– là s,cuola, in, ispecie della scuola parificata (commi 2• ·e 4~ dell'art. 27). Ne parlerò brevemente, prima di. passare, in suocessiv: appunti, a duscutère altri problemi costituziona– li, i qua!i appassionano (od ·almeno ... dovrebbero appassiO-: nare), non• soltanto noi studiosi di .diritto (che, in fondo, sia– mo quattro gatti), ma tutto il pubblico italiano. Non è questo il luogo per illus!rare.criticamente le opinio– ni, teoricamente magari interessanti, affacciate, sia nella r• SC (che della famiig-1,ia si oceùpò, salvo errore, in sei sedu– te, ,dal 30 ottobre al 13 novembre), sia nella -CP (15 gen– naio) e che probabilmente riaffioreranno in Assemblea, cioè se la famiglia abbia ad essere· consid1rata come una « so– cietà naturale» {secondo la formula, che fu ac;<cettata,dei– l'on. Togliatti), addirittura di diritto naturale (come pro– poneva !'on, T,upini), -un ordinamento giuridi·co essa pÙre con le s-ue leggi e coi suoi diritti\ « di fronte ai quali - co– sì disse l'on. Moro - lo Stato, ,nella sua attività l·egislati~ va si deve inchinare». Sfa lecito osservare soltanto, come nella r• SC dissero !'on. Cevolotfo e !'-on.Basso, -che l'a Co– stituente, non e·ssmdo un trattato di storia o di sociologia, potrebbe prescindere da affermazi•oni puramente ideologi– che. Il punctu,m Pr<:Iriens d,ei problemi della fami·glia e-dd ma– trimonio riguarda, evidentemente, il divorziò. La legge - dice l'art. 24 del Progetto - re.gola la condizione dei co– ni'Ug'i « a fin-e di garantire l'indiss·olub;Jità del matrimonio e l'unità 'della famiglia». Senza insistere su la forma. che a me .pare poco felice, basterà un accenno al problema po-. litico e giuridico. E' anaterla, cotesta,, di Costituzione, o non ~ piuttosto di •Codi'<:eCivile? E' proprio necessario dare a!l– l'indissdlubi!ità ·del matrimonio .un rilievo ·costituzionale, co– sì da non poter ritocéare, eventualmente, tale punto, senzà rivedere la legge .fondamentale della Repubblica? Anche a questo proposito è opportuno rammentare che uom:ni (e anche donne) di sinistra, come, p. es., la on. Leo– nilde lotti comunista, e gli on. Togliatti; Basso, Lussu · e Terracini, hanno tutti quanti dièhiarato ,che la questione del divorzio è oggi inattuale in Italia. E s i può ricordare al– tresì che fa proposta di sop.ptessione· del.le parole sopra citate, affermanti l'indtssolubilità del matrimonio, nella CP (seduta 15 gennaio) ha av,uto 28 voti contrari, ma, su 53 votanti, ,ne ha avuttl 25 favorevoli. Lieve maggioPanza,. dun– que, forse -spostabile in seno all'Assemblea. Tutti possono agevolmente -convenire co;. !'-on. Moro, quando egli afferma « il carattere serio ed 'impegnativo del vincpLo matrimoniale», perchè non vi può essere nessun giurista o politi'Co, dotato anche di 9emplice buonsenso, il quale, per quanto possa essere un divorzista convinto, ab– bia la leggerezza di affermare che il vincolo matrimoniale, in ispecie quando vi' s;eno fig'.i, i,ossa essere risolto per pu– ro capriccio, senza pontleratissimi motivi. Ma noh ~ davve– ro il çaso di sciorinare qui I~ ragioni, mille· voi~ addotte, re quali possano g\ustifiaare, in condizioni naturalmente ec– cezionali e ben precisate. lo· scioglimento d'un vincolo, il quale fosse divenuto una catena, estremamente nociva, an– zichè favorevole, al'l'unità mople d'una famiglia. E non è neppure il caso d'illustrare qui le altre ,ragioni, 'di tecnica leg:sJ.ativa, per le quali questo delicato negozio giuridico c h',è il m atr monio, ed i rapporti giuridici che ne deriva– no, - pur oostituend'O una sfera specialissima, tanto che alcuni ne hanno parlato come di materia dii diritto .pub– b'.ico, o ·di quello che una volta si chiamava diritto privato– sociale, - possano continuare ad essere regolati dal Codice ' Civile. ' · E' pure superfluo !''Osservare che., anche quando il Codi.– e~ Civile ammettesse, in certi casi tassativamente previsti, il divorzio, conillj?;i .sioceramente cattolki, come taE obbe– dienti ai prec-etti .del diritto canonico, non dovrebbero ap– profittar-e di norme,, che, evidentemente, non potrebbero ,sdogliere se non il vincolo civile. E sarebbe irriverente, an: cor più che inopportuno, il fare dell'ironia su Ja giurispru– denza della Sacra Rota in tema di annullamento di matri– monii, anche consumati e con prole. Il problema pol,itico contingente è un altro: perchè i1de– mocri,stiani i,nsiston'O nel prrtendè~e che la Costituzione ac- ibUoeca Gino Bianco cenni anche all'indissolubilità del matrimonio? Proprio sen– za voler risuscitare nemmen l'ombra d'un vieto anticlerica– lismo, bisogna i,ur dire che, non tanto le esplicite afferma– zioni dei deputati democristiani (]'on. Moro, pur dichiaran– do che « religiosamente i democratici cristiani tengono fer– ma» la concezione d~l'.'indissolubilità, esaminava il proble– ma anche dal « punto di vista puramente naturale»), quan– to le loro abbastanza palesi intenzioni sono quelle di dare una propria partiçolare impronta all'intera Costituzione. Ta'li intenz'oni sono egualmente manifeste (e per ciò qui si accenna, insieme, ai 'due argomenti) a proposito de!la pa– rificazione da accordarsi a certe scuole, e della « parità di trattamento agl!i alunni·>~.che, ·«a par-·tà di coqdizioni di– dattiche», dovrebbe essere <lssicurata dalla legge. Vero ohe l'art. 27 'dice altresì che esfa legge « determina i diritti e gli ,obblighi delle scuole che chiedono la parificazione e pre– scrive le norme per la loro vigilanza». Ma perchè, anche in tale delicatissimo argoment.o dell istr.uzione, inserire nella Costituzione una norma di tal genere? In parole povere - se ci si attiene ai dettami• dell'esper;enza - non si vuole, con tale articolo, «assicurare» (si badi alla precisa espres– ;s'i.one.,che ha anch'essa la sua importanza) « parità di trat– tamento » agli alunni di scuo!e confessionali, creando, con esse, una cçmcorrenza più che pericolosa alle scuol'e dello Stato? Liberissimi, s'intende, i democristian~ in un regime de– mocrahco, di perseguire ì lor.o fini, e di cercare, con la lo– ro propaganda,, d'im"pregnare anche la Costituzione dello Stato dei loro principi, Liberissimi a,nche altri partiti di fiancheggiarJi, e di sostenere su questi punti delicati 'le loro stesse tesi, se non, ·forse, pe,r identiche convinzioni religio– se, per ragioni di conservazione sociale,, come fanno alcuni sedicenti liberali, i quali, a. quello che pare, vorrebbero rie– sumare un certo derico-moderatismo, che (come la questio– ne r-o~ana !) si credeva pur esso sotterrato per sempre. Ma il nostrQ, ma gli altri partiti di Sinistra, iermi nel principio della laici-tà dello Stato, sieno vigili nel çliferrderìo all'Assemblea Costituente. La Repubblica Italiana non può essere uno Stato confessionale. · Se ne avessimo l'autorità, vorcemmo dire, tuttavia, an– che ai democr-is,tiani -che, proprio per conservare quella pa– ce religiosa chlè un bene troppo prezioso per metterlo in pericolQ, bàdino anch'essi a ,non comprometterfa, ridestan– •do, <;'Òneccessive pretese in sede .costituzionale, un inti– clerica!ismo, che tutti, proprio tutti, di ogni parùo e· di -ogni confessione ed opinione religiosa. sinceramente desi· derano sepolto. Ar,t;;SSANDRO LEVI E' generale la constatazione che un grandis– simo .numero di coloro•che oggi hanno posti di fiducia nei movimento · sindacale non hanno po– tuto formarsi un'adeguata preparazione a.1le fun.– zioni che sono chiamati' a. compiere, a causa ,della lunga. parentesi d i inazione che il libero movi– mento sindaca.le ha. subito per colpa. della ditt&– tura f asc ista. Per ovviare a. questo inconyeniente la biblio– teca. di « Critica Sociale » ha. pubblicato recente– , mente una. nuova edizione del MANUALETTO DI TECNICA SINDACALE di RINALDO RIGOLA, che tanto successo ebbe quando fu pubblicato per la. prima. volta circa 25 anni addietro e che co– stituirà una guida preziosa per tutti gli orga– nizzatori e per tutti coloro che in qualsiasi modo si interessano dei problemi sinda,cali. Il volume, che esce a cura delle « Edizioni U » di Firenze, consta di 225 pagine ed è venduto a.I prezzo di 120 lire. A coloro che ne chiede– ranno a.Imeno 5 copie alla nostra Amministra– zione, sarà concesso. uno sconto del 20 %- Po_ichè l'edizione è fatta. in un n-qmero ristretto di copie, invitiamo tutti coloro che hanno interesse a. pro– curarsi il volume a invia.rei mpito le loro richieste.
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